Ecco puntuali dopo il triplice fischio le pagelle di Inter-Pescara con i voti ai ventidue in campo e ai due mister. Anche il Pescara si deve inchinare di fronte all’Inter di Pioli capace solamente di vincere: settimo successo di fila per i nerazzurri che battono il club abruzzese per 3 a 0 e in classifica scavalcano la Lazio al quarto posto in classifica. Tre punti meritati per i padroni di casa che hanno dimostrato di essere nettamente superiori agli avversari nonostante un inizio incoraggiante da parte degli ospiti, ma quando Icardi e compagni decidono di fare sul serio per i ragazzi di Oddo si fa durissima. Apre le danze D’Ambrosio che sugli sviluppi di un calcio d’angolo trafigge Bizzarri e porta in vantaggio l’Inter, prima dell’intervallo Joao Mario su assist di Perisic realizza la rete del raddoppio ipotecando di fatto i tre punti. Il Pescara, al quale viene – giustamente – annullato un gol a Verre, a inizio ripresa sfiora l’1-2 con sempre con Verre che non approfitta dell’uscita di Handanovic su Bahebeck per ribadire il pallone in rete a porta vuota. Ci sarà tempo anche per il terzo gol di Eder (viziato da un fuorigioco dell’assistman Icardi non segnalato dall’assistente di Calvarese) per il boato relativo all’ingresso in campo di Barbosa che non trova il suo primo gol in Serie A per l’opposizione di Bizzarri che ha impedito al Pescara di perdere con un passivo ancora più pesante.
Non c’è stata praticamente mai storia al Meazza con l’Inter troppo forte per questo Pescara.
I nerazzurri non si fermano più: settima vittoria di fila e zona Champions che si avvicina sempre più, con il quarto posto soffiato alla Lazio, e siamo certi che Pioli non ha alcuna intenzione di fermarsi qui.
Non impeccabile nella respinta sul tiro di Kastanos quando lascia il pallone vacante al centro dell’area di rigore. Nella ripresa esce con i tempi giusti su Bahebeck impedendogli di realizzare il gol dell’1-2 che avrebbe rimesso in discussione il risultato.
Sblocca la contesa firmando la rete dell’1 a 0 sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Si fa sempre trovare pronto e il suo lavoro in fase difensiva è encomiabile. (SANTON SV)
Pioli lo arretra visto che il posto che occupava prima se lo è preso Gagliardini, ma anche al centro della difesa se la cava molto bene impedendo a Bahebeck e Kastanos di andare in porta, insuperabile negli uno contro uno.
lui ad avere la prima nitida palla gol del match schiacciando di testa il pallone che esce di poco a lato, i centravanti del Pescara non riescono in alcun modo a eludere la sua marcatura.
La squalifica di Ansaldi gli apre le porte per una maglia da titolare, il giapponese se la cava nella maggior parte delle volte anche se deve spendere il cartellino giallo per fermare Zampano.
In meno di un mese è diventato una certezza granitica nell’Inter di Pioli, ormai è un punto di riferimento ben saldo nella linea mediana della squadra.
Non sempre impeccabile nei passaggi e nei lanci lunghi, in un paio di frangenti cerca la porta di Bizzarri ma oggi la sua mira non sembra proprio il suo forte.
L’uomo dei cross non rinuncia comunque a trovare la porta in prima persona, a inizio ripresa il suo destro si perde sul fondo e sulle fasce è quasi sempre inarrestabile. (BARBOSA 6 – Prova a far esplodere il Meazza che stravede per lui cercando di segnare il suo primo gol in Italia ma sulla sua strada trova Bizzarri)
Bizzarri gli nega il gol a metà primo tempo per ben due volte, al terzo tentativo il portoghese riesce a fare centro grazie al prezioso aiuto di Perisic che gli fornisce l’assist. Seconda rete in due gare, anche lui è letteralmente rinato grazie a Pioli.
