Ormai manca poco alla gara valevole per i quarti di finale di Euro 2016 tra gli azzurri di Antonio Conte e i tedeschi di Joachim Löw. La situazione più paradossale la starà vivendo di certo Stefano Sturaro. Il centrocampista della Juventus potrebbe infatti giocare da titolare una delle partite più complicate di tutta la manifestazione e pensare che era partito come uno di quelli che sarebbe stato di certo escluso dalla lista dei convocati finali. Alla Juventus ha giocato una buona stagione da vice-Khedira, prendendo il suo posto quando i muscoli delicati del tedesco alzavano bandiera bianca. Nonostante questo Conte ha puntato sulla sua dinamicità, preferendolo a un giocatore talentuoso come Giacomo Bonaventura. Con l’infortunio di Daniele De Rossi e la squalifica di Thiago Motta è proprio il calciatore di Sanremo l’indiziato maggiore per partire titolare al centro del campo.



In attesa che comincino i quarti di finale di Euro 2016 riepiloghiamo qualche numero relativo ai campionati Europei in corso in Francia. I dati ufficiali di uefa.com raccontano di 44 partite giocate tra fase a gironi ed ottavi di finale, per un totale di 88 gol che stabiliscono quindi una media esatta di due per gara (se ne segna una ogni 46 minuti). Due la fasi di partita in cui sono stati messi a segno più gol: 16 sia tra il 31′ ed il 45′ minuto che tra il 76′ ed il 90′, attenzione quindi all’ultimo quarto d’ora di ambedue le frazioni. La Germania si distingue per la percentuale di passaggi riusciti: per la nazionale di Joachim Low una media del 91% (per l’esattezza Toni Kroos e compagni hanno portato a termine 2330 passaggi su 2568). Sempre la Germania svetta nella graduatoria relativa al possesso palla medio: 64% la percentuale raggiunta dai tedeschi, un dato superiore anche al 61% della Spagna. Il Belgio è invece la squadra che ha effettuato il maggior numero di tiri in porta: 84 (31 fuori, 31 nello specchio e 22 respinti) davanti agli 83 dell’Inghilterra già eliminata. L’Italia non appare nella top five delle principali classifiche, ma questo dimostra una volta di più quanto le statistiche siano un termometro realistico ma non totale. 



Alla conferenza stampa di oggi (giovedì 30 giugno 2016) hanno partecipato il difensore Jerome Boateng, il centrocampista Toni Kroos e il dirigente della nazionale tedesca Oliver Bierhoff. Quest’ultimo ha un feeling speciale con l’Italia, dove ha giocato dal 1991 al 2003 vestendo le maglie di Ascoli (1991-1995), Udinese (1995-1998), Milan (1998-2001) e ChievoVerona (2002-2003). Bierhoff ha fatto il punto della situazione in casa tedesca confermando che anche il terzino Jonas Hector ha recuperato e si è allenato regolarmente con i compagni. Tutti i giocatori della Germania sono quindi a disposizione del ct Joachim Low, che può preparare al meglio i quarti di finale contro l’Italia. Bierhoff ha aggiunto: “Con l’Italia sarà una partita dura che richiederà grandissimo impegno da parte nostra; siamo fiduciosi e ci auguriamo di vincere“. Qualche parola anche su Thomas Muller, ancora a caccia del suo primo gol a Euro 2016: “Lui è incredibilmente positivo in questo momento, vuole vincere questo torneo“. (fonte www.ansa.it).



La partita di sabato vedrà in campo alcuni dei più forti giocatori al mondo, eccellenti però sono anche gli assenti. L’Italia ad esempio ha dovuto fare i conti con gli infortuni di due centrocampisti teoricamente titolari, in primis Claudio Marchisio che ad aprile ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Assente anche Marco Verratti che ha deciso di operarsi per risolvere la pubalgia dicendo addio ad Euro 2016; Riccardo Montolivo invece faceva parte dei giocatori preconvocati dal ct Antonio Conte per gli Europei, ma ha dovuto rinunciare alla spedizione per il problema ad un polpaccio accusato dopo l’amichevole di fine maggio contro la Scozia. Le chiavi del centrocampo sono così passate in mano a Daniele De Rossi e Thiago Motta, ma salvo imprevisti anche loro non potranno aiutare l’Italia nei quarti di finale contro la Germania. Non che i tedeschi siano stati molto più fortunati, considerando che gli infortuni pre Europei hanno colpito tutti i reparti. Il primo forfait è stato quello di Ilkay Gundogan, cervello di centrocampo fresco di passaggio dal Borussia Dortmund al Manchester City: per lui dislocazione della rotula ai primi di maggio e addio ad Euro 2016. Poi è stata la volta di Marco Reus, ritenuto non pronto dallo staff medico della nazionale dopo i test effettuati nel preritiro. Infine Antonio Rudiger: il difensore della Roma si è rotto il crociato di un ginocchio a ritiro già cominciato, al suo posto Joachim Low ha convocato Jonathan Tah.

