E’ ufficiale: dal prossimo 10 luglio Giampiero Ventura sarà il nuovo Commissario Tecnico della Nazionale italiana. Lo ha comunicato oggi al Consiglio Federale il Presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio. Ventura guadagnerà 1,3 milioni a stagione e avrà un contratto su base biennale. Chiaro dunque l’obiettivo: il Mondiale 2018, al quale Ventura dovrà arrivare attraverso le qualificazioni per poi ben comportarsi. Da lì si vedrà; intanto grande momento per Ventura, che dopo un’altra agevole salvezza con il Torino (dove ha allenato per cinque anni) si è sposato a Bari e ora, a 68 anni, va sulla panchina più prestigiosa di tutta la sua lunghissima carriera. Una carriera fatta di tante soddisfazioni, quattro promozioni (due consecutive con il Lecce, una con il Cagliari e una appunto con il Torino) e un ottavo di Europa League; una carriera che però non l’ha mai visto approdare in una big, che forse avrebbe meritato. Ora l’Italia: sicuramente una grande responsabilità e una pressione che mai aveva provato prima. Saprà essere all’altezza? Per un primo commento sulla nomina di Giampiero Ventura a CT della Nazionale, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Claudio Onofri, collaboratore di Sky Sport.



Cosa pensa della nomina di Ventura a Commissario Tecnico della Nazionale? Penso proprio che Ventura abbia meritato di diventare CT della Nazionale. Ha lavorato bene dovunque è andato, come al Torino dove è stato per cinque anni ottenendo buoni risultati.

Un contratto di due anni per qualificarsi al Mondiale 2018, ce la farà? Non sarà facile visto che avremo nel nostro girone la Spagna, ma anche la Spagna teme noi; è vero che il nostro calcio è un po’ in difficoltà, ma penso in ogni caso che almeno attraverso gli spareggi dovremmo andare a Russia 2018.



Per Ventura tanta esperienza ma mai una grande squadra: cosa ne pensa? Tanta esperienza, tanta competenza calcistica: Ventura ha scoperto Ranocchia e Bonucci a Bari, mentre al Torino ha valorizzato Cerci e Immobile come nessun altro. E’ strano che, pur essendo un ottimo allenatore, non abbia mai allenato una big.

Forse bisognava aspettare la fine degli Europei per annunciare la sua nomina a CT dell’Italia? No, sia lui che Conte sono professionisti seri. Conte poi aveva già detto che sarebbe andato al Chelsea, credo quindi che la Federazione abbia fatto le cose bene.

Ventura ha sempre lavorato bene sui giovani, ma gli vengono chiesti risultati immediati: pensa a un progetto a lungo termine? In effetti dovremo qualificarci per i Mondiali, ma poi si pensa sempre a un progetto importante a lungo termine. Ovviamente se l’Italia andrà in Russia sarà Ventura a guidarla, poi vedremo per quanto tempo resterà sulla panchina azzurra.



Cosa farà secondo lei quando inizierà l’avventura in azzurro? Credo che si sia messo già d’accordo con la Federazione per eventuali raduni, per decidere i programmi su come impostare il lavoro della Nazionale.

Ventura è molto bravo coi giovani… In questo senso ha valorizzato e lanciato tre ottimi giocatori di prospettiva come Benassi, Baselli e Zappacosta. Due di loro sono anche riserve in questa spedizione azzurra agli Europei…

Come gestirà i rapporti con i club? Questo sarà un problema importante, perchè è sempre fondamentale dialogare con gli altri allenatori e con i club. Le società vogliono che i loro calciatori rimangano con loro ad allenarsi, il tecnico della Nazionale vuole che stiano con l’Italia. Il fatto che si giochi troppo rappresenta certo un problema in questo senso.

Pensa che sia stato scelto lui anche per la continuità tattica con Conte? Può essere, poi sta a ogni allenatore scegliere come far giocare la sua squadra. Ventura ha sempre preferito il possesso palla anche al Torino, fin dalla sua metà campo, così da far uscire le avversarie.

Conosce personalmente Ventura? Lo conosco da tanti anni, quando era fermo giocavo qualche volta a calcetto con lui a Genova. E’ anche venuto alla presentazione del mio libro; è una persona veramente gentile e seria, e nel mondo del calcio convinto delle proprie idee.

Le manderà un messaggio di congratulazioni? Per il momento non lo chiamerò, penso che sia troppo impegnato; magari un messaggio sì, poi lo chiamerò nei prossimi giorni. In ogni caso sono davvero contento per lui.

(Franco Vittadini)