Dopo la squalifica di otto anni che gli è stata inflitta dal Tas e che scrive la parola fine sulla sua carriera da marciatore, Alex Schwazer è tornato in Italia annunciando il ritiro. La delusione e la rabbia per una sentenza che latleta e il mondo degli sportivi giudica ingiusta è ancora troppo grande per poter pensare ad un futuro nel mondo dello sport. Se Schwazer non ha molta voglia di parlare, il suo allenatore, Sandro Donati, è un fiume in piena. La cosa che più mi pesa è vederlo subire con mitezza l’infamia che gli hanno fatto. Ci sono delle indagini giudiziarie, una della Procura di Roma e una della Procura di Bolzano – dice Donati alle tv che lo attendevano a Fiumicino -. Solo lì c’è da aspettarsi qualcosa, perchè dal sistema sportivo c’è da aspettarsi solo omertà, una schifosa omertà. Il sistema sportivo, quando non è responsabile, è omertoso”, si legge su Italpress.E sui social, i tifosi di Schwazer si sono schierati tutti al suo fianco invitandolo a non arrendersi.
Dopo la pesante squalifica di otto anni che gli è stata inflitta dal Tas, Alex Schwazer rompe il silenzio rilasciando una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha annunciato il ritiro. Continuerò a correre e pedalare. Non posso stare fermo, mi viene troppo da pensare. Marciare no: mai più, nemmeno per un metro ha dichiarato latleta che, poi, aggiunge Un lavoro nello sport? Mi viene da ridere. Che mestiere può fare un dopato nel mondo dello sport? Allenare i ragazzi?”. Parla così Alex Schwazer al suo arrivo a Fiumicino rivelando di non voler aggiungere altro: Scusate, ma non ho voglia di parlare” dice ancora latleta che poi ammette di essere un uomo deluso e ferito Nel 2012 è stato faticoso ma più facile. Ero colpevole, imbroglione, dopato. Mi ha salvato la lotta per la verità che abbiamo iniziato con Sandro Donati. Ma abbiamo perso. Lui continuerà a lottare, con tutto il mio appoggio. Io devo cambiare vita, subito”. Infine, arriva la replica a qualche collega che nei suoi confronti è stato poco delicato: L’atletica è tutti contro tutti – sottolinea Schwazer -. Dare del dopato a un collega è il miglior modo per giustificare che vai più piano di lui o sei meno popolare. Non odio Tamberi: lui non sa chi sono, cosa ho vissuto. Non può capire, per lui e per gli altri sono solo un dopato. Pazienza”.
La squalifica di Alex Schwazer a otto anni dopo il secondo caso di positività è destinata a far parlare a lungo. Rientrato in Italia dalle Olimpiadi Rio 2016, alle quali non ha potuto partecipare, il marciatore ha scelto di non parlare. Lo hanno fatto altri: per esempio Gianmarco Tamberi, lui pure assente dalle Olimpiadi (per infortunio). A suo tempo, ovvero quando Schwazer si apprestava a rientrare dalla prima squalifica, Tamberi aveva usato parole dure nei confronti del connazionale, definendolo una vergogna; ieri lAnsa ha ripreso alcune dichiarazioni nelle quali Tamberi avrebbe rincarato la dose. Dopato due volte, squalifica giusta. Tamberi ha riattaccato Schwazer, sostenendo come un atleta trovato due volte positivo non possa onorare la maglia della nazionale. Non ce lho personalmente con lui, ma mi ero già espresso prima della vicenda: per me è difficile pensare ad un complotto, sarebbe una cosa talmente grande da mettere sottosopra il mondo dello sport. La Gazzetta ha ripreso queste parole, sollevando un polverone: Tamberi infatti ha negato di aver mai parlato di Schwazer in questi giorni. Non lho mai attaccato. LAnsa ha ribadito di aver raccolto le parole del saltatore durante la finale del fioretto; sarà vero oppure no?
