Eccoci arrivati alle pagelle finali di Bologna-Torino 2-0, per la ventunesima giornata di Serie A: i voti a tutti i protagonisti allo stadio Dall’Ara. Vince il Bologna grazie ad una doppietta di Dzemaili che stende un Torino che oggi ha dimostrato di non avere i mezzi per sostituire lo squalificato Belotti. I padroni di casa dopo aver trovato il vantaggio nel finale di primo tempo con una bella azione orchestrata da Di Francesco e Krejci, ha difeso con attenzione riuscendo a gestire la sterile reazione granata fino all’83’ quando lo svizzero ha concluso con un bel diagonale un magistrale contropiede avviato dal neo-entrato Donsah. La squadra di Donadoni oggi ha dimostrato di non essere inferiori ai più quotati rivali che continuano il momento negativo, l’assenza del gallo ad oggi non è assolutamente sostenibile per la squadra di Mihajlovic.
Altri tre punti conquistati meritatamente in una partita complicata nella quale Dzemaili ha fatto la differenza. Ottima la difesa che ha retto l’urto granata privo di Belotti ed importante il rientro di Verdi che potrà essere decisivo nel finale di stagione. L’assenza di Belotti non può giustificare una prestazione assolutamente deludente soprattutto il primo tempo che solitamente è stato sempre un punto di forza dei granata, oggi ha deluso le aspettative. Nonostante cinque attaccanti in campo non sono state create occasioni da rete concrete. Partita tutto sommata tranquilla nella quale non ha neanche dovuto assumere decisioni difficili. Ha ammonito con puntualità riuscendo a gestire ottimamente le ostilità in campo.
Ecco le pagelle del primo tempo di Bologna-Torino; vediamo i voti di migliori e peggiori per ciascuna squadra al termine di una frazione conclusa con i felsinei in vantaggio per 1-0. Roberto Donadoni schiera il suo Bologna col classico 4-3-3 con Mirante (voto 6,5) tra i pali, coppia centrale formata da capitan Maietta (voto 6) e Oikonomu (voto 6) che sostituisce l’indisponibile Gastaldello; Krafth (voto 6) e Masina (voto 5,5) giocano invece sulle corsie laterali. Nagy (voto 5,5) è il regista della squadra felsinea preferito a Viviani coadiuvato oggi da Dzemaili (voto 6,5) e Pulgar (voto 6). L’attacco è come sempre guidato da Destro (voto 6) con Di Francesco (voto 6) e Krejci (voto 6) che completano il tridente rossoblu. Sinisa Mihajlovic punta anche lui sul 4-3-3 con l’inglese Hart (voto 6) come estremo difensore protetto da una linea a quattro che da destra a sinistra è formata da Zappacosta (voto 6), Rossettini (voto 6,5), Moretti (voto 6) e Barreca (voto 6). Valdifiori (voto 5,5) è il playmaker mentre Benassi (voto 5) e Baselli (voto 4,5) che ha vinto il ballottaggio con Obi, sono i due interni. Boyè (voto 5) prende in carico la pesante eredità di bomber Belotti, Iago Falque (voto 5) e Ljajic (voto 5,5) agiscono partendo dall’esterno.
Vantaggio meritato per la squadra di casa che è riuscita ad imbrigliare il temutissimo Torino che quest’oggi sta faticando a creare occasioni da rete. Il gol di Dzemaili a pochi minuti dalla fine del primo tempo vale oro e gli uomini di Donadoni proveranno a difenderlo a tutti i costi nella ripresa. Dopo un inizio un pò sottotono lo svizzero dimostra che il suo magic moment non è ancora finito riuscendo a segnare il terzo gol nel giro di sette giorni inserendosi ancora una volta alla perfezione in area di rigore. L’ungherese oggi è affiancato da Pulgar che con la sua fisicità dovrebbe aiutarlo non poco a dedicarsi alla costruzione del gioco che però non gli riesce al meglio. Spreca una ghiotta occasione tentando un assist quando avrebbe dovuto tirare.
Brutto primo tempo della squadra granata che non è mai riuscita ad affacciarsi nell’area avversaria se non con i calci piazzati. Il centrocampo di Mihajlovic sta soffrendo e faticando a costruire il solito gioco a cui finora eravamo stati abituati. E’ uno degli ex della gara ed il centrale gioca un primo tempo impeccabile nel quale è riuscito a fermare tutti i tentativi del volitivo Destro con interventi sempre puntuali e precisi. Chi lo ha visto? Il talentuoso centrocampista preferito a Obi fa rimpiangere il compagno di squadra visto che, oltre a non farsi mai notare, non aiuta più di tanto i suoi compagni di squadra nella fase difensiva. (Marco Guido)
Non è stato molto impegnato ma si è dimostrato sempre sicuro quando è stato chiamato incausa come quando ha respinto la punizione di Ljajic ed ha bloccato il tentativo ravvicinato di Benassi.
Lo svedese gioca una partita più che diligente nella quale dimostra di essere migliorato notevolmente nella fase difensiva, stupenda la diagonale con la quale ha fermato Iago Falque nella ripresa.
Gara attenta del greco che non sbaglia nulla facilitato dalla giornata tutt’altro che positiva di Boyè, gli unici pericoli sono arrivati dalle corsie laterali.
Anche il capitano dei rossoblu non commette errori guidando la retroguardia felsinea che è riuscita a reggere ottimamente l’urto degli avversari orfani di Belotti.
Non spinge come al solito ma riesce a difendere con ordine impendendo a Iago Falque
Lanciato a sopresa nella mischia al posto di Viviani, il cileno gioca con personalità e fisicità. Le sue punizione dalla trequarti sono state un’arma in più per la squadra di Donadoni.