Sul finire della prima frazione di gioco cerca la porta con un tiro teso ma non abbastanza angolato da impensierire Bizzarri, si rifarà fornendo l’assist vincente per il raddoppio di Joao Mario. (EDER 7 – A due minuti dall’ingresso in campo lascia il segno sul match firmando la rete del 3 a 0 che mette definitivamente KO il Pescara, quando tutti gli ingranaggi funzionano alla perfezione anche l’italo-brasiliano si esprime al meglio)
Anche stasera il centravanti argentino non segna ma i suoi movimenti (con e senza palla) sono preziosissimi per disorientare la difesa avversaria, fornisce l’assist a Eder per il terzo gol ma la sua posizione è viziata da un fuorigioco non segnalato dal guardalinee.
Come ai tempi della Lazio, il tecnico sfoggia il suo modulo preferito, il 4-2-3-1, e ora che la sua squadra marcia a pieno regime la Juventus è avvisata: passare sul cadavere dei nerazzurri sarà condizione necessaria e non sufficiente per ottenere il tre punti nel big match del prossimo weekend.
Da salvare solamente l’atteggiamento positivo dei ragazzi di Oddo a inizio gara, ma la buona volontà da sola non basta e i troppi errori in difesa costano la quattordicesima sconfitta in campionato agli abruzzesi che sembrano già rassegnati al ritorno in Serie B.
Il portiere argentino riscatta la pessima prestazione contro il Sassuolo: in due occasioni nega il gol a Joao Mario (al terzo tentativo il portoghese si sbloccherà comunque) ma deve alzare bandiera bianca sul tiro vincente di D’Ambrosio. Dopo non essere riuscito a evitare lo 0-3 di Eder trova il modo di dare un dispiacere al pubblico del Meazza chiudendo lo specchio della porta a Barbosa.
Un buon recupero su Joao Mario, fa ammonire Nagatomo in una gara correttissima, un timido tentativo da lontano senza creare alcun problema ad Handanovic, ma anche diversi palloni svirgolati e poca attenzione nel curare le marcature sugli avversari.
Non è facile per nessuno avere a che fare con un cliente scomodo come Icardi, l’ex-Atalanta fa del suo meglio ma è assolutamente insufficiente, nella ripresa si arrende agli acciacchi fisici (CRESCENZI 5,5 – Un pallone rubato a Joao Mario, e nulla più)
Libera l’area di rigore intercettando i cross più prevedibili, quando può mette la palla in calcio d’angolo ma in fase difensiva si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Sullo 0-0 gonfia la rete in netta posizione di fuorigioco, gol giustamente annullato. Nella ripresa potrebbe accorciare le distanze ma non trova la porta lasciata sguarnita da Handanovic che era andato a fermare Bahebeck.
Prova a stupire gli avversari con dei tunnel ad effetto fini a se stessi che lasciano il tempo che trovano, in fase di contenimento sbaglia tutto e non azzecca una mossa.
Piccolo spavento per lui quando prende una botta al ginocchio destro e in un primo momento non riesce a rialzarsi, grazie all’aiuto dei massaggiatori si rimetterà in piedi e proseguirà la gara senza dare l’apporto necessario per evitare la sconfitta.
Dopo l’annata promettente in B il nazionale albanese conferma i problemi di adattamento nella massima categoria, non riesce mai a superare con Miranda e non entra in area nemmeno con la collaborazione di Kastanos.
L’ex-Primavera della Juve si propone con personalità in mezzo al campo sapendosi disimpegnare molto bene per essere un classe ’99, impegna Handanovic con un tiro teso ma non abbastanza angolato. Cala vistosamente nella ripresa, e ci sta pure. (CERRI SV)
Non trova spazi per inserirsi in area e cercare la porta, passare tra le maglie della difesa nerazzurra è praticamente impossibile per il trequartista libico.
All’andata era riuscito a segnare ai nerazzurri, oggi non dà il bis. Disastroso in fase difensiva quando non marca D’Ambrosio che è così libero di concludere a rete. Ci riprova nella ripresa ma senza la convinzione necessaria.
La sensazione è che la sua squadra sia già rassegnata alla retrocessione e dunque il tecnico punta a lanciare i giovani (oggi è stata la volta di Kastanos) e da qui a fine campionato ne ha parecchi da poter sfoggiare.
