La cessione del Milan potrebbe essere un avvenimento storico dopo che per tantissimi anni la squadra è stata nelle mani dell’ex Premier Silvio Berlusconi e che ha regalato emozioni a milioni di tifosi con la conquista di Scudetti e Coppe dei Campioni. E’ cambiata però l’aria e il tutto ha preso una piega diversa con il Presidente che è stato costretto a cedere la società. Tramite il suo profilo di Twitter, nel giorno in cui tutto sembra definirsi, ha parlato Fabio Ravezzani, direttore di TeleLombardia, che ha sottolineato come Silvio Berlusconi avrebbe confidato ad alcuni di essere molto dispiaciuto di cedere il Milan, ma che non ce la faceva più ad andare avanti con questa situazione, trovandosi in estrema difficoltà di fronte al futuro gestionale del club meneghino.



Se si prende per vero quanto dichiarato questa mattina da Repubblica.it e che è rimbalzato su tutti i siti, sembra proprio che la cessione del Milan si possa dire una cosa fatta. Certo manca l’ufficialità e la firma di Silvio Berlusconi, ma sembrano ormai dei dettagli formali di fronte all’annosa trattativa che ha animato gli ultimi mesi in casa Milan. L’ex cavaliere ha ormai ottenuto le rassicurazioni che attendeva e sembra ormai sul punto di poter annunciare di aver lasciato il club di Milanello in buone e generose mani. alla cordata cinese andrebbe l delle quote, valutate intorno ai 750 milioni di euro: una fetta assai grossa che permetterebbe di liquidare in fretta nei prossimi anni le quote della famiglia Berlusconi e permetterebbe inoltre ai cinesi di fare gli acquisti di calciomercato che tanto abbisogna la squadra. Sono stati svelati sono in parte i nomi dei protagonisti di questa cordata aiutata dall’adviser Sal Galatioto tra cui quello di Robin Li, numero uno di Baidu, il colosso immobiliare Evergrande e alcuni investitori minori. Berlusconi potrebbe rimanere in qualità di presidente onorario e legato alla sua permanenza sembra il futuro di Adriano Galliani che per i prossimi 3 anni collaborerà con la nuova dirigenza assieme a Nicholas Gancikoff.



Sembra che ormai il dado sia stato tratto: Silvio Berlusconi è pronto a firmare per la cessione dell’80% delle quote del Milan alla cordata di industriali cinesi, Con queste parole La Repubblica comincia a mettere la parola fine sulla lunga trattativa che ha manetenuto tutti i tifosi rossoneri col fiato sospeso. Secondo il quotidiano romano infatti l’accordo sarebbe pressochè chiuso, manca solo la firma del patron del Milan, Silvio Berlusconi, ancora ricoverato in ospedale. Tale atto conclusivo però potrebbe essere molto più vicino di quanto sembri: è opinione comunce che la data clou sarà proprio il 7 luglio, giorno di inizio del ritiro estivo del Milan a Milanello. Proprio ieri al vertice interno Finivest i massimi dirigenti con Galliani sembra che abbiano messo a punto gli ultimi dettagi prima dell’arrivo a Milano di Sal Galatioto, adviser dei cinesi, mentre Berlusconi, ricevuto le rassicurazioni di cui aveva bisogno, sembra che abbia dato il via libera finale.



La cessione del Milan ai cinesi ormai alle porte potrebbe segnare una svolta epocale non soltanto nella storia del club rossonero, ma anche nei rapporti fra Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Secondo Sportfair infatti, in questi ultimi giorni si sarebbe consumata una clamorosa frattura tra il presidente e il suo amministratore delegato. Nonostante il risaputo apprezzamento per Cristian Brocchi da parte di Berlusconi, Galliani infatti si sarebbe esposto apertamente contro la conferma dell’ex allenatore della Primavera in Prima Squadra, caldeggiando al contrario l’arrivo sulla panchina del Milan di un tecnico giovane ma di certo più navigato come Vincenzo Montella. Il perché di questa presunta “rottura”? Semplice: con la nuova proprietà cinese, a detta di Sportfair, Galliani spera di mantenere un ruolo centrale in qualità di responsabile dell’area tecnica nei nuovi quadri dirigenziali.

Siamo ormai alle battute finali dell’annosa trattativa che porterà alla cessione di circa l’80 % delle quote del Milan dalle mani dell’ormai ex patrono Silvio Berlusconi  a quelle della cordata di industriali cinesi rappresentata da Sal Galatiotot e Nicholas Gancikoff. Le parti coivolte nella trattativa continuano a lavorare alacremente per definire la bozze do contratto che verrà sottoposta ai protagonisti dell’accordo. Il closing del contratto è atteso per la metà di luglio, magari entro il 15 luglio, ma è possibile che Silvio Berlusconi, che proprio ieri ha ribadito ulteriormente la sua volontà di cedere la maggioranza delle quote alla cordata di industriali cinesi, apponga la sua firma già entro il 10 luglio. Manca quindi davvero pochissimo e le tempestiche potrebbero essere ulteriormente accellerate dalla dimissione dall’Ospedale San Raffaele di Berlusocni, dove entrato nelle settimane scorse per sottoporsi all’intervento di sostituzione di una valvola cardica,

La cessione del Milan ai cinesi sembra essere questa volta davvero questione di (pochi) giorni. Prima il rinnovo dei vertici Fininvest che hanno promosso Danilo Pellegrino, l’uomo che da mesi sta gestendo la cessione della società, a nuovo amministratore delegato dell’azienda della famiglia Berlusconi; poi, a proposito di Berlusconi, le voci riferite da Il Corriere della Sera, che descrivono un presidente che nei corridoi dell’Ospedale San Raffaele, dove ancora si trova per recuperare dall’intervento al cuore di qualche giorno fa, va ripetendo la sua intenzione di vendere l’80% delle quote azionarie del Milan. Secondo il quotidiano di Via Solferino, comunque, non tutti i dettagli della trattativa sono stati ancora messi a posto: per farlo c’è tempo fino al 7 luglio, data del raduno di inizio stagione di un Milan probabilmente rinnovato in toto, dal campo ai vertici societari.

In attesa di novità sul fronte cessione Milan, analizziamo più a fondo la figura di Danilo Pellegrino. Come abbiamo scritto ieri (clicca qui per approfondire) sono cambiati i vertici Fininvest e Pellegrino è diventato il nuovo Amministratore Delegato della holding: in precedenza ne era direttore generale. Pellegrino, come scrive il Corriere della Sera, ha 59 anni ed è un fedelissimo di Marina Berlusconi; ha preso il posto di Pasquale Cannatelli che per 13 anni ha guidato Fininvest e oggi ne diventa vicepresidente. Pellegrino lavora in Fininvest da 28 anni, e dunque è un uomo che conosce profondamente le pieghe della holding; in precedenza era stato in Magneti Marelli, azienda del gruppo Fiat, e ne era divenuto il responsabile del controllo di gestione. Da quattro anni è nel Consiglio di Amministrazione di Fininvest, e nel 2013 è entrato anche in quello di Arnoldo Mondadori Editore (società che possiede il 50% delle quote). La sua nomina può essere importante: da qualche mese è lui a occuparsi della cessione del Milan, e dunque è il referente che in prima persona si dovrà confrontare con il presidente Silvio Berlusconi sulle trattative con la cordata cinese. Al momento, come abbiamo già detto, la situazione cessione Milan rimane in stand-by: la firma del contratto dovrebbe arrivare entro il prossimo 8 luglio ma potrebbe anche slittare.