Seconda sosta del Campionato di Serie A 2017-2018 per gli impegni con le nazionali in vista del torneo di qualificazione ai Mondiali 2018: facciamo un punto su cosa sta succedendo in questa appassionate stagione di calcio, dove sono tanti i record già crollati. La classifica alla giornata numero 7 vede in testa il Napoli di Maurizio Sarri, incredibilmente a pieni punti, seguita dalla Juventus Campione d’Italia che invece ha frenato la sua cavalcata a Bergamo contro l’Atalanta, con un pareggio a dir poco discusso, dove nel mirino delle polemiche è finita ancora una volta la Var: terza una sorprendete Inter sotto la guida del ex giallorosso Luciano Spalletti. Per parlare di tutto questo abbiamo sentito Luca Pellegrini storico capitano della Sampdoria dello scudetto del 1991 e attualmente commentatore a Sky: eccolo in questa intervista esclsuiva a ilsussidiario.net.
Sarà veramente l’anno del Napoli? Potremmo sicuramente dire che il Napoli ha trovato tanta autostima rispetto alla scorsa stagione, sta facendo molto bene in questo campionato. Riesce a comportarsi bene e a risolvere alcuni incontri a suo favore come a Ferrara con la Spal. Credo che si possa dire che sarà una delle due squadre che arriverà fino in fondo.
Cosa manca però alla squadra di Sarri per competere con la Juventus? Il Napoli punta sulle individualità dentro un collettivo molto ben organizzato. E’ questa la caratteristica del suo gioco, orchestrato da un ottimo allenatore come Sarri.
La formazione bianconera sembra avere una rosa più grande: Dybala è l’uomo in più? Credo che la Juventus in questo momento sia molto dipendente da Dybala e debba puntare molto su Higuain senza togliere alla bravura di giocatori come Mandzukic e Cuadrado.
Mertens è ormai decisivo quanto Dybala? E’ un giocatore molto forte ma nel Napoli non segna solo lui ma anche altri attaccanti come gli stessi difensori. Il Napoli punta sulle individualità dentro un grande collettivo.
Si potrebbe fare un’analogia con la sua Sampdoria dello scudetto del 1991? No perchè allora era un calcio diverso più basato sulle individualità. Poi arrivò Sacchi che portò un tipo di gioco diverso. La Sampdoria si confrontò solo con una squadra di quel tipo che era il Milan. Ora il calcio è proprio cambiato, è un calcio che punta molto sul collettivo.
Inter è seconda in classifica: la mancanza delle coppe potrebbe aiutarla nella lotta per lo scudetto? L’Inter è un’ottima squadra ma in fase di costruzione, una squadra affidata alle lune. Una squadra che dipende dal talento di alcuni suoi giocatori, che potrà crescere in prospettiva.
Cosa si aspetta dalla Roma? D’estate la formazione di Di Francesco non era tra le più quotate eppure è tra le prima in classifica. Anche la Roma si può considerare una squadra in prospettiva: come l’Inter è una formazione che potrà far bene in questo campionato. Potrà crescere soprattutto quando avrà assimilato il tipo di gioco che piace a Di Francesco, che aveva fatto la fortuna del Sassuolo, basato molto sulla velocità. La Roma sta assimilando gli automatismi, gli schemi del suo allenatore, quando questa cosa sarà completata non potremo che vederne ancora di più i frutti.
Lazio è stata forse una sorpresa, mentre il Milan, dopo un mercato entusiasmante sta tradendo le aspettative: come sarà la stagione di queste due squadre? Penso che la Lazio sia una squadra che quando è al completo possa mettere in difficoltà qualsiasi formazione che incontra. Era stato così col Milan, la Juventus, il Napoli nel primo tempo della partita di campionato.
Tanti i meriti di Simone Inzaghi. Simone Inzaghi sta dimostrando di essere un allenatore psicologo che capisce fino in fondo i suoi giocatori, come era stato per Mourinho all’Inter. Con quell’empatia fondamentale nel mondo del calcio e della vita.
E il Milan? Per il Milan invece ci vorrà tempo prima di riuscire a trovare le modalità giuste per un percorso ideale in questo campionato. Bisognerà aspettare prima di trovare gli schemi giusti per il calcio che si vuole proporre.
Quali sono le squadre che le sono piaciute e quali quelle che invece stanno facendo meno del previsto secondo lei? Nessuno si aspettava che l’Atalanta potesse ripetersi a questo livello, merito anche di Gasperini il suo allenatore. Poi certo dal Milan ci si aspettava di più.
Come vede la lotta per i posti Europa? Ci potrà rientrare anche il Torino? Considerato che i primi sei posti dovrebbero essere di Juventus, Napoli, Roma, Inter, Milan, Lazio, credo che il Torino, anche la Fiorentina e l’Atalanta dovrebbero lottare per l’altro posto per l’Europa League. Lo stesso Torino è stato costruito per questo obiettivo.
Dove potrà arrivare la Sampdoria invece? Si punta all’Europa? La Sampdoria sta facendo bene e magari spera di arrivare a questo traguardo non previsto ad inizio stagione. I blucerchiati dopo tutto, tranne la sconfitta di Udine hanno sempre fatto bene. La Sampdoria però dovrà avere un atteggiamento diverso di quello visto a Verona, magari come aveva fatto la Lazio per centrare questo obbiettivo l’anno scorso.
Il Genoa pare in una situazione di crisi totale, che cosa sta succedendo? E’ ancora presto per stilare giudizi come dimostra la storia del Crotone l’anno scorso. Quanto al Genoa è in un momento difficile, ci sarà tempo di recuperare. Sarà però importante recuperare dei punti per gennaio e fare un mercato importante per ovviare a quelle carenze nell’organico che ci sono. Poi bisognerà vedere se ci sarà ancora fiducia nell’allenatore, bisognerà stabilire come è la questione societaria.
Che dire delle nuove tecnologie arbitrali, come la Var: potrebbe mettere a rischio l’essenza vera del calcio? La Var è una cosa positiva, sta migliorando molte situazioni di tante partite. Sta aiutando gli arbitri nello svolgimento delle loro partite. Magari ci fosse stata qualche anno fa, avrebbe permesso di risolvere in modo diverso tanti incontri, tanti campionati.
(Franco Vittadini)