Così come i calci piazzati possono regalare alla vostra squadra importantissimi punti-bonus, daltra parte può capitare anche di perdere una fante-sfida per un cartellino di troppo. Anche perché in alcuni casi, un giocatore ammonito o soprattutto uno espulso può vedere abbassato il proprio voto in pagella, proprio a causa delle sue scorrettezze. Di seguito quindi un elenco dei cosiddetti cattivi, ovvero i giocatori più ammoniti nel corso dellultimo campionato di Serie A. Da notare che i tre sul podio hanno tutti cambiato aria, dal brasiliano ex Sampdoria Fernando (14 ammonizioni nel 2015-2016) al difensore ex Lazio Mauricio (13), fino a Leonardo Blanchard (12 gialli) che è sceso in B con il Frosinone prima di trasferirsi al Carpi. Sono rimasti invece i vari Emil Hallfredsson (Udinese), Leandro Paredes (Roma), Kalidou Koulibaly (Napoli), Federico Peluso (Sassuolo), Felipe (Udinese) e Juraj Kucka (Milan), tutti giocatori reduci da 11 ammonizioni nella scorsa stagione. In doppia cifra sono andati anche Luca Cigarini (ora alla Sampdoria), Jorginho (Napoli), Santiago Gentiletti (passato al Genoa), Raul Albiol (Napoli), Gary Medel (Inter), Cesare Bovo (Torino), Domenico Berardi (Sassuolo) e Marcel Buchel (Empoli). Si capisce come non sempre ad un elevato numero di gialli corrisponda lindole guerriera tipica del difensore o del mediano: tra i casi sopra citati spicca ad esempio quello di Berardi, che troppo spesso è stato penalizzato -e penalizzante in termini di Fantacalcio- da motivi disciplinari. Abbiamo inoltre tralasciato i tre esempi più lampanti di campioni abbonati al cartellino: lex Juventus Paul Pogba, il neo bianconero Miralem Pjanic e il giallorosso Radja Nainggolan. In questi casi però i bonus tendono a sopraffare ampiamente i malus.



Proseguiamo la carrellata di consigli per il Fantacalcio 2016-2017 passando ad altri tiratori scelti, quelli che calceranno le punizioni e in alcuni casi anche i corner. Giocatori diversamente fondamentali in quanto potenziali produttori di bonus, a getto più o meno continuo. Atalanta: anche in questo caso Papu Gomez è il candidato numero 1, attenzione però anche a Jasmin Kurtic che può sfruttare il suo buon tiro dalla distanza. Bologna: il neo arrivato Federico Viviani è uno specialista e potrà regalare sorprese, da valutare però la sua titolarità nel centrocampo rossoblu. Cagliari: Davide Di Gennaro è un artista del calcio piazzato, imparerete ad amarlo. Chievo: Valter Birsa è un ottimo assistman, i suoi cross da fermo serviranno come il pane alla squadra di Rolando Maran. Empoli: di punizioni e corner dovrebbe occuparsi un evergreen come Manuel Pasqual, da considerare però anche Riccardo Saponara. Fiorentina: sempre Josip Ilicic, o alloccorrenza Federico Bernardeschi. Inter: Ever Banega dovrebbe calciare le punizioni da lontano e gli angoli, nei pressi dellarea invece Antonio Candreva proverà a sfruttare la sua potenza di tiro. Juventus: tra Paulo Dybala e Miralem Pjanic si prevedono sfide a bim bum bam!, come fecero anche Adriano e Mihajlovic nella prima Inter di Mancini. Dobbiamo però concedere un vantaggio al cecchino bosniaco. Lazio: come per i rigori, anche per le punizioni la palla passa a Lucas Biglia, che senza Candreva avrà libertà di battuta. Milan: il neo arrivato Mati Fernandez è uno specialista, ma parte dietro Giacomo Bonaventura che si occupa anche dei calci dangolo. Meno spazio e quindi meno calci piazzati in vista per Honda, mentre Suso potrà regalare bonus a sorpresa. Napoli: Lorenzo Insigne sa trovare la porta anche da fermo, attenzione però anche a Dries Martens che non si tira mai indietro. Palermo: sempre Alessandro Diamanti, che su punizione può sformare gol e assist. In alternativa Hiljemark. Pescara: il favorito per i piazzati che non siano rigori è Gianluca Caprari, ma se la gioca anche lazzurrino Valerio Verre. Roma: a Diego Perotti spetteranno anche i calci di punizione, nei pressi dellarea però potrebbero provarci anche Mohamed Salah o Stephan El Shaarawy. Sampdoria: Ricky Alvarez non sarà un fulmine di guerra ma da fermo, per lappunto, può ampiamente dire la sua così come il portoghese Bruno Fernandes. La sorpresa può essere lo svizzero Daniel Pavlovic, che lanno scorso al Frosinone ha messo in mostra un bel sinistro. Sassuolo: sempre Domenico Berardi, mentre il capitano Francesco Manganelli gestirà i piazzati più lontani. Torino: Adem Ljajic è un altro tiratore notevole, specie dai venti-venticinque metri, mentre Mirko Valdifiori potrebbe tornare la fucina dassist che era ad Empoli. Udinese: Rodrigo De Paul batterà diversi angoli così come Ali Adnan, entrambi sono validi candidati anche per le punizioni e con loro anche Francesco Lodi, che però giocherà probabilmente di meno avendo davanti i due acquisti Seko Fofana e Sven Kums. 



