L’Italia supera la Spagna 2-0 grazie ai gol di Chiellini e Pellé e vola ai quarti di finale: ecco le pagelle della partita di Bordeaux con i voti a tutti i protagonisti della sfida degli ottavi di finale. Tra i migliori in campo De Sciglio e lo stesso Chiellini: nessun bocciato tra gli Azzurri. Nella Spagna deludono Nolito e Fabregas: si salvano Iniesta e De Gea. Prestazione pessima dell’arbitro turco. Mancano le ammonizioni a Piquè e Sergio Ramos per falli abbastanza evidenti. Nel complesso il suo metro di giudizio non ha convinto.



Italia-Spagna 1-0: andiamo a vedere le pagelle del primo tempo a Euro 2016, con i voti a tutti i protagonisti allo Stade de France (ottavi di finale). Ancora una volta, esattamente come quattro anni fa nella finale dell’ultimo Europeo, quando le Furie Rosse si imposero sugli uomini di Prandelli con un secco 4-0 nell’era del Tiqui-Taca. Di acqua ne è passata sotto i ponti, e oggi gli Azzurri cercano la vendetta perfetta, quella vittoria che in tornei internazionali contro gli spagnoli manca dal lontanissimo Mondiale americano del ’94. Per sfatare il tabù Antonio Conte si affida al solito 3-5-2. La linea arretrata è composta interamente dal blocco Juventus: Barzagli-Bonucci-Chiellini davanti a Buffon. De Rossi torna in cabina regia; accanto al giallorosso spazio a Parolo e Giaccherini con Florenzi e De Sciglio – che ha vinto il ballottaggio con Darmian – larghi sugli esterni.



In attacco via libera al tandem Pellé-Eder. Candreva, non al meglio, parte dalla panchina. La Spagna risponde con il 4-1-4-1: De Gea in porta quindi Juanfran, Piqué, Sergio Ramos e Jordi Alba in difesa; Sergio Busquets è l’ago della bilancia, l’uomo che deve rifornire e guardare le spalle ai vari Iniesta, Fabregas, David Silva e Nolito (preferito a Koke). Il reparto offensivo è guidato dall’unica punta Alvaro Morata, vecchia conoscenza del calcio italiano. Pronti, via.

L’inizio dell’Italia è subito molto aggressivo, tanto che la Spagna non riesce neppure a tessere la propria manovra. Al 5′ uno scatenato De Sciglio (7) appoggia per Eder (6,5), che da buona posizione cerca il tiro di prima intenzione: provvidenziale una deviazione di Sergio Ramos (5,5) che consente a De Gea (7) di parare senza problemi. Passano pochi minuti e l’Italia sfiora il vantaggio con Graziano Pellè (6): calcio di punizione dalla trequarti sinistra affidato al piede di Parolo (6). Il centrocampista pennella un cross al bacio per Pellè che all’altezza del secondo palo sovrasta Busquets (5) e indirizza il pallone nell’angolino basso: si salva De Gea con una grande parata in corner. E’ solo Italia in questo avvio, e al 10′ gli Azzurri colpiscono il palo con Giaccherini (7) in rovesciata: bello il gesto tecnico del giocatore italiano su sponda di Pellè ma allo stesso tempo inutile. L’arbitro Cakir aveva fischiato per un fallo in gioco pericoloso dello stesso numero 19 in maglia azzurra. La Spagna mostra segnali di risveglio intorno alla mezzora ma la macchina da guerra spagnola produce soltanto un tiro di Fabregas (5) deviato da De Sciglio. Le chance più nitide capitano tutte all’Italia che continua a flirtare con il gol. Al 24′ Parolo anticipa Jordi Alba (5) e stacca di testa senza però inquadrare lo specchio della porta; al 28′ Sergio Ramos, nel tentativo di spazzare la propria area di rigore, rischia un clamoroso autogol.



L’Italia passa meritatamente in vantaggio al 33′ dagli sviluppi di un calcio di punizione. Eder spara un bolide violento che De Gea non riesce a trattenere: Giaccherini non riesce ad insaccare il tap-in ma lì accanto c’è Chiellini che anticipa tutti e porta gli Azzurri sull’1-0. Poco prima dell’intervallo Giaccherini rientra dalla sinistra e tenta il piazzato: un super De Gea evita il raddoppio che avrebbe tagliato le gambe alla Spagna. L’Italia va a riposo forte del vantaggio maturato al 33′ grazie alla rete di Chiellini.

Gara intensa sin dalle prime battute di gioco. L’Italia mostra i muscoli di fronte alla favorita Spagna e chiude il primo tempo in vantaggio per 1-0. Partita interpetata nel migliore dei modi dagli uomini di Conte. Due sole macchie sul match degli Azzurri: troppe palle gol sprecate (sembra un paradosso contro la Spagna ma è stato così) e qualche errore tecnico potenialmente pericoloso. Sulla fascia sinistra è letteralmente una furia. Il giocatore del Milan fa a pezzi Juanfran e mette in mezzo una quantità industriale di cross. Peccato per l’ammonizione. Il centrocampista Azzurro corre, lotta e pressa ma a tratti sparisce dal gioco degli Azzurri commettendo qualche leggerezza di troppo.