Come ben sappiamo le partite contro gli azzurri non evocano grandi ricordi per i tifosi tedeschi, che nei grandi tornei internazionali non hanno mai visto la loro nazionale battere quella italiana. Oggi però, 30 giugno 2016, si ricorda il ventennale di un momento storico felice per la Germania e legato proprio agli Europei: la vittoria nell’edizione 1996 organizzata dall’Inghilterra. Il 30 giugno 1996 la Germania sconfisse in finale la rivelazione Repubblica Ceca, ribaltando l’iniziale svantaggio (rigore realizzato da Patrik Berger al 58′) con la doppietta di Oliver Bierhoff. L’ariete tedesco, che all’epoca militava nell’Udinese, subentrò a Mehmet Scholl al 69′ minuto e al 73′ insaccò la rete del pareggio, con uno dei suoi colpi di testa su punizione da destra di Christian Ziege. All’inizio dei tempi supplementari Bierhoff, che attualmente lavora come dirigente per la Federcalcio tedesca, realizzò di sinistro il golden gol che permise alla Germania di mettere le mani sul suo terzo europeo. Quel trionfo segnò la fine di una generazione che già ai Mondiali seguenti, quelli di Francia ’98, mostrò segnali di cedimento: quel 30 giugno 1996 i vari Kopke, Sammer, Hassler, Scholl, Klinsmann e lo stesso Bierhoff coronarono i rispettivi percorsi con la nazionale, che poi è tornata a vincere 18 anni dopo ai Mondiali di Brasile 2014. 

Il confronto tra queste due nazionali, riproposto dai quarti di finale di Euro 2016, accosta due delle migliori tradizioni calcistiche del vecchio continente. Italia e Germania vantano storie calcistiche gloriose sia a livello di club che di nazionale, costellate di grandi campioni e in particolare di grandi bomber. Consultando le statistiche si può notare come i top scorer tedeschi abbiano presenziato e segnato di più rispetto a quelli italiani: i due capocannonieri sono l’azzurro Gigi Riva, autore di 35 gol in 42 partite con la Nazionale, e il tedesco Miroslav Klose che nelle 137 presenze accumulate è andato a segno 71 volte. Completano il podio dei marcatori italiani Giuseppe Meazza, a segno 33 volte in 53 partite e Silvio Piola, che ha realizzato 30 gol in 34 presenze. Per la Germania invece abbiamo Gerd Muller, il cui incredibile score racconta di più reti (68) che partite (62), per una media pazzesca di 1,1 gol a presenza, e Lukas Podlolski. Quest’ultimo ha timbrato 48 volte il tabellino con la Germania scalzando dal podio un certo Jurgen Klinsmann, quarto con 47 gol in 108 partite. 

Nei quarti di finale di Euro 2016 Gianluigi Buffon registrerà il gettone numero 161 con la maglia della nazionale azzurra. Il portierone della Juventus è il giocatore più presente nella storia dell’Italia: al secondo posto nella relativa graduatoria troviamo un altro campione del mondo 2006, l’ex difensore Fabio Cannavaro che ha vestito la maglia della Nazionale in 136 occasioni, realizzando anche 2 reti. 7 sono invece i gol di un’altra leggenda della retroguardia e del calcio italiano, l’ex Milan Paolo Maldini che dal 1988 al 2002 ha totalizzato 126 presenze con gli azzurri. Nella top ten delle presenze figurano altri due giocatori attualmente in attività ed impegnati ad Euro 2016: il centrocampista Daniele De Rossi, per lui 106 gettoni conditi da 18 gol, e il difensore Giorgio Chiellini arrivato ad 87 partite e 7 gol, l’ultimo proprio lunedì contro la Spagna. Tra i dieci giocatori più presenti con la Germania ve ne sono due che fanno parte dell’attuale spedizione francese: il primo è il centrocampista Bastian Schweinsteiger, quarto con le sue 118 presenze (25 i gol), il secondo è l’attaccante Lukasz  Podolski che risulta terzo in questa classifica con 129 gettoni all’attivo. Al comando una vecchia conoscenza del calcio italiano: il grande Lothar Matthaus, sceso in campo ben 150 volte con la Nazionale maggiore; secondo un altro giocatore protagonista anche in Italia ovvero Miroslav Klose (137 presenze), che ha appena lasciato la Lazio dopo un’esperienza di cinque stagioni. 

