Rimane drammatica la situazione societaria del Pisa, il club neopromosso in Serie B nel vortice delle polemiche per la mancata cessione dell’intera quot azionaria del club toscano al fondo arabo Equitativa che fa capo a Pablo Dana. La famiglia Petroni infatti ha rifiutato nella giornata di ieri do chiudere la trattativa on corso con la rappresentanza araba, trovandosi in discordia sui metodi di pagamento. La vicenda diventata ormai annosa e che rischia seriamente di compromettere il percorso del Pisa calcio nella seconda lega calcistica italiana, è salita ormai da tempo agli onori delle cronache per la sua complessità. A dirimere la questione e far uscire la trattativa dalla grave fase di stallo che sta attraversando ormai da diverso tempo era intervenuto anche il presidente della Serie B Andrea Abodi, che secondo quanto si afferma sul portale della repubblica.it, si era personalmente messo a disposizione per facilitare le operazioni. Lo stesso Abodi, stando alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Pisa Fillippeschi, riportate questa mattina dalla Gazzetta dello Sport, si sarebbe fatto garante della trattativa tra la famiglia Petroni e il fondo Equitativa, dando ulteriori rassicurazioni sull’adempienza del contratto. Purtroppo come lo stesso presidente della Serie B ha affermato: “Ho fatto di tutto per convicnere Petroni, ma non mi hanno ascoltato, dicendomi che preferivano fare altre scelte”



Continua la situazione di grande emergenza in casa del Pisa calcio, il club neopromosso di Serie B, entrato agli onori della cronaca di questa estate per via delle complesse vicende societarie riguardanti la cessione dell’intera società a un fondo arabo. La trattativa, che affronta nuovamente una fase di stallo sta al momento mettendo in seria crisi il cammino del club toscano nel campionato di Serie B. Senza tecnico dal 31 luglio 2016 (data delle dimissioni ufficiali di Gennaro Gattuso), il Pisa è senza una guida tecnica da troppo tempo: i giocatori sono entrati in una sorta di sciopero, preferendo allenarsi da soli oppure non presentarsi in campo. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport anche questa mattina la squadra non so è allenata e diversi giocatori Hanno chiesto di essere ceduto (anche se ormai mancano troppe poche ore alla chiusura della finestra di calciomercato estivo, perchè qualcosa si possa fare). Dopo il rinvio del match contro la Ternana (rimessa in calendario il 7 settembre), se il Pisa non si presenterà nel match contro il Novara, perderà la parttia a tavolino, andando a -1 in classifica. Attenzione però: nel caso in cui il Pisa salterà sia anche la partita successiva contro la Virtus Entella, il club toscano verrà escluso ufficialmente dal campionato 2016-2017 di serie B. Tavecchio, presidente della FIGC è infatti stato molto chiaro a proposito affermando che non verranno concessi più rinvii. 



Preoccupa moltissimo l’attuale situazione del Pisa, il club neopromossa in Serie B nel vortice delle polemiche per la mancata cessione della totalità delle quote azionarie dalla famiglia Petroni al Fondo Equitativa di Dubai. Dopo il rinvio del match contro il Ternana e le proteste dei giocatori e dei tifosi è intervenuto sulla questione anche il Presidente della Ficg Carlo Tavecchio, ieri presente a Firenze. Proprio a proposito della cessione in stallo della società del Pisa Tavecchio, incalzato dai giornalisti ha dichiarato che: “La questione del Pisa non è dipendente dalla Figc, io a Lega B ho dato tutto il sostegno per poter recuperare le norme che potessero dare la possibilità di prorogare una gara quella di Terni), ma la seconda non si prorogherà. Se non trovano un accordo in questi giorni la Federcalcio prenderà atto della vicenda e conseguentemente non farà altre proroghe”. Una situazione dunque davvero complessa per il Pisa, rimasto senza allenatore dal 31 luglio 2016, giorno delle dimissioni ufficiali di Gennaro Gattuso. 



Continuano senza soste le polemiche relative alla situazione di forte crisi in cui versa ormai versa diverso tempo il Pisa, club di Serie B impegnato in una annosa trattativa per la cessione della totalità del club toscano al Fondo Equitativa di Dubai. Attualmente la trattativa tra le parti affronta una nuova e pericolosa fase di stallo che rischia di far perdere al Pisa la presenza di questa stagione nella seconda serie calcistica italiana, oltre che mettere notevolmente in dubio la stessa sopravvivenza della società. dopo le proteste di tifosi (che ieri in giornata hanno persino occupato i binari ferroviari di Pisa) e dei giocatori, è intervenuto anche il sindaco della città Marco Filippeschi e ex presidente del Pisa calcio 1909, il quale, come riporta il portale repubblica.it ha dichiarato che: Ho sentito tutti, proprietari e legali e ho di nuovo coinvolto il presidente della Lega Andrea Abodi perché sollecitasse le parti a trovare un punto d’incontro. Mi risulta che sia stato fatto. E’ stato dato altro tempo, poco, per evitare risposte definitive che non fossero positive. C’è stato anche, finalmente, un contatto diretto fra il legale di Britaly Post e quello di Equitativa. Richiesta e offerta coincidono, sono 6 milioni e 200 mila euro e volontà di vendere e di comprare sono confermate e stanno scritte nell’offerta vincolante inviata stamani da Dubai e nella bozza di preliminare di compravendita inviato nel pomeriggio da Petroni. Nel nostro caso c’è un chiarissimo interesse a chiudere, e per il venditore proprio in termini economici, perché c’è stata un’unica offerta e un’alternativa che abbia basi solide non si può improvvisare, mentre la società è senza guida ormai da troppe cruciali settimane. Dell’interesse della città, non vale più dire, perché è stato ed è talmente evidente e partecipato che si farebbe un torto imperdonabile a tradirlo.

Continua a destare preoccupazione le sorti del Pisa, club neopromosso in Serie B  al centro ormai da diverse settimane di complesse vicende societarie, che ne stanno mettendo in serio pericolo il futuro in questa stagione di campionato. Era infatti attesa per la fine di agosto lagognata cessione del club toscano dalla Famiglia Petroni al Fondo Equitativa di Dubai, interessata allacquisizione della totalità delle quote societarie. Lintesa però non è stata raggiunta tra le parti in tempo utile soprattutto intorno alle modalità di pagamento, anche se , come riportale il portale repubblica.it vi era già sul tavolo un accordo sul prezzo, ovvero 6,2 milioni di euro per il 100% delle quote. Proprio a causa di queste vicende il Pisa sta dovuto rinviare la partita di campionato contro la Ternana, posticipata al 7 settembre, in attesa che nel frattempo la situazione societaria interna al club possa normalizzarsi. Il Pisa che ormai da diversi giorni si trova anche senza un tecnico rischia infatti lesclusione dal campionato e i tifosi non hanno certamente fatto attendere nellesprimere la propria frustrazione. Proprio ieri circa 500 supporter, rispondendo ad un appello lanciato sui social network hanno invaso i binari della stazione ferroviari di Pisa per protestare affinché si chiuda entro i prossimi giorni la trattativa per la cessione del club. Secondo quanto riportato dal portale Repubblica.it di Firenze dopo un breve presidio nella pizza antistante la stazione i tifosi hanno evaso i binari interrompendo per diverso tempi al regolare circolazione, causando diversi disagi ai passeggeri. Le autorità locali stanno ora intervenendo affinché al situazione di forte crisi in cui versa il club possa trovare presto una soluzione per scampare allesclusione del club dalla serie B e al fallimento societario ma i sentimenti attualmente non sono importanti allottimismo.