Esula dal calcio giocato ma lascia sgomento tutto il mondo dello sport la notizia che Francesco Modesto, ex calciatore di Reggina, Crotone e Genoa è stato arrestato con l’accusa di usura, estorsione aggravata e legami con le cosche mafiose legate all’ndrangheta di Cosenza. Ad incastrare Modesto, oltre che le dichiarazioni del pentito Roberto Violetta Calabrese, come riportato da Il Fatto Quotidiano, sarebbero stati gli appunti che quest’ultimo era solito annotare affianco ad un libro mastro. Secondo la ricostruzione del quotidiano di Marco Travaglio, il pentito era solito catalogare i finanziamenti di Modesto al suocero Mimmo Castiglia e al cognato tramite la sigla “Mod”. Proprio questa pratica di annotare la sigla del calciatore tra i finanziatori della pratica usuraria fu oggetto di discussione tra il pentito e Mimmo Castiglia:”Quando ho annotato gli apporti di capitale di Francesco Modesto, dice Violetta Calabrese Mimmo Castiglia si è fortemente adirato in quando non voleva che si sapesse che il genero guadagnava con le usure. Proprio in ragione delle annotazioni concernenti Francesco Modesto ho iniziato ad avere forti problemi con Mimmo Castiglia che pretendeva gli dessi questa computeristica per cancellare ogni traccia degli apporti di capitale provenienti dal genero. Sono certo che Francesco Modesto era consapevole che il denaro consegnato al suocero veniva impiegato in attività criminali e comunque usurarie. In unoccasione ho personalmente assistito alla richiesta di denaro a tasso usurario che Santino Falbo ha fatto a me e a Mimmo Castiglia in presenza di Francesco Modesto“.



Emergono sempre nuovi dettagli sulla vicenda che ha scosso nuovamente il mondo dello sport e le cronache, ovvero l’arresto dell’ex calciatore di Crotone e Genoa, Francesco Modesto, accusato di usura, estorsione aggravata e legami con le cosche mafiose legate all’ndrangheta di Cosenza. Secondo quanto riportato dal portale ilfattoquotidiano.it infatti si chiarisce ulteriormente il ruolo del calciatore nelle vicende giudiziare che hanno portato al suo arresto e di altre 13 persone: il nome dello stesso Modesto è stato fatto dal pentito Roberto Violetta calabrese, che ha consegnato il libro mastro  dove la cosca Lanzino-Cicero annotava tutti i prestiti a usura e le estorsioni. Il pentito nello specifico ha raccontato alla magistratura un fatto risalente al 2007-2008 relativo ad un prestito di 30 mila euro concesso ad un imprenditore, affermando che: “La somma indicata venne prelevata da un conto corrente acceso presso la banca popolare di Bari, filiale di Rende, intestato a Francesco Modesto, genero di Mimmo Castiglia. Tale prestito venne elargito con interessi del 10% e la durata fu di 13 mesi. La somma mi fu consegnata da Luca Castiglia, figlio di Mimmo e quindi cognato di Modesto, il quale aveva una procura per operare sui conti dello stesso Modesto”. I carabinieri del Ros coinvolti nell’operazione “Lacqueo” coordinati dal procuratore Nicola Gratteri e dal sostituto Pierpaolo Bruni, hanno riscontrato in effetti un prelievo in contanti di 30 mila euro dal conto di Francesco Modesto risalente al 12 novembre 2007. 



Si arricchisce sempre di maggiori particolari la vicenda giudiziaria che ha visto in queste ore protagonista il calciatore, ex di Crotone e di Genoa Francesco Modesto, al momento svincolato. Il giocatore infatti è stato arrestato questa mattina assieme ad altre 13 persone con l’accusa di usura, estorsione aggravata e legami con le cosche mafiose di “Cicero-Lanzino” e “Rango-Zingari”. egemoni dell’ndrangheta di Cosenza, secondo quanto riporta il portale Repubblica.it di Parma infatti Modesto sarebbe stato formalmente accusato di aver fornito danaro al suocero Luisano Castiglia, utilizzato poi per prestiti a usura, di cui, secondo le rivelazioni fatte da un pentito Francesco modesto ne era consapevoli. Nel capo d’imputazione che ha portato all’arresto di Modesto si può leggere che il calciatore, a parziale estinzione del debito usuraio contratto da un imprenditore cosentino, avrebbe poi usufruito di lavori edili gratuiti per realizzare la sua abitazione a Cosenza, dove il giocatore abita. 



