Usain Bolt, Michael Phelps, Simone Biles: sono stati alcuni dei grandi protagonisti delle Olimpiadi Rio 2016, terminate domenica 21 agosto. Si riparte a Tokyo 2020, adesso è tempo di bilanci: l’Italia ha chiuso in Top 10 al nono posto, con 28 medaglie complessive. Le stesse di Londra 2012 (ma aumentando gli argenti, da 9 a 12) e una in più di Pechino 2008, nel segno della continuità ma anche, forse, di alcuni movimenti che non hanno fatto il salto di qualità. Restano nella memoria le due medaglie d’oro di uno straordinario Niccolò Campriani, il primo sigillo olimpico di Gregorio Paltrinieri, i bronzi (finalmente) di Tania Cagnotto giunta a fine carriera e la dedica di Elisa Di Francisca; ma anche le delusioni, o comunque i mancati podi, di Federica Pellegrini e della pallavolo femminile. Per il resto, abbiamo vissuto il dominio di Team Usa nel basket (maschile e femminile) e il primo oro olimpico del calcio brasiliano. Per un commento sulle Olimpiadi Rio 2016, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Antonio Rossi: uno degli italiani più vincenti ai Giochi e portabandiera azzurro a Pechino 2008 per questa kermesse di Rio de Janeiro era inviato di Rai Sport.



Come le se sono sembrate queste Olimpiadi? Molto belle, sicuramente per me che ero là a Rio hanno dato una bellissima impressione. Se devo fare un appunto posso dire che logisticamente si poteva fare meglio; la città stessa era molto caotica, c’era tantissimo traffico.

Se deve pensare alle Olimpiadi della sua vita di atleta, quali sono state le più belle? Le più belle in senso assoluto, sono state quelle di Sydney e di Barcellona anche se ovviamente per me quelle di Atlanta sono state veramente indimenticabili visti i due ori che ho vinto.



Cosa dire della spedizione azzurra a Rio? Abbiamo conquistato 8 ori, 12 argenti e 8 bronzi, un bilancio molto positivo e peraltro prima delle Olimpiadi avevo pronosticato che avremmo ottenuto questo risultato…

Quali sono state le medaglie più belle dell’Italia? Gli ori di Gregorio Paltrinieri ed Elia Viviani, e poi i due bronzi di Tania Cagnotto.

L’impresa più bella qual è stata? Senza dubbi i due ori di Niccolò Campriani.

E la delusione più grande? Quella di Arianna Errigo: un’atleta abituata a vincere, che voleva migliorare l’argento vinto a Londra. Si è fermata troppo presto, avrà tempo di rifarsi a Tokyo. Sempre nella scherma, la squadra di fioretto maschile che non è andata oltre il quarto posto.



Quali sono stati i nostri fiori all’occhiello, gli sport dove abbiamo fatto meglio? Il tiro con 7 medaglie l’ha fatta da padrona e si è confermato. Anche nel nuoto, viste le premesse, penso che abbiamo fatto molto bene.

Male però boxe e atletica… Nel pugilato Russo aveva possibilità di andare a medaglia ma ha avuto un sorteggio sfortunato incontrando il campione del mondo nei quarti di finale. Nell’atletica la nostra punta di diamante era Tamberi, che purtroppo ha dovuto rinunciare per infortunio.

Cosa pensa dell’argento della pallavolo? Ancora una volta ci siamo fermati ad un passo… Avevamo battuto il Brasile nel girone, abbiamo vinto contro gli Stati Uniti; forse siamo arrivati stanchi in finale e questo ci ha condizionati.

La canoa poteva darci di più? No, abbiamo fatto bene, ci siamo comportanti nel migliore dei modi. Tacchini è arrivato in finale ma la notte non ha dormito per l’emozione e non ha fatto una gran gara: resta da elogiare. Rizza ha fatto la finale dei 200 metri, siamo arrivati nella finale del k2 mille metri. Forse avremmo potuto fare meglio nel K4, forse avrebbe potuto esserci una diversa composizione negli equipaggi.

Cosa pensa delle nostre possibilità a Tokyo 2020? Stiamo facendo bene, penso che in vista di Tokyo si potrebbe favorire la crescita di giovani campioni sviluppando maggiormente il lavoro che le varie scuole di canoa già operano. Una cosa che è stata avviata in Inghilterra ai tempi delle Olimpiadi di Londra.

Aspettando che nascano nuovi fuoriclasse come Antonio Rossi… C’ero io, ma anche Bonomi e Scarpa, Josefa Idem: tanti campioni che hanno fatto la storia di questo sport.

Parlando in generale, chi è stato il re di queste Olimpiadi? Ne dico tre: Usain Bolt e Michael Phelps, la regina è Simone Biles che nella ginnastica artistica ha fatto cose straordinarie.

Spiccano gli ori degli Stati Uniti nel basket e, finalmente, del Brasile nel calcio: successi meritati? Team Usa ha vinto come ci si aspettava, il Brasile negli sport di squadra ha vinto con la pallavolo maschile, il calcio e il beach volley, confermando di essere ai vertici.

Cosa pensa del doping nello sport? Purtroppo esiste, non è un’invenzione: anzi, si tratta di una cosa seria.

Cosa dire del caso Schwazer? E’ difficile andare contro quello che ha detto la giustizia sportiva; tuttavia, pensare che le provette possano essere state alterate può non essere del tutto sbagliato.

Tra quattro anni si va a Tokyo, poi magari a Roma: cosa dobbiamo aspettarci? Credo proprio che il Giappone, come era già successo per la Cina nel 2008, organizzerà una grande Olimpiade. Quanto a Roma, credo che abbia ottime possibilità di spuntarla e dipenderà dal Comune.

Quale sarà la sua più grande avversaria? Los Angeles più di Parigi: la città della California ha strutture e capacità organizzative maggiori e più adeguate rispetto alla capitale francese.

(Franco Vittadini)