La cessione del Milan registra oggi l’ennesimo rinvio con la situazione che inizia ad essere davvero grottesca. Ne ha parlato a Premium Sport il giornalista Carlo Pellegatti che ha sottolineato: “Partiamo da alcune certezze. In base a quello che comunica Fininvest c’è lo slittamento di alcuni giorni della firma del contratto preliminare a causa dello spostamento di capitali esteri e della ristrutturazione della società. L’accordo tra le parti non verrà quindi ratificato alla fine del mese di luglio. Passiamo ora alle indiscrezioni che arrivano dall’entourage di Gancikoff. Questi non parla di dieci-quindici giorni per arrivare alla firma, ma parla addirittura di alcune settimane. Il calciomercato del club meneghino rimane fermo, comprese alcune operazioni fatte da Galliani come l’arrivo di Arbeloa che è stato subito bloccato dai cinesi“.



La cessione del Milan slitta ancora. Lo ha riferito Peppe Di Stefano, inviato di Sky Sport: il giornalista ha fatto sapere che bisognerà aspettare qualche giorno in più per la firma del contratto preliminare, che deve dare il via a unoperazione da chiudere tra settembre e ottobre e che sancirà il totale passaggio delle quote del Milan nelle mani della cordata cinese. Sembra che i problemi siano di natura burocratica: nessun ripensamento e la ferma volontà, visto che le parti sembrano essere daccordo, di arrivare al closing così che gli imprenditori asiatici possano versare nelle casse rossonere i 15 milioni di euro per il mercato, parte dei 100 che sono previsti come quota annua. E chiaro però che il rallentamento non fa piacere: la firma preliminare era attesa entro il fine settimana, ora invece si parla di uno slittamento di altri 7-10 giorni. Una telenovela che non ha fine: abbiamo già parlato della reazione dei tifosi, questa ulteriore notizia dopo mesi di trattative e incertezze non verrà certo accolta bene dai sostenitori del Milan.



La cessione del Milan non è ancora avvenuta, e i tifosi iniziano a dubitare che avverrà mai. Dallo scorso aprile si parla con insistenza di un accordo in divenire e di un contratto pronto per essere firmato – per non parlare degli abboccamenti con il fantomatico Mr. Bee, e sembra passata una vita; da allora è passata tanta acqua sotto i ponti ma è accaduto ben poco. I blog e i forum online dedicati ai sostenitori rossoneri nelle ultime ore si stanno riempiendo di messaggi e commenti che aprono al pessimismo: un messaggio sugli altri rende forse bene lidea del clima che si respira. Su MilanWorld.it un utente, rispondendo a unironica domanda sul colore della maglia del Milan, scrive che il rosso e il nero saranno tenuti; tuttavia, se prima i due colori simboleggiavano il fuoco e la paura che gli avversari avevano nei confronti del Diavolo, ora si parlerà di rosso come il nostro conto in banca e nero come il nostro futuro. Insomma: i tifosi del Milan hanno poca fiducia negli imprenditori cinesi, soprattutto dopo aver visto lInter chiudere la trattativa con Suning Group in breve tempo.



Non ci sono novità sostanziali nella cessione del Milan: si attende la firma del contratto preliminare, ma intanto sappiamo già che prima del closing (dovrebbe avvenire a settembre/ottobre) sappiamo già che la cordata cinese non intende avallare grosse spese per il calciomercato. Lo ha riportato anche Marco Bellinazzo, firma de Il Sole 24 Ore, che parlando a Tutti Convocati ha sottolineato come la situazione sia legata anche al tema del fair play finanziario. Nel momento in cui tornerà in Europa ha detto Bellnazzo il Milan dovrà presentare un bilancio 2016 che abbia un rosso accettabile. Siccome si chiude al 31 dicembre la questione è complessa. Il giornalista ha confermato che nonostante la vicenda Vivendi, che ha spostato limmediato interesse di Fininvest, la trattativa per il passaggio del 100% delle quote stia procedendo spedita; e ha confermato che sarà Steve Zheng il nuovo proprietario del Milan, mentre Sonny Wu – che sembrava a capo della cordata cinese – avrà un ruolo di collante. Nel frattempo, per fare cassa, si cerca di vendere il giocatore che ha più mercato; si tratta di Carlos Bacca e qui si apre un altro discorso, che però è legato a filo doppio, se non triplo, alla cessione della società.

