Inter-Palermo termina con il risultato di 1-1, andiamo dunque a vedere le pagelle della partita con i voti a tutti i protagonisti a San Siro. I gol, entrambi segnati nella ripresa, portano la firma di Rispoli e Icardi. Tra i nerazzurri buone prove di Miranda e Candreva, male Santon e D’Ambrosio. Luci e ombre per Banega e Kondogbia. Nel Palermo convincono Chochev e Hijlemark. Da bollino rosso i tre difensori. Manca un rosso a Goldaniga nel primo tempo per duro interventoPrimo tempo giocato a ritmi bassi, ripresa che si rivela invece frizzante e ricca di occasioni. Tanti errori, da una parte e dall’altra.
I nerazzurri creano tantissimo ma peccano di mira. De Boer dovrà poi trovare il modo di velocizzare la manovra a centrocampo.Dopo il gol del vantaggio i rosanero perdono compattezza e rischiano di capitolare. Soltanto gli errori sotto porta dell’Inter consentono agli uomini di Ballardini di tornare a casa con un punto.
Eccoci puntuali dopo il duplice fischio con le pagelle di Inter-Palermo e i voti relativi alla prima frazione di partita. L’Inter ospita a San Siro il Palermo per riscattare la brutta sconfitta contro il Chievo di sette giorni fa. De Boer abbandona l’improvvisato 3-4-1-2 del Bentegodi per proporre il suo marchio di fabbrica: quel 4-3-3 offensivo che all’Ajax faceva divertire società e tifosi. L’Inter si schiera con Handanovic tra i pali; in difesa spazio a D’Ambrosio, che supera i problemi fisici della vigilia, Murillo, Miranda e Santon, con quest’ultimo chiamato a sostituire l’infortunato Nagatomo. Centrocampo a tre, con Medel e Kondogbia scudieri del faro Banega; in attacco via libera a Eder, Icardi e Perisic. Candreva parte dalla panchina. Il Palermo di Ballardini risponde con il 3-5-2. Senza gli squalificati Morganella e Rajkovic e gli acciaccati Trajkovski e Rajkovic, i rosanero puntano tutto sul talento dei giovani Hijlemark e Quaison, confermati titolari dopo il ko di domenica contro il Sassuolo. Questo l’undici degli ospiti: Posavec in porta; Vitiello, Goldaniga e Andjelkovic a formare il reparto arretrato; Rispoli, Hijlmark, Gazzi, Chochev e Aleesami in mezzo; Quaison e Neterovski in attacco.
Pronti, via. L’Inter cerca subito di fare la partita con un gran possesso palla e con improvvisi attacchi sugli esterni. Il piano sarebbe anche ottimo, il problema è che i giocatori nerazzurri non si muovono. Banega (voto 6) predica nel deserto, schiacciato dai cinque centrocampisti rosanero; Kondogbia (voto 5,5) e Medel faticano ad entrare in partita. Dall’altra parte il Palermo interpreta alla perfezione il copione classico delle squadre che non vogliono prenderle di fronte ad un avversario più quotato: difesa e contropiede. La prima chance del match arriva al minuto 6: dagli sviluppi di un calcio di punizione dalla trequarti Hijlemark pesca in area il movimento di Goldaniga (voto 5,5), lasciato solo da una dormita di Murillo (voto 6). Il difensore del Palermo avrebbe sul piede il tiro dell’1-0 ma spedisce clamorosamente sul fondo davanti ad Handanovic. I ritmi bassi si rompono sul finire di tempo quando l’Inter si sveglia e mette in difficoltà gli uomini di Ballardini. Al 32′ Medel ci prova con un tiro salvato sulla linea da Andjelkovic (voto 6) mentre al 34′ Posavec (voto 6,5) respinge la bordata di Perisic. Un minuto più tardi ci prova Miranda (voto 6,5), con un’incornata che finisce per fare la barba al palo palermitano. Infine, al 42′, è ancora Medel (voto 6,5) a sfiorare il gol con una conclusione dal limite terminata sul fondo.
Il caldo torrido di San Siro non consente al match di decollare più di tanto. Ritmi sostanzialmente bassi. Gara divertente nel finale di tempo dopo un inizio bloccato.
Prestazione fin qui dai due volti: male nella prima mezzora, discreta negli ultimi 15′ quando meriterebbe di condurre almeno con un paio di gol di scarto. A sinistra o a destra è il più costante e reattivo dei suoi. Una spina nel fianco nella difesa rosanero. Il discorso è sempre il solito: non è colpa sua, riceve pochi palloni, ma non riesce ad aiutare la squadra.
Gli uomini di Ballardini si sfaldano e rischiano tantissimo nell’ultima parte di tempo. Alla grande quando si tratta di attaccare, da rivedere qualcosina in fase difensiva. In tilt contro lo scatenato Perisic.
