La Fiorentina affonda la Roma e compie un bel balzo in avanti in classifica. Partita che comincia a ritmi bassi, con i giallorossi che si fanno vivi sul fronte offensivo al diciottesimo con un destro al volo di Dzeko, su cui Tatarusanu si oppone. La Fiorentina fatica a creare pericoli e al trentasettesimo la Roma sfiora il vantaggio ancora con Dzeko, il quale non trova la porta in un duello a tu per tu con il portiere viola. L’intervallo si chiude a reti inviolate. Nel secondo tempo i padroni di casa riscoprono il coraggio e al terzo minuto mettono i brividi alla difesa capitolina con un tiro insidioso di Milic. Al sessantatreesimo risponde la banda di Spalletti con una giocata di Diego Perotti. La gara si accende e i toscani sciupano con Kalinic sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il tecnico della Roma si gioca la carta Francesco Totti, che prova ad illuminare la sfida con una bella giocata che giunge a Nainggolan, la cui conclusione però viene respinta dal palo. Cresce la Roma ma passa la Fiorentina: nel finale della gara Badelj lascia partire una rasoiata che finisce direttamente all’angolino. Nulla da fare per i giallorossi, costretti ad inchinarsi dinnanzi alla Forentina di Sousa.
Dopo sei anni lInter torna a battere la Juventus a San Siro e lo fa nel modo forse più esaltante. Giocando bene, andando sotto per effetto del gol di Stephan Lichtsteiner ma rimontando subito, e in pochi minuti, con i timbri di Mauro Icardi (quarto gol in campionato) e Ivan Perisic, che era anche in dubbio per un infortunio. LInter così si porta a quota 7 punti in classifica, lasciando la Juventus – alla prima sconfitta stagionale – a 9; presto per dire se anche i nerazzurri si possano iscrivere alla corsa scudetto ma sicuramente quello di oggi è un bel segnale. Tardivi i cambi di Massimiliano Allegri che ci ha provato con Gonzalo Higuain per Mario Mandzukic e con Marko Pjaca (al quale ancora una volta sono stati concessi pochi minuti) per Giorgio Chiellini; altra panchina per Juan Cuadrado che non è entrato nemmeno oggi. Da segnalare lespulsione nel finale per Ever Banega (doppia ammonizione); lo stesso argentino aveva firmato lassist per il gol di Icardi, dello stesso attaccante argentino il passaggio vincente per Perisic. Lassist della Juventus per la rete di Lichtsteiner è stato invece di Alex Sandro.
Senza quello 0-3 a tavolino e ratificando invece la vittoria ottenuta sul campo contro il Pescara, sarebbe ad un solo punto dal Napoli. Questo Sassuolo, esaltante in Europa e di fatto caduto solo allo Juventus Stadium in Serie A, continua a volare: nel pomeriggio più complicato, contro un Genoa che lo mette in grosse difficoltà, ci vuole tutto il talento di Consigli per sigillare la porta e poi la verve di Defrel e Politano ancora entrambi in gol, come in Europa League per prendersi altri 3 punti, alla fine meritati. Perchè la squadra di Juric con un gol al momento giusto, ovvero quando i neroverdi sembravano incapaci di reagire, a inizio ripresa, avrebbe messo in discesa una sfida che invece si è impennata all’improvviso sotto i piedi di Pavoletti e compagni, proprio in concomitanza con il fallo da rigore del centravanti su Defrel. Una fotografia chiara della confusione improvvisa di parte rossoblu, confermata poi dal posizionamento sballato della linea difensiva sull’incornata del 2-0 del francese. Doppio colpo letale per gli ospiti, che lanciano poi nella mischia Ocampos, Pandev e Simeone (al debutto in Serie A) senza ottenere nulla però dalla battieria di attaccanti di riserva. Ora nell’infrasettimanale sfida al Napoli per il Genoa, mentre il Sassuolo se la vedrà con il Chievo.