Situazione non semplice in via Ario Rossi, dove si continua ad attendere la cessione del Milan o, se non altro, la firma del contratto preliminare con la cordata cinese. Pochi minuti fa Peppe Di Stefano, inviato di Sky Sport, ha parlato di quanto sta succedendo in casa rossonera e ha posto laccento sul risicato budget a disposizione per il calciomercato estivo (15 milioni di euro): stando alle sue parole, la colpa sarebbe di Silvio Berlusconi che, nella bozza di contratto, avrebbe inserito una clausola secondo la quale avrebbe la facoltà di cambiare idea sulla cessione anche prima del closing finale. Ovvero: la firma del contratto preliminare non significherebbe necessariamente aver dato il la alla cessione, perchè il Cavaliere si riserva la possibilità di tornare sui suoi passi. Per questo motivo la cordata cinese non vorrebbe impegnarsi a fondo sapendo di poter essere scartata anche allultimo; nel frattempo, sempre secondo Di Stefano, i continui rinvii pongono il Milan in una situazione confusa e difficile da comprendere, anche perchè non è chiaro quale delle parti stia frenando.

Presto la vicenda della cessione del Milan, dalle mani di Silvio Berlusconi alla nuova dirigenza cinese guidata dai due manager Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, potrebbe arrivare alla giusta conclusione, con il sollievo di tutti i tifosi rossoneri. Secondo le ultime indiscrezioni pubblicate dal quotidiano Tuttosport infatti, la firma del contratto preliminare per la cessione della totalità delle quote societarie potrebbe giungere assai presto: anzi secondo il quotidiano torinese la tanto attesa firma è prevista per questo weekend tra giovedi 28 luglio e lunedi 1 agosto 2016. Questa ipotesi, se si verificherà permetterà al Milan di sbloccare un piccolo tesoretto da utilizzare entro le prossime ultime settimane di calciomercato, per fare i necessari rinforzi per la rosa della prossima stagione di Serie A. Sembra dunque che le parti in causa abbiano dunque raggiunto un accordo egli avvocati abbiano finito di sistemare i dettagli burocratici del contratto che porterà la cordata di industriali cinesi alla guida del nuovo Milan.

La cessione del Milan appare sempre più vicina. Nuove rivelazioni stanno tenendo banco in queste ultime ore: dal budget che la società avrà a disposizione sul mercato estivo alla mancata acquisizione di Mediaset Premium da parte dellazienda francese Vivendi, i particolari sono sempre più fitti anche se nel concreto non ci sono state mosse di avvicinamento alla firma del contratto preliminare. Intanto il Corriere della Sera ha lanciato unindiscrezione secondo la quale a capo della cordata dei cinesi potrebbe non esserci Sonny Wu, che era invece stato indicato come il numero 1 del gruppo intenzionato ad acquistare il Milan, bensì Zheng Jianming che qui abbiamo citato come Steve Zheng. Si tratta di un imprenditore impegnato nel campo dellenergia pulita, in possesso di un patrimonio di due miliardi di dollari; è il settantesimo uomo più ricco di Cina e sarebbe lui a guidare gli imprenditori che compongono il consorzio in trattativa con il Milan. Nelle prossime ore potrebbero arrivare ulteriori novità in merito.

Si attendono novità sul fronte della cessione Milan, e queste novità potrebbero arrivare indirettamente. E di oggi infatti la notizia che, dalla Francia, riporta la mancata acquisizione di Mediaset Premium da parte di Vivendi. La società di telecomunicazioni transalpina aveva trovato un accordo preliminare per acquistare lintero pacchetto Mediaset Premium, che come sappiamo è nelle mani di Fininvest; tuttavia, come si legge in un comunicato diramato dalla holding della famiglia Berlusconi, Vivendi ha disatteso i patti essendo intenzionata – almeno così pare – ad acquisire soltanto il 20% del capitale Premium per poi attuare una manovra fatta di prestiti bancari e arrivare a prendere il 15% di Mediaset nei prossimi tre anni. Silvio Berlusconi e i suoi soci hanno già fatto sapere di voler arrivare in fondo alla questione, ma intanto il blocco della trattativa può avere ripercussioni positive sulla cessione del Milan: Fininvest sperava infatti di liberare un asset che comporta ingenti spese nel bilancio annuale, e adesso ha necessità economiche che possono portare ad unaccelerata nelle trattative con la cordata cinese che intende acquistare la società rossonera. Tocca in ogni caso a Sonny Wu, Steve Zheng e gli altri protagonisti del gruppo asiatico forzare i tempi e arrivare alla firma del contratto preliminare.