E bastato un pezzo di carta per cancellare una vita dedicata allo sport. Il sogno olimpico e sportivo di Alex Schwazer, volato a Rio per la sentenza del Tas, si è concluso con una squalifica durissima di otto anni. Un macigno sulla testa dellatleta italiano che, appresa la notizia, è riuscito solo a pronunciare un sono distrutto. Quella di Alex Schwazer, come scrive la Gazzetta dello Sport, è stata la reazione di un uomo deluso, amareggiato ma soprattutto distrutto. Dopo essere stato informato dellesito della sentenza, Schwazer si è prima chiuso nella sua stanza e poi si è allontanato da solo, verso il mare, per riflettere sulla sua carriera di sportivo e su ciò che è successo. Oggi, venerdì 12 agosto, Schwazer avrebbe dovuto far parte degli atleti che parteciperanno alla 20 km ma, purtroppo, la richiesta della Iaff è stata accolta ponendo fine a tutte le speranze dellatleta azzurro. E sui social, tutti gli sportivi gridano al complotto contro un ragazzo che sta pagando forse troppo per gli errori commessi e per i quali ha già pagato.
Riecheggia ancora quel “dovreste avere rispetto”, frase detta da Alex Schwazer ai giornalisti subito dopo aver saputo il verdetto della sentenza che lo ha portato alla squalifica di otto anni. L’atleta, distrutto alla decisione che ha infanto convinzioni e sogni, ha deciso anche di non partecipare alla prima conferenza stampa, optando piuttosto per una lunga passeggiata lungo le strade di Rio e ultimando con uno sguardo i giochi olimpici in televisione. Sono tante le voci dei fans che continuano a sollevarsi su Twitter e che già vedono nel caso di Alex Schwazer una forte similitudine a quanto successo con Pantani: “io sto con Alex Schwazer, di Pantani ne abbiamo già visto uno”; “la storia di Pantani è emblematica, il nostro grande campione si mise contro associazioni torbide durante il tour, che vinse”. Voci che si uniscono ad altre migliaia che gridano al complotto contro Schwazer, un’ipotesi che lo stesso allenatore Donati non aveva esitato a tirare in ballo. I fans si schierano contro il doping, per il quale ritengono giusta una punizione, ma molti continuano ad avere dubbi sulla trasparenza di tutta la vicenda legata all’atleta altoatesino. Per la maggior parte del popolo italiano Schwazer è innocente e se colpevole, ha diritto a riscattarsi.
E’ arrivata un po’ a sorpresa la notizia che pone fine prima di iniziare all’avventura di Alex Schwazer alle Olimpiadi di Rio 2016 con una sentenza di otto anni di squalifica che ha lasciato un po’ tutti interdetti. In molti infatti credono che questa volta, dopo l’esperienza di Londra 2012, la versione del ragazzo fosse del tutto veritiera e che ci fosse qualcosa che non quadrava in tutta questa vicenda. La giornalista di Sky Sport Lia Capizzi tramite il suo profilo Twitter ci ha raccontato le prime parole dell’atleta proprio dopo la dura sentenza. La donna ha scritto: “Copacabana, conferenza stampa. Come ha reagito Alex alla squalifica? E’ stato in silenzio per quarantacinque minuti e poi ha detto: Sono distrutto #Schwazer“, clicca qui per il tweet di Lia Capizzi e per i commenti dei suoi follower. Il popolo italiano intanto si stringe attorno all’atleta dimostrando grande patriottismo, ma soprattutto sensibilità di fronte a una situazione particolare che lascia delle ombre senza regalare delle certezze. Staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi giorni e se l’atleta farà qualche annuncio ufficiale in merito al suo futuro che almeno nel mondo dell’atletica sembra compromesso da una squalifica veramente lunga e che non dovrebbe subire degli sconti.