La Gazzetta dello Sport in edicola oggi pubblica l’intervista realizzata in esclusiva con Christian Vieri, oggi quarantaduenne e ieri uno dei più forti attaccanti nella storia del calcio italiano. Il ‘Bobone’ nazionale ha elogiato lo spirito dell’Italia di Conte sottolineando in particolari i meriti del commissario tecnico, definito ‘tatticamente preparatissimo’ e testualmente ‘uno coi coglioni’. Vieri ha poi stilato il suo personale podio degli attaccanti azzurri migliori di sempre, includendo dal gradino più basso Paolo Pulici, Roberto Boninsegna e al primo posto Gigi Riva. Onore però anche al centravanti di oggi, Graziano Pellè che a Euro 2016 ha realizzato due gol quasi in fotocopia, ai danni di Belgio nella fase a gironi e Spagna negli ottavi: “Fantastico il suo lavoro spalle alla porta -ha dichiarato Vieri-: col petto, di testa e proteggendo palla a terra ha fatto respirare in più occasioni difesa e centrocampo. Di sponda e con le spizzate di testa ha favorito gli inserimenti dei centrocampisti e l’azione dello stesso Eder che andava immediatamente a biuttarsi negli spazi: 7 palle alte su 8 erano di Pellè, e poi lo trovavi sempre accanto al compagno in difficoltà“. Ora l’Italia affronta la Germania in un’altra mission impossibile o quasi: Vieri ha definito la nazionale tedesca come la più forte e senza punti deboli. L’ex bomber della Nazionale, autore di 23 gol in 49 presenze con la maglia azzurra, punta però sulla ‘fame vera’ della squadra di Conte che sputerà sangue e renderà orgogliosi i suoi sostenitori. 

L’UEFA ha reso noto chi sarà l’arbitro della partita in programma sabato 2 luglio, valida per i quarti di finale di Euro 2016. Si tratta dell’ungherese Viktor Kassai, nato il 10 settembre 1975 ed internazionale dal 2003. In questi Europei ha diretto la partita inaugurale Francia-Romania, vinta dai transalpini per 2-1, ed anche un match degli azzurri ovvero Italia-Svezia del 17 giugno, valido per la seconda giornata del gruppo E. Per Kassai un precedente con l’Italia anche negli Europei di quattro anni fa, quelli disputati nel 2012 tra Polonia ed Ucraina: il fischietto ungherese diresse gli azzurri nella partita d’esordio contro la Spagna, pareggiata 1-1. Kassai aveva partecipato anche agli Europei 2008 in Austria e Svizzera, ma come quarto uomo; nei Mondiali sudafricani del 2010 fu invece l’arbitro di quattro match: Brasile-Corea del Nord 2-1 e Messico-Uruguay 0-1 della fase a gironi, poi Stati Uniti-Ghana 1-2 negli ottavi di finale e la semifinale Germania-Spagna, terminata 0-1. 

Il medico della Nazionale Enrico Castellacci ha confermato che non sarà facile vedere in campo Daniele De Rossi, nei quarti di finale di Euro 2016. Il centrocampista della Roma ha riportato un forte trauma contusivo alla coscia destra, nella partita di lunedì contro la Spagna: lo staff azzurro non si pone preclusioni ma è ‘conscio che il problema è serio’, stando alle dichiarazioni del medico. Antonio Conte deve quindi decidere chi schierare a centrocampo al posto di De Rossi, tenendo conto che Thiago Motta sarà squalificato: le indiscrezioni di questi giorni indicano in Marco Parolo il sostituto più probabile; spostando il giocatore della Lazio in posizione centrale Stefano Sturaro verrebbe inserito nel ruolo di mezzala, con Emanuele Giaccherini a completare il pacchetto di mezzo. Difficile -ma non impossibile- che Conte decida a sorpresa di spostare Leonardo Bonucci in cabina di regia, integrando la difesa con Angelo Ogbonna. 

, meno due: mancano soltanto due giorni al quarto di finale di Euro 2016. Ci saranno tante sfide nella sfida: una di queste riguarda i due portieri, che sono due dei migliori al mondo. Gianlugi Buffon e Manuel Neuer sono i capitani delle rispettive nazionali e in questo Europeo non hanno ancora subito gol: quando lItalia ha perso contro lIrlanda, in porta cera Sirigu. A parlare di similitudini e differenze per lui, in conferenza stampa, è stato Andreas Kopke: oggi allenatore dei portieri della Germania, ventanni fa numero 1 della nazionale tedesca campione dEuropa, con tanto di rigore parato a Gianfranco Zola che sancì leliminazione dellItalia nel girone. Neuer è un portiere che migliora sempre: questo perchè fa molta autocritica ha detto Kopke, che ha anche sottolineato come, essendo più giovane, il portiere tedesco abbia più margini di miglioramento rispetto a Buffon. Ad ogni modo un paragone secondo lex numero 1 è difficile: Non si può dire chi sia il più bravo o il meno bravo ha detto ognuno ha il suo stile. Neuer comunque risponde sempre presente quando viene chiamato in causa. Kopke non si è limitato soltanto a parlare dei portieri; ha anche raccontato di come la Germania si sia preparata al quarto di finale contro lItalia. Ci siamo allenati bene in questi giorni ha detto ai giornalisti presenti abbiamo praticato altre discipline, come il beach volley e il nuoto, per potenziare il tono muscolare. La Germania è pronta a giocare contro gli Azzurri. Non vediamo lora ha detto; e non vediamo lora nemmeno noi, forti della grande vittoria contro la Spagna e della tradizione nettamente favorevole contro la nazionale tedesca.