L’intervento di Andjelkovic su Icardi al 18′ viene sanzionato soltanto con un cartellino giallo: poteva starci il rosso. (Federico Giuliani – Twitter: @Fede0fede)
Non ha responsabilità sul gol di Rispoli, dove viene beffato dalla deviazione di Santon.
I terzini dell’Inter non riescono a superare la metà campo. Migliora nella ripresa.
Il brasiliano è il migliore della difesa interista. Chiude ogni varco e copre le spalle al titubante D’Ambrosio.
Un solo errore a inizio gara che poteva costare carissimo. Dopo l’amnesia iniziale poco altro da segnalare.
Bocciatura senza appello. Come D’Ambrosio sulla sinistra, non spinge come vorrebbe De Boer. Soffre le folate del Palermo ed è coinvolto in negativo nel gol di Rispoli (dal 68′ MIANGUE 6 – Limita i danni. Missione compiuta).
Spreca due buone occasioni. Nella prima Andjelkovic gli salva un gol fatto sulla linea, nella seconda pecca di imprecisione.
Trequartista con licenza di inventare contro il Chievo, regista puro oggi pomeriggio. L’argentino non riesce a prendere per mano il centrocampo nerazzurro. Perde il pallone dal quale nascerà il gol di Rispoli.
Non riesce a trovare la posizione in campo. Pochi inserimenti. Il francese deve ancora trovare la migliore condizione fisica. Cresce con il passare dei minuti.
Il più costante dei suoi. A destra o a sinistra, spinge a testa bassa come ai tempi della Sampdoria. Fallisce il possibile 2-1 con una torsione spedita sul fondo di un soffio.
Si divora il pareggio al 70′, con un colpo di testa alto da posizione favorevole. Bravo a riscattarsi al 72′, quando non spreca l’assist di Candreva.
Il croato non convince del tutto. Buono l’avvio sulla sinistra poi, con il passare dei minuti, sparisce dai radar. Sul taccuino un tiro parato da Posavec (dal 68′ CANDREVA 7 – Il suo ingresso in campo cambia la partita. Surclassa Aleesami, regala a Icardi l’assist del pareggio e per il Palermo rappresenta un pericolo costante).
L’olandese non riesce ad ottenere la sua prima vittoria in Serie A. Ci sono progressi rispetto al ko del Bentegodi ma diversi meccanismi non funzionano ancora alla perfezione. Poi, una domanda: perché tenere Candreva in panchina fino a metà ripresa?
Attento e sicuro quando viene chiamato in causa. Bravo su Perisic, incolpevole sul pareggio ravvicinato di Icardi.
La difesa del Palermo fa acqua da tutte le parti. A poco serve la sua esperienza.
Brutta prestazione del centrale rosanero. In avvio si divora il gol del possibile vantaggio. Per il resto perde sistematicamente il proprio marcatore.
Il migliore del Palermo in difesa, il che è tutto dire. Commette diversi errori e rischia il rosso per un duro intervento su Icardi. Bravo a salvare sulla linea un tiro di Medel nel primo tempo ma si perde Icardi in occasione dell’1-1 (dall’84’ CIONEK – SV).
Segna a sorpresa, complice la deviazione di Santon. Non gioca una partita maiuscola ma entra nel tabellino dei marcatori.
Tantissima qualità ma altrettanta timidezza. Il giovane svedese si scatena soprattutto nella ripresa, quando crea diversi pericoli alla retroguardia nerazzurra.
Rocciosa prestazione del mediano rosanero. Non si nota quasi mai ma riesce a sdoppiarsi, aiutando sia difesa che centrocampo.
Sembra lento e impacciato, eppure riesce sempre ad essere presente dove serve il suo contributo. Sradica il pallone dai piedi di Banega nell’azione che porterà al gol di Rispoli.
Grande partita fino all’ingresso in campo di Candreva. Contro l’ex Lazio, l’esterno rosanero soffre le pene dell’ingerno.
Fa le cose migliori quando si allarga sulla sinistra alle spalle di D’Ambrosio. Esce a inizio ripresa per un problema ai flessori (dal 54′ SALLAI 5,5 – Ancora troppo acerbo per poter incidere a questi livelli).
Mai nel vivo dell’azione. SI muove tanto ma viene inghiottito dalla coppia Miranda-Murillo (dal 75′ BALOGH 6 – A differenza di Sallai lotta e si sfianca su ogni pallone).
Esce da San Siro con un punto che vale oro. Con maggiore accortezza in difesa il Palermo avrebbe persino potuto tentare l’impresa. Ma visto l’esito reale del match, ai rosanero va benissimo così.
(Federico Giuliani)