Tra i consigli per il Fantacalcio non si possono tralasciare quelli relativi ai rigoristi. Giocatori in grado di portare bonus facili alla vostra causa ma anche, come abbiamo già visto in questo nuovo campionato 2016-2017, potenziali detrattori a tradimento (come il tornita Belotti che ha già sbagliato due tiri dal dischetto). Procedendo in ordine alfabetico, troviamo Papu Gomez che allAtalanta dovrebbe occuparsi di tutti i calci piazzati e per questo risulta ancora più appetibile. Bologna: il rigorista sarà probabilmente Mattia Destro, attenzione anche allo specialista Simone Verdi. Cagliari: Marco Borriello si candida per battere i rigori e in carriera se lè sempre cavata dagli undici metri, subito dietro di lui il fantasista brasiliano Joao Pedro cui lanno scorso spettava lonore/onere. Chievo: quando sarà in campo Sergio Pellissier si incaricherà delle esecuzioni al dischetto, altrimenti Maran si affiderà al sinistro di Valter Birsa. Crotone: comanda Raffaele Palladino che calcerà rigori e punizioni, il neo arrivato Diego Falcinelli però potrebbe avere qualcosa da ridire per quanto riguarda i penalty. Empoli: lanno scorso il rigorista era Riccardo Saponara, ma un paio di errori hanno spostato la responsabilità sulle più esperte spalle di Massimo Maccarone. Fiorentina: restiamo nella contea dei mancini purissimi ed incontriamo Josip Ilicic, che con rigori e punizioni può anche arrivare in doppia cifra nella classifica marcatori; da ricordare Gonzalo Rodriguez che ha sempre tirato uno-due rigori a stagione, non sempre segnandoli però. Genoa: il rigorista dovrebbe essere Leonardo Pavoletti, ma il condizionale rimane dobbligo perché Miguel Veloso, referente per punizioni e corner, è in agguato. Inter: Mauro Icardi non è infallibile ma quasi, la sua freddezza rimane solitamente inalterata dagli undici metri e sarà lui ad occuparsi dei penalty, anche se Antonio Candreva non vorrà perdere labitudine acquisita alla Lazio. Juventus: se dovessimo raggruppare in un club i mancini del campionato, Paulo Dybala occuperebbe una delle cariche più alte. Vedremo se il nuovo arrivato Gonzalo Higuain gli vorrà rubare lincarico, anche se il rapporto del Pipita con il dischetto è burrascoso. Lazio: senza Candreva lo scettro del rigorista passa definitivamente nelle mani di Lucas Biglia, che si può a maggior ragione considerare uno dei centrocampista migliori anche per il Fantacalcio. Milan: come si è già capito dopo la prima giornata, lincaricato rossonero è Carlos Bacca che ha già firmato dal dischetto contro il Torino. Dopo di lui probabilmente MBaye Niang. Napoli: Manolo Gabbiani è uno specialista dei calci piazzati, non sarà però un titolare fisso e allora i candidati principali rimangono Lorenzo Insigne e Marek Hamsik. Palermo: il sinistro di Alino Diamanti potrebbe cantare in un coro e non dovrebbe tradirvi dagli undici metri. Tra gli alternativi attenzione al macedone Aleksnadar Trajkovski e allo svedese Oscar Hiljemark. Pescara: in Serie B i rigori erano del capitano Ledian Memushaj e così dovrebbe essere anche al piano di sopra, Gianluca Caprari permettendo. Roma: senza Francesco Totti in campo dei calci di rigori si occuperà Diego Perotti, che con la sua rincorsa camminata ha già fatto 3/3 nel nuovo campionato. Sampdoria: Fabio Quagliarella davanti a tutti (ha già trasformato un rigore contro lAtalanta), dopo di lui se la giocano Ricky Alvarez e Luis Muriel. Sassuolo: Domenico Berardi, e chi se no? In caso di sua assenza pronti Alessandro Matri e Grigiore Defrel. Torino: caso particolare. Belotti ha fallito due volte su due, Ljajic è attualmente infortunato e Maxi Lopez parte spesso dalla panchina. Il rigorista potrebbe diventare Iago Falqué, oppure Averla che due stagioni fa tirava i penalty per il Cagliari, ma parte dietro Molinari nelle gerarchie di Mihajlovic. Udinese: senza più Di Natale si va verso la diarchia Cyril Thereau-Duvan Zapata. Per decidere si ricorrerà al pari o dispari



