MONTELLA ESONERATO? Il calcio è così, in grado di portarti dalle stelle alla graticola in poco meno di un paio di mesi. E’ questo che sta accadendo a Vincenzo Montella, tecnico di un Milan che aveva fatto una grande rivoluzione in estate e che sembrava pronto a lottarsi la vittoria dello Scudetto. In pochi mesi però dalle parti di Milanello hanno capito che il calcio non si fa con le figurine e che per diventare squadra ci vuole molto tempo e soprattutto lavoro. Montella è stato il capro espiatorio di una squadra costruita forse con troppa fretta e anche un po’ di superficialità. Questo perché oltre all’arrivo di tanti campioni, sono andati via calciatori che a oggi avrebbero fatto molto comodo e che stanno facendo bene con le nuove maglie. Si è parlato tanto del vice-Kessie, ma non si è valutato il fatto che sono stati sbolognati con un po’ troppa fretta giocatori come Andrea Poli, Juraj Kucka e Andrea Bertolacci che avrebbero potuto dare un po’ di continuità a questa squadra. La questione della fascia di capitano poi è un caso a parte, eticamente scorretto. Riccardo Montolivo e Manuel Locatelli sono rimasti praticamente sempre in panchina, al cospetto di un Lucas Biglia per ora non di certo all’altezza della situazione. Davanti poi ancora più confusione con tanti soldi spesi per André Silva all’inizio del calciomercato e poi il ripensamento di metà agosto alla disperata ricerca di un altro attaccante, come se il portoghese non fosse stato proprio acquistato. L’arrivo di Nikola Kalinic e l’esplosione di Patrick Cutrone hanno generato solo altri dubbi nella testa di un Vincenzo Montella che si è ritrovato a gestire un gruppo di calciatori importanti, di cui alcuni, come Hakan Calhanoglu, che non servivano per l’idea di squadra che aveva in mente il tecnico. 



E ora chi ci rimette di più? Sicuramente Vincenzo Montella che è passato dall’essere osannato, forse un po’ troppo in fretta, per aver riportato un trofeo nella bacheca rossonera, anche se solo una Supercoppa italiana, e per aver centrato una qualificazione in Europa, sì ma dai preliminari di Europa League. I dubbi aumentano anche sul tecnico che in maniera evidente è in difficoltà di gestione, che cambia squadra e modulo quasi tutte le partite e che nelle ultime quattro partite ha fatto un solo punto. Montella sa bene che se stasera al Bentegodi contro il solido Chievo Verona di Rolando Maran non si otterrà una vittoria il suo rapporto con il Milan potrebbe finire. Non solo questo perché a quel punto anche la sua carriera da allenatore sarebbe messa in forte dubbio nonostante la gavetta tra Catania, Fiorentina e Sampdoria. Perché negli ultimi anni chi si è accomodato sulla panchina rossonera ha poi fatto il percorso inverso verso una squadra con sicuramente altri obiettivi. Lo dimostrano i percorsi di Sinisa Mihajlovic, Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi che piano piano stanno cercando di ritornare ai fasti del pre-Milan. Servirebbe del tempo, ma ora Montella non ne ha più e deve in fretta trovare una soluzione per vincere un Chievo-Milan che una volta sarebbe stata pura diplomazia.

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