Abbiamo parlato ieri della squalifica comminata a Maria Vittoria Viviani nel corso del primo turno juniores agli Australian Open 2017 (clicca qui per approfondire): la lodigiana è stata allontanata dal campo per aver colpito, di rimbalzo, un raccatapalle a gioco fermo (era appena terminato il primo set). Un episodio che ha fatto storcere il naso e ha avuto ampio risalto tra gli appassionati e la stampa di settore: caso rarissimo che un giocatore venga squalificato in un torneo dello Slam. Il provvedimento è parso subito essere esagerato: l’intenzionalità del gesto non sussiste (si vede chiaramente come la Viviani non guardi nella direzione in cui tira la palla, e anche come si scusi immediatamente con il raccattapalle) e già ieri sostenevamo la mancanza di buon senso nella decisione presa.



Oggi possiamo dire di più: IlSussidiario.net ha parlato in esclusiva con un esperto del settore chiedendo lumi su cosa preveda il regolamento per uno Slam ITF in casi come questo. La risposta? Perchè avvenga la squalifica devono sussistere almeno due di tre fattori, vale a dire intenzionalità del gesto, violenza dello stesso e danno causato. Può sussisterne solo uno qualora il gesto sia particolarmente violento: fu il caso di Stefano Pescosolido, squalificato per aver scalciato la racchetta dopo averla fatta rimbalzare a terra. In quel caso, per sfortuna dell’azzurro, la racchetta aveva ferito all’occhio una spettatrice, portata in ospedale dove le erano stati applicati dei punti di sutura.



Anche Tim Henman era incappato nella tagliola del giudice quando aveva tirato una pallina da un campo all’altro colpendo una raccatapalle di passaggio; in entrambi i casi descritti però si trattava di gesti particolarmente violenti e che avevano procurato danni accertati. Non l’esempio che riguarda Maria Vittoria Viviani: la non intenzionalità è piuttosto chiara dalle immagini, la violenza del colpo non sussiste (e si vede altrettanto chiaramente) così come non c’è il danno procurato, visto che il raccatapalle non ha dato segno di aver sofferto il colpo. E dunque, perchè la squalifica? Resta una domanda senza risposta: peccato che ad andarci di mezzo sia stata Maria Vittoria, che poi magari il match lo avrebbe perso comunque ma, a rigor di regolamento ITF, avrebbe dovuto giocarsi le sue carte e tentare la rimonta. Sarà per la prossima volta, anche se la delusione – e tanta – resta. 



(Claudio Franceschini)