-Come ogni venerdì i nostri consigli per il Fantacalcio 2016/2017 si occupano di analizzare un personaggio della nostra Serie A. Oggi abbiamo scelto di dedicare la nostra rubrica a Mati Fernandez, uno degli ultimi colpi di questa sessione di calciomercato per le squadre italiane, ma l’ultimo, con ogni probabilità, di colui che del mercato è stato il re per molti anni: Adriano Galliani. Le notizie non sono confermate, non sappiamo ancora con certezza quale sarà il futuro dell’amministratore delegato rossonero con l’avvento della propria cinese previsto per novembre. Ma è difficile pensare che Galliani rimanga in un Milan in cui il plenipotenziario non è più Silvio Berlusconi. E ripensando a questo binomio, Berlusconi-Galliani, per chiunque ami questo sport è comunque triste che Mati Fernandez passi alla storia come il loro ultimo acquisto. Nulla contro il giocatore cileno: ottimi piedi, buona visione di gioco, grandissime qualità nel calciare le punizioni, ma sono lontani i tempi dei super-acquisti rossoneri. E non per forza dobbiamo tornare all’inizio dell’epopea berlusconiana con i tre olandesi, ci basta ricordare qualche estate fa, quando gli ultimi giorni di mercato regalarono gente come Ibrahimovic e Robinho. Galliani c’ha provato fino in fondo a lasciare il segno, cercando di tirare il coniglio fuori dal cilindro: ha tentato di portare a Milano Cesc Fabregas, ma lo spagnolo ha preferito aspettare in panchina tempi migliori al Chelsea, piuttosto che mettersi in gioco in rossonero. Che tempi strani, tempi in cui la maglia del Milan ha perso l’appeal di un tempo, quando i top players facevano la fila pur di ottenere una chance con la maglia del Diavolo.

