Ecco le parole del riesponsabile della Commissiore Sicurezza, Franco Uncini, dopo il tragico incidente mortale di Luis Salom. “La via di fuga in asfalto era stata richiesta dalla Formula1. Inoltre è necessaria anche per le moto quando si va lunghi in curva. Nessun pilota ci ha mai detto di ritenere pericolosa quella curva – ha proseguito Uncini – il problema con Salom è stato l’impatto con la moto. Insieme ai piloti abbiamo deciso di continuare a correre sul tracciato della Formula1 che era stata testato qualche anno fa”. E ha concluso: “Abbiamo stretto la pista, aggiunto gli air fence e posto il divieto di sorpasso in quel tratto. In generale, siamo molto contenti della sicurezza che offriamo ai piloti, ma sappiamo che si può sempre migliorare”.
In una intervista rilasciata ai microfoni della ‘Gazzetta dello Sport’, Paolo Simoncelli, padre del ‘Sic’, morto in pista nel duemilaundici, ha commentato la tragica scomparsa del pilota Luis Salom: “Dove c’è velocità c’è pericolo, è un dato di fatto. Che tu sia su uno scooter, su un aereo, su una bici. È la prima cosa che dico ai ragazzini che seguo e ai loro genitori: “Lo sapete che questo è un mestiere pericoloso?”. Loro a volte mi guardano stralunati, ma è così. E tu speri sempre che non succeda mai nulla o che, se proprio deve, succeda agli altri e mai a te. Perché le piste sono sicure, l’abbigliamento quanto a tecnologia ha fatto passi avanti da gigante, ma il rischio esiste sempre”.
Di fronte a certi avvenimenti l’uomo si sente impotente: “La cosa brutta è quello che devono affrontare i genitori. Ormai ci ho fatto il callo a quello che mi è successo, devo solo accettarlo. E se potessi, in questo momento alla mamma di Salom direi solo una cosa: “Se il tuo bambino era felice, allora non avere nessun rimpianto, era la sua vita”. Io e Rossella ce lo ripetiamo spesso, con Marco rifaremmo tutto. Però questa è un’ingiustizia”.
La morte di Luis Salom, il pilota spagnolo di Moto2 rimasto vittima di un grave incidente nel corso delle prove libere di ieri pomeriggio al Montmelò, ha turbato tutto l’ambiente del Motomondiale. Da evidenziare sono le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Sky Sport da parte di Valentino Rossi, che innanzitutto ha ammesso di non avere preso parte alla Safety Commission “perché ero impegnato”. Rossi ritiene, considerata anche la dinamica della caduta, che il povero Salom abbia avuto “un guasto meccanico e in quel caso ci sono 300 posti in cui le vie di fuga non sono abbastanza larghe…”. Dunque da quel punto di vista Rossi non ravvisa particolari colpe, tuttavia ha pure osservato che “quello è un punto pericoloso anche in caso di una caduta normale, come abbiamo visto in passato con Antonelli”. Quello che non è piaciuto a Rossi sono le decisioni sulla modifica della pista prese appunto dalla Safety Commission alla quale Vale non ha partecipato: “Non capisco però perché si è modificato la pista già dalla curva 9, forse a qualcuno faceva comodo per la sua moto…”.
Salom e la moto, un legame speciale spezzato troppo presto. Luis amava la sua moto quanto la sua fidanzata, queste furono le sue particolari dichiarazioni prima della nuova annata di Moto 2: «Amo la mia moto almeno quanto la mia fidanzata. La settimana della gara, forse anche di più. Ma lei non è gelosa, sa come sono fatto e si è rassegnata a ricevere le 50, 60 fotografie della moto in tutti i giorni che non stiamo insieme». Salom arrivò secondo e terzo nella classifica del 2012 e nel 2013 in Moto3 con la KTM, ed era convinto che ormai fosse arrivato il suo momento per competere anche per il titolo. Il suo sogno però si è tragicamente spezzato.
