Ivan Zaytsev e Osmany Juantorena sono le due stelle della pallavolo italiana che hanno brillato maggiormente alle Olimpiadi di Rio 2016. Negli ultimi giorni i due atleti sono diventati veri e propri fenomeni social: le diagonali e difese del cubano ma italiano di adozione e le battute a 127 km/h del russo nato e cresciuto però in Italia hanno fatto sognare gli italiani. Loro, infatti, in modo particolare sono stati gli artefici della vittoria in semifinale. L’Italvolley se li coccola, soprattutto dopo la medaglia d’argento. Resta, però, il rammarico per non aver battuto il Brasile nella finale per l’oro.
Juantorena rappresenta anche una sorta di veicolo per un messaggio di solidarietà e coesione sociale, perché solitamente gli “extracomunitari” non vengono osannati come il pallavolista di origini cubane. Zaytsev, invece, ha genitori russi ma è nato in Umbria. Lo sport è nel suo sangue, perché il padre era pallavolista e la madre nuotatrice. Lo “Zar” è l’uomo copertina della Nazionale italiana di pallavolo che piace perché aggrega e non divide, unisce elementi di una società che non sanno spesso coesistere.
Dopo la sconfitta contro il Brasile, però, la soddisfazione per la medaglia d’argento si mischia con le lacrime per il rammarico del mancato assalto all’oro: «Loro hanno giocato meglio ed hanno meritato. Sono comunque veramente contentissimo ed orgoglioso di questa medaglia d’argento che abbiamo vinto. Per arrivare all’oro ci è mancata un pizzico di lucidità. Eravamo troppo carichi e volevamo fare le cose troppo perfette e questo ci ha portato a commettere qualche errore evitabile. Ma ormai è andata, le parole di Juantorena, riportate da Tuttosport. Una Olimpiade grandissima quella disputata dall’Italvolley, ma l’argento è un premio. Lo ribadisce Zaytsev, che comunque fatica a parlare dopo la sconfitta nella finale: «Io sono molto fiero di quello che abbiamo fatto: tutta la squadra ha messo insieme le singole storie personali, ha aperto il cuore per condividere con gli altri qualcosa di grande. Credo che questo sia il premio per tutti gli sforzi che abbiamo fatto.