Torino-Empoli termina a reti inviolate. Il primo tempo non offre un grande spettacolo. Le due squadre si studiano, giocano a ritmi bassi e soltanto alcune sporadiche fiammate del Torino regalano attimi di suspance. Come quando al 6′ Obi lascia partire un tiro dalla distanza deviato in corner da un attento Skorupski. L’Empoli è in campo ma non si vede mai: l’unica iniziativa degli uomini di Martusciello arriva da un tiro debole di Tello facilmente neutralizzato da Hart. Il Torino, al contrato, si rende pericoloso per tre volte nel finale di tempo con uno scatenato Boyè. L’ex attaccante del River Plate prima spreca un buon assist di Obi, poi calcia sopra la traversa un assist invitante di Barreca; infine trova sulla sua strada un super Skorupski, bravo a schiaffeggiare sul fondo una botta indirizzata all’altezza del primo palo. Da segnalare due cambi forzati, uno per parte: Barreca per Molinaro nel Torino, Barba per Costa nell’Empoli. Nella ripresa l’Empoli prova a scuotersi e sfiora l’1-0: in una delle sue rare iniziative del match, Saponara regala a Gilardino il pallone del possibile vantaggio, ma l’attaccante dei toscani cicca la sfera davanti ad Hart. Poco dopo è ancora Gilardino a rendersi pericoloso ma, dopo essersi girato in area ed aver eluso l’uscita del portiere avversario, il bomber ospite perde il contatto con la sfera e l’azione sfuma in un nulla di fatto. I tiri di Tello, Saponara e Laurini non impensieriscono Hart, mentre la conclusione nel finale di Bovo non inquadra lo specchio della porta difeso da Skoruspki. Torino-Empoli termina con il risultato di 0-0. Un punto a testa per due squadre ancora lontane dalla loro condizione migliore.
Il Chievo Verona strappa i tre punti al Friuli contro l’Udinese, vincendo una partita incredibile in rimonta. I gialloblu partono forte, ma proprio nel momento migliore degli uomini di Maran ecco che i padroni di casa passano in vantaggio con una frustata di Duvan Zapata di testa. Pennellata perfetta di Halfredsson dalla corsia laterale sinistra e conclusione perfetta del bomber bianconero, che batte l’incolpevole Sorrentino. I gialloblu non si perdono d’animo e nella ripresa tornano in campo con uno spirito ancora più apprezzabile. L’Udinese perde un pò di lucidità e rinuncia ad attaccare. I veneti si giocano la carta Pellissier, che poco più tardi trova la spizzata giusta per Castro che insacca dalla distanza ravvicinata con una giocata di precisione. La partita resta apertissima, con il Chievo che ci crede e spinge sull’acceleratore. L’arbitro assegnacinque minuti di recupero e proprio al novantacinquesimo Cacciatore sbuca sul secondo palo e deposita in rete il pallone del due a uno. Successo meritato da parte della truppa clivense, che non ha mai smesso di crederci. Tanto amaro in bocca, invece, per i bianconeri di Iachini.
Il Napoli non sbaglia, si gode il suo nuovo bomber e trova la vetta della classifica (momentanea) dopo l’anticipo del sabato sera della 4^ giornata di Serie A. Al San Paolo è festa azzurra ed il 3-1 sul Bologna porta le firme di Callejon, Verdi e appunto due volte Milik. Primo tempo dominato dagli uomini di Sarri, che tranne per un brivido iniziale causato dall’ex Dzemaili, non soffrono mai e passano già al quarto d’ora con Callejon: quinto gol in quattro giornate per il capocannoniere attuale della massima serie, abile ad insaccare di testa su assist di Insigne, bruciando il dormiente Torosidis. E’ proprio Insigne poi a sfiorare la soddisfazione personale, cercata a più riprese ma senza la necessaria cattiveria al tiro. Quindi, tornati in campo dopo l’intervallo, ecco la possibile svolta: siluro dai 30 metri di Verdi, Reina fulminato e pari a sorpresa degli ospiti. Che iniziano a pensare addirittura alla vittoria, continuando a spingere ed aumentando i giri del motore. Ma è solo un’illusione: Sarri infatti getta nella mischia prontamente Milik, l’uomo del momento, che non si fa pregare. Primo pallone toccato, su assist di Hamsik, e tocco alle spalle di Da Costa. Che viene poi punito nuovamente dopo pochi minuti da un mancino sul primo palo, che lo vede peraltro leggermente colpevole per la mancata respinta. Sta di fatto che il Napoli brucia la resistenza rossoblu e vince la partita, chiusa 10 dagli emiliani per l’espulsione di Krafth. Ormai però il sipario era già calato ed i cori per il nuovo idolo di Napoli, Arkadiusz Milik, risuonavano già, a coprire il ricordo del Pipita…
La Lazio schianta il Pescara nell’anticipo della quarta giornata della Serie A 2016-2017: allo stadio Olimpico finisce 3-0 per i biancocelesti che salgono così a quota 7 punti in classifica, lasciando il Pescara a 4. La partita gira inesorabilmente nel finale di primo tempo: Ledian Memushaj ha la grande occasione di portare in vantaggio il Pescara, ma l’albanese sbaglia il calcio di rigore e dunque si va negli spogliatoi ancora senza gol. Nella ripresa la Lazio entra con un altro piglio in campo e chiude la partita: arrivano i gol di Sergej Milinkovic-Savic e di Stefan Radu in cinque minuti, quattro minuti più tardi arriva anche il tris di Ciro Immobile (secondo gol in campionato) e per il Pescara, che pure nel primo tempo aveva mostrato buone cose, è notte fonda. Da segnalare quattro ammoniti (due per parte) e l’ingresso nella Lazio, al minuto 81 quando la partita era già chiusa, del classe ’96 Alessandro Murgia che ha preso il posto di Milinkovic-Savic. Esauriti i cambi da parte di entrambi gli allenatori; gli assist sono stati di Felipe Anderson, Danilo Cataldi e Keita Balde Diao.
