La Juventus ha replicato con una dura nota contro le ricostruzioni fatte da il Fato Quotidiano – che trovate qui sotto – sulla vicenda che legherebbe il presidente Andrea Agnelli al caos biglietti e ultras allo Juventus Stadium, con presunti accordi con la malavita organizzata calabrese. La società ha risposto con la minaccia di querela dal momento che non vi sono indagini in corso a livello penale contro la Juventus o contro il suo presidente Andrea Agnelli. Resta il problema dellindagine Federale sportiva, che nelle prossime settimane prenderà una forma ben precisa per provare a capire realmente cosa possa essere successo in questi ultimi mesi di polemiche sul alcuni legami tra i capi ultras bianconeri e aspetti della malavita calabrese. Secondo il giornalista che ha partecipato allinchiesta del Fatto Quotidiano, Andrea Giambartolomei, in una intervista esclusiva a Rete Sport ha chiarito che tutto questo periodo difficile per Agnelli potrebbe essere spiegato con la debolezza che avrebbe in Cda della Juventus. «Notizia uscita per indebolire ancora di più sua posizione nel Cda? La notizia è uscita oggi perché il lavoro di studio sugli atti è andato avanti da giorni. Lindagine penale è stata chiusa a metà novembre, gli avvocati hanno iniziato a fare le copie degli atti successivamente, a dicembre. Poi cè stato di mezzo Natale. Al rientro ci siamo messi al lavoro. Nello stesso momento la Procura finiva i suoi accertamenti, quindi solo nelle ultimissime settimane si è composto questo quadro, ha replicato il giornalista de Il Fatto.
C’è l’ombra della ‘ndrangheta dietro i rapporti tra Andrea Agnelli e gli ultras della Juventus? Il sospetto è stato insinuato da Il Fatto Quotidiano, che ha pubblicato gli stralci dell’accusa rivolta dalla Procura federale al club bianconero per la gestione dei biglietti. Intanto potrebbero esserci degli sviluppi sulla vicenda: l’amministratore delegato Beppe Marotta, stando a quanto riportato dal QS, potrebbe essere sentito dalla Commissione Antimafia, che da mesi sta indagando sul suicidio di un capo ultras bianconero. La Federcalcio da tempo ha avviato un’inchiesta parallela a quella della procura di Torino, che sta facendo luce sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella curva bianconera. Il quotidiano, che cita fonti parlamentari della Commissione Antimafia, non esclude la possibilità che venga invitato Beppe Marotta per aiutare a inquadrare quanto è accaduto. Inoltre, la Commissione Antimafia vuole fare chiarezza sui legami tra i capo tifosi del Napoli e la camorra.
Dopo le ultime notizie riportate sul presidente della Juventus e sulle presunte inchieste della Procura Federale Sportiva riportate da Il Fatto Quotidiano, la Juventus e il suo stesso presidente intervengono poco fa con una nota ufficiale in cui allontanano ogni implicazione diretta o coinvolgimento con attività illecite. «Juventus Football Club e il Presidente Andrea Agnelli, alla luce di alcuni articoli pubblicati in questi giorni, comunicano di aver affidato ai legali la tutela della propria onorabilità e rispettabilità. Si precisa che la Procura della Repubblica di Torino ha avviato, e recentemente concluso, un’indagine su alcune famiglie ritenute appartenenti alla ndrangheta alle quali si contestano oltre a reati contro persone e patrimonio, anche il tentativo di infiltrazione in alcune attività di Juventus Football Club. Si ricorda inoltre che nessun dipendente o tesserato è stato indagato in sede penale. Si precisa altresì che, nel pieno rispetto delle indagini e degli inquirenti, la società ha sempre collaborato mantenendo uno stretto riserbo a tutela del segreto istruttorio. Per quanto attiene alla giustizia sportiva, la società ha già dimostrato fattivamente la propria disponibilità a collaborare.
Linchiesta della Procura Federale Sportiva contro il presidente della Juventus Andrea Agnelli rischia di provocare un vero e proprio terremoto in seno alla squadra più forte dItalia: la parallela e difficile situazione di contrasto tra il proprietario John Elkann e lo stesso Agnelli rischia di fare il resto, con le nubi su Torino che si addensano allorizzonte. Questoggi, in esclusiva a Rete Sport, ha parlato uno dei due giornalisti de Il Fatto Quotidiano che hanno lanciato linchiesta scoop sul bagarinaggio, i biglietti ai tifosi e i presunti affari con la malavita calabrese della ndrangheta. Andrea Giambartolomei ha riassunto così cosa può rischiare seriamente la Juventus a livello sportivo dopo questa nuova inchiesta a carico della società: «La Juve può rischiare una multa fino a 50.000 euro per aver ceduto i biglietti a credito. I gruppi ultras pagavano solo dopo aver incassato i soldi. Non so se sia possibile arrivare alla chiusura delle curve o alle partite giocate in altri stadi. Probabilmente non si andrà a togliere punti al club.. A livello penale poi la squadra potrebbe dichiararsi parte civile contro la malavita nel ultras, ma resta da vedere come ne uscirà realmente Andrea Agnelli, che sempre secondo il collega de Il Fatto ha già consegnato «una memoria agli investigatori che riepiloga quanto fatto dal club per tenere a bada gli ultras. Potrebbero esserci multe salate.