Quando avverrà la cessione del Milan? Tra rinvii, cambi di scenario e lunghe trattative il momento della firma del contratto (preliminare) sembra destinata ad arrivare entro il fine settimana, ma già nella mattinata odierna emergevano altri dubbi. Come riportato da Tuttosport, in casa Milan la conferma della presenza di Sonny Wu e Steve Zheng allinterno della cordata non ha fatto fare salti di gioia: ci si aspettava che fossero Robin Li o Jack Ma, profili di maggiore spicco nelleconomia cinese, a prendere in mano la società rossonera. Fininvest spera in ogni caso che il gruppo di imprenditori sia in grado di mantenere le promesse e le aspettative; intanto è spuntata la possibilità che nella cordata si inserisca anche una banca di investimento europea; anche in questo caso però si tratterebbe di una notizia poco esaltante per il Milan e i suoi tifosi. Tuttosport infatti sottolinea come la presenza della banca significherebbe che Sonny Wu avrebbe in mente di ristrutturare la società rossonera solo per venderla e passarla in altre mani; di fatto unoperazione finanziaria, con il futuro del Milan ancora incerto. Si attendono sviluppi in quella che è ormai una telenovela; entro la serata gli scenari potrebbero essere ancora diversi.

Potrebbe essere questa la settimana decisiva per la forma del contratto preliminare per la cessione del Milan. Oppure potrebbe essere la prossima, o la prossima ancora: è completamente avvolta nel mistero la data entro cui si chiuderà finalmente la vicenda della cessione della maggioranza, se non della totalità delle quote societarie del club rossonero dalle mani di Silvio Berlusconi a quelle della cordata di industriali cinesi intenzionati ad acquisire il Milan e che tanto ha fatto discutere. Secondo le ultime indiscrezioni di mercato pubblicate questa mattina dalla Gazzetta dello Sport e riportare dal portale Milanlive.it al momento l’affare “cessione Milan” è affidata agli studi legali delle due controparti, impegnate a risolvere i dettagli burocratici di questa operazione commerciale, che ormai si strascina, apparentemente, in fase di stallo da diverso tempo. La data della firma, prima prevista entro questa settimana, è ora del tutto ignota, dato che non sembra emergere nessun particolare né da Berlusconi e Fininvest né da parte cinese: è dunque possibile, se non probabile che non si arrivi ad alcunché di fatto prima di agosto. Ulteriori proroghe però potrebbero mettere fine alla pazienza finora tenuta dai tifosi rossoneri, che chiedono al Milan urgenti investimenti per queste ultime settimane di calciomercato estivo.

In attesa di novità sostanziali sulla cessione Milan, che sembra essere arrivata alle battute conclusive (almeno per quanto riguarda la firma del contratto preliminare, che dovrebbe giungere nel fine settimana), la società rossonera sta definendo il budget che Adriano Galliani e Nicholas Gancikoff (futuro Amministratore Delegato) avranno a disposizione per la finestra estiva, che finora ha visto arrivare al Milan i soli Lionel Vangioni (parametro zero) e Gianluca Lapadula, capocannoniere dellultima Serie B con 30 gol (ma presto potrebbe essere il turno di Arvalo Arbeloa). Nella giornata di ieri si era parlato di 15 milioni di euro che la cordata cinese avrebbe stanziato in seguito alla firma preliminare; cifra che viene confermata ma, stando a quanto riporta Eurosport, i soldi sul piatto sarebbero di più. Silvio Berlusconi infatti metterebbe di tasca propria 10 milioni: un ultimo atto di amore nei confronti di una società che si appresta a lasciare dopo 30 anni di grandissimi successi, solo parzialmente oscurati da un ultimo periodo davvero difficile. A questi 25 milioni andrebbero aggiunti quelli derivanti dalla cessione di Carlos Bacca: il Milan spera di vendere il colombiano, 20 gol nella sua unica stagione rossonera (18 in campionato), a una cifra vicina ai 30 milioni. Fosse così, il tesoretto aumenterebbe a 55 milioni: siamo sicuramente lontani dalle somme spese dalla Juventus e dai grandi club europei, ma per una squadra fuori dallEuropa per la terza stagione consecutiva, in procinto di voltare pagina a livello societario e con una ricostruzione necessaria da attuare, possono essere un buon punto di partenza per presentare ai nastri della stagione una squadra che possa tornare a giocare le coppe e inizi un percorso di risalita verso le vette che aveva toccato nel corso della presidenza Berlusconi.

