Tra i tanti che hanno espresso la loro opinione sulla possibile cessione del Milan c’è anche l’ex Enrico Albertosi. Questi ha parlato ai microfoni di MilanNews.it: “Se il Presidente Silvio Berlusconi non ha più intenzione di fare investimenti credo sia giusto vendere. Se invece vuole spendere di nuovo allora fa bene a tenerselo stretto. Da quello che sento però non sarebbe più disposto ad investire come un tempo, mentre i cinesi vorrebbero farlo. Credo sia giusto vendere ora. Berlusconi deve prende una decisione quanto prima. Siamo già a metà giugno e non si sa ancora chi sarà il prossimo allenatore della squadra, chi gestirà la società e come sarà il mercato. Il Milan sta accumulando davvero un grande ritardo rispetto alle altre squadre che hanno già mosso i primi passi“.
Non vedere più Silvio Berlusconi presidente del Milan sarà sicuramente uno shock per tutti i tifosi rossoneri che grazie al Cavaliere hanno raccolto grandissimi successi dall’inizio degli anni novanta a oggi. La cessione della società ai cinesi però si rende più nebulosa e non si capisce bene cosa accadrà da qui a qualche giorno. Ha parlato a Milan Channel l’ex portiere del club meneghino Mario Ielpo: “C’è un dubbio enorme di fondo che non è per il Milan ma per qualsiasi squadra. Le garanzie economiche sono davvero molto importanti, ma quello che resta poco chiaro è il motivo del perchè investire sul calcio italiano. E’ un business a perdere. Questo si lega poi all’uscita di questi signori legatissimi alle società come Silvio Berlusconi e Massimo Moratti”.
La situazione in casa Milan diventa sempre più nebulosa soprattutto dopo che il problema che ha portato Silvio Berlusconi all’ospedale ha rallentato le operazioni. Ne ha parlato Franco Ordine a Il Giornale sottolieando: “Il rallentamento è figlio di quello che è venuto fuori alla fine dell’ultima settimana. Il ricovero del Presidente è poi anche un altro motivo. Io non credo che si andrà oltre il vento giugno, ioè il periodo prefissato fin da subito”. Sul mercato aggiunge: “In molti vorrebbero prendere Bacca e Zapata, ma non ci sono giocatori come loro in giro“.
Le notizie sulla cessione del Milan non riguardano solo gli aspetti strettamente economici o burocratici della trattativa, ma anche il destino del club sul campo. Quello che sta tanto a cuore al presidente Silvio Berlusconi, attualmente ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano per alcuni controlli. La stampa cilena e in particolare il portale emol.com, ha riportato che la cordata cinese, intenzionata all’acquisizione della quote di maggioranza del Milan, avrebbe identificato in Manuel Pellegrini l’allenatore giusto per dare il via ad un nuovo progetto tecnico. Il tecnico, nato a Santiago del Cile il 16 settembre 1953 (62 anni), ha appena lasciato il Manchester City dopo tre stagioni ed è quindi libero di scegliere un’altra squadra. Le ultime news legate alla cessione del Milan hanno però lasciato intendere che l’affare è a rischio rallentamento: chissà che qualche altra società non ne possa approfittare per ‘soffiare’ Pellegrini ai rossoneri.
Non sono nelle le indiscrezioni riguardanti la cessione del Milan che arrivano dal Corriere della Sera: il quotidiano parla addirittura di rapporti “congelati” tra il presidente Silvio Berlusconi e la cordata cinese. Da una parte il Cavaliere, che al di là del malore accusato domenica sera, continua ad avere dubbi sull’effettivo impegno dei nuovi investitori; dall’altra i cinesi, che ritengono di aver messo sul piatto garanzie necessarie alla firma di un contratto preliminare. Ormai siamo ad un passo dal termine del contratto di esclusiva e non ci sono novità; per questo motivo, scrive il Corriere, la cessione potrebbe saltare. Riproponendo un’altra volta la situazione che si era vissuta un anno fa, quando il fantomatico Mr. Bee sembrava sul punto di acquistare il Milan e poi non se ne era fatto più nulla. Così, ora i tifosi che chiedevano a gran voce l’arrivo di capitali stranieri potrebbero rimanere nuovamente delusi; chiaramente, come avevamo già detto in passato, l’eventuale dietrofront degli investitori cinesi porterebbe necessariamente al ridimensionamento di un progetto tecnico che avrebbe potuto spiccare il volo. Con Cristian Brocchi in panchina sarebbero almeno due le partenze di lusso: praticamente certa quella di Carlos Bacca (in gol questa notte in Coppa America) che piace molto in Inghilterra e Spagna, probabile quella di Giacomo Bonaventura per il quale potrebbero arrivare offerte anche superiori ai 20 milioni di euro.