La sonora squalifica di otto anni a carico di Alex Schwazer ha rappresentato una grande delusione non solo per l’atleta altoatesino che sperava di poter gareggiare a Rio 2016 ma anche per il suo allenatore, Sandro Donati. Quest’ultimo è stato intervistato da Premium Sport commentando duramente la decisione del Tas: “Questa sentenza che squalifica Schwazer per otto anni si può definire un ergastolo sportivo? Ma fossero stati anche due anni sarebbe stata la stessa cosa per noi”. Secondo Donati, la sola sentenza equa sarebbe dovuta essere l’archiviazione ribadendo come Alex non si sia mai dopato. “E’ una sentenza costruita e gli indizi sono una montagna”, ha asserito. L’allenatore di Alex Schwazer ha quindi contestato il ritardo di sei mesi con il quale è stata comunicata la positività al test dell’atleta azzurro, i cui risultati sono giunti solo il 21 giugno scorso. “E stato un delitto perfetto? Io ho parlato di delitto sportivo, non credo sia stato perfetto perché stanno già emergendo parecchi punti deboli”, ha ancora aggiunto proponendo l’intervento della giustizia ordinaria piuttosto che “di giustizia sportiva che segue delle regole particolari e tuttaltro che neutrali”. In seguito alla sentenza del Tas giunta ieri, Alex Schwazer è ufficialmente fuori dai Giochi. Non solo quelli Olimpici in corso, nei quali l’atleta altoatesino sperava con tutto se stesso di potervi partecipare. Gli otto anni di squalifica che gli sono stati inflitti, di fatto rappresentano una condanna durissima per il marciatore azzurro che vede così la sua carriera sportiva ormai accantonata in modo definitivo, salvo possibili colpi di scena in futuro. In seguito alla squalifica a carico di Alex Schwazer, oltre alle opinioni più o meno discutibili di alcuni sportivi che hanno attaccato duramente l’atleta (ad eccezione di Tamberi che ha recentemente smentito le notizie sul suo conto), gli italiani si sono espressi in merito. Il sito Calciomercato.it ha realizzato un sondaggio su Twitter ancora in corso nel quale è stato chiesto un’opinione secca sulla decisione presa da Tribunale. Il 40% dei votanti ha finora ritenuto giusta la decisione del Tas in merito alla squalifica di otto anni per Alex Schwazer, mentre il 60% ha votato l’esatto opposto manifestando così la vicinanza all’atleta altoatesino in questo momento fortemente deluso. Clicca qui per votare al sondaggio.
La squalifica di otto anni a carico di Alex Schwazer giunta nella serata di ieri da parte del Tas ha rappresentato un durissimo colpo per l’atleta altoatesino, volato fino a Rio e convinto che avrebbe potuto gareggiare il prossimo 19 agosto nellambito delle Olimpiadi. Carriera distrutta e commenti al veleno sono piovuti su Alex Schwazer, anche da parte dell’atleta azzurro Gianmarco Tamberi che avrebbe duramente commentato la posizione del marciatore. Dopo un silenzio di alcuni giorni, Tamberi pochi minuti fa ha voluto usare Twitter per cinguettare il suo distacco rispetto alle parole diffuse e a lui attribuite. “Leggere dichiarazioni nei giornali mai fatte mi dà un nervoso enorme! Non ho mai attaccato Schwazer in questi giorni !”, ha cinguettato. Successivamente ha voluto nuovamente ribadire il concetto e la raggia twittando dopo poco: “Leggere dichiarazioni nei giornali mai fatte mi dà un nervoso enorme!”. Tamberi, dunque, smentisce categoricamente le precedenti affermazioni sulla dolorosa squalifica dell’azzurro. Clicca qui per leggere il primo Tweet e i relativi commenti.
