Non gioca a calcio da tre anni, ma Adriano continua a far parlare di sé, e questo è senza dubbio un merito, se non fosse che il più delle volte si tratta di vicende bizzarre. E quella che vi stiamo per raccontare non fa eccezione. L’Imperatore ha lanciato un’accusa a dir poco particolare su Instagram contro una donna misteriosa, che pare gli abbia fatto una macumba. Ecco allora spiegate le ragioni per le quali Adriano Leite Ribeiro non è più lo stesso: tutta colpa di una pratica magica! «So che c’è qualcuno che mi sta facendo una macumba, ma non funzionerà, perché Dio è più grande. Meglio che tu ti occupi della tua vita, ha detto l’ex attaccante dell’Inter in un video pubblicato sul proprio profilo social. Ma non è finita qui: «So che si tratta di una donna, ma non serbo rancore. Provo solo pena. La mia famiglia prega per me tutti i giorni. L’invito alla donna misteriosa è di rispettare la vita altrui, come lui rispetta la religione di tutto. Il video è stato cancellato da Instagram, ma la stampa brasiliana ha dato risalto all’episodio, che pian piano si è allargato a macchia d’olio.
RITORNA IN CAMPO? “VOGLIO FARLO PER ME”
Nel frattempo però Adriano Leite Ribeiro, meglio conosciuti dai tifosi dell’Inter e da tutti gli appassionati di calcio come l’Imperatore, potrebbe presto tornare a giocare. Del resto non ha mai ufficialmente annunciato l’addio al calcio. Pronto a rimettersi in gioco, il 35enne brasiliano ha svelato l’intenzione di voler tornare ad allenarsi per provare a rientrare in campo. All’orizzonte c’è un nuovo progetto: «Lavorerò per tutto il mese di gennaio senza nessun club. Ho continuato a mantenere il mio corpo da quando mi sono fermato, per questo sono disposto a lavorare duro: ho la consapevolezza di avere molta persistenza. Voglio tornare, lo voglio fare per me, ha confessato in un’intervista rilasciata a Conversa. Ha tanto da dimostrare a sé prima che agli altri Adriano, che vuole capire se può continuare a giocare. Nell’intervista ha parlato anche del passato, con la consapevolezza di chi sente di essersi fermato a metà strada. Ha inciso forse anche la perdita del padre: «Quando poi venne a mancare, sono stato malissimo per molti mesi. Ero all’Inter ed ho preferito tornare in Brasile. Da allora però niente è stato più come prima.