Nessuno protesta sul gol annullato a Verre, il numero 7 del Pescara era nettamente in fuorigioco al momento del tiro di Kastanos respinto non nel migliore dei modi da Handanovic. Sarebbe stato da annullare il 3 a 0 dei nerazzurri, al momento di ricevere palla Icardi era infatti in offside, si tratta dell’unica macchia in un match assolutamente tranquillo e corretto.
Inter nettamente e meritatamente avanti sul Pescara in quel del Meazza, al termine del primo tempo i nerazzurri conducono per 2 a 0. Buon inizio da parte degli ospiti che danno per qualche minuto l’illusione di potersela giocare a viso aperto, Bahebeck (6) non trova la porta e successivamente viene anche annullato un gol a Verre (6) che aveva ribadito in rete dopo il tiro di Kastanos (6,5) respinto non proprio alla perfezione da Handanovic (5,5). E sul capovolgimento di fronte successivo arriva il primo gol dei padroni di casa con D’Ambrosio (7) che si inserisce perfettamente in area e fulmina Bizzarri (6,5), autore di un paio di parate notevoli su Joao Mario (7) e Perisic (6,5). A due minuti dal riposo l’Inter va a segno per la seconda volta: assist del croato per il gol del portoghese che a porta vuota non può proprio sbagliare, difesa del Pescara che lascia davvero a desiderare.
A inizio gara lascia sfogare gli avversari per qualche minuto, poi gli uomini di Pioli prendono il comando delle operazioni e impongono il loro gioco agli ospiti, andando a segno per due volte e mettendo decisamente in discesa la gara.
Oltre al gol il numero 33 nerazzurro non sbaglia assolutamente nulla in fase difensiva, prestazione da incorniciare finora.
Non proprio eccezionale la respinta sul tiro di Kastanos che spiana la porta a Verre, che non trova il gol solamente per la segnalazione di offside da parte del guardalinee.
Ai ragazzi di Oddo la buona volontà non manca mai ma i troppi errori in fase difensiva sono un’ulteriore conferma di come questa squadra stia affrontando il campionato di Serie A con un organico non all’altezza.
Il talento proveniente dal vivaio della Juventus si mette in mostra con un paio di giocate davvero niente male.
Nell’1 a 0 dell’Inter si perde completamente la marcatura su D’Ambrosio che può depositare indisturbato il pallone in rete. (Stefano Belli)
Il portiere argentino riscatta la pessima prestazione contro il Sassuolo: in due occasioni nega il gol a Joao Mario (al terzo tentativo il portoghese si sbloccherà comunque) ma deve alzare bandiera bianca sul tiro vincente di D’Ambrosio. Dopo non essere riuscito a evitare lo 0-3 di Eder trova il modo di dare un dispiacere al pubblico del Meazza chiudendo lo specchio della porta a Barbosa.
Un buon recupero su Joao Mario, fa ammonire Nagatomo in una gara correttissima, un timido tentativo da lontano senza creare alcun problema ad Handanovic, ma anche diversi palloni svirgolati e poca attenzione nel curare le marcature sugli avversari.
Non è facile per nessuno avere a che fare con un cliente scomodo come Icardi, l’ex-Atalanta fa del suo meglio ma è assolutamente insufficiente, nella ripresa si arrende agli acciacchi fisici (CRESCENZI 5,5 – Un pallone rubato a Joao Mario, e nulla più)
Libera l’area di rigore intercettando i cross più prevedibili, quando può mette la palla in calcio d’angolo ma in fase difensiva si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Sullo 0-0 gonfia la rete in netta posizione di fuorigioco, gol giustamente annullato. Nella ripresa potrebbe accorciare le distanze ma non trova la porta lasciata sguarnita da Handanovic che era andato a fermare Bahebeck.
Prova a stupire gli avversari con dei tunnel ad effetto fini a se stessi che lasciano il tempo che trovano, in fase di contenimento sbaglia tutto e non azzecca una mossa.
Piccolo spavento per lui quando prende una botta al ginocchio destro e in un primo momento non riesce a rialzarsi, grazie all’aiuto dei massaggiatori si rimetterà in piedi e proseguirà la gara senza dare l’apporto necessario per evitare la sconfitta.