Continua ad arricchirsi di sempre nuovi dettaglia la vicenda giudiziaria che vedere come protagonista il calciatore, opra svincolato ed ex di Crotone e Geona, Francesco Modesto, arrestato oggi assieme a 13 persone con l’accusa di usura, estorsione aggravata e legami con l’ndrangheta. Secondo quanto riporta il portale Repubblica.it, sarebbe stato un pentito e collaboratore di giustizia Roberto Calabrese Violetta a fare agli inquirenti e agli investigatori dell’Operazione Lacqueo il nome di Francesco Modesto. Violetta, contabile dell’associazione criminale sgominata questa mattina, si è detto certo del fatte che Francesco Modesto era consapevole che il denaro consegnato al suocero veniva impiegato in attività criminali e comunque usuraie.Al momento Modesto viene quindi ritenuto dalle autorità giudiziarie un “finanziatore” delle operazioni usuraie a chi sembrano legati anche due cosche dell’ndrangheta, nello specifico i Cicero-Lanzino e Rango-Zingari. 

Sono emersi in queste ore alcuni nuovi dettagli riguardanti l’arresto avvenuto questa mattina di Francesco Modesto, ex calciatore di Crotone e Genoa, attualmente svincolato, accusa di estorsione aggravata, usura e di avere legami con l’ndrangheta di Cosenza, nello specifico le cosche dei “Cicero-Lanzino” e “Rango-Zingari”. Secondo quanto riporta il portale Repubblica.it di Parma infatti Modesto avrebbe fornito i propri guadagni realizzati nella sua carriera di giocatore al suocero Luisiano Castiglia, detto “Mimmo”, per effettuare prestiti usurai. Sembra dunque che per i magistrati del Dda di Catanzaro  l’ex calciatore avrebbe dunque ricoperto un ruolo di “finanziatore” del gruppo criminale sgominato questa mattina col supporto della Procura di Cosenza e l’Arma dei carabinieri tramite l’operazione soprannominata “Laqueo” (dal verbo latino che significa legare, stringere) e che ha portato all’arresto di ben 13 persone, tutte non legate al mondo dello sport, oltre che allo stesso Francesco Modesto. 

Purtroppo non sono ancora trapelati dettagli importanti riguardo all’arresto del calciatore Francesco Modesto, accusato assieme ad altre 13 persone di usura ed estorsione aggravata,  oltre che di aver legami anche con l’ndrangheta e nello specifico con le cosche federate “Cicero-Lanzino” e “Rango-Zingari”. Secondo quanto riportato questa mattina dal quotidiano La Gazzetta Del Sud, al momento sarebbe in corso presso la Procura di Catanzaro una conferenza stampa per chiarire i dettagli di questa vicenda che ha fatto tremare il mondo del calcio. Fortunatamente sembra che le accuse rivolte contro Modesto non abbiano nulla a che fare con il suo ruolo sportivo (ricordiamo che attualmente il giocatore risulta svincolato). Secondo la Procura di Cosenza che che assieme ai Carabinieri del Ros e il Comando provinciale di Cosenza ha condotto le indagini le cosche incriminate avrebbero concesso prestiti con tassi fino al 30% mensile usando i capitali delle consorterie. Attualmente non è ancora noto il ruolo di Francesco Modesto in questa vicenda, ma ulteriori dettagli sono comunque attesi nelle prossime ore. 

Clamoroso, allinterno dellinchiesta di Cosenza, è stato arrestato anche Francesco Modesto, ex calciatore di Genoa, Crotone, assieme ad altri 13 arresti: laccusa è di estorsione e usura con legami forti con le cosche della ndrangheta. 34 anni, svincolato da giugno dopo un biennio in Calabria e la stagione in B al Crotone, la notizia dellarresto di Modesto sconvolge il mondo del calcio. Al centro delle indagini, secondo lAnsa, lattività delle cosche federate Cicero-Lanzino e Rango-Zingari, egemoni a Cosenza i quali utilizzando i soldi della mafia calabrese concedevano prestiti con tassi dinteresse sino al 30% mensile. Gli arrestati non sembrano coinvolti in ambienti del calcio, mentre lunico sarebbe appunto Modesto: ex di Palermo, Reggina, Genoa, Bologna, Parma e Crotone. Nellultima stagione non aveva giocato molto prima al Crotone: 11 presenze e un gol al Como prima della promozione, non sono bastati per il rinnovo del contratto e ora si ritrovava nella lista degli svincolati. Prima dellarresto di oggi, avvenuto per mano della Procura di Cosenza.