Roma-Porto termina 0-3 ed è un primo pesante fallimento per Spalletti in questa nuova stagione, nata malissimo con l’eliminazione immediata dalla Champions League, a lungo inseguita nello scorso campionato. Niente da fare ovviamente nel finale scontato di una partita buttata via colpevolmente dai giocatori giallorossi, De Rossi ed Emerson Palmieri in primis. Applausi del pubblico per Nainggolan, singolo fuori contesto nella serata maledetta che condanna la Roma all’Europa League. Cambiano ora parecchi scenari, anche di mercato, dopo il primo obiettivo sfumato: il sorteggio della seconda competizione continentale si terrà venerdì; nell’urna di Montecarlo, giovedì, ci saranno solo Juventus e Napoli a difendere il tricolore italiano. E gli sguardi di dirigenti e tecnico della Roma, allibiti come il pubblico, raccontano molto di più di quanto si possa esprimere a parole…



Roma-Porto è sullo 0-3 quando siamo entrati negli ultimi minuti della sfida all’Olimpico e i portoghesi possono gestire tranquillamente la qualificazione alla fase a gironi, vista la doppia superiorità numerica ed ora anche il triplo vantaggio. Dentro Iturbe al posto di Dzeko nella Roma, che ci ha provato con qualche calcio piazzato conquistato a trequarti e con gli unici due singoli appena sufficienti della serata, Perotti e soprattutto Nainggolan. Layun però ha spento ogni speranza di miracolo al minuto 73: contropiede letale dei portoghesi, uscita fuori dai pali (quantomeno rivedibile) di Szczesny e gol a porta vuota del messicano. Imitato poi a stretto giro di posta dal connazionale Jesus Corona, in azione solitaria: doppio dribbling sul frastornato Manolas e palla sotto la traversa, per il tris che fa calare il sipario su questo playoff. Ancora una volta maledetto per le squadre italiane. Che resteranno due, Juventus e Napoli, nella Champions League 2016/17.



Roma-Porto è ripartita senza ulteriori interventi di Spalletti e Nuno Espirito Santo sui 21 (per poco…) in campo: giallorossi in inferiorità numerica ed a caccia del gol che manderebbe la partita ai supplementari. Situazione molto complicata però per Nainggolan e compagni, per non dire tragica (sportivamente parlando): giallorossi in 9 per l’espulsione diretta anche di Emerson Palmieri dopo soli 6 minuti, causa altro fallaccio spacca gambe e senza senso su Corona. Siamo ormai alla mission impossible o quasi per la Roma, dunque. Imperdonabile l’atteggiamento violento dei singoli, una prova da mani nei capelli, proprio nella serata più importante, che di fatto cestina l’ottimo percorso in campionato della seconda metà della scorsa stagione. A meno di miracoli, che trasformerebbero questo match in una partita storica.



Roma-Porto 0-1 a metà della sfida di ritorno di questo preliminare di Champions, al momento la Roma è fuori dalla fase a gironi della competizione. Nel finale di frazione sono arrivati finalmente segnali di risveglio dalla squadra di Spalletti: in particolare enorme occasione da gol per Salah al 37, con servizio al bacio di Dzeko – da centravanti puro – e parata decisiva con i piedi di Iker Casillas. Poi ancora una volta, come in occasione del gol di Felipe, montante al mento per tifosi e giocatori romanisti: cartellino rosso a De Rossi per fallaccio senza senso su Maxi Pereira, cose che non si possono tollerare in palcoscenico europeo, mentre in Serie A spesso si fa finta di nulla. Un altro fulmine a ciel sereno (o leggermente nuvoloso) che complica ancor di più la vita a Spalletti: ora serve un’impresa alla Roma per strappare la qualificazione, dopo un primo tempo da incubo, esattamente il contrario di quanto ci si poteva augurare e sperare…