La morte di Luis Salom, causata dall’incidente alla curva 12 del circuito del Montmelò capitato allo sfortunatissimo pilota spagnolo di Moto2 nel corso delle prove libere di ieri pomeriggio, ha portato a una immediata modifica al tracciato del Circuit de Catalunya. Infatti già dai turni di prove di tutte le classi di oggi si utilizza alla maledetta curva quasi per intero (con un piccolo ritocco) la configurazione di Formula 1, che differisce da quella usata fino a ieri per il Motomondiale. Il perché è stato spiegato in conferenza stampa dall’amministratore delegato della Dorna Carmelo Ezpeleta: “In questa pista abbiamo avuto la possibilità di cambiare il tracciato, altrimenti sarebbe stato tutto più difficile. C’erano due possibilità per cercare di garantire la sicurezza in quella curva: utilizzare le chicane della Formula 1 o provare soluzioni nuove. I piloti hanno escluso di continuare sullo stesso tracciato e di correre sul layout della Formula 1. Le chicane non sono ottimali per le moto, anche se rispetto a due anni fa, quando è stata eseguita una prova, ci hanno detto che la situazione è migliorata. Abbiamo spostato le barriere, su invito dei piloti. In futuro cambieremo la prima chicane, la pista sarà un po’ più stretta e sarà proibito superare nel punto di frenata che è molto vicino alle barriere. Per il futuro studieremo soluzioni diverse per la curva 12 e qualche novità sarà proposta anche per il prossimo Gran Premio ad Assen”.
La morte di Luis Salom in seguito all’incidente verificatosi ieri pomeriggio sul circuito del Montmelò (Barcellona) nel corso della seconda sessione di prove libere della Moto2 ha chiaramente acceso discussioni sulla sicurezza del Circuit de Catalunya e più in generale sulle norme di sicurezza che regolano le gare del Motomondiale. Sono dunque da registrare le importanti dichiarazioni di Carmelo Ezpeleta, l’amministratore delegato della Dorna che è la società organizzatrice del Mondiale: “Subito dopo l’incidente tutti i mezzi di sicurezza hanno funzionato bene. L’ambulanza è arrivata presto, lo staff del circuito ha subito prestato soccorso, i nostri dottori sono arrivati immediatamente. Anche il trasporto all’ospedale di Catalogna è avvenuto in modo ottimale, anche grazie al sostegno della polizia”. Come primo provvedimento per aumentare la sicurezza è stato modificato il circuito, che alla maledetta curva 12 utilizza da oggi la variante della Formula 1.
La morte di Luis Salom, causata da un incidente verificatosi nel corso delle prove libere della Moto2 al Montmelò, ha inevitabilmente riportato alla memoria di tutti la tragedia che ci portò via Marco Simoncelli cinque anni fa a Sepang. La Gazzetta dello Sport ha contattato Paolo, il papà del Sic, visibilmente turbato dalla notizia che lo fa tornare indietro nel tempo a quel tragico 23 ottobre: “Cosa ti posso dire, dove c’è velocità c’è pericolo… E’ la prima cosa che dico ai ragazzini che seguo e ai loro genitori e tu speri sempre che non succeda nulla, ma il rischio esiste”. Sulle polemiche sulla sicurezza Paolo Simoncelli è fatalista: “Ognuno ha la sua storia, qualsiasi cosa tu stia facendo quando arriva il tuo momento non c’è nulla che possa cambiare il destino”. Infine, Paolo ha voluto inviare un pensiero alla mamma di Salom: “Se il tuo bambino era felice, allora non avere nessun rimpianto, era la sua vita”.