La cessione del Milan non decolla: non sono stati fatti passi avanti nella trattativa che dovrebbe consegnare il 70% delle quote (per adesso) alla cordata cinese. I dubbi di Silvio Berlusconi, il malore del presidente e il conseguente ricovero in ospedale; tutto contribuisce a ritardare la firma di un contratto preliminare che, si diceva, avrebbe già potuto essere firmata la prossima settimana. Nel frattempo chi ha fatto sentire la sua voce è Christian Abbiati: il portiere si è ritirato al termine della stagione appena conclusa, dopo aver giocato 380 partite e aver sollevato 8 trofei con la maglia del Milan. Abbiati, uno dei grandi senatori rossoneri, ha detto la sua sulla cessione del Milan parlando a Premium Sport: “Non riesco a vedere il Milan senza Berlusconi” ha detto, allineandosi di fatto con tutti gli ex della squadra – in particolare quelli che hanno vissuto in pieno l’epoca del Cavaliere. “Tuttavia è vero che per rilanciare la squadra serve investire”. Il discorso dunque è chiaro: Abbiati è convinto che se questa acquisizione da parte dei cinesi farà il bene del Milan, allora è giusto che gli investitori arrivino. Qualche parola anche su Cristian Brocchi, la cui posizione di allenatore è in stand-by: “L’ho sentito ed è tranquillo” ha detto Abbiati “ma aspetta una chiamata. Gli auguro con tutto il cuore di essere confermato: lo reputo un ottimo allenatore, giovane e preparato”.
Sono giorni importanti per la cessione del Milan: scade tra una settimana esatta il contratto di esclusiva che Fininvest aveva concesso alla cordata cinese per trattare l’acquisizione delle quote di maggioranza della società rossonera. Non che la data sia definitiva e improrogabile – anzi – ma se non altro identifica una prima deadline al termine della quale tirare le somme e analizzare i passi fatti. Per il momento non sono molti, come abbiamo più volte ripetuto nel corso degli ultimi giorni; siamo sostanzialmente dove eravamo qualche settimana fa, con un accordo economico più o meno definito ma una firma che ancora manca. Silvio Berlusconi ha qualche dubbio su quelli che saranno gli effettivi investimenti dei cinesi; in più il presidente del Milan ha accusato un malore domenica sera. Niente di grave, ma un ricovero all’ospedale ha rivelato uno scompenso cardiaco e sarà necessario qualche giorno di cura. In questo senso la trattativa dovrebbe subire un ulteriore ritardo.
Nella giornata di ieri, il presidente del Milan Silvio Berlusconi è stato ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano a causa di uno scompenso cardiaco; Fininvest ha poi precisato come si trattasse di una visita di controllo già programmata. In ogni caso questo avrà ripercussioni sulla cessione del Milan alla cordata cinese? Per il momento le ipotesi non sono del tutto congruenti. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport ad esempio il problema di salute del numero 1 rossonero non impedisce alle parti di proseguire con la trattativa; è ancora in bozza il piano d’investimento pluriennale richiesto da Berlusconi ai nuovi acquirenti, Berlusconi dovrà prendere una decisione quando tutti i documenti saranno pronti. Secondo Tuttosport invece la trattativa per la cessione del Milan potrebbe subire un rallentamento ulteriore, così come di conseguenza la programmazione per la nuova stagione sportiva ormai alle porte.