Sono passate poche ore dalla sentenza su Alex Schwazer con la quale il Tas di Losanna condanna l’atleta azzurro. Il verdetto ha avuto un grande eco nel mondo dello sport e non sono mancati i commenti da parte di diversi atleti italiani. Tra i primi ad esprimesi sull’accaduto c’è Tamberi che come già fatto in precederenza ribadisce la sua linea intransigente contro il doping che vorebbe vedere vietata la possibilità di rientrare nelle competizioni ufficiali ad atleti trovati positivi anche solo una volta durante i controlli. Per Tamberi, come riportato da sportmediaset, non fa eccezione Alex Schwazer, e commenta così la sentenza “Se 8 anni sono giusti? Non sono io a dovermi esprimere, ma è stato trovato positivo due volte, e questo non sono io a dirlo… Mi ero espresso prima di questa nuova positività, ho sempre pensato che un’atleta pizzicato per doping non debba più vestire la maglia azzurra perché non rappresenta più i valori della nazionale”. Parole non proprio di solidarietà per Alex Schwazer che ora dovrà riuscire ad assimilare quanto successo e capirto come reagire alla dura sentenza che allo stato attuale ne chiude a tutti gli effetti la carriera sportiva.
stato squalificato per otto anni e non parteciperà alle Olimpiadi Rio 2016. Il Tas di Losanna ha emesso la sentenza e per il marciatore altoatesino la carriera si chiude qui, poichè quando la squalifica sarà conclusa sarà il 31 dicembre 2023 e Alex avrà appena compiuto 39 anni. Sono stato io a voler venire qui ha detto Schwazer, che nella notte ha rilasciato qualche dichiarazione dallhotel Best Western di Copacabana; dove era arrivato con la speranza di una decisione a suo favore, così da poter marciare alle Olimpiadi. Volevo metterci la faccia e non lasciare nulla di intentato si legge sulla Gazzetta dello Sport. Schwazer ha rivelato come Sandro Donati, il suo allenatore, e lavvocato Brandstaetter lo avessero sconsigliato dal provarci; lui però voleva un ultimo giro di giostra e, dopo aver rivelato che ludienza gli era sembrata tutto sommato positiva, ha detto che di quello non è rimasto nulla. Cè grande amarezza; Alex non conosce ancora le motivazioni ma parla di una semplice limitazione a una cosa tecnica; ha parlato di sacrifici (anche economici) e di una speranza che è stata cancellata. E ha anche rivelato che dopo Rio avrebbe smesso: lo aveva confidato a Donati, il quale gli aveva detto che si sarebbe potuto fare al triathlon. Abbiamo lavorato benissimo, Sandro è una persona speciale. Schwazer tornerà oggi in Italia; in attesa di capire cosa non abbia funzionato (secondo il marciatore è stato preso in considerazione il testosterone nelle urine ma è stato del tutto scartato il profilo antidoping dimostrato da legali e periti di parte) la grande speranza del marciatore italiano si chiude qui.
Pesantissima squalifica di 8 anni per Alex Schwazer, una vera e propria stangata per il marciatore altoatesino la cui carriera di fatto si chiude qui, alla vigilia delle Olimpiadi di Rio 2016 alle quali ovviamente Schwazer non potrà partecipare. Tuttavia, la difesa non molla, tanto che l’avvocato Thomas Tieffenbrunner, uno dei legali che segue Alex Schwazer, ha già annunciato che “andremo avanti nella ricerca della verità”. In particolare la difesa di Schwazer chiederà anche l’esame del Dna, fiduciosa del fatto che “la verità verrà fuori e qualcuno pagherà”. Insomma, una delle vicende più controverse nella storia dell’intero sport italiano è ancora molto lontana dall’essere finita. In particolare, lo staff del marciatore ha voluto evidenziare alcuni punti controversi emersi nel corso dell’udienza, che però non hanno fatto cambiare idea al Tas, che ha accolto la richiesta della Iaaf per un atleta recidivo.
