Dopo il settimo successo in carriera al torneo di Wimbledon, Serena Williams non ha nascosto la sua gioia per la conquista di un traguardo storico. Come riportato da “La Gazzetta dello Sport” la tennista statunitense, nel momento di ricevere fra le mani il trofeo derivato dalla vittoria contro Angelique Kerber, ha dichiarato:”Devo ammettere. Ho vinto tanto, ma non ho mai provato un’emozione così grande. Ho avuto qualche tentativo andato a vuoto, uno proprio con Angelique. Ma ho lavorato duramente e adesso ho finalmente vinto 22 Slam e non devo pensarci più”. Pochi istanti dopo, per Serena è arrivato il tempo dei ringraziamenti:” “E’ bellissimo giocare qui, avendo accanto mia sorella Venus, la mia famiglia, i miei amici, Dio senza il quale non sarei qui oggi”. Chiusura, non sarebbe potuto essere altrimenti, con vista sul futuro:”Nell’anno olimpico tornare a vincere qui, ora significa tanto per me”.
Chissà cosa sarà passato per la testa di Serena Williams, campionessa di Wimbledon 2016, un attimo dopo che Angelique Kerber ha definitivamente sventolato bandiera bianca sul campo centrale dell’All England Club. Che non sia stata un’emozione paragonabile a quella vissuta durante i precedenti 6 trionfi sull’erba londinese lo ha confermato la stessa statunitense nel dopo-gara. Perché erano in tanti, troppi, forse, a darla per finita dopo le ultime due finali perse negli Slam, dalla Kerber in Australia e dalla Muguruza a Parigi. Gli stessi, che esattamente un anno fa, celebravano lo strapotere di Serena ad un passo dall’ottenere il Grande Slam: un onore spettato a pochi, su cui apporre la firma sui campi di casa degli Us Open, a Flushing Meadows. Poi la storia la conosciamo: a rovinare i piani di Serena Wiliams e di una nazione intera arrivò una giocatrice pugliese di nome Roberta Vinci che avrebbe poi ceduto il passo in finale ad una corregionale, tale Flavia Pennetta. Nel momento del trionfo (beati i campioni che vivono questi momenti), crediamo la Williams si sia sentita rinascere; pensiamo abbia tirato un profondo sospiro di sollievo nel capire che nessun giornalista le avrebbe più domandato in conferenza stampa se sperava di raggiungere i 22 titoli Slam di Steffi Graf. Perché oggi l’ha raggiunta, da domani giocherà per la storia, magari tentando di avvicinare il record assoluto di 24 successi appartenente alla Court Smith. Senza più assilli però, mettendo da parte le pressioni soverchianti di questi mesi difficili, consapevole che è ancora la numero 1 del mondo e avrà tempo e modo di confermarlo già alle Olimpiadi di Rio: perché per una che ha vinto 7 volte Wimbledon, credete sia impossibile vincere il secondo Oro della carriera?