Marco Travaglio non solo si è schierato contro l’Italia, ma ha confessato che domani sera tiferà Germania nei quarti di finale degli Europei 2016, confermandosi controcorrente. Le sue dichiarazioni hanno scatenato le polemiche, soprattutto sul web, dove è stato bersagliato dalle critiche. Anche il giornalista sportivo Pierluigi Pardo ha espresso il suo parere: «Rispetto l’opinione di Travaglio. Per me però è una cosa innaturale. La cosa più importante è la maglia azzurra, il Paese, e tifo Italia a prescindere», ha dichiarato ai microfoni di Tiscali. Pardo ha poi preso le difese del commissario tecnico Antonio Conte, finito nel mirino di Travaglio: «Conte è bravissimo. Già due anni fa, al momento della nomina, pensavo che fosse la scelta giusta e lo ha confermato. Bisogna fare i complimenti alla Federazione. Noi giornalisti siamo molto critici con Tavecchio quando sbaglia, spesso anche clamorosamente, però ora dobbiamo riconoscere che sul commissario tecnico è stato bravo. Non è piaciuto il fatto che abbia firmato per il Chelsea. Molti hanno pensato che questo lo avrebbe distratto. Mi pare chiaro che Conte non si fa distrarre», ha aggiunto Pardo. Clicca qui per ascoltare l’intervista di Marco Travaglio.
Marco Travaglio torna a far discutere: questa volta per via delle dichiarazioni su Italia-Germania, uno dei quarti di finale degli Europei 2016. Il direttore de Il Fatto Quotidiano ha voluto ribadire la sua scelta di non tifare la Nazionale italiana al torneo continentale: «Detesto la retorica che serve di solito a far dimenticare i problemi seri per concentrarsi sulla Nazionale di calcio. Questi sono atleti, fanno bene a combattere e riconosco che hanno fatto una grande partita l’altro giorno con la Spagna: hanno strameritato di vincere. Non sono ottuso, però non provo alcuna passione da tifoso, come quando ero bambino». Queste sono alcune delle dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Radio2 durante la trasmissione “Un giorno da pecore”. Dai temi sportivi a quelli politici: meglio la Merkel di Conte? «No, beh se dovessi scegliere un premier in Europa da cui far governare l’Italia sarebbe la cancelliera tedesca. La Germania la sa governare bene, altrimenti non ti rieleggono tre volte».
Le dichiarazioni di Marco Travaglio, il quale ha annunciato che domani non tiferà l’Italia ma la Germania nel match dei quarti di finale degli Europei 2016, hanno scatenato non poche polemiche. Anche da qui nasce, infatti, l’iniziativa de Il Foglio, che domani metterà in vendita con il quotidiano una maglia azzurra a due euro. Il direttore Claudio Cerasa ha spiegato il motivo dell’iniziativa: «Nasce per fare una bella pernacchia a chi tifa contro l’Italia». Il Foglio, dunque, si schiera contro la cosiddetta “nazionale degli indignati”, cioè coloro che sono convinti che i successi sportivi nascondino l’apocalisse e che, dunque, vedono nelle vittorie degli azzurri una possibile distrazione di massa. Il Foglio ha fatto sapere di non voler cavalcare il patriottismo sportivo, ma di voler ricordare che si può semplicemente tifare una vittoria senza pensare che tutto possa andare peggio. Va superato, dunque, il pessimismo strumentale per Claudio Cerasa, secondo cui va rilanciato il linguaggio unificante del tricolore.
“Ho sempre tifato contro l’Italia, tranne quella di Bearzot e di Zoff perché guardo molto l’allenatore”. Così inizia l’intervista di Marco Travaglio a Un giorno da pecora, la trasmissione di Radio Rai 2. Il discorso era partito dalla situazione politica, poi inevitabilmente diretta su quanto sta succedendo agli Europei di calcio. Parole dure e significative quelle del Direttore de Il Fatto Quotidiano, con cui descrive il proprio pensiero riguardo alla situazione calcistica italiana. “Sacchi mi dava fastidio, Vicini mi dava fastidio, Conte mi dà strafastidio”, prosegue poi Marco Travaglio, ritornando subito sul discorso politico. Il Direttore sottolinea infatti di detestare quel tipo di retorica che porta l’opinione pubblica a concentrarsi sulla Nazionale di calcio piuttosto che sui problemi più importanti che affliggono il Bel Paese. “Non provo alcuna passione da tifoso come la provavo da ragazzino”, ammette, “A me la Germania del calcio piace dal ’74 […] A me piace di più il calcio del pratico e non quello del filosofo”. Non nasconde anche di preferire la Merkel all’attuale governo italiano, soprattutto per via del suo operato in Germania. “La sa governare bene, altrimenti non ti rieleggono tre volte”, fa notare Marco Travaglio in chiusura. Non si tratta in realtà di un mistero, dato che il Direttore riempie i social delle proprie opinioni politiche, fra cui anche il recente “perché no” con cui contesta il referendum voluto dal Premier Matteo Renzi e svela alcuni retroscena dell’evento politico.