Alex Schwazer, il marciatore azzurro risultato positivo ad un controllo antidoping dell’1 gennaio, è stato sospeso dalla Iaaf dopo che la provetta B ha confermato la presenza di steroidi e anabolizzanti nel campione di urine prelevato 6 mesi fa. A riportare la notizia è La Gazzetta dello Sport, secondo cui la decisione della federazione internazionale di atletica condanna di fatto Schwazer a rinunciare alle prossime Olimpiadi di Rio 2016. Le speranze della difesa di Schwazer sull’esito delle controanalisi, del resto erano ben poche, come confessato dal legale del marciatore Brandstatter che sosteneva di aver “eccepito irregolarità anche gravi nel trasporto al laboratorio convenzionato del campione di urina prelevato ad Alex”. Anche Sandro Donati, paladino della lotta contro il doping che si era esposto in prima persona mettendo Schwazer sotto la sua ala, ha espresso tutta la sua amarezza per la sospensione del suo atleta:”I responsabili di questo omicidio sportivo devono essere ricercati all’interno della struttura della Iaaf”.



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