Ecco le pagelle di Milan-Lazio 2-0, partita valida per la quinta giornata del campionato di Serie A 2016-2017: i voti a tutti i giocatori scesi in campo a San Siro nell’anticipo del turno, i giudizi alle squadre e all’arbitro. Secondo successo consecutivo per il Milan che tra le mura amiche del Meazza batte la Lazio per 2 a 0 dopo una prestazione non proprio esaltante ma poco importa per Montella che raccoglie altri tre punti per strada, mentre per i biancocelesti San Siro rimane un tabù (è dall’1989 che la formazione capitolina in trasferta non vince contro i diavoli rossoneri) e ancora una volta esce sconfitta e soprattutto ridimensionata. Match tatticamente nel primo bloccato che viene sbloccato da un errore madornale di De Vrij e Parolo che lasciano la difesa scoperta e consentono a Bacca di involarsi in campo aperto verso la porta di Strakosha, il colombiano non lascia scampo all’estremo difensore avversario e firma la rete dell’1 a 0. Nella ripresa Simone Inzaghi corre ai ripari con l’inserimento di Keita e Felipe Anderson, ma è ancora il Milan a trovare la via del gol su calcio di rigore, Niang dagli undici metri spiazza Strakosha dopo il netto fallo di mano in area di Radu nel tentativo di intercettare il cross dello stesso Niang. A tempo praticamente scaduto Immobile si divora il gol dell’1-2 che non avrebbe riaperto la partita ma avrebbe reso la sconfitta un po’ meno amara alla Lazio.



Non è stato un match indimenticabile, tanti errori sia da una parte che dall’altra, due squadre che sia tecnicamente che sul piano del gioco lasciano parecchio a desiderare, ma il Milan si è dimostrato cinico e concreto lasciando il segno nelle poche occasioni che ha avuto per centrare la porta. Lazio innocua in fase offensiva ma ancora peggio in difesa, con Radu e Parolo a fare i danni più grossi. I rossoneri vincono ma non convincono, fino al gol di Bacca i rossoneri non avevano destato una buona impressione, ma sull’1 a 0 gli uomini di Montella ritrovano vigore e voglia di giocare, chiudendo la contesa nella ripresa grazie al rigore trasformato da Niang. Guardiamo in faccia la realtà, senza Felipe Anderson e Keita (pur a mezzo servizio) i biancocelesti fanno davvero tantissimo fatica a trovare la porta, e anche con loro due in mezzo al campo gli uomini di Inzaghi non è che abbiano creato chissà quali apprensioni a Donnarumma. Netto passo falso rispetto alla vittoria ottenuta contro il Pescara. Corrette le chiamate in fuorigioco, giusta la decisione di non punire con il calcio di rigore l’intervento in area di Paletta su Keita (palla piena) così come lo stop col petto di Montolivo (i biancocelesti chiedevano il tocco col braccio), mentre invece è sacrosanto il rigore per il Milan (Radu tocca il pallone col braccio largo in scivolata).



Le pagelle del primo tempo di Milan-Lazio: i migliori e i peggiori della prima frazione a San Siro, anticipo della quinta giornata di Serie A. Il primo tempo di Milan-Lazio si è concluso con i rossoneri avanti per 1 a 0 grazie al gol di Carlos Bacca (7), il quinto in campionato per il centravanti colombiano che aggancia così Callejon nella classifica marcatori. Anche se gli ospiti avevano cominciato meglio affacciandosi un paio di volte in avanti con Djordjevic (5,5) e Milinkovic-Savic (6) che non sono riusciti a mettere a dura prova Donnarumma (6,5). I biancocelesti sembrano controllare bene ma al 37′ Parolo perde un pallone sanguinoso, Bacca si avventa sulla sfera e si invola verso la porta del debuttante Strakosha (6,5) che non può far nulla per opporsi al destro angolato che si deposita in rete. Prima dell’intervallo i rossoneri sfiorano il raddoppio in un paio di occasioni con Bonaventura (6) e Suso (6,5) che per poco non induce Bastos (6) all’autogol, per sua fortuna a fare buona guardia c’è Strakosha che in un frangente ha rischiato di combinare un pasticcio non trattenendo un tiro innocuo sempre di Bonaventura. Nel recupero viene anche annullato un gol a Kucka (6) che aveva travolto l’estremo difensore avversario.



Approccio troppo timido al match, rossoneri poco incisivi in fase offensiva ma alla prima occasione vera trovano il modo di lasciare il segno con Bacca che è sempre pronto ad approfittare degli errori degli avversari per gonfiare la rete, ritrovando in questa maniera un po’ di entusiasmo in mezzo al campo. Finora ha toccato pochi palloni, ma per un campione come lui bastano per andare in gol, complice anche gli errori grossolani degli avversari. Non riesce a sfruttare le occasioni in cui può inquadrare lo specchio della porta.

Buon inizio dei biancocelesti che cercano la porta con Djordjevic e Milinkovic-Savic senza però scavalcare Donnarumma, purtroppo i tanti errori in fase di impostazione si sono rivelati fatali. Al debutto nella massima categoria, il sostituto di Marchetti sta tenendo a galla i biancocelesti con un paio di parate decisive su Bonaventura e sul compagno Bastoc che per poco non segnava nella propria porta, anche se in un frangente ha rischiato di combinarla grossa non trattenendo un tiro piuttosto innocuo di lui a perdere palla e a innescare il contropiede che porterà all’1 a 0 di Parolo, un errore da mettersi le mani nei capelli e inammissibile per un giocatore della Nazionale. (Stefano Belli)

Il suo primo intervento decisivo è sul colpo di testa di Milinkovic-Savic, nella ripresa fa buona guardia sul sinistro di Felipe Anderson, nel complesso non è stato impegnato eccessivamente dal reparto offensivo avversario.

