I, lo abbiamo detto, ha visitato la Nazionale di calcio che si appresta a vivere gli Europei 2016. Il Presidente del Consiglio si è presentato questa mattina a Coverciano nella sede del raduno dell’Italia (accompagnato dal figlio Francesco), e ha incontrato una delegazione composta da Michele Uva (il Direttore Generale), il team manager Gabriele Oriali e il Commissario Tecnico Antonio Conte. Saluti a tutti: domani si gioca contro la Finlandia e poi si parte per la Francia. “Ho fatto il mio in bocca al lupo” ha confidato Renzi ai giornalisti presenti, dicendo anche che l’incontro è andato molto bene. Poche parole alla squadra: “Mi raccomando, comportatevi bene e fatevi valere”. Come regalo, il Presidente del Consiglio – che si è trattenuto per circa un’ora a parlare con i giocatori e lo staff – ha ricevuto una maglia della Nazionale autografata da ttutti i giocatori. Da segnalare in particolare le parole di affetto per Federico Bernardeschi (da rappresentante della Fiorentina) e la promessa: se mai l’Italia dovesse arrivare in finale, Renzi sarà in tribuna a Saint-Denis per fare il tifo per gli Azzurri.



Oggi doppio allenamento per la Nazionale italiana nel ritiro di Coverciano. Il primo allenamento della mattinata è stato intorno alle 9:30, poi gli Azzurri hanno accolto il premier Renzi che ha avuto un colloquio con Antonio Conte e gli uomini della Naziona italiana. Questo pomeriggio invece gli Azzurri scenderanno in campo alle 16:30, mentre domani ci sarà l’amichevole con la Finlandia che si disputerà allo stadio Bentegodi di Verona. Matteo Renzi questa mattina era atteso nel centro tecnico di Coverciano, che ha voluto dare la buona fortuna agli Azzurri in vista degli Europei 2016 che si disputeranno dal 10 giugno in Francia. “Ho fatto il mio ‘in bocca al lupo’ alla Nazionale. Come è andato l’incontro con gli azzurri? Tutto bene” queste le parole del Premier italiano questa mattina a Firenze, porterà bene agli Azzurri?



Visita speciale per la Nazionale radunata a Coverciano in preparazione agli Europei 2016: il gruppo agli ordini di Antonio Conte ha ricevuto pochi minuti fa la visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Per lui quella del 5 giugno è una giornata importante: in 1342 comuni italiani si tengono le elezioni amministrative. Renzi tuttavia si è preso qualche attimo per incontrare l’Italia, che presto rappresenterà tutto il Paese nella fase finale del torneo continentale di calcio. Il binomio tra calcio e politica è sempre stato forte, soprattutto nei momenti di grandi vittorie ma non solo. L’immagine che ovviamente stimola l’immaginario collettivo italiano è quella del 1982, quando l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini esultò come il primo dei tifosi ai tre gol della Nazionale nella finale del Mundial, e al ritorno in patria si concentrò su una partita di carte insieme a Enzo Bearzot, Dino Zoff e Franco Causio. Immagini che hanno fatto il giro del mondo; Renzi invece era stato presente, sempre parlando di sport e orgoglio italiano, a Flushing Meadows per la prima finale tutta azzurra nella storia degli Slam del tennis, quella tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci dello scorso settembre agli Us Open. Chissà se la sua visita porterà bene alla nostra Nazionale in vista di questi Europei 2016.



La Nazionale che si appresta a vivere la fase finale degli Europei 2016 è pronta; domani amichevole contro la Finlandia, poi via nel ritiro di Montpellier in attesa dell’esordio contro il Belgio. La Gazzetta dello Sport ha tracciato un interessante identikit anagrafico dell’Italia; ha ricordato come questa, con un’età media di 28 anni e 10 mesi, sia la quarta nazionale più vecchia a partecipare al torneo, alla pari con la Slovacchia. Un punto debole? Non necessariamente; il quotidiano ci ricorda infatti come l’Italia che si laureò campione del mondo nel 2006, contro pronostico e centrando una straordinaria impresa, aveva un’età media di 28,7 anni e dunque non fosse tanto più giovane di questa. C’è comunque un dato oggettivo: questa sarà la seconda Nazionale più “vecchia” a partecipare alla fase finale degli Europei. Il record spetta ancora a quella che Roberto Donadoni costruì nel 2008 (29 anni e 3 mesi) e che si arrese soltanto ai calci di rigore a una Spagna che avrebbe aperto di lì a pochi giorni uno straordinario ciclo di cinque anni. Spetterà comunque a Gabor Kiraly la palma del più anziano in campo: lo storico portiere dell’Ungheria, famoso per giocare sempre e comunque con ampi pantaloni da tuta, sarà in campo a 40 anni e due mesi, battendo il record di Lothar Matthaeus che giocò a 39 anni e tre mesi in una Germania (che difendeva anche il titolo vinto quattro anni prima) che fu eliminata al primo turno. 

La Nazionale si appresta a vivere gli Europei 2016; i 23 convocati dell’Italia hanno ricevuto la visita di Pierluigi Collina, designatore Uefa che, in qualità di responsabile degli arbitri che fischieranno alla fase finale della rassegna continentale, ha spiegato le nuove regole ai calciatori. Come riporta Repubblica, Collina ha spiegato come questa prassi si ripeta ormai dal 2008, e come abbia dato buoni risultati; “crediamo sia importante che tecnico, giocatori e arbitri parlino la stessa lingua sul campo”. Collina dunque ha fornito all’Italia i nuovi dettami regolamentari; in particolare è scomparsa la triple punishment, ovvero un calciatore che commetta fallo in area non sarà più punito automaticamente con rigore, espulsione e squalifica, ma riceverà soltanto un cartellino giallo qualora abbia cercato di giocare la palla. Lo stesso avverrà ovviamente per quanto riguarda il portiere; “se esce con le mani” ha detto Collina “chiaramente cerca il pallone ma bisogna sempre valutare l’effettiva possibilità di prenderlo”. Cambiata anche la regola che disciplina un fallo duro; non sarà più necessario che il giocatore che l’abbia subito esca dal terreno di gioco, potrà anche ricevere le cure sul campo se saranno brevi. In questo modo, ha spiegato il designatore Uefa, a essere favorita non sarà più la squadra che ha commesso il fallo (con la vecchia formula restava in superiorità numerica) e il gioco sarà, almeno nelle intenzioni, più veloce Sparisce anche l’ammonizione automatica per un fallo di mano: “il giallo scatta solo se viene interrotta un’azione importante”. Collina non ha voluto commentare il possibile operato di Nicola Rizzoli, il rappresentante dell’Italia agli Europei (“non abbiamo parlato di singoli”) e ha anche affermato come ormai la sua nazionale non sia più l’Italia: “Francamente” ha detto “ho una grandissima fiducia nella mia nazionale, composta di 18 arbitri e una serie di persone che lavorano con loro”. Una squadra formata da più di 110 persone che saranno coinvolte in questa fase finale degli Europei 2016.