La decisione del Tas sulla squalifica di Alex Schwazer slitta a venerdì e le Olimpiadi di Rio 2016 per l’atleta diventano sempre più un punto interrogativo. La specialità del marciatore si svolge proprio il dodici di agosto, con la sensazione da parte di alcuni che ci sia un complotto per mettere fuorigioco l’atleta trovato positivo a un controllo dell’antidoping nello scorso gennaio. Il pubblico è tutto dalla parte del ragazzo e non crede alla sua positività nonostante i problemi vissuti col doping già in passato. Ecco alcuni dei tweet che stanno facendo il giro della rete: “Vedere Alex trattato così mi fa venire davvero il nervoso”, “Tanto mi aveva deluso a Londra, quanto ora io lo difendo”, “Slitta la sentenza e guarda caso arriverà il giorno della venti chilometri”, “Sembra un teatrino dell’assurdo”, “Guarda caso al test del 22 giugno era negativo”, “Forza Alex vinci anche questa prova“, Clicca qui per tutti i commenti su Twitter.



La decisione del Tas, chiamato a dire la sua sulla controversa vicenda che vede protagonista Alex Schwazer, il marciatore italiano trovato positivo ad un controllo antidoping dello scorso gennaio, sta tenendo sulle spine non soltanto l’atleta altoatesino, ma l’intera squadra azzurra di atletica. A fare le spese del rinvio del verdetto, atteso “entro venerdì”, è infatti non soltanto Schwazer, ma anche Matteo Giupponi. Il marciatore 27enne infatti, messo in preallarme dalla Fidal, è stato attualmente schierato per correre la 20 km, sebbene la sua preparazione nel corso dei mesi sia stata finalizzata alla distanza più lunga dei 50 km. Giupponi scoprirà se il suo impiego servirà nella 20 km di marcia, nella 50 km o in entrambe le gare soltanto “entro venerdì”, il giorno della prima competizione. Un fatto inaccettabile per un atleta che, indipendentemente da come si esprimerà il Tas su Schwazer, nulla ha a che fare col doping.



Dopo un’udienza durata circa 10 ore, il Tas ha deciso di emettere il verdetto sulla positività al test antidoping di Alex Schwazer entro venerdì 12 agosto. Non una data come le altre, quella indicata dal collegio presieduto dal giudice austriaco Michael Geinstingler. Proprio quel giorno, infatti, avrà luogo la 20 km di marcia delle Olimpiadi di Rio. Nel caso il Tas dovesse dare ragione a Schwazer, il marciatore italiano dovrebbe sperare di ricevere il verdetto tra domani e giovedì, potendo così disporre dei tempi tecnici necessari ad iscriversi alla gara. Se così non fosse, Schwazer perderebbe sì l’opportunità di partecipare alla 20 km, ma potrebbe comunque ripiegare sulla 50 km di marcia prevista alle ore 13 italiane del 19 agosto 2016. A Schwazer non resta dunque che confidare nella clemenza dei giudici: la 20 km può essere sacrificata sull’altare dell’innocenza.



Nonostante la sentenza del tribunale del Tas sulla vicenda doping che vede coinvolto Alex Schwazer arriverà entro venerdì, filtra pessimismo dallo staff legale del marciatore azzurro. A riferirlo è l’Ansa, secondo cui già alla fine dell’udienza fiume di ieri sera, i legali dell’altoatesino avrebbero commentato:”La sentenza è già scritta.In questo collegio c’è un clima da Santa Inquisizione”. Parole giunte nonostante poche ore prima l’avvocato Giuseppe Sorcinelli, facente parte dell’entourage di Schwazer, avesse predicato calma:”Alex e i suoi legali non possono rilasciare dichiarazioni: la procedura arbitrale confidenziale non lo permette. Ora lasciate tranquillo il ragazzo che si allenerà sino alla decisione finale”. Un atteggiamento ostinato da parte di Schwazer, costretto a scontrarsi con la richiesta della Iaaf che ha chiesto una squalifica di 8 anni che significherebbe la fine non soltanto dell’esperienza olimpica di Rio, ma anche della carriera. L’ultima parola sulla vicenda verrà pronunciata “entro venerdì” dal collegio presieduto dall’austriaco Michael Geinstingler.

Il rinvio della sentenza del Tas sulla vicenda di Alex Schwazer, il marciatore azzurro trovato positivo ad un controllo antidoping che ha fatto ricorso per partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016, contribuirà ad alimentare il clima di attesa respirato fin dall’arrivo in Brasile dell’atleta altoatesino. Come riferisce La Gazzetta dello Sport, Schwazer, dopo aver testimoniato all’udienza fiume di ieri ha atteso inutilmente il verdetto “al trentunesimo piano di un palazzo storico del centro di Rio de Janeiro, sede di numerosi studi legali, senza rilasciare dichiarazioni”. Ciò che è certo è che il marciatore non ha ancora abbandonato le speranze di partecipare alla gara olimpica: per questo motivo ieri ha continuato ad allenarsi ai rulli e anche in questi giorni, almeno fino a venerdì, proseguirà nel suo programma. Sperando che il verdetto non renda vani i suoi sforzi impedendogli di prendere parte alla marcia che potrebbe rivelarsi la più importante della sua vita.