La squalifica di 8 anni giunta ieri dal Tas ad Alex Schwazer ha demolito la carriera del marciatore altoatesino, che ha dovuto lasciare le Olimpiadi di Rio a poche ore dalla gara per la quale si era duramente preparato. In sua difesa è arrivato subito il coach Sandro Donati, convinto che abbia avuto luogo una vera e propria persecuzione nei confronti del suo atleta. Mentre Alex si è limitato a dichiarare di essere ‘distrutto’, Donati in conferenza stampa ha espresso con convinzione il suo punto di vista per questa ingiusta squalifica: ‘ E’ evidente un fine persecutorio nei confronti di Alex. Di riffa o di raffa dovevano eliminare Schwazer (…), gli hanno stroncato la vita. Stamattina ha marciato per una quarantina di chilometri a una velocità che tolti uno o due marciatori nessuno saprebbe tenere nemmeno in gara. E’ evidente che è facile incolpare uno con un precedente. Alex è lineare, coerente, semplice, affidabile. Ha sbagliato una volta.’ Donati ha inoltre precisato che tutti si sono allontanati da Schwazer, a partire dal Coni e dalla Federazione. Per lui ora ci sarà l’ultima speranza di affidarsi al Tribunale Federale Svizzero ma le Olimpiadi di Rio sono ormai definitivamente sfumate.
Tegola per Alex Schwazer condannato e squalificato per 8 anni. Una squalifica pesante, che non fa svanire solo le Olimpiadi di Rio 2016 ma demolisce un’intera carriera: il Tas ha condannato a 8 anni di squalifica Alex Schwazer per la nuova positività ad un controllo antidoping a sorpresa effettuato il 1 gennaio scorso a Racines, in provincia di Bolzano. «Non ci importa nulla di quanti anni sono, posso solo dire che è stata accolta la tesi della Iaaf. Adesso sto parlando con Schwazer, le brevi dichiarazioni di Sandro Donati, tecnico del marciatore altoatesino. Alex Schwazer ieri si è allenato per 36km sotto la pioggia sul lungomare di Copacabana nella speranza di prendere parte alla 20km di domani e, invece, dopo l’udienza fiume di due giorni è arrivata la stangata. Alex Schwazer, il marciatore tornerà a casa e lo farà con una squalifica pesante sulle spalle. Il Tribunale Arbitrale dello Sport ha accolto la richiesta della Federazione internazionale di atletica e, quindi, ha messo la parola fine alla carriera di Alex Schwazer, il quale può ricorrere solo presso un tribunale federale svizzero, ma intanto deve dire addio alle Olimpiadi di Rio 2016. Per la difesa c’è l’ipotesi di dolo, che ora resta in piedi però solo per la giustizia penale, visto che la procura di Bolzano ha aperto un fascicolo sulla denuncia contro ignoti presentata da Gerhard Brandstaetter, l’avvocato del marciatore. C’è qualcosa che non quadra per i legali di Schwazer nell’iter della vicenda: la violazione dell’anonimato, l’allungamento dei tempi di comunicazione all’atleta e la negatività degli altri 14 controlli. E’ un caso, dunque, che continuerà a far discutere.