La Juventus in campo e quella fuori, in questo momento di grande difficoltà per Andrea Agnelli, sembrano essere due mondi avvero separati: i grandi successi e la continua macchina quasi perfetta di Allegri non corrisponde ad una calma e serenità in presidenza e con la proprietà degli Elkann. Come riportiamo qui sotto, i problemi tutti famigliari tra gli Agnelli e le indagini della Procura Federale sportiva sul caos biglietti allo Stadium rischiano di far saltare il banco in sede Juventus. Lo scoop più importante arriva dal Fatto Quotidiano, con le parole dellex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, ora procuratore della Federcalcio, durissime contro il presiedente bianconero. La procura federale della Figc accusa la Juve e il suo presidente di illeciti con bagarini e ambienti criminali: molto gravi le parole riferite dal Prefetto Pecoraro proprio rispetto al presidente Andrea Agnelli, riportate in ampi stralci dai colleghi dellAgi. «Con il dichiarato intento di mantenere lordine pubblico nei settori dello stadio occupati dai tifosi ultras, (Agnelli) non impediva ai tesserati, dirigenti e dipendenti della Juventus di intrattenere rapporti costanti e duraturi con i cosiddetti gruppi ultras, anche per il tramite e con il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata, autorizzando la fornitura agli stessi di dotazione di biglietti e abbonamenti in numero superiore al consentito, anche a credito e senza presentazione dei documenti di identità dei presunti titolari, così violando disposizione di norme di pubblica sicurezza sulla cessione dei tagliandi per assistere a manifestazioni sportive e favorendo, consapevolmente, il fenomeno del bagarinaggio.
Sono sempre più accesi i contrasti tra Andrea Agnelli e Beppe Marotta, che nel frattempo si è avvicinato a John Elkann: qualcosa sta per cambiare ai vertici della Juventus? Gli equilibri interni al club bianconero potrebbero essere scossi da un’altra vicenda giudiziaria, dopo il caos generato da Calciopoli nel 2006. La Procura di Torino sta indagando sul rapporto tra la società e i gruppi ultras, sulla gestione di biglietti e abbonamenti e sull’interesse della ‘ndrangheta per gli affari del bagarinaggio. La Procura federale avrebbe riscontrato una responsabilità della Juventus, che potrebbe incappare in una multa di 50mila euro. La società bianconera ha presentato il 13 gennaio le controdeduzioni, nelle quali si suggeriva di rivolgersi a Beppe Marotta, perché il presidente non si occupa dei biglietti. La Procura ha così concesso venti giorni di tempo all’amministratore delegato della Juventus per rispondere. Questa inchiesta senza dubbio imbarazza la società per i collegamenti con la mafia e per i risvolti drammatici, a partire dal suicidio di Raffaello Bucci, considerato l’intermediario tra la dirigenza e la tifoseria. La dirigenza della Juventus ha parlato di “compromesso” con la tifoseria per garantire la sicurezza e il presidente Andrea Agnelli ha ammesso una silente pressione dietro l’acquisto di biglietti da parte degli ultras. In questo complesso scenario vanno aggiunte le voci sui dissapori tra Andrea Agnelli e il cugino John Elkann, con il quale Beppe Marotta avrebbe instaurato un rapporto più stretto anziché allinearsi al presidente della Juventus.
Dei dissapori tra Andrea Agnelli e John Elkann ha parlato lo scrittore Gigi Moncalvo, autore tra gli altri dei libri “I lupi & gli Agnelli” e “Agnelli segreti”. Qualcosa sta cambiando nella Juventus, al cui interno si è creata una frattura profonda: è scoppiata una guerra interna dopo che il presidente bianconero ha lasciato la moglie Emma Winter e due bambini per mettersi con Deniz Akalin e per il fatto che quest’ultima sia rimasta incinta: nell’intervento a Radio Radio il giornalista ha spiegato che John Elkann e la moglie Lavinia vogliono far fuori Andrea Agnelli alla prima occasione utile. Inoltre, Elkann non avrebbe gradito la candidatura di Andrea Agnelli ad entrare nel cda della Ferrari. Il cugino sarebbe allora intervenuto, spingendo Francesco Calvo, ex di Deniz Akalin, a non firmare la separazione. Il presidente della Juventus non può, quindi, sposare la compagna e ora rischia di perdere il posto nel club bianconero: Beppe Marotta sarebbe dalla parte di John Elkann e Pavel Nedved sarebbe pronto a fare il presidente, se glielo chiedessero, quindi Andrea Agnelli è in minoranza per Gigi Moncalvo. «Se ora lo inseriscono nel cda della Ferrari, lo tolgono dalla Juve. E comunque se la squadra va fuori in Champions contro il Porto, o subito dopo, rischia di essere fatto fuori. E ovviamente accadrà lo stesso se dovesse fallire lo scudetto ha dichiarato lo scrittore.