Finale concitato alla dodicesima tappa del Tour de France 2016. Nel giorno della Festa nazionale in Francia la Montpellier-Mont Ventoux è stata vinta dal belga Thomas De Gendt ma passerà alla storia quello che è successo a Bauke Mollema, Richie Porte e Chris Froome. I tre corridori avevano fatto il vuoto nella parte più dura di questa temuta salita, anche Nairo Quintana aveva ceduto. Poi però ecco il fattaccio, una moto che li precedeva, facendosi strada tra il pubblico che assiepava la strada, è caduta sui tre corridori. Chi ne ha fatto le spese maggiori è stato proprio Froome, che è rimasto senza bicicletta e si è esibito anche in una corsa a piedi che entrerà nella storia del Tour de France. E’ arrivata poi finalmente la sua ammiraglia con una bicicletta ad hoc per il corridore inglese, che è arrivato in ritardo rispetto ai suoi avversari al traguardo. Alla fine la giuria ha deciso di dare lo stesso tempo a Froome, Porte e Mollema, che erano insieme al momento del fattaccio. Dunque Chris Froome è ancora in maglia gialla e ha pure guadagnato qualcosa sui rivali: adesso ha 47” su Adam Yates. Per commentare la dodicesima tappa del Tour abbiamo sentito Felice Gimondi, uno dei più grandi campioni della storia del ciclismo, vincitore della corsa francese nel 1965. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Una tappa veramente speciale… Cosa dire di quello che è successo? E’ assurdo, non capisco quello che è successo oggi. Gli organizzatori hanno sbagliato due volte: prima la moto che cade per il troppo pubblico facendo finire a terra Porte, Mollema e Froome. Poi la macchina dell’assistenza tecnica del Tour che dà una bicicletta sbagliata a Froome che deve fare a piedi un tratto del finale della tappa. Mi sembra tutto inverosimile, incredibile…



E’ solo la legge dello sport o bisognerebbe cambiare qualcosa? Innanzitutto dico che è stato giusto dare la neutralizzazione dei distacchi fra i tre, ma Froome poteva guadagnare sui suoi avversari nel finale. Certamente però c’è qualcosa da rivedere, ricorderete che l’altro giorno (venerdì scorso, ndR) è caduto lo striscione dell’ultimo chilometro: cosa mi dite di queste falle nell’organizzazione? E poi perché non sono stati transennati gli ultimi 7-8 chilometri? Si poteva controllare meglio l’afflusso del pubblico.

Ci sono delle colpe in particolare? Certo! Gli organizzatori hanno sbagliato tutto, proprio tutto. Froome ha dovuto aspettare l’ammiraglia, ha dovuto correre anziché andare in bicicletta. Forse pensava che l’arrivo fosse più vicino.



Ha mai visto cose del genere? No, sinceramente no. Bisogna controllare il pubblico, sabato scorso Froome ha fatto bene a reagire. I corridori devono pensare a difendere la loro incolumità personale quando invece dovrebbero solo pensare a gareggiare. L’organizzazione del Tour le comprende queste cose? Ha solo tagliato il finale di questa tappa, altra decisione che non mi convince…

Froome in ogni caso resta il più forte? L’ha dimostrando partendo ieri in pianura con Sagan: i suoi rivali non sono riusciti a riprenderlo. Penso proprio che non dovrebbe avere problemi a vincere il Tour. E’ veramente il più forte e se lo meriterebbe.

Quali saranno i suoi avversari più pericolosi? Non so, c’è Quintana che resta in gioco. Ci potrebbero essere altri corridori ma Froome dovrebbe arrivare in maglia gialla a Parigi.

Si aspettava più da Quintana? Ha ceduto anche lui, fin dall’inizio del Tour Froome sta facendo meglio.

Aru resta in gioco per il successo finale? Oggi ha fatto bene… Al Tour di quest’anno Aru dovrà solo fare esperienza. Non sta facendo male, va bene così.

Complimenti anche a De Gendt, una vittoria meritata? Lo conosco e mi fa piacere questo meritato successo che si aggiunge a quello del 2012 sullo Stelvio al Giro.

Cosa si aspetta dalla cronometro di domani? Vedremo intanto se Froome avrà recuperato fisicamente, in ogni caso dovrebbe essere molto arrabbiato dopo quello che è successo oggi. Potrebbe fare molto bene ed è il favorito per il successo finale del Tour. (Franco Vittadini-Mauro Mantegazza)