Bene nei duelli e nei contrasti uno contro uno, legge alla perfezione le azioni avversarie anticipando sempre gli avversari e si dà da fare anche in fase offensiva. Nessun errore e ineccepibile sul piano dell’impegno.

Presta molta attenzione ai cross e ai lanci lunghi degli avversari, intercettandone la maggior parte, corre un bel rischio quando ferma Keita in area di rigore ma per fortuna e bravura prende in pieno il pallone.

Non concede un metro di spazio a Djordjevic e Immobile nel primo tempo, e a Keita e Felipe Anderson nella ripresa. Sempre più leader della difesa rossonera.

Col passare del tempo sta ritrovando sempre più fiducia nei propri mezzi e nella propria fiducia, e prestazioni come quella di stasera lo aiutano a tornare sui livelli che gli competono.

Pericoloso in alcuni frangenti, nel primo tempo va a segno travolgendo però Strakosha, nella ripresa testa i riflessi dell’estremo difensore avversario con un calcio di punizione teso ma non abbastanza angolato.

Nulla da rimproverargli, gioca dietro le quinte cercando di tessere le trame del gioco e la sua prestazione, seppur poco appariscente.

Va vicino al gol in un primo di occasioni nel primo tempo, la sua prestazione non è comunque esente da errori anche se la sufficienza non gliela nega nessuno. ()

Offre qualche spunto interessante sulla fascia destra, dove in più occasioni semina gli avversari e mette diversi palloni in area di rigore, pronti a essere intercettati dai compagni per la conclusione a rete. ()

A inizio gara Bacca gli serve un buon pallone ma si scontra con Bastos e perde l’equilibrio cadendo a terra. A inizio ripresa si divora il gol del raddoppio che avrebbe spento le velleità di rimonta della Lazio già al 50′ ma poi si riscatta trasformando il penalty del 2 a 0. Corre tantissimo in mezzo al campo e il suo impegno viene apprezzato dal pubblico del Meazza che lo applaude ogni volta che tocca palla.

È l’unico nelle fila dei rossoneri che sin dal fischio d’inizio dà la sensazione di accendere la partita con una fiammata delle sue ed è quello che accade al 37′ quando sblocca la contesa approfittando di uno svarione della difesa laziale. ()

Azzecca la formazione titolare, a differenza del suo collega avversario, Bacca e Niang nel momento in cui c’è più bisogno lasciano la loro impronta indelebile sul match. I cambi non spostano gli equilibri, perché avvengono a risultato già acquisito.

L’infortunio di Marchetti gli spalanca le porte del debutto in Serie A, un primo terzo di gara tranquillo, dopodiché viene messo a dura prova da Bonaventura e Kucka, rischia di combinarla grosso quando per poco non si trascina il pallone in porta ribattendo un tiro innocuo di Bonaventura.

La sua forza fisica gli consente di contrastare efficacemente i centravanti avversari (soprattutto Niang nelle fasi iniziali del match), si fa ammonire e per non correre rischi Inzaghi decide di sostituirlo nell’intervallo. ( Assieme a Felipe Anderson prova a scuotere il reparto offensivo della Lazio cercando la porta in più frangenti, purtroppo sfoggiando una pessima mira, ma almeno ci prova)

Nell’azione del gol di Bacca sale troppo per dare il pallone a Parolo e viene così infilato dal centravanti colombiano, stasera si è espresso decisamente al di sotto degli standard a cui ci aveva abituato.

Provoca il rigore dello 0-2 che verrà trasformato da Niang toccando platealmente il pallone col braccio in scivolata, una leggerezza imperdonabile, un episodio che macchia una prestazione che già di suo non era questo granché.

Gara anonima la sua, non crea pericoli e non alimenta le azioni offensive della squadra, nel finale alza bandiera bianca per un problema muscolare al polpaccio sinistro.

Ha sulla coscienza il gol di Bacca, quando perde un pallone banalissimo regalandolo agli avversari, ma in generale sono stati novanta minuti da incubo per lui che stasera non ne ha azzeccata una.

Una conclusione da fuori area che sorvola la traversa, ma ancora una volta delude in fase di regia, non facendo sentire la sua personalità in mezzo al campo. ( Esordio anonimo per l’ex-Liverpool)

Nei duelli aerei è sempre una minaccia costante per gli avversari, di testa le prende quasi tutte, cadendo male si infortuna al pollice della mano sinistra ma stringe i denti e rimane in campo. Uno dei pochi a salvarsi.

Si mette in evidenza per qualche progressione sulla fascia sinistra e un paio di conclusioni assolutamente da dimenticare. Nella ripresa ci prova con una conclusione che termina ampiamente a lato, poi nelle battute conclusive sparisce dal match, vinto dalla stancehzza

Sin dal fischio d’inizio prova a inquadrare la porta ma senza successo, la sua incapacità cronica nel gonfiare la rete non può che essere di intralcio per i piani della Lazio. ( Leggermente meno inciisvo di Keita, ma se non altro fa salire la squadra con qualche incursione sulla fascia destra che comunque non sortisce gli effetti sperati)

Si muove bene nella trequarti avversaria smistando palloni a più non posso ma rimane ingabbiato tra le maglie rossonere, poi nel finale si divora un gol grosso come una casa, non sarebbe cambiato niente a livello di risultato ma un attaccante come lui non può sciupare un’occasione così ghiotta

Ha schierato una formazione truppo prudente e sulla difensiva, rinunciando a Felipe Anderson e Keita dal primo minuto proponendoli solamente nella ripresa quando ormai il risultato era già compromesso. Anche se a dire il vero la Lazio ha fatto vedere le cose migliori (poche, comunque) senza loro due.

(Stefano Belli)