Il magic moment dello svizzero non finisce, anzi oggi raddoppia visto che con i suoi due gol regala tre punti alla sua squadra. Entrambe le reti sono state di pregevole fattura soprattutto la seconda realizzata con un precisissimo diagonale di sinistro che non è il suo piede preferito. Peccato per il cartellino giallo che gli impedirà di giocare a Cagliari.
Donadoni prova a facilitargli il compito preferendo Pulgar a Viviani ma, nonostante la maggior fisicità del cileno, l’ungherese ha faticato a prender per mano la squadra ed ha anche sprecato una ghiotta occasione quando invece di tirare ha cercato un improbabile assist. Lascia il posto nel finale a Donsah. ( Entra e dopo pochi minuti innesca il raddoppio di Dzemaili con una gran cavalcata conclusa con un preciso passaggio per lo svizzero).
L’esterno ceco migliora nettamente il rendimento quando Donadoni decide di spostarlo sulla sinistra dove è bravo a servire l’assist del primo gol di Dzemaili con un’intelligente sponda di testa. Esce nel finale stremato. ( Pochissimi minuti per l’esterno)
Il centravanti felsineo inizia lottando come un leone su ogni pallone calando vistostamente nella ripresa ma per un centravanti come lui il gol è quasi un obbligo in queste sfide.
Il giovane esterno ha faticato a trovare la posizione giusta prima a sinistra poi a destra non è riuscito ad incidere sull’incontro se non con l’ottimo lancio che ha avviato la rete del vantaggio felsineo. A metà ripresa ha lasciato il posto al rientrante Verdi. ( Ritrova il campo dopo quasi 80 giorni dimostrando quanto ha perso Donadoni visto che il numero 9 sfiora il gol due volte con due stupende conclusioni).
Bella e meritata vittoria per il suo Bologna che guadagna tre punti grazie ad uno spettacolare Dzemaili. Estremamente positivo il rientro di Verdi che anche oggi ha dimostrato di poter regalare tante soddisfazioni ai tifosi felsinei.
Inizia compiendo un miracolo sul colpo di testa a colpo sicuro di Oikonomu poi, dopo aver incassato incolpevolmente le due reti di Dzemaili, impedisce ai padroni di casa e a Verdi in particolare di dilagare con un ottimo intervento.
Inizia bene, spingendo con continuità e riuscendo a conquistare spesso il fondocampo, poi cala fino a quando sbaglia tutto consentendo a Krejci e a Dzemaili di sbloccare il risultato. Mihajlovic decide di lasciarlo negli spogliatoi mettendo De Silvestri al suo posto. ( Mihajlovic lo butta nella mischia nel corso dell’intervallo con l’intento di dare più spinta sulla corsia destra ma l’ex Sampdoria non riesce mai ad affacciarsi nella metà campo avversaria).
Uno degli ex della sfida disputa una buona gara nella quale si distingue per alcuni ottimi interventi che impediscono ai padroni di casa di segnare altre reti. Limita con Moretti la voglia di segnare di Destro.
Il capitano granata dirige la retroguardia granata con la solita personalità senza commettere errori ed impedendo a Destro di ritrovare la via del gol. Non può nulla sulle reti segnate da Dzemaili che si è ottimamente inserito partendo da lontano.
Non riesce a spingere come suo solito sulla sua corsia di competenza dove ha sofferto l’attenta prova di Krafth che ha difeso ottimamente impedendogli di sfondare.
Il regista granata è ancora lontano anni luce dall’ottima stagione di Empoli, anche oggi non è riuscito a prendere in mano le redini del gioco soffrendo la fisicità del centrocampo felsineo. Sacrificato nella ripresa per far entrare Iturbe. ( Entra col piglio giusto, cercando di sfruttare alcuni spazi che gli vengono concessi ma, a parte qualche calcio d’angolo conquistato, non riesce ad incidere sull’incontro).
Fatica molto nel primo tempo a resistere al forcing degli avversari che lo hanno ben limitato. Nella ripresa sfiora il pareggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo poi Mihajlovic lo fa uscire per mettere dentro un’altro attaccante anche perchè già ammonito. ( Pochissimi minuti nei quali si fa notare solo per un fuorigioco).
Gioca un bruttissimo primo tempo nel quale fa rimpiangere Obi lasciato in panchina da Mihajlovic poi cresce nella ripresa cercando di entrare nel vivo della manovra anche se non è riuscito di certo a garantirsi il posto per il prossimo turno.
Partita deludente per l’ex attaccante della Roma che non è mai riuscito a creare superiorità e pericoli concreti se non quando nella ripresa solo un’ottima chiusura di Krafth gli ha impedito di calciare da dentro l’area di rigore.
Doveva sostituire Belotti, compito tutt’altro che semplice visto che l’argentino non riesce mai a trovare la posizione giusta per aiutare i suoi compagni. Dimostra di non avere le qualità giuste per sostituire il gallo; visti i problemi di Maxi Lopez probabilmente sarà necessario un intervento per l’attacco granata.
E’ forse l’unico che prova ad inventare anche se, a parte qualche calcio di punizione, battuti poi malamente, non riesce ad incidere concretamente su una sfida che, vista l’assenza di Belotti, necessitava del suo apporto.
L’assenza di Belotti si rivela troppo pesante per la sua squadra. Lui le prova tutte forse esagerando nella ripresa quando lascia in campo cinque attaccanti ed esponendosi inevitabilmente al contropiede degli avversari che hanno chiuso l’incontro.