Roma-Porto 0-1 alla mezzora del primo tempo all’Olimpico e non sono stati 30 minuti brillanti – tutt’altro – per i padroni di casa… Roma bloccata e fiaccata dal vantaggio a sorpresa degli avversari, squadra incapace di accelerare e primo tempo molto simile (gol subito a parte) a quello di sabato contro l’Udinese. Zero tiri in porta, anche se Casillas ha dovuto abbandonare i pali in due occasioni per anticipare prima Dzeko e poi Salah; non sembrano ingranare nuovamente Strootman e Paredes in mezzo al campo ed è quasi più De Rossi, mediano aggiunto e difensore centrale raramente, ad impostare il gioco. Da parte sua il Porto stringe le marcature – ferrea in particolare quella di Felipe su Dzeko – e riparte, in velocità, con azioni a due tocchi e sfruttando la verve dei trequartisti, Otavio e Corona. Partita onesta, non trascendentale ma molto concreta, quella dei portoghesi. Che però finora hanno ottenuto esattamente quello che volevano…

Roma-Porto è iniziata con i giallorossi in possesso di palla ed in controllo del match, sia come ritmi che come inerzia della sfida. Subito primo graffio di Nainggolan da fuori area al minuto 2: siluro terra-aria del belga, con il destro, parato con qualche affanno da Casillas. L’ex capitano del Real Madrid si è tuffato ed ha deviato in corner, disinnescando il primo pericolo per la difesa del Porto. Che poi ha contrattaccato ma senza grande convizione al minuto 5, con il primo tiro in porta di Andrè Andrè, un rasoterra bloccato agevolmente da Szczesny. Poi il terribile colpo al mento, per dirla in termini pugilistici: punizione da trequarti campo, cross per l’inserimento di Felipe e colpo di testa in solitaria (Juan Jesus tagliato fuori facilmente) del difensore, che si fa perdonare l’autogol dell’andata. Portando avanti i suoi subito e complicando non poco i piani della Roma di Spalletti, che ora deve riprendersi in fretta dallo choc!

Roma-Porto: sorpresa nelle formazioni ufficiali della partita di Champions League. Spalletti sposta De Rossi al centro della difesa, in coppia con Manolas, e lancia ancora Leandro Paredes: largentino gioca la seconda partita consecutiva in mezzo al campo dopo la buona prova offerta in campionato contro lUdinese. Vedremo se sarà la mossa giusta per battere il Porto e superare così il playoff di Champions League, accedendo così alla fase a gironi. Calcio dinizio alle ore 20:45, a noi non resta che stare a vedere come andrà a finire ROMA (4-2-3-1): 25 Szczesny; 13 Bruno Peres, 44 Manolas, 16 De Rossi, 3 Juan Jesus; 5 L. Paredes, 6 Strootman; 11 Salah, 4 Nainggolan, 8 Perotti; 9 Dzeko. In panchina: 19 Alisson, 20 Fazio, 33 Emerson P., 30 Gerson, 7 Iturbe, 10 Totti, 22 El Shaarawy. Allenatore: Luciano Spalletti PORTO (4-2-3-1): 1 Casillas; 2 Maxi Pereira, 28 Felipe, 5 Marcano, 13 Telles; 22 Danilo Pereira, 16 Hector Herrera; 17 Corona, 25 Otavio, 20 André André; 10 André Silva. In panchina: 12 José Sà, 21 Layun, 15 Evandro, 6 Ruben Neves, 18 Joao Teixera, 7 S. Varela, 11 Adrian Lopez. Allenatore: Nuno Espirito Santo