Brutta prestazione delle Furie Rosse. Il Tiqui-Taca è un lontano ricordo, la difesa traballa. Senza le magie di Iniesta la luce non si accende. Senza i suoi miracoli le Furie Rosse sarebbero andate al riposo sotto di almeno due reti. Straperde il duello con De Sciglio. Anello debole della difesa spagnola. Giusto non concedere il calcio di rigore alla Spagna quando Chiellini e Sergio Ramos cadono in area italiana. Fiscale ma corretto il giallo a De Sciglio; manca invece l’ammonizione a Sergio Ramos dopo un brutto fallo su Eder. (Federico Giuliani)

Per larghi tratti inoperoso. Nel secondo tempo mette i guantoni sui tentativi di Iniesta e Piqué. Miracoloso sul colpo di testa dello stesso Piquè nel finale: parata decisiva ai fini del passaggio del turno.

Ottima prestazione rovinata da un colpo di testa un po’ così che si trasforma in assist per Piquè.

Prende le misure su Morata, francobolla l’avversario e non lo lascia mai girare. Bravo a chiudere tutti i corridoi agli spagnoli.

Man of the match. Decide l’incontro segnando un gol da rapinatore dell’area di rigore. In difesa è una roccia: non sbaglia un intervento.

Motorino costante sull’out destro. Jordi Alba non è certo Juanfran, quindi l’esterno della Roma, a differenza di De Sciglio che attacca a testa bassa, è costretto ad aiutare più spesso in fase difensiva (dall’83’ DARMIAN 6,5 – Suo il traversone dal quale nasce il raddoppio di Pellè).

Uno dei tre giocatori che ha il compito di ingabbiare i funamboli spagnoli. Inizia bene ma nel finale colleziona una serie di errori tecnici evitabili.

Utilizza tutta la sua esperienza contro i giocolieri spagnoli e riesce ad ingabbiare Fabregas e, in parte, Iniesta. Tunnel a Iniesta che resterà negli annali. Esce a inizio ripresa per un problema fisico ( Lento ma efficace. Schermo davanti alla difesa).

Variabile impazzita pronta a far ripartire l’azione da un momento all’altro. Il piccolo folletto in maglia azzurra sfiora il gol con un bel tiro salvato da De Gea.

Uno dei migliori in campo. Il terzino del Milan fa letteralmente a pezzi Juanfran e mette in area una quantità industriale di assist perfetti non sfruttati dai suoi compagni. Peccato per l’ammonizione rimediata al 23′.

Corre, lotta, pressa i suoi avversari e sputa sangue come vuole Conte. Poche chance sotto porta ma buon spirito di sacrificio per aiutare la squadra. Chiude il match nel finale con il suo secondo gol a Euro 2016. 

Vita dura contro gli scorbutici Sergio Ramos e Piquè: l’attaccante azzurro rimedia una scorta di botte ma non si lascia intimorire. Entra nell’azione del gol calciando la punizione non respinta da De Gea. Spina nel fianco della difesa spagnola (dall’81’ L. INSIGNE – SV).

Porta l’Italia ai quarti di finale dopo aver dominato contro la Spagna. E’ lui il vero fuoriclasse della nazionale italiana.

Salva la Spagna dal tracollo sfoggiando un paio di parate superlative già nel primo tempo. Bravo nell’uno contro uno su Eder nella ripresa. Finché può si oppone alle fiammate avversarie.

Straperde il duello con De Sciglio. L’esperto giocatore dell’Atletico Madrid non riesce a prendere le giuste contromisure sul suo avversario nel primo tempo; migliora nella ripresa quando la Spagna alza il baricentro.

Prestazione difensiva approssimativa. Prova a farsi perdonare cercando il gol ma trova sulla sua strada un super Buffon.

Quando non arriva con le buone gioca sporco, a tratti sporchissimo. Meriterebbe un paio di ammonizioni nel primo tempo ma viene graziato da Cakir.

Mai un affondo degno di nota. Fa la figura del lillipuzziano in fase difensiva.

Non riesce a prendere le misure agli Azzurri, finisce ingabbiato e la manovra della Spagna si ingolfa.

Una delle grandi delusioni della serata. Non riesce mai ad accendere la luce, risulta lento e prevedibile.

Si affievolisce mano a mano che la partita si avvicina alla conclusione. Chissà se Conte sarà felice di ritrovarlo al Chelsea in queste condizioni.

L’unico che cerca almeno di salvare la faccia. L’illusionista spagnolo predica però nel deserto.

Un fuoco di paglia. Tenta un paio di accelerazioni senza però incidere. Con il passare dei minuti viene preso in consegna dall’accoppiata Barzagli-Florenzi (dal 46′ ADURIZ 5,5 – Prova a creare subbuglio nell’area italiana grazie al suo fisico. Esce avanti tempo per un problema fisico (dall’81’ PEDRO – SV).

Conosce bene il blocco juventino dell’Italia ma non riesce ad approfittare di questo vantaggio. Si rende pericoloso con un colpo di testa ravvicinato parato dal suo ex compagno Buffon (dal 69′

Il suo ingresso in campo non porta miglioramenti).

Game Over. La Spagna alza bandiera bianca. L’Invincibile Armada che faceva tremare l’Europa è stata sconfitta (forse) per sempre. La nazionale spagnola dovrà ora affidarsi a un nuovo ciclo.

(Federico Giuliani)