Partirà oggi il Tour de France 2016 da Mont Saint Michel con la prima tappa di 188 chilometri fino a Utah Beach. Ventuno tappe fino al 24 luglio con l’arrivo a Parigi sugli Champs Elysèes. Dopo una prima settimana del Tour de France 2016 con tappe che in alcuni tratti ricorderanno le classiche del nord si entrerà dal vivo con i Pirenei, poi le Alpi. Tra le tappe più importanti quella che arriverà al Mont Ventoux e quella di Saint Gervais. Due le cronometro, nella parte finale del Tour de France 2016, una di queste la cronoscalata di Megeve. Spagna, Andorra, Svizzera le nazioni in cui sconfinerà questo Tour. Il cast di partecipanti di questo Tour de France 2016 è incredibile, da Froome a Quintana, Contador, Nibali che tenterà la doppietta col Giro, Aru alla sua prima partecipazione alla corsa francese, poi Van Garderen, Porte e Valverde, Bardet e Pinot che cercheranno di riportare alla Francia un successo che manca dal 1985, con Bernard Hinault. E poi il campione del mondo Sagan, Cavendish, Cancellara, Greipel e tanti altri ancora. Solo 13 i corridori italiani alla partenza. Per presentare il Tour 2016 abbiamo sentito Claudio Chiappucci. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.

Come giudica l’edizione 2016 del Tour? Sarà un Tour molto interessante, vedrà protagonisti non solo i capitani ma anche le seconde linee che correranno per loro. Molto bello, molto bello.

Partenza molto suggestiva da Mont Saint Michel… La prima tappa del Tour è sempre molto suggestiva, molto affascinante…

Quanto conterà la prima parte del percorso? Può sempre contare, era così anche quando correvo io, specie se ci dovessero essere giornate di brutto tempo chi è meno abituato a correre le classiche come Froome potrebbe essere più in difficoltà. Uno come Nibali potrebbe approfittarne.

Pirenei, Mont Ventoux e Alpi: cosa conterà di più? Sarà importante vedere come i corridori usciranno dalla prima parte del Tour, chi sarà più in forma. In ogni caso penso che potrebbero essere più decisive le Alpi quest’anno. Saint Gervais fu la sede di partenza della tappa che vinsi al Sestriere, un successo a cui sono ancora affezionato ancora.

Due sole cronometro di cui una cronoscalata, il Tour cambia tradizione… Non succede spesso al Tour che ci sia una cronoscalata e che le cronometro siano così brevi. Non dovrebbero incidere tanto.

Al via tutti i big, sarà un Tour molto interessante? Veramente bello, come dicevo prima. Un Tour dove tanti corridori si troveranno a sfidarsi per la prima volta nell’anno, ognuno finora ha disputato le sue gare. Vedo bene Quintana in questo senso. Contador, Froome e Nibali potrebbero controllarsi e questo potrebbe essere un vantaggio per il colombiano.

Aru cosa potrà fare? Sarà al primo Tour, che non è come la Vuelta. Bisogna avere esperienza, tanta esperienza.

Chi potrebbe essere la sorpresa? Non penso che corridori come Van Garderen e Porte possano far tanto, riescono a reggere le due settimane ma non tre!

I francesi non vincono il Tour dal 1985, cosa faranno quest’anno? Credo che dovranno aspettare ancora, non hanno ancora i corridori per vincere il Tour.

Cosa farà Sagan e chi sarà il re delle volate? Sagan è un corridore imprevedibile, uno che sa sempre mettersi in luce al Tour. Il re delle volate sarà Greipel.

Solo 13 corridori italiani alla partenza, cosa ne pensa? Era così anche quando correvo io, si schivava il Tour anche allora…

Alcuni corridori potrebbero pensare più alle Olimpiadi? Lo capisco. Quando correvo io potevano andare solo i corridori dilettanti alle Olimpiadi. Anch’io avrei voluto andarci. Il percorso di Rio sarà molto duro, mi sarebbe piaciuto, le squadre conteranno molto meno, sarà importante la bravura del singolo corridore che potrebbe essere decisiva per il successo olimpico.

Quanto è cambiato il Tour rispetto ai suoi tempi? E’ cambiato molto il mondo del ciclismo, un tempo c’era un modo di correre diverso. Era possibile provare a fare fughe da lontano. Ora si rischia meno, c’è molta paura. Era ciclismo spettacolo, che penso di aver interpretato bene. Un ciclismo che piaceva tanto alla gente…

Chi vincerà il Tour? Quintana. (Franco Vittadini)