Per il ritorno dei playoff di Champions League sarà diretta dal signor Szymon Marciniak. L’arbitro polacco è nato 7 gennaio 1981 a Plock. La sua attività arbitrale comincia nel 2008 nell’Ekstraklasa, la massima serie polacca. Dal 1 gennaio 2011, però, è nominato arbitro internazionale e, infatti, fa il suo esordio agli ordini della Uefa nell’ottobre del 2012, quando dirige una sfida di Europa League. Impiega un anno e mezzo per fare un passo in avanti importante: nel marzo del 2014, infatti, dirige un ottavo di finale di Europa League. Sono diverse le partite di nazionali giovanili – valide per la qualificazione agli Europei di categoria – che ha diretto, ma Marciniak ha arbitrato anche alcune partite di qualificazione ai Mondiali di Brasile 2014. La prima direzione di un match di qualificazione agli Europei 2016 in Francia risale al settembre del 2014, quando è chiamato ad arbitrare Estonia-Slovenia. Pochi giorni dopo viene designato per un match di Champions League e fa il suo debutto in questa competizione arbitrando Juventus-Malmoe. Il 15 dicembre 2015 viene ufficialmente inserito nella “squadra arbitrale” per gli Europei 2016 in Francia, dove dirige due gare della fase a gironi – cioè Spagna-Repubblica Ceca e Islanda-Austria, oltre all’ottavo di finale Germania-Slovacchia. Quest’anno ha anche arbitrato per la prima volta una semifinale di Europa League: ci riferiamo a quella di andata tra lo Shaktar Donetsk e il Siviglia. Szymon Marciniak è una vecchia conoscenza per la Roma, che è stata arbitrata da Marciniak cinque mesi fa, più precisamente l’8 marzo in occasione della sfida contro il Real Madrid, ritorno degli ottavi della Champions League che si è concluso con la vittoria per 2 a 0 della squadra di Zinedine Zidane e quindi con l’eliminazione della squadra di Luciano Spalletti. L’arbitro polacco arà assistito dai guardalinee Pawel Sokolnicki e Tomasz Listkiewicz, mentre gli arbitri addizionali designati sono Pawel Raczkowski e Tomasz Musial. Connazionale è anche il quarto uomo, Radoslaw Siejka.

Quale sarà la possibile chiave tattica del match di Champions League? Le due squadre si presentano in campo con moduli speculari: è 4-3-3 per Luciano Spalletti e Nuno Espirito Santo. Dunque una partita che si potrebbe giocare sui duelli individuali: a centrocampo tanto passerà dai piedi di Danilo Pereira e Daniele De Rossi, che sono i due giocatori preposti a dare una mano in difesa e farsi vedere come primi pilastri dellimpostazione. Kevin Strootman ed Hector Herrera sono invece i centrocampisti in grado di cambiare passo e aggiungere qualità al gioco, laddove Nainggolan e André André interdiscono e vanno a recuperare palloni (e non solo questo). Sulle fasce scontri decisivi: dovrà essere bravo Juan Jesus, che è un terzino adattato, a non far salire troppo Maxi Pereira ma allo stesso tempo dovrà coordinarsi con Florenzi così che la Roma non abbia contemporaneamente due laterali alti, esponendosi alle micidiali ripartenze del Porto che sa come scatenare i suoi esterni offensivi. La Roma ha anche la possibilità di giocare con il finto centravanti, così che a occupare lo spazio in area di rigore sia lo spazio vuoto, con i tre giocatori del tridente che lo aggrediscono o lo lasciano libero per gli inserimenti dei centrocampisti. 

Il week-end di campionato ha visto i giallorossi sbarazzarsi dellUdinese con un rotondo 4-0, maturato però interamente nel secondo tempo. E dopo lingresso in campo di Diego Perotti, che è risultato il vero grimaldello apriscatole per la Roma. Subentrato a Stephan El Shaarawy al 52 minuto, largentino ex Genoa ha trasformato i due calci di rigore concessi dallarbitro Marco Di Bello prima per atterramento di Dzeko (65), e poi per unirregolarità ai danni di Salah (76). Negli ultimi dieci minuti sono stati proprio Edin Dzeko e Mohamed Salah ad arrotondare il risultato: il centravanti bosniaco ha toccato in rete da pochi passi il cross rasoterra di Nainggolan, legiziano invece ha sfruttato il perfetto cross di Perotti dal lato sinistro per firmare la rete del poker (tocco di sinistro dopo un colpo di testa respinto dal portiere). Con questa vittoria la Roma ha cominciato nel migliore dei modi la Serie A 2016-2017, proiettandosi in testa alla classifica per la migliore differenza reti rispetto alle altre squadre vincenti. Sabato è sceso in campo anche il Porto, che ha piegato lEstoril con il minimo scarto. AllEstadio Do Dragao il gol decisivo è stato firmato da André Silva: nel finale (84) lattaccante classe 1995, che aveva segnato anche su rigore nellandata dei playoff, ha azzeccato il colpo di testa da tre punti. In classifica sono sei quelli del Porto che aveva vinto anche nella giornata dapertura della Super Liga, espugnando per 1-3 il campo del Rio Ave: dopo il vantaggio dei padroni di casa con Marcelo (36), la reazione dei Dragoni si era concretizzata nelle reti di Jesus Corona (40), Hector Herrera (52) e André Silva (60). La classifica del campionato portoghese, dopo le prime due giornate, vede in cima la coppia Porto-Sporting Lisbona a punteggio pieno. 

