A Milano farà una sorta di tuffo nel passato: la leggenda del basket torna infatti sempre volentieri in Italia, dove visse molti anni quando era ancora piccolo, per la precisione dai 6 ai 13 anni d’età seguendo il padre Joe Bryant “Jellybean”, a sua volta giocatore di basket ad ottimi livelli, pur se non paragonabili a quelli del figlio. Joe giocò a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia, tutte città nelle quali dunque ha vissuto Kobe Bryant. Molti avevano infatti sperato che potesse venire a giocare nella nostra Serie A dopo avere chiuso la carriera in Nba, tuttavia il ritiro sembra essere davvero definitivo e di conseguenza dovremo accontentarci del Mamba Mentality Tour…



a Milano. Appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di basket, che avranno la possibilità di salutare il leggendario giocatore ex Los Angeles Lakers, che si è ritirato al termine della stagione da poco conclusa. Sappiamo che Bryant è molto legato all’Italia: da ragazzino visse nel nostro Paese per diversi anni al seguito del padre, parla italiano e di fatto ha iniziato a giocare da noi (tante volte ha detto che uno dei suoi segreti è essersi formato anche nel basket europeo). Tuttavia Bryant mancava ormai da cinque anni, dunque è normale che questa tappa del Mamba Mentality Tour organizzato dalla Nike, che ha toccato anche l’Olanda e Parigi, abbia un sapore speciale.

Gli eventi ad invito saranno due, anche se va detto che in entrambi i casi era necessario iscriversi. Alle ore 16.00 Bryant sarà al Palalido, dove è in programma il Kobe Elite Clinic nel quale i migliori Under 17 d’Italia saranno allenati da Kobe in persona, assieme al coach della Nazionale Ettore Messina. I partecipanti al Mamba Mentailty Clinic, in programma alle 13.30 sempre al Palalido, potranno assistere a questo allenamento mediante selezione, appunto fra chi si era registrato. Infine, alle 17.30 Bryant incontrerà per un’ora 24 fortunati tifosi al House of Hoops di Corso Vittorio Emanuele. Anche per questo evento era necessaria la preiscrizione, ma il premio a questa trafila burocratica è qualcosa da ricordare: avere cioè la possibilità fare quattro chiacchiere con Kobe, sedersi di fronte a lui e fargli tutte le domande che vi verranno in mente. Certamente per i 24 fortunati selezionati sarà un pomeriggio indimenticabile…

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