Forte presa di posizione da parte del presidente della Lazio Lotito, che ha deposto una corona di fiori all’entrata della sinagoga di Roma in segno di condanna rispetto agli adesivi raffiguranti Anna Frank con la maglia giallorossa, chiara provocazione antisemita ideata negli ambienti della tifoseria biancocelesta. Queste le parole di Claudio Lotito, riportate da La Repubblica:”La Lazio ha sempre messo in campo azioni ed iniziative contro ogni forma di razzismo perciò ci dissociamo da tutto questo. La stragrande maggioranza della tifoseria laziale è antirazzista e contro ogni forma di antisemitismo. Sono qui per esprimere la nostra totale dissociazione nei confronti di ogni xenofobia, razzismo, antisemitismo. La società ha messo in atto tutte le iniziative per prevenire questi fenomeni e la maggioranza dei tifosi condivide la nostra posizione. La Lazio promuoverà un’iniziativa annuale, 200 persone faranno un viaggio annuale ad Auschwitz per mettere in condizione i ragazzi di capire di cosa stiamo parlando”. (agg. di Dario D’Angelo)
RENZI, “IN CAMPO CON LA STELLA DI DAVID”
Si moltiplicano le reazioni dopo il ritrovamento di adesivi antisemiti raffiguranti Anna Frank, simbolo delle vittime innocenti della Shoah, con la maglia della Roma rinvenuti nella curva occupata dagli ultras della Lazio al termine della partita contro il Cagliari. A dire la sua, attraverso un post su Facebook, è stato anche il segretario del Pd, Matteo Renzi:”Se io fossi il presidente di una squadra di calcio, domani scenderei in campo con la Stella di David al posto dello sponsor. E spiegherei ai ragazzi delle curve perché quando pronuncio il nome di Anna Frank mi vengono i brividi. Restiamo umani, amici”. Nel frattempo il presidente dell Lazio ha confermato la sua presenza tra pochi minuti (alle 12) alla sinagoga di Roma: a smentire le voci di un presunto annullamento della visita è stato il responsabile della comunicazione del club biancoceleste, Arturo Diaconale, come riporta rainews:” una decisione autonoma della Lazio, non farlo ci esporrebbe al rischio di ritrovarci al centro di accuse ingiuste. La società ha moltiplicato le iniziative contro il razzismo e lantisemitismo, promuovendo unazione di convincimento presso le frange più riottose della tifoseria”. (agg. di Dario D’Angelo)
INSULTI ANTISEMITI
Gli ultras della Lazio nellocchio del ciclone: in curva sud per la squalifica del settore tradizionalmente occupato, la curva nord, a causa di cori considerati razzisti dal giudice sportivo, dopo il match della squadra di Simone Inzaghi contro il Cagliari sono stati trovati adesivi raffiguranti Anna Frank, la tredicenne autrice dellomonimo diario, vittima dellOlocausto, con indosso una maglia della Roma. Un gesto che ha causato lindignazione della Comunità Ebraica di Roma, a partire da Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma, che in un tweet ha dichiarato: Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi. mostrando gli adesivi che esibivano, oltre alla foto incriminata di Anna Frank, anche frasi come Romanista ebreo e Romanista Aronne Piperno, in riferimento al personaggio del film Il marchese del Grillo, lebanista ebreo al servizio del personaggio interpretato da Alberto Sordi.
LA FIGC APRE UN’INCHIESTA
La FIGC ha aperto uninchiesta sullaccaduto, sottolineando tramite il presidente Carlo Tavecchio: I volantini antisemiti offendono una comunità e tutto il nostro Paese. E’ un atteggiamento inqualificabile. Sulla vicenda si è espresso anche il Ministro dello Sport, Luca Lotti: Quello che è accaduto ieri sera è gravissimo, non ci sono giustificazioni: sono episodi da condannare, senza se e senza ma. Sono certo che le autorità competenti faranno luce su quanto avvenuto e che i colpevoli saranno presto individuati e condannati. Ora la Lazio rischia una sanzione più pesante, per il comportamento della propria tifoseria, rispetto a quella già subita della chiusura per due turni della Curva Nord: si potrebbe arrivare anche ad un turno giocato completamente a porte chiuse, così come il club capitolino ha dovuto già fare in Europa League contro lo Zulte Waregem, per fatti relativi a due anni fa in una trasferta disputata a Praga.
LA RISPOSTA DEGLI IRRIDUCIBILI
La risposta degli Irriducibili, gli ultras della Lazio, non è tardata ad arrivare con un comunicato: Rimaniamo stupiti da questo clamore mediatico. Esistono altri “casi” che meriterebbero le aperture dei telegiornali e ampie pagine di giornale. Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto. Ci meravigliamo che queste, che vengono considerate offese, insulti o chissà che altro, quando però arrivano nei nostri confronti non scandalizzino nessuno. Gli stessi adesivi ce li ritroviamo anche nella nostra curva, ma non stiamo di certo a piagnucolare perché nessuno s’indigna per questo. Noi siamo della Lazio e non si piange! Tutto deve rimanere nell’ambito del “nulla”: si tratta di scherno e sfottò da parte di qualche ragazzo forse, perché in questo ambito dovrebbe essere collocata questa cosa, anche in virtù del fatto che, come da sentenza di tribunale, non è reato apostrofare un tifoso avversario accusandolo di appartenere ad altra religione. Ma evidentemente nemmeno la Figc se ne ricorda, se è vero che hanno aperto un’inchiesta. Sono manovre per colpire la Lazio, che si sta affermando come una tra le migliori realtà di questo campionato, e i suoi tifosi che invece tanto stanno provando a fare, con molteplici iniziative di cui nessuno ne parla“.