Marassi si trasforma in un’arena e dopo 85 minuti nei quali non si capisce chi sia il toro e chi il torero, ecco Carlos Bacca: il Milan “mata” la Samp grazie al suo attaccante colombiano, che di situazioni del genere se ne intende, portando a casa 3 punti sudati, pesanti e importanti per ripartire dopo la delusione del KO contro l’Udinese. Sul prato non perfetto del Ferraris, il primo tempo scorre veloce verso il riposo tra le parate di Donnarumma (almeno due quelle decisive) e le giocate di Muriel, tornato ad essere il miglior sosia del Ronaldo vero, quello dell’Inter e del Barça anni ’90, che si sia visto in questi anni. Incontenibile la punta blucerchiata, che fa fare brutta figura a Montolivo, Romagnoli e tutti gli altri che cercano di attaccarsi alle sue caviglie. Tranne Paletta, il migliore assieme al portiere per il Milan, fondamentale per la vittoria finale. Poi a inizio secondo tempo si cambia scenario: i rossoneri iniziano a spingere con più convinzione, l’arbitro fin lì ininfluente inizia a perdere il controllo della sfida e infine Montella inserisce Bacca… Fuochi d’artificio! Dal 60′ in poi non manca praticamente nulla: un fallo al limite non fischiato a Suso, un gol regolare annullato alla Samp, un palo di Bacca (deviazione di Viviano), un palo di Muriel (deviazione di Donnarumma), un rigore evidente non concesso a Bonaventura e poi l’episodio che corona la trama da film! Skriniar sbaglia tutto nel controllo, Suso lancia il colombiano in area ed il tocco di punta dell’ex Siviglia è letale. Nonostante i tentativi fino all’ultimo respiro, la Samp non aggancia il treno del pari e chiude con un’altra delusione. Ma la strada intrapresa è quella giusta. Il Milan si rilancia e torna a giocare a calcio, dopo un passaggio a vuoto a maggior ragione inspiegabile, contro l’Udinese.
Marcatori: 67′ Milinkovic-Savic, 72′ Radu, 76′ Immobile
Marchetti; Bastos, De Vrij, Radu; Felipe Anderson (74′ Basta), Parolo, Cataldi, Milinkovic-Savic (81′ Murgia), Lulic; Immobile, F. Djordjevic (60′ Keita B.). All. Simone Inzaghi.
Bizzarri; Zampano, Campagnaro, Gyomber (49′ Fornasier), Biraghi; L. Memushaj, Brugman, Cristante (73′ Mitrita); Verre, Benali (46′ Manaj); Caprari. All. Massimo Oddo.
Fabio Maresca.
Campagnaro (P), Verre (P), Bastos (L), Radu (L).
SAMPDORIA (4-3-1-2): Viviano, Sala (dal 30′ P.Pereira), Silvestre, Skriniar, Regini, Barreto (dall’87’ Schick), Cigarini, Linetty, Praet (dal 70′ B.Fernandes), Muriel, Quagliarella. All. Giampaolo.
MILAN (4-3-3): Donnarumma, Abate, Romagnoli, Paletta, Calabria, Bonaventura, Montolivo, Sosa (dal 57′ Locatelli), Niang, Lapadula (dal 64′ Bacca), Suso (dal 90′ G.Gomez). All. Montella.
ARBITRO: Irrati di Pistoia.
RETI: 85′ Bacca.
AMMONITI: Muriel e P.Pereira (S) – Bonaventura, Lapadula e Donnarumma (M).
D. Zapata (U) al 25′, Castro (C) al 82′, Cacciatore (C) al 95′
1 Karnezis; 2 Wagué, 5 Danilo, 30 Felipe, 7 Armero; 23 Hallfredsson, 88 Kums, 8 Badu; 10 de Paul (dal 76′ 95 Lucas Evangelista); 77 Théréau (dal 87′ 18 Perica), 9 Zapata. A disposizione: 53 Ali Adnan, 99 Balic, 4 Angella, 14 Jankto, 75 Heurtaux, 33 P. Kone, 11 Peñaranda, 6 Fofana, 19 Ryder Matos, 22 Scuffet. Allenatore: Giuseppe Iachini.
70 Sorrentino; 29 Cacciatore, 3 Dainelli, 12 B. Cesar, 18 Gobbi; 56 P. Hetemaj, 8 Radovanovic, 19 Castro; 23 Birsa (dal 87′ 1 de Guzmán); 69 Meggiorini (dal 68′ 83 Floro Flores), 45 Inglese (dal 63′ 31 Pellissier). A disposizione: 98 Confente, 13 Izco, 28 Bastien, 90 Seculin, 21 N. Frey, 27 Parigini, 2 Spolli, 4 Rigoni, 5 Gamberini. Allenatore: Rolando Maran.
