È un vero proprio “pianto collettivo” quello che unisce tutto il pianeta nel ricordo del grande Muhammad Alì, morto all’età di 74 per il sopraggiungere di problemi respiratori, legati alla malattia da cui soffriva da tempo, il “morbo di Parkinson”. I messaggi di cordoglio per il grande pugile, hanno letteralmente intasato le bacheche di tutti i “social” appartenenti ai grandi del mondo, con i leader che oltre a ricordare le imprese sportive di Alì, ricordano le tante battaglie civili al quale il campione aveva partecipato. Un campione che non si era preoccupato di interrompere la sua carriera all’apice pur di non combattere in Vietnam, che si era schierato per la libertà cambiando il suo nome da Cassius Clay, (che riteneva un “nome da schiavo”) a quello scelto di Muhammad Alì, e che aveva prestato il suo volto per tutte le battaglie sui “diritti civili” dell’ultimo secolo. Nel tempo rimanente Ali riuscì anche a vincere l’oro olimpico, ed ha essere campione del mondo dei pesi massimi per svariati anni. Molti lo ricordano come ultimo tedoforo alle olimpiadi di Atlanta, quando con mano tremante accese la fiaccola olimpica, estrema e ultima manifestazione di un campione, che è entrato nel cuore degli sportivi di tutto il mondo.



– Le prove libere che passano in secondo piano, e la percezione che quest’altra assurda morte si potesse evitare. Sono queste le sensazioni che si hanno sul circuito spagnolo di Montmeló dopo la morte avvenuta ieri durante le prove, del pilota spagnolo Luis Salom, in quella “maledetta curva 12” testimone di tante cadute. Il mondiale deve andare avanti, perché è lo spettacolo che lo impone, ma i piloti affronteranno quella “curva maledetta” dopo una variante che abbasserà la velocità. Sulla via di fuga inoltre sarà versata della ghiaia, in maniera tale da poter fermare la moto in casa di incidente. Tutte cose che forse si potevano fare prima di registrare l’ennesima morte, di questo sport bellissimo ma a volte maledetto. Per la cronaca 1°Marquez, 2° Lorenzo, solo 5° Valentino.



– La Juventus è partita a grande velocità per quello che sembra un vero e proprio mercato “stellare”. Beppe Marotta ha anticipato tutti i suoi colleghi e già può dire di aver messo in cascina degli ottimi affari. Quasi preso il terzino brasiliano Dani Alves a parametro zero dal Barcellona, spesi 25 milioni per Domenico Berardi uno dei più talentuosi giocatori italiani in arrivo dal Sassuolo. Come se non bastasse i bianconeri sono in “pole” per il giovane Ikoné che potrebbe arrivare dal PSG, e hanno pronti 35 milioni di euro per chiudere l’affare Miralem Pjanic.

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