stato squalificato per otto anni. Lo apprende lAnsa da fonti legate allambiente dellatletica internazionale: il Tas avrebbe dunque respinto il ricorso che il marciatore altoatesino Alex Schwazer aveva presentato a seguito della seconda positività, riscontrata lo scorso giugno, che ne aveva bloccato il rientro alle gare. Schwazer avrebbe dovuto gareggiare alle Olimpiadi Rio 2016, per difendere il titolo vinto (nel 2008) nella 50 Km di marcia; e invece dopo una lunga attesa e qualche rinvio di troppo è arrivata la durissima sentenza. Non solo Alex Schwazer non potrà partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016, ma a questo punto la sua carriera è definitivamente finita. Una vicenda questa sulla quale bisognerà fare luce: molti aspetti non hanno convinto, a cominciare dalle dichiarazioni di Sandro Donati secondo cui sarebbero arrivate pressioni per evitare che Schwazer si qualificasse per le Olimpiadi di Rio. Sta di fatto che oggi Schwazer è fuori. Uno dei temi ricorrenti nella questione legata ad Alex Schawzer e della sua sospensione alle Olimpiadi di Rio 2016 è quello della solitudine. Infatti in molti sui social network si domandano il perchè ci sia sempre la voglia di puntare il dito prima di avere delle sentenze definitiva, soprattutto quando ci sono di mezzo argomenti spinosi come il doping. Ovviamente a pensare quello che sta accadendo all’atleta, considerando le sue parole di innocenza reali, ci fa molto riflettere. Anche perchè al suo fianco c’è il coach Donati che in carriera si è sempre battuto per la lotta proprio contro il doping. Un post su Instagram riassume meglio di qualsiasi altra cosa la situazione: “La cosa più incredibile in tutta questa farsa, e di fronte a questo ennesimo e ingiustificato rinvio, è la solitudine con la quale Alex Schwazer e il coach Donati la stanno affrontando. Totale. In due contro il mondo”, clicca qui per il post e la foto.
La situazione legata ad Alex Schwazer alle Olimpiadi di Rio 2016 è quanto meno grottesca con una decisione che sarebbe dovuta arrivare sicuramente prima del giorno in cui l’atleta dovrebbe scendere in pista per gareggiare. Fabrizio Biasin ne ha parlato in un lungo editoriale su Liberoquotidiano.it in cui ha spiegato le sue idee e chiarito il concetto di un campione che è stato praticamente abbandonato. Ecco alcune delle sue parole: “Schwazer conoscerà quello che sarà il suo destino entro venerdì che poi è anche il giorno della 20 km e cioè una delle due gare alle quali vorrebbe partecipare. Dopo quanto accaduto a Londra solo un uomo gli ha teso una mano, Sandro Donati. Questi è il paladino della lotta al doping oltre a un tecnico capace e un uomo di sport. I due hanno lavorato molto per arrivare qui con l’atleta che ha ritrovato la forma di un tempo e ha conquistato una vittoria importante per volare a Rio. Il mutismo è stato rotto proprio solo da Donati che ha già capito che qualcuno ha già deciso“.
Dopo dieci ore di udienza, per Alex Schwazer cè un piccolo spiraglio. Il Tas, a Rio de Janeiro, emetterà la sentenza entro venerdì, 12 agosto, giorno in cui si svolgerà la prima delle due gare a cui latleta italiano vorrebbe partecipare ovvero la 20 km. Per Schwazer, la Iaaf, la federazione internazionale, pare che abbia chiesto per lui “otto anni di squalifica” ma nellentourage dellatleta italiano filtra ottimismo. Massimo Donati, l’allenatore, il simbolo della lotta mondiale contro il doping, subito dopo ludienza, stando a quello che scrive Il Tempo, avrebbe inviato un sms ad uno dei suoi più stretti collaborati con un messaggio chiarissimo: cè uno spiraglio. Lallenatore, dunque, è ottimista mentre latleta spera di riuscire davvero a far parte della squadra azzurra, chiamata a portare in alto il nome dello sport italiano. Altre persone vicine a Schwazer, però, non sono così ottimiste come Donati. La sensazione, dunque, è che si dovrà soffrire fino a venerdì 12 agosto.