Continua a tenere banco come argomento maggiormente trattato dai media di sport la cessione del Milan. Una situazione che sta vivendo di fasi alterne e che non sembra trovare ancora una sua spiegazione definitiva. Secondo quanto riportato da MilanNews.it sarebbero arrivate interessanti conferme sulla presenza di Sonny Wu nella cordata pronta ad acquistare la maggioranza della società meneghina nei prossimi giorni. Caixin Media avrebbe firmato un accordo vincolante per acquistare il Milan da Fininvest. Nell’accordo comunque la Gsr Ventures non dovrebbe essere coinvolta almeno in maniera diretta. Staremo a vedere se nelle prossime ore arriveranno delle novità con l’affare che dovrebbe comunque essere entrato nella sua zona caldissima. La cessione del Milan si farà? Sembra di sì, ma intanto cè chi nonostante limminente firma del contratto preliminare storce il naso e non vede di buon occhio loperazione. Uno di questi è Cristiano Ruiu, opinionista e tifoso rossonero, volto noto della televisione: per lui il fatto che il Milan passi di mano non è assolutamente un buon affare. Il motivo lo ha scritto su SpazioMilan.it, e riguarda principalmente due punti: il primo riguarda il fatto che i cinesi aspetteranno di rilevarci sullorlo del fallimento. Gli esempi del passato sono Psg e Manchester City, ma anche Chelsea e Aston Villa; non solo, Ruiu ricorda che tutti i soggetti reali finora accostati allacquisto del Milan hanno smentito linteresse. Come dire: di concreto si è visto ancora poco. A preoccupare maggiormente lopinionista è però un altro aspetto: secondo logica, una volta che la cessione alla cordata cinese sarà effettiva, i soldi delloperazione non andranno al Milan società ma finirebbero dritti dritti nelle casse della controllante del Milan. Ovvero Fininvest, che a oggi possiede il 99,9% delle quote del Milan e che, una volta ceduto il pacchetto, non sarebbe più legato ai rossoneri. E dunque, a meno di fantomatico aumento di capitale voluto dalla cordata cinese, il Milan non disporrebbe di ingenti somme di denaro per il suo calciomercato. Uno scenario oltremodo pessimistico o una previsione che si avvicina alla verità? Per scoprirlo dovremo attendere

In casa Milan si cerca di chiudere i conti in vista della chiusura del contratto di cessione della maggioranza o della totalità del club rossonero nelle mani della nuova dirigenza cinese. La cessione del Milan, che ormai da diverse settimane occupa i maggiori titoli per fortuna non sembra aver compromesso le altre operazioni commerciali del club di Via Aldo Rossi, specialmente per quanto riguarda gli sponsor: anche in questo settore il club prima di agire deve chiedere conferma sia dei cinesi che ormai degli ex proprietari Fininvest. Il direttore commerciale Jaap Kalma, interrogato sull’argomento ha spiegato ai microfoni della Gazzetta dello Sport la situazione in casa Milan e l’avanzamento della trattativa per la cessione, che sta affrontando un altro momento di stallo. Secondo Kalma: “In questo momento le complicanze sorgono nel processo di contrattualizzazione. La trafila è lunga: il Milan deve chiedere lokay a Fininvest, che chiede agli advisor, che a loro volta chiedono agli investitori. Insomma la firma del contratto preliminare della cessione sta affrontando diverse fasi burocratiche molto lunghe, che potrebbero far ulteriormente slittare la firma, secondo le ultime indiscrezioni spostata a fine mese.