Non si è ancora concretizzata la cessione del Milan, e il tempo scorre. Le ultime notizie raccolte nella giornata di ieri non hanno fatto registrare passi avanti nella trattativa che dovrebbe portare il presidente Silvio Berlusconi a vendere il 70% delle quote della società alla cordata cinese. Il quadro sulla cessione del Milan al momento non è roseo: Berlusconi non è del tutto convinto, nonostante abbia ormai conosciuto l’identità degli investitori asiatici rimane ancora sulle sue posizioni di dubbio, relativamente all’effettivo impegno che i cinesi metteranno nel tentativo di far tornare il Milan ai vertici. In più, come abbiamo già detto ieri, il presidente non ha ancora accantonato quello che da qualche anno è la sua idea per rilanciare i rossoneri, ovvero un progetto fatto di tanti giovani che possano crescere nel medio-lungo periodo e una forte identità italiana, con Cristian Brocchi confermato in veste di allenatore. Un progetto che evidentemente va a cozzare con la cessione del Milan e le aspirazioni cinesi (e con i desideri della maggior parte dei tifosi); Per questo, come riporta pianetamilan.it, i dubbi di Berlusconi si potrebbero ripercuotere sui giocatori. I big potrebbero chiedere la cessione qualora i cinesi non comprino il Milan: su tutti il più incerto sembra essere Carlos Bacca, che sta ricevendo tante offerte da Inghilterra e Spagna e, senza grandi investitori che sollevino le sorti rossonere, potrebbe decidere di levare le tende. Dunque per Berlusconi si tratta non soltanto di garantire un futuro al Milan, ma anche di preservarne il presente.
Ha voluto esprimere la sua idea anche sulla possibile cessione del Milan l’ex portiere rossonero Christian Abbiati ai microfoni di Premium Sport: “Il Milan senza Silvio Berlusconi non riesco proprio a vederlo. E’ vero anche che per rilanciare la squadra bisogna investire e se questo farà il bene della squadra e della società allora ben vengano investitori esteri”. Il portiere ha parlato anche del futuro del tecnico Christian Brocchi: “L’ho sentito ed è tranquillo. Sta aspettando una chiamata. Gli auguro con tutto il cuore di continuare perhcè è giovane e preparato. le sue idee mi piacciono molto“.
Continuano le voci che un momento aprono alla cessione del Milan e quello subito dopo impongono una frenata dettata da Silvio Berlusconi. Pare che la situazione al momento sia comunque molto complicata e difficile da risolvere in pochi giorni. Che sia una operazione di difficile riuscita lo confermano Sal Galatiolo, advisor italo-americano, e il suo collaboratore Nicholas Gancikoof che quasi in coro rispondono: “E’ l’operazione più difficile della mia vita”. I due sono stati rintracciati da Il Corriere della Sera che ha raccolto questa semplice, ma molto importante, battuta che rappresenta lo stato attuale delle cose. Vedremo se presto ci sarà una soluzione, oppure se sarà ancora molto difficile trovare un accordo.
Ogni giorno arrivano novità importanti sulla questione legata alla cessione del Milan, con improvvise accelerazione e altrettanto inaspettate frenate. Di questo ha parlato Fabrizio Biasin a TuttoMercatoWeb sottolineando come anche i più riflessivi stiano iniziando a perdere la pazienza. Ecco le sue sensazioni: “La definizione della trattativa tra l’Inter e il Suning Group ha complicato tutto per Silvio Berlusconi. Tergiversa da ormai troppo tempo e ora deve far fornte alle critiche di coloro che invitano il Presidente a guardare dall’altra parte di Milano”. Continua poi: “Chi è vicino al Milan assicura che nel consueto pranzo di famiglia ad Arcore i figli abbiano pressato Silvio Berlusconi per fargli prendere una decisione senza indugiare. La paura è che i cinesi possano cambiare idea e che alla fine sia lo stesso Presidente a improvvisare una pericolosa inversione a U perchè effettivamente non convinto di lasciare“.