Sono giorni di grande attesa per Alex Schwarzer che, partito per Rio de Jainero con la speranza di poter far parte del gruppo degli atleti azzurri, dovrà aspettare ancora per scoprire il suo futuro sportivo. Davanti al Tribunale Arbitrale dello Sport, la Iaff ha chiesto 8 anni di squalifica per latleta che sarebbe stato nuovamente trovato positivo ad alcune sostanze dopanti. Schwarzer, però, si è sempre dichiarato innocente e attende con fiducia la sentenza del Tribunale che dovrebbe arrivare nelle prossime ore, prima del 12 agosto quando si svolgerà la gara dei 20 chilometri. Unattesa che sta creando accese polemiche con i tifosi che si sono schierati accanto allatleta. La storia dello sport insegna che è molto più facile e molto più comodo trovare un capro espiatorio, una mela marcia per dare lillusione che tutto il cesto sia sano, quando sappiamo benissimo che così non è. O salta il cesto o Schwarzer deve gareggiare come tutti gli altri. Insopportabile lipocrisia di questa storia che mi ricorda molto quella che ha distrutto Pantani, Pentirsi e chiedere scusa è da grandi!!!! Almeno tu, a differenza di tanti ipocriti che circolano nel mondo dello sport, ci metti la faccia!!!!!!! Sempre forza Alex!!!, scrivono alcuni tifosi sui social.
Si sta facendo attendere il verdetto sul futuro sportivo di Alex Schwazer. Latleta italiano è partito per Rio con la speranza di poter partecipare alle Olimpiadi 2016 ma il sogno si allontana sempre di più. Lo slittamento della decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport non promette nulla di buono. La richiesta della Iaff è di quelle che rovinano e stroncano per sempre una carriera ovvero 8 anni di squalifica. In passato, Alex Schwazer ha ammesso di aver fatto uso di sostanze dopanti ma, stavolta, reclama la propria innocenza e il diritto di poter partecipare allevento sportivo più importante per un atleta. La decisione finale del Tribunale davanti al quale si è svolta lultima udienza dovrebbe arrivare nei prossimi giorni e, comunque, prima del 12 agosto quando si svolgerà la gara dei 20 km. Una sentenza che fa discutere non soltanto gli addetti ai lavori ma anche i tifosi e tutti gli appassionati dello sport. Dopo lo sfogo di Filippo Magnigni che, davanti alle telecamere della Rai, ha espresso tutta la sua delusione per la presenza degli atleti russi alle Olimpiadi, i tifosi italiani chiedono che venga data la stessa possibilità ad Alex Schwazer che continua a dichiararsi innocente.
Continua l’attesa per Alex Schwazer in un’udienza che ormai si sta trascinando da troppo tempo. Il giudice del Tribunale Arbitrale dello Sport avrebbe dovuto infatti emettere un verdetto definitivo sul marciatore altoatesino, ma ha optato invece per rimandare il tutto a venerdì prossimo. Rabbiosa la reazione dell’allenatore Sandro Donati, riporta Il Fatto Quotidiano, tanto da spingerlo a sbattere la porta nell’uscire dall’aula. Il tecnico è poi rientrato subito, forse temendo di compromettere la situazione del proprio assistito. Donati è fra i più ferventi sostenitori di Alex Schwazer, sicuro della sua innocenza e che alle sue spalle sia stato architettato un complotto per togliere l’atleta dalla gara. Nei giorni scorsi l’allenatore aveva infatti riferito di alcune pressioni ricevute perché nella Coppa del Mondo Schwazer si facesse da parte a favore di Jared Tallent e di aver temuto sia per la propria vita che per l’incolumità dei suoi cari. In questo momento il pool di difensori di Alex Schwazer continua a temere il peggio, stato d’animo in cui erano entrati già da ieri. Si teme infatti che la richiesta della IAAF di 8 anni di squalifica possa trovare terreno fertile. Sfuma quindi del tutto la possibilità che il marciatore possa gareggiare alla 20 km delle Olimpiadi di Rio 2016, competizione che si svolgerà proprio il 12, mentre rimane ancora tutto da vedere per la 50 km che è prevista invece il 19 agosto prossimo. In base alle dichiarazioni dell’avvocato Giuseppe Sorcinelli all’Ansa, Alex Schwazer si sarebbe stancato molto per le oltre 10 ore di udienza, un peggioramento di umore rispetto all’ottimismo con cui si era presentato in aula quella stessa mattina.