Le ultime indiscrezioni che sono giunte sulla cessione del Milan alla cordata cinesi sono suonate inquietanti alle orecchie dei tifosi del Milan, che sperano che la nuova società rossonera sotto la guida della dirigenza cinese possa ritornare a far grande il club di Via Aldo Rossi. La vicenda della cessione Milan, che tanto ha occupato la scena in questa stagione estiva, non ha potuto lasciare nessuno indifferente, nemmeno l’ex centrocampista rossonero Nigel De Jong, ora con la maglia dei Los Angeles Galaxy, che intervistato dal Corriere della Sera ha voluto dire la sua a proposito del prossimo passaggio di proprietà tra l’ormai ex patron Silvio Berlusconi e la nuova dirigenza cinese. De Jong a proposito della cessione ha dunque affermato: “Mi dispiace, ma è una cosa positiva per la società se arriva un gruppo importante che vuole investire. Berlusconi ha fatto la storia del club, ma i risultati degli ultimi 4 anni non sono stati da Milan. I rossoneri devono essere sempre tra le prime tre in Italia e partecipare alla Champions”.

La cessione del Milan è alle battute conclusive: stando a quanto riporta Sky Sport, lAmministratore Delegato Adriano Galliani ha pranzato con il presidente Silvio Berlusconi e ha definito alcune delle strategie future della società rossonera che si sta preparando a passare nelle mani della cordata cinese. Come anticipato, la prima vera sessione di calciomercato sarà quella di gennaio 2017: al 25 luglio è lecito pensare che la finestra estiva sia stata sacrificata, nonostante qualche acquisto (Lapadula ufficiale, Arbeloa in dirittura darrivo, Pavoletti possibile). Sky Sport ha infatti rivelato che il budget a disposizione per gli acquisti, una volta firmato il contratto preliminare per la cessione del club (entro il fine settimana se non ci saranno ulteriori intoppi), sarà di appena 15 milioni di euro. Il margine di manovra è decisamente ridotto: il Milan dovrà muoversi in maniera oculata guardando soprattutto al mercato degli svincolati per poi puntare tutto sulle prossime due sessioni. 

Giorni decisivi per la cessione del Milan, come abbiamo già detto. Entro il fine settimana dovrebbe arrivare la tanto agognata firma del contratto preliminare con la cordata cinese, che porterà poi – non prima di settembre/ottobre – al definitivo e totale passaggio di proprietà. A spingere per questa soluzione, come riporta Spazio Milan, sono in particolare due fattori: il primo, lindisponibilità di Fininvest a finanziare il calciomercato del Milan, tanto che Adriano Galliani sta lavorando alacremente per provare a vendere Carlos Bacca – la cui cessione sarebbe foriera di un importante introito per aprire alle prime operazioni in entrata. La seconda, ed è un fattore noto ormai da tempo, è la volontà dei figli di Silvio Berlusconi. In particolare Marina e Pier Silvio che, preoccupati per le condizioni di salute del padre – ancora in ripresa dallintervento alla valvola aortica – vogliono sgravare il padre da impegni come la politica e, appunto, la gestione del Milan. Per questo motivo le trattative sono state accelerate; per ora nessuna firma, ma sembra proprio che il momento tanto atteso da tutti i tifosi rossoneri stia arrivando.

La cessione del Milan sembra essere entrata nel momento più caldo, quello decisivo. Questa volta non dovrebbero esserci rinvii di sorta: Il Giornale ha sottolineato il ruolo decisivo svolto da Nicholas Gancikoff, che è volato in Cina per incontrare gli esponenti del fondo cinese pronto a rilevare il 100% delle quote della società rossonera. Sarà lui il futuro Amministratore Delegato del Milan; è confermata anche la presenza di Sonny Wu e Steven Zheng nelloperazione e saranno loro a gestire la società. Nei giorni scorsi si era parlato dellacquisizione del 70-80% delle quote, ma queste ipotesi sono state cestinate: il contratto preliminare è stato riscritto in toto e a esso sono state aggiunte le modifiche necessarie. I cinesi acquisteranno la totalità del Milan; le cifre delloperazione si assestano intornio ai 750 milioni di euro e in essi sono già inclusi i 250 milioni che serviranno ad appianare il debito. Il pagamento, come abbiamo già scritto, avverrà in due rate (subito 15 milioni, poi altri 85 a completamento della cauzione). A Milano è atteso anche Sal Galatioto, che entro il fine settimana dovrà chiudere la trattativa; il termine definitivo delloperazione avverrà invece a settembre/ottobre. Inevitabile pensare al calciomercato: la prima campagna acquisti finanziata dai cinesi, per il Milan, sarà solo quella del gennaio 2017 anche se Adriano Galliani, affiancato da Gancikoff, sta già lavorando per provare a rinforzare la squadra a disposizione di Vincenzo Montella.