Silvio Berlusconi starebbe ripensando alla cessione del Milan? Stando alle notizie lanciate da SportMediaset potrebbe essere così. Passano i giorni e il presidente rossonero sembra sempre meno convinto di affidare la società agli investitori cinesi; ormai la data di termine del contratto di esclusiva, mercoledì 15 giugno, dovrebbe essere disattesa: si va invece verso il 20-22 giugno e non è detto che per allora arriverà la firma. Di più: le voci su un possibile incontro tra Berlusconi e i cinesi, ipotizzato per il prossimo lunedì, secondo Carlo Pellegatti non hanno trovato riscontro. Il presidente sarebbe frenato da due motivi: lo stuzzica il progetto imperniato sui giovani (con allenatore Cristian Brocchi, che ha sempre appoggiato) e vorrebbe vederlo attuato, e in più la cessione dell’Inter al Suning Group, avvenuta ieri, lo starebbe convincendo a difendere la “milanesità” della sua squadra. Insomma, al momento non ci sono segnali che lascino intendere una cessione del Milan a breve termine, ma questo quadro si aggiunge di una nuova pennellata giorno dopo giorno e dunque non è escluso che già domani possano arrivare altre novità.
Nessuna novità per quanto riguarda la cessione del Milan. Sullo sfondo rimane la data del 15 giugno come termine dell’esclusiva concessa alla cordata cinese per trattare, ma intanto i dubbi di Silvio Berlusconi hanno ancora il sopravvento nonostante i figli – pare – gli abbiano chiesto di chiudere l’operazione in tempi brevi. Nel frattempo Fininvest prosegue la sua regolare attività: come riporta Milano Finanza, tra lunedì 27 e mercoledì 29 giugno la holding terrà la sua assemblea annuale. A tema l’approvazione del bilancio 2015; verrà distribuito un dividendo che si aggira sui 90-100 milioni di euro. Stando alle indiscrezioni, la cifra verrà divisa tra Berlusconi e i suoi 5 figli, proprietari del 36,73% delle quote; al presidente del Milan andrebbero 55-60 milioni, ai figli 35-40 milioni da dividere in parti uguali. Per quanto riguarda i conti, Fininvest dovrebbe chiudere con un attivo tra i 280 e i 300 milioni di euro, soprattutto grazie alla vendita di 92 milioni di azioni Mediaset.
La cessione del Milan si avvicina. Il contratto di esclusiva firmato con la cordata cinese, rappresentata da Sal Galatioto, scade il prossimo 15 giugno ma già lunedì 13 potrebbe arrivare la firma preliminare. In questi giorni dunque si sprecano i commenti sull’operazione che porterà Silvio Berlusconi a vendere le quote di maggioranza; tanti grandi ex del passato rossonero stanno dicendo la loro e tra questi anche Sebastiano Rossi, che con il Milan ha giocato 12 anni vincendo 12 trofei e stabilendo un record di imbattibilità in Serie A (929 minuti) che solo Gigi Buffon, dopo oltre 20 anni, gli ha tolto poche settimane fa. Intervistato da Tele Radio Stereo, Rossi ha avuto bellissime parole per Berlusconi: “Lui è sempre stato un mio tifoso” ha detto “e gli sono molto legato; nessuno sarà mai in grado di fare per una squadra quello che lui ha fatto, è impossibile”. Per l’ex portiere del Milan sarà difficile sostituire un presidente simile e raccoglierne l’eredità; tuttavia, “come in tutte le grandi storie subentrano situazioni che possono generare cambiamenti”.
