La morte di Ezio Pascutti ha scosso il mondo dello sport anche perchè sicuramente questi oltre ad essere un grande campione era anche un uomo di spessore morale incredibile. Parole importanti sono arrivate anche dal giornalista Ivan Zazzaroni che ha sottolineato su Twitter un momento incredibile di quando segnò un gol vermaente incredibile in tuffo, un ricordo dell’ultimo Scudetto del Bologna. Ecco come ha commentato: “Caro Ezio Pascutti, questa foto, il tuo gol in tutti i bar di Bologna: il nostro orgoglio. Addio, campione forte e fragile, uomo sfortunato. #Pascutti“, clicca qui per l’immagine e per i tweet dei follower. Sicuramente tutto il trasporto espresso dagli addetti di lavoro è un altro esempio del valore di Ezio Pascutti.



La morte di Ezio Pascutti ha richiamato alla memoria tanti episodi della carriera dello storico attaccante del Bologna che nel 1964 vinse l’ultimo scudetto della propria storia. Pascutti era un mito nel capoluogo emiliano, tanto che il sindaco Virginio Merola ha annunciato un giorno di lutto a Bologna in occasione dei funerali, ma sicuramente in tanti vogliono ricordarlo in modo più allegro, magari rievocando il gol più celebre della carriera di Pascutti. Gol che divenne celeberrimo anche perché immortalato da uno scatto fotografico di Maurizio Parenti dell’ANSA, foto che ancora oggi è presente in tantissimi bar della città. Era il 1966 e la rete di Ezio Pascutti lanciato in tuffo rasente a cancellare la rincorsa disperata di Tarcisio Burgnich divenne famosa, anche perché fu uno dei tanti capitoli della rivalità allora assai sentita fra i felsinei e l’Inter. “Nessuno si accorse che mi imbalzai sulla linea di porta”, raccontò scherzando il protagonista del gol in occasione del centenario del Bologna, lasciando di stucco chi lo ascoltava.



Bologna è in lutto: il sindaco della città, Virginio Merola, ha infatti deciso di proclamare una giornata interamente dedicata al cordoglio per la morte di Ezio Pascutti, storica ala della formazione felsinea. Come riporta Ansa, il giorno di lutto sarà osservata “in concomitanza dei funerali”. Funerali che non sono ancora stati fissati, ma che saranno nei prossimi giorni; la nota prosegue ricordando che per l’occasione gli edifici comunali della città di Bologna esporranno la bandiera comunale listata a lutto, per ricordare “il grande campione del Bologna FC”. Non la prima volta che questo accade: nel febbraio 2009 infatti Bologna si era vestita a lutto per onorare la scomparsa di Giacomo Bulgarelli, altro campionissimo della squadra di calcio, morto a 69 anni e compagno di squadra di Pascutti per tanti anni, compreso quello dello scudetto del 1964.



Il calcio dal’addio a un personaggio indimenticabile come l’ex ala del Bologna Ezio Pascutti. Muore nel capoluogo emiliano dove aveva trovato la sua seconda casa, aveva settantanove anni. Il club felsieno ha subito espresso il suo cordoglio per quello che considera uno dei figli più amati. Nel suo comunicato la società scrive: “E’ scomparso Ezio Pascutti che da tempo era ricoverato in una casa di cura bolognese a cuausa di una malattia. Addio Campione. Il Bologna piange uno dei suoi figli più amati di tutti i tempi“. Sono arrivate parole di sostegno anche da parte del Sindaco Virginio Merola che ha sottolineato come se ne va un protagonista che ha fatto sognare tutta la città. Parole di stima arrivano da tutto il mondo del calcio e anche dello sport perchè comunque va ricordato che Ezio Pascutti è stato uno che ha sempre dimostrato anche fuori dal campo di essere una persona di grande valore.

Si è spento ieri sera Ezio Pascutti storica ala ed ex allenatore, aveva settantanove anni. Pascutti nasce a Mortegliano il primo giugno del 1937. Nel 1955 quando aveva appena diciotto anni viene acquistato dal Bologna con il quale poi passerà tutta la sua carriera. Con la squadra felsinea ha collezionato 296 presenze mettendo a segno un numero incredibile di reti ben 130 protagonista assoluto dell’ultimo Scudetto del 1964. Era un’ala eclettica, sempre in grado di saltare l’uomo e di puntare la porta. Riuscì a guadagnarsi anche la nazionale, ma chiusoda grandissimi campioni alla fine indossò la maglia azzurra solamente diciassette volte e mise a segno otto reti. Dopo una carriera di successi come calciatore decise di prendere anche la strada dell’allenatore con fortune però ben diverse. Fece il suo debutto in panchina nella stagione 1969/70 con la Vis Pesaro. Fu poi allenatore anche di Baracca Lugo, Sassuolo e Russi tornando poi al Sassuolo nella stagione 1986/87 per chiudere la sua carriera da allenatore.