Dopo l’annata promettente in B il nazionale albanese conferma i problemi di adattamento nella massima categoria, non riesce mai a superare con Miranda e non entra in area nemmeno con la collaborazione di Kastanos.
L’ex-Primavera della Juve si propone con personalità in mezzo al campo sapendosi disimpegnare molto bene per essere un classe ’99, impegna Handanovic con un tiro teso ma non abbastanza angolato. Cala vistosamente nella ripresa, e ci sta pure. (CERRI SV)
Non trova spazi per inserirsi in area e cercare la porta, passare tra le maglie della difesa nerazzurra è praticamente impossibile per il trequartista libico.
All’andata era riuscito a segnare ai nerazzurri, oggi non dà il bis. Disastroso in fase difensiva quando non marca D’Ambrosio che è così libero di concludere a rete. Ci riprova nella ripresa ma senza la convinzione necessaria.
La sensazione è che la sua squadra sia già rassegnata alla retrocessione e dunque il tecnico punta a lanciare i giovani (oggi è stata la volta di Kastanos) e da qui a fine campionato ne ha parecchi da poter sfoggiare.
Non impeccabile nella respinta sul tiro di Kastanos quando lascia il pallone vacante al centro dell’area di rigore. Nella ripresa esce con i tempi giusti su Bahebeck impedendogli di realizzare il gol dell’1-2 che avrebbe rimesso in discussione il risultato.
Sblocca la contesa firmando la rete dell’1 a 0 sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Si fa sempre trovare pronto e il suo lavoro in fase difensiva è encomiabile. (SANTON SV)
Pioli lo arretra visto che il posto che occupava prima se lo è preso Gagliardini, ma anche al centro della difesa se la cava molto bene impedendo a Bahebeck e Kastanos di andare in porta, insuperabile negli uno contro uno.
È lui ad avere la prima nitida palla gol del match schiacciando di testa il pallone che esce di poco a lato, i centravanti del Pescara non riescono in alcun modo a eludere la sua marcatura.
La squalifica di Ansaldi gli apre le porte per una maglia da titolare, il giapponese se la cava nella maggior parte delle volte anche se deve spendere il cartellino giallo per fermare Zampano.
In meno di un mese è diventato una certezza granitica nell’Inter di Pioli, ormai è un punto di riferimento ben saldo nella linea mediana della squadra.
Non sempre impeccabile nei passaggi e nei lanci lunghi, in un paio di frangenti cerca la porta di Bizzarri ma oggi la sua mira non sembra proprio il suo forte.
L’uomo dei cross non rinuncia comunque a trovare la porta in prima persona, a inizio ripresa il suo destro si perde sul fondo e sulle fasce è quasi sempre inarrestabile. (BARBOSA 6 – Prova a far esplodere il Meazza che stravede per lui cercando di segnare il suo primo gol in Italia ma sulla sua strada trova Bizzarri)
Bizzarri gli nega il gol a metà primo tempo per ben due volte, al terzo tentativo il portoghese riesce a fare centro grazie al prezioso aiuto di Perisic che gli fornisce l’assist. Seconda rete in due gare, anche lui è letteralmente rinato grazie a Pioli.
Sul finire della prima frazione di gioco cerca la porta con un tiro teso ma non abbastanza angolato da impensierire Bizzarri, si rifarà fornendo l’assist vincente per il raddoppio di Joao Mario. (EDER 7 – A due minuti dall’ingresso in campo lascia il segno sul match firmando la rete del 3 a 0 che mette definitivamente KO il Pescara, quando tutti gli ingranaggi funzionano alla perfezione anche l’italo-brasiliano si esprime al meglio)
Anche stasera il centravanti argentino non segna ma i suoi movimenti (con e senza palla) sono preziosissimi per disorientare la difesa avversaria, fornisce l’assist a Eder per il terzo gol ma la sua posizione è viziata da un fuorigioco non segnalato dal guardalinee.
Come ai tempi della Lazio, il tecnico sfoggia il suo modulo preferito, il 4-2-3-1, e ora che la sua squadra marcia a pieno regime la Juventus è avvisata: passare sul cadavere dei nerazzurri sarà condizione necessaria e non sufficiente per ottenere il tre punti nel big match del prossimo weekend.