Luca Pairetto di Nichelino.
Radovanovic (C), B. Cesar (C), Hallfredsson (U), Cacciatore (C), P. Kone (U), Perica (U), Dainelli (C)
Marcatori: 14′ Callejon (N), 56′ Verdi (B), 68′ Milik (N), 78′ Milik (N)
Reina; Hysaj, Raul Albiol, Koulibaly, Strinic (dal 67′ Ghoulam); Zielinski, Jorginho (dal 74′ Allan), Hamsik; Callejon, Gabbiadini (dal 61′ Milik), L. Insigne. All. Maurizio Sarri
Da Costa; Krafth, Oikonomou, Gastaldello, Torosidis (dall’83’ Masina); Dzemaili, Nagy (dal 62′ Donsah), Taider; F. Di Francesco, Verdi, Krejci (dal 74′ L. Rizzo). All. Roberto Donadoni
Doveri di Roma
Taider (B)
Krafth (B) per fallo in chiara occasione da gol
58′ rig. Politano, 67′ Defrel
Consigli, Antei, Acerbi, Lirola, Peluso, Duncan, Magnanelli, Pellegrini (dal 64′ Biondini), Politano, Ragusa (dal 46′ F. Ricci), Defrel (dall’80’ Matri). All. Di Francesco
Perin, Izzo, Burdisso, Orban, Lazovic (dal 70′ G. Simeone), L. Rigoni (dal 59′ Pandev), M.Veloso, Rincon, Laxalt, Gakpé (dal 74′ Ocampos), Pavoletti. All. Juric
Gavillucci di Latina
Orban e Pavoletti (G)
Veloso (G) per proteste e insulti all’arbitro
Hart; De Silvestri, C. Bovo, Castan, Molinaro (31′ Barreca); Acquah, Valdifiori, Obi (71′ Baselli); Iago Falqué (64′ Zappacosta), Boyè, J. Martinez. A disp.: Padelli, Cucchietti, Rossettini, Benassi, Vives, E. Moretti, Lukic, Aramu, De Luca. All.: Mihajlovic.
Skorupski; Laurini, Bellusci, A. Costa (43′ F. Barba), Pasqual; A. Tello, José Mauri (55′ Dioussè), D. Croce; Saponara (75′ Krunic); Gilardino, Pucciarelli. A disp.: Pelagotti, Zambelli, Dimarco, Maccarone, Mchedlidze, Cosic, Pereira, Buchel, Marilungo. All.: Martusciello.
Chiffi
4′ C. Tello (E), 10′ Molinaro (T), 24′ Boyè (T), 33′ Valdifiori (T), 40′ Bellusci (E), 76′ Dioussè (E), 79′ Baselli (T)
Badelj al 37′ s.t.
Tatarusanu; Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Astori; C. Tello (dal 19′ s.t. Bernardeschi), Carlos Sanchez, Badelj, Milic; Ilicic (dal 32′ s.t. Babacar), Borja Valero; Kalinic (dal 39′ s.t. Cristoforo). (Lezzerini, Dragowski, De Maio, Salcedo, Diks, Maxi Olivera, F. Chiesa, Zarate). All. Paulo Sousa.
Szczesny; Florenzi, Manolas, Fazio, Bruno Peres; De Rossi, Strootman; Salah (dal 23′ s.t. El Shaarawy), Nainggolan (dal 38′ s.t. Iturbe), Perotti (dal 33′ s.t. Totti); Dzeko (Alisson, Lobont, Juan Jesus, Emerson, Seck, L. Paredes, Gerson). All. Spalletti.
Rizzoli di Bologna.
Carlos Sanchez (F), Florenzi (R) per gioco scorretto.
Marcatori: 66′ Lichtsteiner (J), 68′ Icardi (I), 78′ Perisic (I)
Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Murillo, Santon (79′ Miangue); Joao Mario, Medel (75′ Felipe Melo); Candreva, Banega, Eder (69′ Perisic); Icardi. Allenatore: Frank De Boer
Buffon; Benatia (25′ Barzagli), Bonucci, Chiellini (80′ Pjaca); Lichtsteiner, Khedira, Pjanic, Asamoah, Alex Sandro; Dybala, Mandzukic (74′ Higuain). Allenatore: Massimiliano Allegri
Arbitro: Paolo Tagliavento
Ammoniti: Lichtsteiner (J), Barzagli (J), Asamoah (J), Medel (I), Banega (I), Handanovic (I)
Espulsi: 90′ Banega (I) per somma di ammonizioni