La morte di Luis Salom, causata da un incidente verificatosi nel corso delle prove libere della Moto2 al Montmelò, non è purtroppo certo una novità per il Motomondiale, dal momento che è il decesso numero 106 nella storia del Motomondiale. Da notare che ben 39 di questi sono relativi a morti avvenute al Tourist Trophy finché la gara sull’Isola di Man è rimasta nel calendario iridato, dal quale infine uscì proprio per i troppi incidenti mortali. Dal 2000 ad oggi è la quarta vittima: nel Gp Giappone 2003 a Suzuka ci lasciò Daijiro Kato, poi sette anni di tregua fino alla morte di un altro giapponese, Shoya Tomizawa, a causa di un incidente verificatosi a Misano nel 2010. Solo un anno dopo e a Sepang 2011 la tragedia di Marco Simoncelli che tutti ricordiamo. Stavolta la “tregua” è durata quasi cinque anni, ma ora rieccoci a piangere un morto, che per la Spagna è il secondo dopo Santiago Herrero, morto nel 1970 al TT che faceva appunto ancora parte all’epoca del Motomondiale.
Il video della morte di Luis Salom sta facendo il giro del web e gli appassionati in attesa della gara di domenica sono molto turbati dalle immagini di un incidente che riporta alla memoria il ricordo ancora vivo e doloroso di Marco Simoncelli, come dei piloti giapponesi Daijiro Kato e Tomizawa. Un problema di sicurezza “nuovo” quello svelato drammaticamente oggi dalla “curva 12” del circuito iberico, un problema che non si era mai presentato in tanti anni in cui quel punto del tracciato è stato percorso da moto anche più potenti e veloci di quella guidata da Salom. La sicurezza passiva era stata già aumentata dalle nuove barriere che hanno assorbito l’urto poderoso della moto, ma che non hanno potuto tener conto della fatalità del rimbalzo della moto stessa sul corpo (e probabilmente sul collo, una parte esposta e debole) di Luis Salom. Insomma, secondo i maggiori esperti e commentatori, come secondo la commissione per la sicurezza della pista in cui anche i piloti hanno voce in capitolo, eccome, oggi sorge una problematicità nuova. E se non è possibile entro domani mettere della sabbia a esterno curva, che possa rallentare i corpi lanciati come proiettili verso l’esterno, probabilmente si penserà a una variante con l’inserimento di una chicane. Ma il pericolo, scampato, potrebbe tornare solo sotto la superficie, e tornare pronto a mordere un altro Luis Salom, come un altro Marco Simoncelli. Eppure lo spettacolo continua. Certo, per ragioni di sponsor, di soldi, ma anche di vita e di sensibilità. Quando si fa tutto quanto è ragionevole per la sicurezza, però, sono gli stessi piloti che vogliono correre. Anche per il compagno che non c’è più. Nessuno ha chiesto di cancellare la gara. Nessuno vuole che i motori si spengano. E anche quello di Luis Salom, domani, romberà tra quello dei suoi rivali, per l’ultima corsa.
La tragedia del Gran Premio di Catalogna non può lasciare insensibili perchè nell’incidente delle prove libere di Moto 2 ha perso la vita un ragazzo giovanissimo. Luis Salom, pilota maiorchino, ha perso la vita in un brutto incidente durante le prove libere. Il mondo del motociclismo e anche quello dello sport più in generale hanno pianto la sua scomparsa. Tra questi anche il pilota della Ducati Andrea Dovizioso che su Twitter ha voluto lasciare due righe che sono una riflessione profonda: “Questo è quello che odiamo dello sport che amiamo. Un pensiero va alla famiglia di Luis Salom”, clicca qui per il tweet del pilota italiano e per i commenti dei follower.- La morte di Luis Salom dimostra ancora una volta la forza dello sport in queste tragiche circostanze. Sono tantissimi infatti gli atleti, giornalisti, opinionisti, allenatori che si sono lanciati in messaggi struggenti per il ragazzo che ha perso la vita a ventitrè anni mentre stava facendo il suo lavoro che amava più di ogni altra cosa. Una morte ingiusta che ci toglie un pilota giovane e talentuoso, ma soprattutto un ragazzo spensierato. Tra i messaggi più commoventi c’è quello di Guido Meda voce di Sky Sport: “Luis Salom non c’è più. Il motociclismo piange un altro fratello. Una preghiera“,clicca qui per il tweet e i commenti dei follower.
