Andrea Scarpa stasera a Londra proverà a vincere l’incontro con John Wayne Hibbert per la cintura Wbc Silver vacante dei superleggeri. Sicuramente un incontro non facile contro questo picchiatore, pugile inglese che partirà favorito anche per il fatto di giocare in casa; 29 anni per il pugile foggiano trapiantato a Torino, 31 per Hibbert. Sedici successi consecutivi dal 2011 per Scarpa, che alla 02 Arena di Londra dovrà fare l’incontro della vita, boxare in modo intelligente, non subire troppi colpi come gli succede spesso, sfruttare la sua altezza. Speriamo che ce la faccia e possa violare Londra… Per presentare Scarpa-Hibbert abbiamo sentito l’ex pugile Alessandro Duran, che commenterà l’incontro. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Scarpa-Hibbert, come vede quest’incontro? Sarà un match molto difficile visto che Hibbert avrà anche il vantaggio di giocare in casa, che dà sempre un piccolo vantaggio nella boxe. Spesso infatti si verificano verdetti scandalosi, era successo anche in Italia in passato…
Sedici vittorie consecutive per Andrea Scarpa, un record invidiabile… Bisogna vedere chi ha affrontato perché, come diceva Umberto Branchini, è molto importante anche questo nel pugilato.
Come giudica tecnicamente Hibbert? Il pugile inglese è forte fisicamente, un ottimo pugile, ma certo non tra i migliori del mondo attualmente. Ce ne sono ancora di più forti nelle categorie dei superleggeri e dei welter.
E come giudica Scarpa? E’ molto alto per la sua categoria, ha purtroppo il difetto di subire troppi colpi come era già successo nell’ultimo match internazionale. Dispone di un buon destro. Per Scarpa sarà il primo esame importante della sua carriera.
Come potrebbe svolgersi l’incontro? Scarpa dovrà sfruttare l’altezza, nella prima parte dell’incontro dovrà essere abile tatticamente, poi dovrà cercare di costruire l’incontro a suo favore, evitando il corpo a corpo. In questo modo sarebbe sfavorito con Hibbert. La condizione fisica conterà tantissimo perché è molto importante per riuscire a vincere un incontro e per piegare il proprio avversario.
Due pugili maturi, 31 anni Hibbert e 29 Scarpa: un incontro aperto in questo senso? E’ l’età giusta per diventare pugili di grande valore e per tutti e due questo match potrebbe essere fondamentale per puntare a qualcosa di più del Mondiale Silver. Devo aggiungere che ci sono troppi Mondiali, troppi titoli, bisognerebbe ridurli a quelli più importanti.
Come giudica il pugilato britannico? Il pugilato britannico con quello tedesco è all’apice, un movimento in crescita, un seguito grandissimo, le televisioni dedicano a questo sport tanto spazio.
E il pugilato italiano? Siamo nel momento peggiore della nostra storia. Mi ricordo non tanti anni fa quando il pugilato italiano viveva altri momenti, grazie anche alla mia presenza e di Piccirillo e Parisi. C’era un alto indice di gradimento, un alto share televisivo. Attualmente la situazione è drammatica, la Federboxe è responsabile di questo anche se non è l’unica colpevole. L’interesse è poco, gli incontri non vengono seguiti. Ci vorrebbe qualche operazione di marketing per rilanciare il nostro pugilato. Ci vorrebbero ancora personaggi come Branchini, Sabbatini, Tommasi.
Così per Scarpa una vita da pugile e di sacrifici, non sempre la boxe come prima attività di lavoro… E’ così, è difficile fare solo il pugile a livello professionista, vivere solo di questo e fare due allenamenti quotidiani per prepararsi meglio agli incontri.
La storia di Scarpa le ricorda qualche pugile del passato? No, i tempi sono cambiati, non è più come quando il pugilato era una forma di riscatto sociale, si guadagnavano borse importanti. Anche in Italia la boxe un tempo era uno sport seguitissimo.
Intanto si parla di portare il pugilato professionista a Rio… Mi sembra assurdo, non capisco come un pugile che combatte sulle dodici riprese debba farlo contro altri pugili abituati a combattere in tre riprese. (Franco Vittadini)