Non sappiamo di chi sia la colpa, ma se una cosa è certa è che il calcio è ciclico: neanche il Milan è sfuggito a questa regola. Mati Fernandez era il massimo a cui si potesse ambire negli ultimi minuti di un mercato in sordina, dove non c’è stato spazio neanche per le illusioni. I tifosi non l’hanno presa bene, ma a favore di Galliani c’è un precedente: si chiama Juraj Kucka. L’anno scorso arrivò a fine estate per 3 milioni di euro suscitando l’ira funesta dei tifosi del Milan, che non perdonavano all’ad milanista l’ennesimo affare con l’amico genoano Preziosi. Il tempo però è stato galantuomo: Kucka è diventato un titolare inamovibile di quel Milan, e adesso guai a chi lo tocca a quegli stessi tifosi. La speranza di chi ama il Milan è che Mati ripercorra le sue orme: acquisto sottovalutato, impatto sulla squadra sottostimato, rendimento inatteso e sopra le aspettative. Le cronache di mercato dicono che il cileno abbia atteso i rossoneri per tutta la giornata di chiusura delle trattative, nonostante il Cagliari avesse già trovato l’accordo con la Fiorentina per il suo approdo in Sardegna. Mati però ha voluto solo il Milan e quando Montella, già suo allenatore in maglia viola, lo ha telefonato deve avere avuto la certezza che la sua voglia di Milan sarebbe stata ripagata.

Cosa attendersi da lui in ottica Fantacalcio? Bella domanda. Tutto dipenderà dall’utilizzo che ne farà il mister rossonero. Potrebbe scegliere di collocarlo come mezzala classica e allora Mati è candidato a realizzare quei due o tre gol a stagione che ha sempre fatto in carriera, e anche a Firenze, diventando il primo cambio di Bonaventura o all’occasione di Kucka. Nelle partite in cui il Milan avrà necessità di sbloccare il risultato contro squadre chiuse, l’Aeroplanino potrebbe anche posizionarlo da trequartista classico, e giocando fra le linee il cileno sarebbe in grado di fare molti più danni alle difese avversarie. Oppure? Oppure c’è una terza via, una soluzione che per essere praticata potrebbe necessitare di un po’ di tempo: quella di spostare Mati Fernandez davanti alla difesa, da classico playmaker, per dare alla manovra del Milan quella fluidità che manca dall’epoca di Pirlo. Capitan Montolivo potrebbe tornare al ruolo di mezzala, quello che ad esempio ha svolto con ottimi risultati a Firenze, senza vivere l’ansia di smistare palloni come compete ad un regista, quale mai è stato veramente.

Ma i discorsi tattici lasciamoli a Montella, che avrà tempo e modo per aggiustare la sua mediana. A noi interessa parlare di Fantacalcio e dare consigli, possibilmente corretti. Dunque, Mati Fernandez sì o no? Se avessimo a disposizione tutti i centrocampisti della Serie A, sicuramente non sarebbe la nostra prima scelta. Ma se fosse il quinto o il sesto centrocampista da inserire in rosa, lo ammettiamo: faremmo la stessa scelta di Adriano Galliani. Il suo piede fatato su calcio di punizione potrebbe tornare utile, senza dimenticare i calci d’angolo: il cileno potrebbe diventare una macchina da bonus.

E poi mettiamola così: non sarà uno dei tanti campioni che Galliani ha portato in rossonero ma, per quanti possano essere stati gli errori dell’amministratore delegato del Milan nella gestione dell’area sportiva in questi ultimi anni, gli dei del calcio potrebbero avere in serbo per lui un commiato meno amaro di quello che sembra prospettarsi. Mati Fernandez non sarà né Frank Rijkaard né Clarence Seedorf, ma magari sarà qualcosa in più di Kucka. Con le sue qualità potrà rappresentare il jolly di centrocampo di un Milan che punta a rientrare in Europa: non importa se dalla porta principale o da quella secondaria. Poi forse arriveranno i cinesi, e spazzeranno via le ragnatele della vecchia gestione: Mati compreso. Ma è l’oggi, che interessa al tifoso milanista come al Fantallenatore in cerca di personaggi decisivi per la sua rosa. Il cileno può essere uno di questi, a modo suo. E poi dire di aver acquistato l’ultimo colpo di uno dei re del mercato…ha comunque un suo perché. (Dario D’Angelo)