La cessione del Milan si avvicina: abbiamo appena riportato l’indiscrezione secondo cui il contratto di vendita sarebbe pronto, e la prossima settimana dovrebbe arrivare la firma con la cordata cinese. Chi conosce molto bene Silvio Berlusconi, avendovi avuto un rapporto di lavoro, è Leonardo: il brasiliano ha giocato quattro anni nel Milan tornando poi per un breve periodo a distanza di una stagione (ma giocando soltanto 5 partite). Per lui 124 partite e 30 gol con la maglia rossonera, ma anche una stagione da allenatore (2009-2010) chiusa con il secondo posto e la qualificazione diretta in Champions League. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Leonardo ha detto che “non sarà semplice per Berlusconi vendere la società, ma lui sa bene che è il percorso da fare: conosce perfettamente la situazione internazionale e sa che oggi il calcio ha bisogno di altri investimenti”. Leonardo ha ammesso di non sapere se davvero arriverà questa cessione, nè se l’attuale presidente del Milan tornerà a investire; sa però che Berlusconi “sta facendo tutto a fin di bene; lui è quasi sinonimo di Milan, come Moratti lo era di Inter”. Il brasiliano ha posto l’accento sul fatto che la società rossonera sia per il suo presidente non soltanto un grande brand, ma anche e soprattutto “una parte della tua vita e di quella della tua famiglia. Che possano esserci tentennamenti è assolutamente logico”.
La trattativa tra la cordata cinese e Fininvest per la cessione del Milan continua senza sosta. Nonostante i dubbi di Silvio Berlusconi, secondo quanto riportato questa mattina da ‘Il Sole 24 Ore’, la prossima settimana è atteso un incontro per definire meglio la cessione del 70% delle quote rossonere. Chiomenti e Lazard stanno lavorando al contratto di vendita, ma pare che questo sia quasi pronto: si parla di un centinaio di pagine con numerosi allegati che entro dieci-quindici giorni verrà presentato al presidente Berlusconi per la decisione finale se cedere o meno il suo Milan. Nel contratto verranno spiegati tutti i piani d’investimento, la definizione della governance societaria e i termini di un patto parasociale tra i cinesi e Fininvest. La cordata offre 700 milioni di euro di cui 500 milioni di equity per il 100% e oltre 200 milioni di debito. Poi si parla di 400 milioni per la campagna acquisti quinquennale, altri 400 per il progetto stadio e altri capitali per ripianare le vendite per un totale di un miliardo, il costo complessivo dell’operazione.
La giornata di lunedì è stata poco significativa per la cessione del Milan. Come abbiamo riportato, Silvio Berlusconi ha pranzato con i figli e i vertici Fininvest ma da Villa San Martino non sono uscite novità rilevanti (clicca qui per i dettagli), se non la conferma di qualche reticenza dubbio che ancora permane nella mente del presidente rossonero e il fatto che la data di fine esclusiva, il 15 giugno, potrebbe essere prorogata (ma si è anche detto dell’arrivo a Milano di una delegazione cinese il prossimo lunedì). Quale sia il pensiero dei tifosi sulla cessione del Milan è invece piuttosto noto: esasperati da tre stagioni sottotono, nelle quali il Milan ha mancato la qualificazione alle coppe europee, i sostenitori rossoneri chiedono a gran voce la cessione della società a chi possa garantirle un futuro roseo e pieno di successi. Si sapeva, ma una conferma è arrivata tra domenica notte e lunedì mattina, quando è avvenuto lo spoglio per le elezioni amministrative. Non che Forza Italia, il partito di Berlusconi, abbia centrato grandi risultati; tuttavia a Milano il candidato sindaco del centrodestra, Stefano Parisi, è arrivato al ballottaggio e il capoluogo lombardo è l’unico grande comune in cui Forza Italia abbia guadagnato voti rispetto alle elezioni del 2011. Non bastasse questo dato, su alcune schede – lo riporta TuttoMercatoWeb.com – gli elettori hanno barrato il simbolo del partito di Berlusoni e hanno accompagnato la croce con la scritta “Vendi il Milan”, nelle sue varianti. Insomma: a Milano il parere dei tifosi sulla cessione del Milan è chiaro, e in questo può e deve aver influito anche il tam tam mediatico che lo stesso Berlusconi ha attivato nei giorni precedenti il voto, rilasciando tante dichiarazioni nelle quali ha affermato con decisione di essere pronto a vendere il Milan. Adesso la palla passa alla trattativa per la cessione del Milan con la cordata cinese…