Sono giorni di immenso dolore per gli appassionati italiani di base jumper raggiunti in queste ore dalla notizia della morte di Armin Schmieder. Il 28enne originario di Merano, come riportato da Adnkronos, si era lanciato con la tuta alare dalla vetta dell’Alpschelehubel, la montagna sopra Kandersteg posta ad oltre 2300 metri d’altitudine, nel Canton Berna, un luogo molto frequentato dagli interpreti di questa pratica. Per il movimento italiano oltre alla scomparsa di Armin Schmieder si piange anche quella di Uli Emanuele e Alexander Polli, con un bilancio che parla di 3 base jumper italiani morti nel corso degli ultimi 9 giorni. Forse, viste le tragedie di questi giorni, sarebbe probabilmente il caso di aprire una riflessione sui rischi che il base jumper porta in dote, valutando nel caso le giuste contromisure da adottare per prevenire questi incidenti e salvare tante vite.



La notizia della tragica morte di Armin Schmieder sta cominciando a fare il giro del mondo, soprattutto nei siti specializzati di sport estremi e di montagna. Lo si può notare su Twitter, dove cè anche chi comincia a chiedersi se ci sia una sorta di maledizione nei confronti degli base jumpers italiani, dato che con Schmieder ne sono morti tre in meno di dieci giorni. Quello che sembra in ogni caso colpire di più è il fatto che la tragedia si sia consumata in diretta Facebook. Di certo quando qualcuno apre un evento live sul social network non si aspetta di poter rendere nota a tante altre persone la propria morte. E su Twitter non manca chi evidenzia come un base jumper alla fine se la vada a cercare, facendo un salto di per sé molto pericoloso, in cui il controllo su quello che sta per capitare è ovviamente ridotto. 



L’ultimo salto di Armin Schmieder: un altro base jumper italiano è morto mentre effettuava un volo con la tuta alare. Dopo Uli Emanuele e Alexander Polli, la tragica sorte è toccata al 28enne di Merano, che è precipitato ieri nel Canton Berna dopo essersi lanciato dalla vetta dell’Alpschelehubel, la montagna sopra Kandersteg. Il dramma è stato purtroppo seguito in diretta video dai suoi fan, perché Schmieder aveva deciso di riprodurre il suo volo sui social network. «Oggi si vola con me, ha detto il base jumper ai suoi seguaci su Facebook aprendo il live video, ma proprio durante la diretta del volo è avvenuto lo schianto fatale. I followers hanno potuto ascoltare il fruscio del vento durante le prime evoluzioni di Schmieder, che aveva sistemato lo smartphone in tasca, poi all’improvviso un urlo e di seguito un tonfo ha raggelato i fan. Dopo il silenzio il suono dei campanacci di alcuni bovini che stavano pascolando nella zona. Sgomento per chi alle 10:45 lo stava seguendo, che poi ha avuto la conferma della morte. Purtroppo Schmieder non ce l’ha fatta. Le cause dello schianto al suolo non sono ancora note: poco dopo il salto Schmieder ha avuto delle difficoltà, ma i soccorritori giunti sul posto in elicottero hanno per ora potuto constatare solo il decesso. E’ il terzo incidente mortale nel giro di nove giorni: il 17 agosto, infatti, è morto Uli Emanuele, 29enne altoatesino finito contro una parete di roccia, mentre il 22 la triste sorte era toccata all’italo-norvegese Alexander Polli, che si è schiantato contro un albero a 1.500 metri di quota sopra Chamonix. Il 13 giugno, invece, nella stessa zona era morto Dario Zanon, 33enne padovano. Ecco il video di uno dei suoi voli.

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