Si avvicina: ai giallorossi serve una vittoria oppure un pareggio senza gol per accedere alla fase a gironi di Champions League 2016-2017. La storia di questa partita sembra parlare a favore dei giallorossi: il Porto infatti non vince da cinque partite europee. Nella scorsa stagione i lusitani erano stati clamorosamente eliminati dal girone di Champions: dopo le prime 4 giornate del girone G il Porto aveva 10 punti ed era assolutamente tranquillo, ma le sconfitte contro Dinamo Kiev (in casa) e Chelsea, senza segnare, hanno portato alla terza posizione e dunque alla discesa in Europa League. Dove i lusitani hanno incrociato il Borussia Dortmund nei sedicesimi di finale: sfida durissima che si è conclusa con un 3-0 complessivo a favore dei gialloneri. Lo scorso mercoledì 1-1 al Do Dragao contro la Roma; cinque partite senza vincere e un solo gol segnato, peraltro su rigore. Il Porto è in striscia negativa e la Roma potrebbe approfittare di questa situazione, così come del fattore campo, per ottenere la tanto agognata qualificazione alla fase a gironi.

Per il ritorno del turno playoff di Champions League Luciano Spalletti potrà contare anche sullultimo acquisto. Si tratta di Bruno Peres: arrivato dal Torino e presentato meno di una settimana fa, l’esterno brasiliano ha fatto il suo esordio con la maglia giallorossa nella prima partita di campionato contro l’Udinese, disputando lintero match. Vista l’emergenza in difesa Spalletti ha deciso di averlo a disposizione per la delicata sfida con il Porto: per farlo ha tolto dalla lista UEFA il giovane Moustapha Seck, arrivato in estate dalla Lazio. Bruno Peres sarà sicuramente in panchina per la partita contro il Porto di oggi, ma potrebbe anche trovare un posto da titolare sulla corsia destra. Questo perché il titolare annunciato, Alessandro Florenzi, è in forte dubbio a causa del fastidio al polpaccio che lo ha tenuto fuori gioco anche per la prima di Serie A; in ogni caso lacquisto di Bruno Peres da parte della Roma è una buona notizia anche per lo stesso Florenzi, che probabilmente potrà tornare a giocare a centrocampo se non da esterno offensivo, ruoli che più gli si addicono rispetto a quello di terzino in cui si è comunque ben adattato. 

Roma-Porto, diretta dall’arbitro polacco Szymon Marciniak, è in programma martedì 23 agosto 2016 allo Stadio Olimpico: è una delle dieci gare che compongono il tabellone dei playoff di Champions League 2016-2017. Il fischio d’inizio è fissato per le ore 20:45. Si ripartirà dall’1-1 dell’andata all’Estadio do Dragao di Porto, disputato sei giorni fa, in cui i giallorosi hanno dimostrato non solo di poter competere alla pari con la formazione di Nuno Espirito Santo (del resto sin dai sorteggi era emerso come, a parte il Manchester City di Guardiola, tutte le altre squadre nell’urna fossero alla portata, soprattutto l’Ajax), ma di esserle superiore fino all’espulsione di Vermaelen, che ha costretto la Roma a disputare il resto del match in dieci.

