Dal mondo del cinema a quello dello sport: una denuncia di stupro scuote anche il mondo della ginnastica artistica. Ad avanzarla è Tatiana Gutsu, che alle Olimpiadi del 1992 vinse due ori, un argento e un bronzo rappresentando la Csi, la Comunità degli Stati indipendenti, nata dallo scioglimento dell’Urss. Ha usato il social network più famoso al mondo, Facebook, per denunciare una leggenda del suo mondo: ha svelato di essere stata violentata da Vitaly Scherbo. In quei Giochi, ai quali Jury Chechi non partecipò per un infortunio al tendine d’Achille, l’atleta bielorusso vinse sei ori, realizzando un record. Solo Phelps e Spitz, ma in altre discipline, sono riusciti a fare meglio nella storia delle Olimpiadi. Tatiana Gutsu, ucraina diventata cittadina americana nel 2003, ha deciso solo ora di rendere pubblico un episodio che risale a quando lei aveva 15 anni, mentre Vitaly Scherbo ne aveva 19.
Lo stupro denunciato da Tatiana Gutsu sarebbe avvenuto a Stoccarda, durante gli Europei, con la complicità dei compagni di squadra presenti che non l’avrebbero difesa. Vitaly Scherbo viene definito dalla ginnasta «un mostro che l’ha «imprigionata nella paura per tanti anni. Nel messaggio pubblicato sui social l’atleta si è detta convinta del fatto che ora Scherbo proverà a difendersi: «Ma i miei dettagli sono molto più forti delle sue parole. Ora sono forte. Quello dell’atleta bielorusso non è stato l’unico nome che Tatiana Gutsu ha fatto: «Tatyana Toropova pensavo fosse una mia amica, grazie per non essere stata coraggiosa per me, ora alzati e combatti con me per i diritti delle donne. Eri là, hai sentito tutto e non ti sei mai alzata a proteggermi. Un racconto agghiacciante, nel quale tira in ballo Rustam Sharipov, olimpionico a Barcellona e Atlanta che avrebbe coperto Scherbo: «Grazie per non avermi aiutata quando ero una ragazzina. Per ora i diretti interessati non rispondono, ma questa denuncia fa davvero tanto rumore.