Il motociclismo costringe a un’altra giornata di lacrime e dolore. Oggi se n’è andato Luis Salom che ha perso la vita nelle prove libere del Gp di Catalonga di Moto 2 a Barcellona. A una curva la moto ha avuto qualche problema e non è riuscita a flettere in curva finendo fuori pista, causando un’incidente davvero molto brutto. Sono tantissimi i piloti colleghi che hanno voluto mandare un messaggio sui social network, sottolineando il brutto di questo sport che regala emozioni e passioni ma espone anche ad alti rischi. Davide Giugliano ha scritto: “Il nero del nostro sport! Rip Luis Salom”, clicca qui per il tweet del pilota.
La giornata di oggi per le moto ha segnato una tragica notizia che ha lasciato tutti senza parole e con poca voglia di pensare alla pista. Ha perso la vita il giovane pilota maiorchino Salom, caduto nelle prove libere di Moto 2. I messaggi arrivano da tutti i suoi colleghi come Fernando Alonso che scrive su Twitter: “Che brutta notizia, che rabbia. Sono triste. Un grande abbraccio alla famiglia e agli amici di Luis Salom“, clicca qui per il tweet. Un messaggio lo lancia anche il Mallorca che scrive: “Il dolore e la rabbia per un terribile evento, il nostro rispetto e il sostegno alla famiglia e agli amici“, clicca qui per il tweet. Anche il premier spagnolo Mariano Rajoy ha deciso di parlare sempre tramite il social network: “E’ una triste notizia quella che arriva da Montmelò. Le mie condoglianze e il mio affetto per tutta la famiglia di Luis, la squadra e lo sport spagnolo“, clicca qui per il tweet.
La Federazione ha appena permesso la pubblicazione delle terribili immagini che inquadrano l’incidente di Luis Salom, morto nel pomeriggio di oggi (venerdì 3 giugno 2016) all’Ospedale Generale di Madrid. Il pilota spagnolo si è spento dopo lo scontro con le barriere poste in fondo alle curva 12 del circuito di Barcellona, dove Salom stava correndo nella seconda sessione di prove libere della Moto 2. Secondo anche quanto dichiarato dal pilota che lo precedeva Miguel Oliveira, Salom aveva perso il controllo della proprio moto sull’avantreno perdendo l’aderenza necessaria a percorrere la curva 12 senza cadere. Purtroppo per lui su quella terribile, maledetta curva la via di fuga, invece che essere di ghiaia, materiale che forse avrebbe potuto rallentare la corsa, era di cemento e ciò non ha rallentato la scivolata del pilota, che prima ha colpito il muretto e subito dopo è stato colpito al collo dalla propria moto. Purtroppo il collo è ancora l’unico punto veramente scoperto nel corpo di un pilota e questo sicuramente riapre la discussione sulla sicurezza nel circus della Motogp. Salom è stato immediatamente soccorso ma una volta giunto all’ospedale ed entrato nel reparto chirurgico non c’è stato nulla da fare, nonostante il grande impegno dello staff dell’Ospedale Generale di Barcellona.
Luis Salom è deceduto oggi pomeriggio dopo il brutto incidente nelle prove libere in Catalogna della Moto 2. Era molto giovane il pilota nato a Palma di Maiorca il 7 agosto 1991. La sua carriera da professionista è iniziata nel campionato spagnolo 125 nel 2007 quando chiuse la stagione settimo con appena 49 punti nella classifica, unico successo un podio. La sua avventura in Aprila è iniziata nel 2013 quando è salito per la prima volta sulla Kalex, la moto che guidava anche oggi. In carriera ha ottenuto 9 vittorie nelle 119 gare disputate e ha raggiunto inoltre 25 podi e anche 4 pole position. La sua carriera è finita troppo presto così come la sua vita, senza riuscire a conquistare nè a livello professionale che personale i successi che avrebbe invece meritato.