Dovevano essere le ultime ore di attesa per Alex Schwazer, il marciatore azzurro in attesa della sentenza del Tas al quale si era rivolto per sospendere la squalifica per doping e partecipare così ai Giochi Olimpici di Rio 2016. I tre giudici che hanno esaminato il caso nella notte italiana però, come riportato da Gazzetta.it, hanno deciso di rimandare il verdetto. Una decisione molto particolare, soprattutto considerando che durante la giornata era filtrata la notizia che potessero addirittura essere accelerati i tempi. La sentenza, a detta dell’avvocato di Schwazer, Bruno Sorcinelli, dovrebbe arrivare “entro venerdì”. Sebbene siano stati davvero pochi i dettagli svelati dai protagonisti dell’udienza, pare che la Iaaf abbia chiesto ai giudici di squalificare Schwazer per 8 anni: una pena che, se confermata, metterebbe di fatto fine alla carriera del 31enne marciatore azzurro. 

Ultime ore di attesa per Alex Schwarzer, il marciatore accusato di doping. In base ad una notizia Ansa, sembra che non sia del tutto escluso che l’atleta altoatesino possa partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016, avviati ormai due giorni fa. Positivo Schwarzer per quanto riguarda la propria posizione, determinato a vincere secondo quanto dichiarato dai suoi legali. La forza del marciatore è stata paragonata a quella adottata solitamente in gara, un elemento a suo favore che potrebbe mettere in luce anche la certezza di vincere la causa. Molto diverso invece il morale che circola all’interno del pool difensivo di Schwarzer, caratterizzato per lo più da una sorta di rassegnazione. La sentenza per i difensori e l’allenatore sembra ormai già scritta ed è improbabile che si arrivi ad una assoluzione piena. Si punta invece verso l’annullamento della sospensione, grazie agli evidenti vizi procedurali che potrebbero mettere in secondo piano il test antidoping in cui Alex Schwarzer è risultato positivo. Diversi i commenti a favore dell’atleta da parte del pubblico italiano al grido di “io sto con #AlexSchwarzer”, come si può notare da diversi Twitter in cui si richiede a gran voce che Schwarzer possa partecipare ai giochi olimpionici. Alcuni puntano già il dito contro la IAAF e la famosa teoria del complotto, pensando già che verrà confermata in caso di mancata riammissione. 

A breve sapremo quale sarà il destino di Alex Schwazer e se parteciperò alle Olimpiadi di Rio 2016 dopo la sospensione che è stata commissionata proprio poco prima dell’inizio della competizione. All’alba italiana arriverà la sentenza del Tas che ci dirà se potrà partecipare alla marcia per la 50 chilometri. Già prima delle Olimpiadi di Londra 2012 fu squalificato perchè trovato positivo all’Epo per tre anni. Secondo quanto riportato da Premium Sport pare che sulla sentenza filtri ottimismo e ci sia positività per vederlo in gara. Sono molte infatti le cose che non sembrano coincidere e tra poco sapremo davvero se Schwazer potrà partecipare per dare contributo al nostro paese a portare a casa altre medaglie dopo un inizio di Olimpiade entusiasmante. Clicca qui per il tweet di Premium Sport.

Attende la sentenza del Tas che deciderà se il marciatore altoatesino potrà partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016. Una buona notizia per Schwazer è già arrivata: è stato infatti concesso ai periti del marciatore di collegarsi in videoconferenza da Roma dalla sede della Nado Italia, l’agenzia antidoping in Italia, dunque possono esprimere il proprio parere pur non essendo fisicamente presenti a Rio de Janeiro, dove l’udienza ha avuto luogo a causa dei tanti slittamenti precedenti (la sede del Tas è normalmente Losanna). Dalle informazioni che sono giunte in queste ore, l’atmosfera è tesa, d’altronde il caso Schwazer si è imposto all’attenzione generale – in Italia ma non solo – per i suoi tanti punti controversi e ogni esito è ancora possibile. In ogni caso l’attesa per il verdetto si annuncia ancora piuttosto lunga, infatti la pubblicazione della sentenza è attesa per domani.

, accompagnato dai suoi avvocati Gerhard Brandstatter e Giuseppe Sorcinelli e dal suo allenatore Sandro Donati, è arrivato all’albergo nel centro di Rio de Janeiro che ospitera la sua udienza presso il Tas, il quale deciderà circa la sua partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016. Il Tribunale Arbitrale dello Sport dovrà valutare il ricorso d’urgenza dell’atleta azzurro contro la sospensione per doping che al momento gli impedirebbe di partecipare alla 50 km di marcia dei Giochi, in programma venerdì 19 agosto. La vicenda è delicata e controversa ed in effetti già il ritardo con il quale si arriverà a una decisione definitiva (che sarebbe dovuta arrivare già nelle settimane scorse) indica che tutto potrebbe essere possibile nel tormentato avvicinamento di Schwazer a queste Olimpiadi che lui spera possano essere quelle del riscatto dopo l’esclusione a pochi giorni dai Giochi di Londra 2012. Per sapere quale sarà la sentenza bisognerà però probabilmente attendere la giornata di domani.

