Il gelo tra Ucraina e Russia continua anche sui campi di gioco. E’ recentissima la notizia che ha visto la confisca di un club di calcio, il Metalist Kharkiv, da parte dell’Ucraina nei confronti dell’oligarca filorusso Serghii Kurchenko. La mossa è da intendersi come prettamente politica, oltre che economica, perché l’oligarca era considerato molto vicino a Viktor Ianukovich, a sua volta favorevole al regime di Vladimir Putin. In una nota l’Ucraina ha espresso tutta la sua soddisfazione per questa squadra di calcio. Sul sito Ansa.it è possibile leggere le dichiarazioni trionfali, consistenti in un ‘finalmente il Metalist apparterrà a loro (cioè agli abitanti di Kharkiv) e non più a cleptocrati fuggitivi.’ Le parole sono di Iuri Lutsenko, che rivestiva la carica di Ministro dell’Interno. Sarà interessante, a questo punto, capire chi è Serghii Kurchenko, un’ oligarca che si è visto confiscare diverse proprietà negli ultimi anni: la squadra di calcio Metalist Kharkiv è solo l’ultima in ordine di tempo. In passato Kurchenko aveva visto passargli via da sotto al naso anche alcune raffinerie ad Odessa. Chi è Serghii Kurchenko?
CHI E’ SERGHII KURCHENKO
Innanzitutto è bene chiarire che l’oligarca che aveva in mano la squadra di calcio del Metalist Kharkiv non è affatto un attempato uomo d’affari. O almeno è questo il modo in cui ce lo immagineremmo, ma non è per niente così: Serghii Kurchenko è un giovane uomo di appena trentadue anni, anche se ben più ricco degli uomini che mediamente hanno la sua età. Oltre che essere un’ oligarca, come dicevamo, Kurchenko è anche (e soprattutto) un uomo d’affari. Il suo princiale business è nel gas, dato che è il proprietario e fondatore della importante compagnia denominata ‘Gas Ukraine 2009’. Come riportato anche dalla versione inglese di Wikipedia, l’oligarca ha da sempre avuto un rapporto difficile con la giustizia e ha subìto diversi procedimenti penali con l’accusa di corruzione. Il suo legame con la Russia, poi, è un fatto ampiamente riconosciuto dato che lo stesso businessman fuggì dalla sua Nazione natale nel marzo del 2014 per recarsi proprio in Russia. Dopo le raffinerie, ecco che un altro pezzo del suo impero crolla: adesso gli abitanti di Kharkiv possono davvero sognare in grande.