A quel punto agli uomini di Spalletti non è rimasto altro da fare che barricarsi in difesa e limitare i danni, portando a casa un pari con gol in trasferta molto prezioso. Ora ai giallorossi basta uno 0-0 per qualificarsi alla fase a gironi, ma l’atteggiamento di Spalletti e dei suoi sarà sicuramente quello di condurre una gara all’attacco, perché la filosofia dei romanisti non è quella di accontentarsi di un pareggio. 

Per il Porto – anche se può vantare un’esperienza invidiabile nelle competizioni continentali – non sarà assolutamente un’impresa facile espugnare l’Olimpico, campo ostico per qualunque squadra dove il fattore ambientale conterà moltissimo: si prevedono decine di migliaia di spettatori pronti a sostenere i padroni di casa e a trascinarli letteralmente verso il passaggio del turno. Ricordiamo che nei rispettivi campionati, Roma e Porto puntano allo scudetto o comunque ad occupare le posizioni di vertice della classifica: i giallorossi sono reduci dal 4-0 rifilato all’Udinese, mentre in Primeira Liga il Porto dopo due giornate è l’unica squadra a punteggio pieno oltre allo Sporting Lisbona.

La Roma dovrebbe confermare Alisson tra i pali – con Szczesny portiere titolare in campionato – e il tridente d’attacco composto da Perotti, Dzeko e Salah. Tutti e tre hanno giocato qualche giorno fa contro l’Udinese ed è probabile che Spalletti decida di far riposare uno di loro e dare così spazio a El Shaarawy, mentre a centrocampo De Rossi sarà il centrale tra Nainggolan e Strootman. In difesa spazio a Florenzi come terzino destro, dall’altra parte Juan Jesus con Manolas e Fazio al centro dello schieramento arretrato.

Nelle fila del Porto, nessun dubbio sulla presenza in porta dell’espertissimo Iker Casillas; in difesa una vecchia conoscenza del calcio italiano, Alex Telles, che dopo aver trascorso una stagione alla corte dell’Inter è approdato in Portogallo; in attacco confermatissimo André Silva, autore del gol del pari nel match d’andata, accanto a lui uno tra Adrian Lopez e Jesus Corona. Oltre allo squalificato Vermaelen, Spalletti dovrà rinunciare a Rudiger che non si è ancora ripreso dall’infortunio di qualche tempo fa; Nuno Espirito Santo potrà invece contare su tutto l’organico e a questi livelli anche questo è un dettaglio molto importante e da non trascurare.

Roma-Porto sarà trasmessa in diretta tv sulle reti di Mediaset Premium, che detiene in esclusiva i diritti televisivi della Champions League, dai playoff alla finalissima di Cardiff in programma il 3 giugno 2017. L’incontro non sarà trasmesso in chiaro per una precisa volontà della pay-tv di acchiappare il maggior numero possibile di abbonati in vista della nuova stagione, anche se dalla fase a gironi da Cologno Monzese hanno assicurato che almeno una squadra italiana passerà su Canale 5, Italia 1 o Rete 4 (a seconda delle esigenze di palinsesto).

Appuntamento alle ore 20:45 su Premium Sport (canale 370 del digitale terrestre in SD, con la possibilità di vedere il match in alta definizione sul canale 380) con la diretta integrale dell’incontro, mentre su Premium Sport 2 (canali 371/381 del decoder) verranno mostrate le fasi salienti all’interno di Diretta Premium con collegamenti da tutti i campi. Oltre che in televisioni, si potrà assistere alla gara anche in diretta streaming video su smartphone, tablet e PC tramite l’app Premium Play riservata ai vecchi abbonati senza costi aggiuntivi, per i nuovi abbonati sarà gratuita per i primi 3 mesi, dopodiché si dovrà pagare un canone mensile di 3 euro.

LA DIRETTA LIVE NON PIU’ DISPONIBILE

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