Ancora incertezza sulla cessione del Milan, una vicenda che prosegue ormai da tempo ma che non si è ancora sbloccata. Come riporta oggi Il Giornale, l’intermediario Nicholas Gancikoff è in Cina e da lì dovrà provare a dare laccelerata decisiva per il contratto preliminare. Si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo; il Milan infatti sa bene che senza la cessione non avrà a disposizione i fondi necessari per effettuare il calciomercato. Sono bloccate anche le operazioni in uscita e questo ovviamente limita gli spazi di manovra di Adriano Galliani; ad ogni modo la trattativa sembra essere davvero alle sue fasi conclusive. Se tutto dovesse andare bene la firma del preliminare, e dunque leffettivo passaggio di proprietà da Silvio Berlusconi alla cordata cinese, dovrebbe arrivare entro il fine settimana; tuttavia negli ultimi tempi siamo stati abituati a vedere rinvii e cambi di scenario repentini, dunque non è detto che le cose scorrano regolarmente in questi giorni di fine luglio.

Questa appena cominciata sarà la settimana decisiva per la cessione del Milan. Come rivela questa mattina ‘La Gazzetta dello Sport’, sia Fininvest che la cordata cinese hanno l’obiettivo di chiudere questo accordo entro la fine di luglio, quindi entro la giornata di domenica. Per questo motivo gli studi legali di Fininvest e la cordata cinese stanno lavorando senza sosta insieme a Nicholas Gancikoff, rappresentante delladvisor dei cinesi Sal Galatioto e che diventerà il prossimo amministratore delegato rossonero nel momento della cessione. Questo si trova ancora in Cina per limare gli ultimi dettagli del contratto preliminare, con le rifiniture che sono necessarie prima della grande firma che avverrà ad opera di Silvio Berlusconi. L’inizio del campionato è vicino, anche il calciomercato è bloccato da questa questione visto che non ci sono ancora i soldi per sbloccare le trattative. Entro domenica, la verità.

Ombre sul futuro del Milan, che sembrava prossimo ad una svolta con la trattativa per la cessione del Milan alla cordata cinese. Il club che Silvio Berlusconi ha risollevato portandolo sul tetto del mondo non sa ancora in quali mani finirà: resta complessa la situazione societaria e, infatti, emergono più domande che certezze. In pochi anni è cambiata sensibilmente la situazione in casa Milan, al punto che Silvio Berlusconi si è visto costretto ad aprire le porte di Milanello a investitori stranierive a prendere in considerazione la cessione del Milan. I tifosi auspicano un futuro radioso con la cessione del Milan ai cinesi, ma la verità è che Nicholas Gancikoff sta ancora cercando fondi. Le voci che trapelano sugli acquirenti sono molte e la sensazione è che il Milan non finirà nelle mani di colossi dell’economia cinese. Un indizio è rappresentato dal fatto che alla firma del preliminare verseranno solo 15 milioni di euro. Una somma insufficiente tra l’altro per sbloccare la finestra estiva di calciomercato e che costringe l’attuale amministratore delegato Adriano Galliani a percorrere la strada dell’autofinanziamento per rinforzare la rosa di Vincenzo Montella. Piazzare le pedine in esubero, però, è tutt’altro che semplice per un club che è reduce da una stagione a dir poco deludente. Affari di calciomercato a parametro zero e operazioni low cost sono diventate il pane quotidiano di Galliani, che però non riesce ancora a sbloccare i movimenti in uscita. E senza cessioni è dura dare l’assalto agli obiettivi di calciomercato.