È morto alle ore 16:55 di oggi, venerdì 3 giugno 2016. Purtroppo non c’è stato niente da fare per il giovane pilota spagnolo, che correva per la categoria Moto2. La commissione del Gran Premio di Catalogna ha indetto una brevissima conferenza stampa per informare del decesso di Salom che subito dopo l’incidente, avvenuto alla curva 12 del circuito del Montmelò, aveva ricevuto dei primi soccorsi prima di venire trasportato all’ospedale maggiore di Barcellona in ambulanza. Salom è stato anche sottoposto ad un intervento chirurgico d’urgenza che però non è servito per salvargli la vita. Luis Salom avrebbe computo 25 anni il prossimo 7 agosto, è il quarto pilota a perdere la vita in un contesto motociclistico, dopo i giapponesi Daijiro Kato (morto nel 2003) e Shoya Tomizawa (2010) e l’italiano Marco Simoncelli (2011).
Scuote il mondo dello sport e non solo l’incidente accorso a Luis Salom in Moto 2, il pilota maiorcihino è scivolato in curva 12 e ora è in ospedale in gravi condizioni. Valentino Rossi ha parlato di quanto accaduto come riportato dalla versione online de La Gazzetta dello Sport: “Non ci sono immagini. Un mio amico ha visto l’incidente e mi ha detto che Salom è andato dritto contro le barriere. La moto poi è caduta su di lui. Questo è davvero molto strano. Probabilmente la moto avrà subito un guasto altrimenti è difficile spiegare cosa sia accaduto”. La speranza è che il giovane pilota possa in breve tempo recuperare la forma dopo un momento davvero di grandissima paura.
Non sono pervenute notizie ulteriori sulle condizioni di Luis Salom, il pilota spagnolo di 24 anni vittima di un brutto incidente nelle prove libere 2 del Gran Premio di Catalogna 2016. Sky Sport ha raccolto la testimonianza di un collega di Salom, il portoghese Miguel Oliveira che si trovava dietro allo spagnolo poco prima dell’incidente, avvenuto alla curva numero 12. Il lusitano ha spiegato come all’ingresso del T4, nel punto della pista in cui si comincia ad accelerare per il giro veloce, Salom abbia perso il controllo dell’anteriore uscendo di pista andando a sbattere contro le barriere di protezione. Un incidente che quindi è perso normale nella sua dinamica dal vivo, ma che purtroppo sta avendo ripercussioni più gravi sulle condizioni del ventiquattrenne maiorchino, che si trova all’ospedale maggiore di Barcellona.
Preoccupazione per le condizioni di Luis Salom, caduto in un incidente durante la seconda sessione di prove libere al circuito di Catalunya, valide per il Gran Premio di Barcellona 2016 di Moto 2. Purtroppo le immagini della diretta tv non ci permettono di carpire maggiori dettagli sulle dinamiche dell’incidente. Quello che sappiamo è che il pilota spagnolo è caduto alla curva 12, probabilmente scivolato sulla pista non troppo gommata di Montmelò. Le uniche informazioni che abbiamo derivano dalle poche immagini che la regia internazionale ha fornito e cioè quella del pilota vigile ma immobile che cerca di dare indicazioni allo staff medico che è subito intervenuto. Sembra che dopo i primi minuti il pilota sia stato rianimato e stabilizzato. Mancavano circa 24 minuti alla conclusione della quando il fattaccio è avvenuto. Subito la direzione ha sospeso la gara esponendo le bandiere rosse, pochi minuti dopo è arrivata anche l’ambulanza sul ghiaione dove era rimasto Salom, ma la direzione e lo staff medico ha in un primo momento preferito chiamare direttamente l’elicottero per trasportare il pilota al più vicino ospedale di Barcellona. Successivamente il pilota è stato trasportato all’ospedale con l’autoambulanza, per la presenza di due ulteriori sanitari che non sarebbero potuti salire a bordo dell’elicottero.