Una nuova, grandissima, impresa quella di Giovanni De Carolis, che ha difeso il titolo dei Supermedi WBA a Berlino contro il tedesco Tyron Zeuge, promessa della boxe tedesca, con l’aura del predestinato e per giunta in casa sua. Ha vinto, De Carolis, riportando la cintura dei campione del mondo WBA a Roma nonostante un (per certi versi discutibile) verdetto finale di parità che sta stretto al pugile romano, senza nulla togliere a una grandissima prestazione di Zeuge, nel match in assoluto più importante della sua giovane carriera (fino a ieri 18 match, altrettante vittorie e 10 per ko). Un match combattuto in cui i due sfidanti hanno giocato per tanto tempo sul filo dell’equilibrio, ma De Carolis ha mostrato in più di una occasione di poterlo vincere anche prima del limite. Il trentunenne pugile romano resta l’unico campione del mondo italiano: ha bloccato un astro nascente del pugilato qual è Zeuge, che di anni ne ha solo 24. Abbiamo parlato di questo successo proprio con il campione Giovanni De Carolis: ecco le sue sensazioni nell’intervista in esclusiva per ilsussidiario.net.



De Carolis, soddisfatto naturalmente del successo con Zeuge? Direi proprio di sì, un successo che mi riempie di gioia, oltretutto combattuto in una situazione difficilissima con il pubblico tutto contro. C’erano diecimila persone con il 99% dei tifosi per Zeuge, solo cento italiani!

Una vittoria doppia quindi costruita in trasferta… Per me è un motivo d’orgoglio, combattere in trasferta poi mi ha dato una carica incredibile.



Resta l’unico campione del mondo italiano… Un bel traguardo a livello personale però vorrei dire che tanti nostri pugili, se avessero la possibilità già a 24 anni come succede proprio in Germania, sarebbero all’altezza di disputare dei match per il Mondiale. Mancano però le possibilità economiche per allestire dei match importanti, delle riunioni a livello internazionale.

Ci può parlare ancora del match contro Zeuge: quali difficoltà ha incontrato? Zeuge è molto veloce, molto tecnico, un pugile di tutto rispetto. E’ stato un match molto bello, molto equilibrato.



Come ha boxato, su cosa ha puntato per difendere il titolo? Ho puntato sulla mia esperienza, sulla preparazione fisica che mi ha consentito di disputare un ottimo match. Poi va detto anche che spesso ho affondato i colpi per mandare giù Zeuge ma lui è stato bravo a schivarli.

Ci può dare un giudizio tecnico su Zeuge? Come ho detto prima è un grande pugile molto veloce e tecnico, ma anche un avversario molto leale.

Il suo problema alla spalla è stato determinante per l’esito dell’incontro? Anche Zeuge l’ha ammesso che il problema alla spalla è dipeso da un mio gancio destro. Ha condizionato così questo match, poi è emersa anche una certa stanchezza di Zeuge nell’ultima parte dell’incontro.

Quindi si è gestito meglio di Zeuge? Ho più incontri alla spalle, ho più esperienza, sono arrivato alla parte finale dell’incontro più fresco.

E’ contento del verdetto di parità, ha temuto di perdere? Diciamo che avevo vinto con due punti di scarto. L’arbitro finlandese era dalla parte di Zeuge, la giuria non è stata imparziale. Alla fine c’è stato questo verdetto di parità che ha salvato anche Zeuge. Mi viene in mente l’incontro con Feigenbutz in Germania, in cui avevo vinto ma venni battuto ingiustamente, secondo il giudizio della guiria. Poi nella rivincita sempre in Germania lo sconfissi.

La Germana le porta bene, ha detto che ama questo paese per la boxe? E’ bello combattere in un paese dove c’è amore per la boxe, dove questo sport viene valorizzato fino in fondo.

Ora si parla della sua prossima difesa per il titolo con Arthur Abraham, che l’aveva già sconfitto due anni fa. Oppure darà la rivincita a Zeuge? Prima darò la rivincita a Zeuge, Abraham casomai verrà dopo. Quando feci l’incontro con lui nel 2013 non ero molto preparato, arrivai all’incontro in condizioni non ideali.

Le piacerebbe difendere il titolo a Roma, la sua città, sarà possibile? Sarebbe fantastico ma come ho detto prima bisognerebbe trovare le giuste condizioni economiche per organizzare questo incontro. Amo Roma che è la mia città, difendere il titolo qui sarebbe il massimo!

A chi dedica questa vittoria? A mia moglie innanzitutto, ai miei famigliari, a tutti coloro tra maestri e tifosi che mi hanno sempre seguito E’ stato bello che mi abbiano sostenuto fino a Berlino. E lasciatemelo dire, dedico la vittoria anche alla Federazione del pugilato italiano che proprio quest’anno festeggia il suo centenario.

(Franco Vittadini)