Oggi gioca la sua prima “gara” alle Olimpiadi di Rio 2016. Infatti oggi per Schwazer ci sarà l’udienza davanti al Tas che dovrà prendere la decisione definitiva circa la sua partecipazione alla 50 km di marcia dei Giochi Olimpici, che si disputerà venerdì 19 agosto. Sappiamo ormai praticamente tutto sul caso doping che ha coinvolto di nuovo Schwazer dopo il suo rientro alle gare dopo il precedente stop, caso che però presenta diversi punti oscuri sui quali naturalmente punta la difesa per invalidare la sospensione e permettere a Schwazer di gareggiare. L’accusa sostiene che il marciatore si sia dopato con un piano ben preciso di microdosi per sfuggire ai controlli, la difesa ribatte che con un numero così grande di controlli (in particolare per un atleta già nel mirino) ipotizzare un piano di microdosi continuate sarebbe impossibile e dunque non ci sarebbe nessun piano doping. Schwazer presenterà anche tutti i suoi dati su peso corporeo, massa magra e massa grassa, su cui un’eventuale assunzione di anabolizzanti inciderebbe molto: basterà?

Per Alex Schwazer, il marciatore altoatesino accusato di doping, è giunto il giorno della verità. Tra poche ore, infatti, conosceremo l’esito della sentenza che decreterà se potrà o meno partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016, in corso da alcuni giorni. Schwazer è giunto a Rio la scorsa domenica affiancato dai suoi legali che prenderanno parte all’udienza la quale si svolgerà in uno studio legale del centro della città sudamericana. Come riporta Outdoorblog.it riprendendo Premium Sport, Alex Schwazer ha dichiarato alla vigilia di questa importante quanto decisiva giornata: “Non ho voluto pensare a quello che sarà lunedì in questo periodo ho sofferto molto ma ho proseguito con il piano di allenamenti previsto. Ho portato tutto il necessario per gareggiare perché io voglio essere regolarmente al via il 19 per la gara che ho preparato da oltre un anno”. L’atleta azzurro è sempre più convinto della sua innocenza al punto da aver dichiarato, come riporta Il Gazzettino online: “Sono venuto per gareggiare, il Cio vuole che lo facciano gli atleti puliti e io lo sono”.

La sentenza sta arrivando. Sono ore di grande attesa per Alex Schwazer, il marciatore italiano trovato positivo ad un controllo antidoping lo scorso gennaio, che spera oggi di ricevere dal Tas la possibilità di gareggiare per una medaglia alle Olimpiadi di Rio 2016. Tra strategie legali dell’accusa e della difesa, Schwazer, intervistato in esclusiva da Premium Sport, non ha fatto mistero di essersi recato in Brasile poiché convinto di poter dire la sua nella gara della marcia:”Ho fatto questo viaggio per gareggiare, spero. Sono abbastanza in forma nonostante lultimo periodo non sia stato facile e adesso vedremo domani cosa si deciderà sul mio caso. Io comunque ho portato tutto per stare qui più di tre giorni. Sono qua con il mio allenatore, non sono solo. In questi anni ci ho messo tantissimo a tornare e a riprendermi, ho faticato tutti i giorni e io sono qua per gareggiare perché è giusto che io gareggi. Il CIO dice che le gare sono per gli atleti puliti e io lo sono”.

Si potrebbe aggravare oggi la posizione di Alex Schwarzer, l’ex olimpionico altoatesino accusato di doping. Si svolgerà infatti la sentenza del Tas che dovrà stabilire il reale stato di salute del marciatore e dare una svolta all’inchiesta antidoping aperta sull’atleta. L’ultimo controllo a sorpresa, svolto il 22 giugno scorso, era a favore di Alex Schwazer, grazie all’esito negativo, ma a complicare il tutto è arrivata un’ultima decisione del tribunale. Il Tas ha infatti vietato l’uso di Skype all’interno dell’udienza, trinciando così di netto l’intervento di uno dei dinfesori di Schwazer, l’avvocato Tommaso Marchese, e del perito di parte, l’olandese Douw de Boer, entrambi considerati cruciali per il buon esito della controversia. In particolare, Marchese poteva contare sulla vittoria ottenuta per la medesima accusa a Pep Guardiola, mentre la perizia di Douw de Boer era stata allegata al fascicolo di Schwazer e poteva aiutare ad evidenziare una manipolazione delle analisi dell’atleta. Il resto del team difensivo del marciatore, riporta SportMediaset, il chimico Piercini, l’ematologo Ronci e lo psicologo, potranno essere ascoltati a loro discrezione, ma solo presentandosi presso la sede di Roma del Coni. L’accusa scende invece in campo in pompa magna, portando al banco dei testimoni ben nove periti e rifacendosi anche a due perizie, risalente in primavera. Una di queste riguarderebbe una cronometratura di Alex Schwazer al di fuori di gare e competizioni. Clicca qui per vedere il servizio di SportMediaset su Alex Schwazer