La morte di Aldo Biscardi ha scosso il mondo del calcio ma i commenti positivi non sono arrivati proprio da tutti. Mentre la gente continua a scrivere parole di cordoglio sul conduttore del ‘Processo del Lunedì’, le stilettate giungono proprio da quelli che per primi avrebbero dovuto difenderlo: i colleghi giornalisti. Su Twitter Paolo Ziliani ha postato due immagini relative ai procedimenti che Aldo Biscardi aveva subìto durante l’uragano Calciopoli del 2006, che spazzò via tutto (o quasi) il marciume del calcio. Tra le illustri teste cadute della maxi-inchiesta ci fu la triade (Moggi-Giraudo-Bettega) e tanti altri nomi del pallone dell’epoca tra cui anche Aldo Biscardi. Ziiani ha mostrato screenshot di interviste passate in cui si parlava dell’influenza di Moggi su Bicardi, che grazie al suo carisma manipolava i sondaggi o ‘orientava’ le discussioni da una parte ben precisa. Nell’altra immagine, ancora più esplicita, si riportava la sentenza della Cassazione. Sicuramente un messaggio-verità quello di Paolo Ziliani che però, ammettiamolo, avrebbe potuto anche emergere con tempistiche diverse. Non proprio un gesto elegante, quindi; non proprio da Ziliani. (agg. Francesco Agostini)
Era un uomo simpatico. Che però faceva il giornalista così. E così non va bene. E bisogna dirlo, sennò crolla tutto.#Biscardi pic.twitter.com/W4e7EstP3g
— Paolo Ziliani (@ZZiliani) 8 ottobre 2017
IL PROCESSO DEL LUNEDÌ CONTINUA
Oggi è lunedì, non poteva esserci giorno migliore per salutare e omaggiare Aldo Biscardi, nel giorno del suo Processo che per anni ha avuto luogo con polemiche, rivisitazioni, “sgoob” come diceva lui. L’addio nel quartiere della Balduina avverrà tra qualche ora e già i primi amici e conoscenti arrivano alla spicciolata per iniziare a salutare la famiglia che ieri ha dato il triste annuncio della sua morta. Oggi tra l’altro il Processo del Lunedì è ricominciato anche sui giornale, come “tradizione” biscardiana ha sempre voluto: prima la lite tra i giornalisti sportivi che amavano/odiavano il Pel di Carota molisano, poi gli omaggi curiosi e pieni di aneddoti sui quotidiani in edicola. Il giorno dopo del “grande evento” che ha scosso tutti, ecco qualche chicca raccolta da Prima Online: «Nessuna Var sostituirà il suo ‘moviolone’ in tv: cronista d’astuzia, Biscardi non ha mai vantato o esibito cultura o erudizione, ha badato sempre al sodo, da cronista aveva l’orecchio migliore di chiunque altro. Previa mancia, si faceva assegnare, dal portiere dell’albergo, la stanza vicina a quella dell’allenatore della squadra più importante, alla vigilia della partita calda, fosse pure la Coppa del mondo», scrive il Giornale. La Stampa invece punta sulle qualità anche furbe del buon Biscardi: «Il provocatore che portò il bar sport in tvsempre sospeso tra urla e risse. Campione di ascolti, di gaffe naturali e costruite e di sgub». E tanti, tanti altri omaggi: il Processo di Lunedì in realtà non se n’è mai andato.
LA LITE PISTOCCHI-MAZZOCCHI
Non tutti hanno voluto celebrare e ricordare Aldo Biscardi ricordando gli aspetti considerati positivi, ma hanno scelto invece di rinfocolare una vecchia polemica e riaccendere gli animi in un momento di cordoglio e saluto all’inventore del Processo. È successo con i suoi ex colleghi e giornalisti sportivi; è successo su Twitter con due fazioni subito nate pro-contro Biscardi. Ma cosa è successo per davvero? Si parte con Maurizio Pistocchi, giornalista Mediaset da qualche tempo però in rotta con la sua stessa azienda che lo ha tolto dai palinsesti della domenica come ospite in studio a Premium Sport: bene, l’ex uomo-Mediaset della moviola ha scritto su Twitter, «il suo più grande successo: portare il Processo al Calcio del Conte Rognoni in tv. Diventato succube di Moggi, è finito con Calciopoli. Rip Aldo». Pronta la reazione di tanti colleghi che non ci stanno a vedere infangata la memoria di Biscardi a poche ore dalla morte: l’accusa di essere troppo legato a Moggi, e fa riferimento ad alcune intercettazioni tra il conduttore del Processo del Lunedì e l’ex direttore sportivo della Juve su eventuali “taroccamenti” della Moviola. «Mai sparlare dei colleghi. Squallido e irrispettoso farlo con chi è appena scomparso. Specie se, caro @pisto_gol, al suo confronto vali zero», è la replica di Marzo Mazzocchi, giornalista Rai, piccatissimo e pronto alla controreplica da parte di Pistocchi che non toglie la polemica, anzi. «Sparlare è dire delle balle. Come tu fai da un pezzo». Bene caro Aldo, questo è quello che ci ritroviamo oggi: lo scontro, ma su questo forse tu qualche “piccola” responsabilità ce l’hai avuta. Va detto che il tuo motto era “si parli, anche male, ma purché se ne parli”.
IL SALUTO DI BERLUSCONI
Mentre si attende l’ultimo grande saluto oggi alle ore 15 a Roma per il grande Aldo Biscardi, non è solo il mondo dello sport e della tv ad omaggiare il professionista per quasi 40 anni in tv con il suo Processo. Ad esempio, qualcuno che il mondo della tv, dello sport, e della politica, l’ha incarnata e incarna tutt’oggi: Silvio Berlusconi, intervenuto numerose volte al Processo di Biscardi – tanto da scatenare ogni volta simpatiche ironia sul suo “andare” ai processi – ha voluto omaggiare l’amico Aldo con un breve comunicato all’Ansa. «Con Aldo Biscardi scompare un grande giornalista, che ha saputo raccontare il calcio in televisione come pochi altri. Aldo è stato un innovatore in tutto, nel linguaggio televisivo come nella visione del calcio, anticipando soluzioni che oggi sono realtà, come la moviola in campo. Io perdo un amico, la televisione un grande professionista». Intanto, tutto il mondo dello spettacolo attende il momento per salutare oggi durante i funerali il buon Aldo, con la salma che riposerà nel cimitero del suo paese a Larino (Campobasso): oggi dunque, dopo le esequie, il feretro partirà per il Molise dove in serata verrà tumulata.
ALDO BISCARDI MORTO A 87 ANNI: OGGI I FUNERALI
Oggi ci sarà l’ultimo addio al grande Aldo Biscardi a Roma con i funerali religiosi che verranno celebrati nella Chiesa di San Pio X, in piazza della Balduina: ieri la morte a quasi 87 anni del giornalista sportivo che, in un modo o nell’altro, che piaccia o meno, ha cambiato per sempre il modo di discutere e trattare lo sport in tv (e non solo, chiedete ai talk show odierni a chi ancora oggi si ispirano, ndr). In una breve comunicazione all’Ansa, i figli Antonella e Maurizio hanno spiegato che da due settimane il loro papà con i semprevivi capelli rossi era ricoverato al Policlinico Gemelli in condizioni serie. Ieri l’addio a chi ha inventato, condotto e prodotti per 35 anni consecutivi il Processo del Lunedì – poi divenuto giustamente il Processo di Biscardi -; oggi a Roma ci sarà l’ultimo grande addio di tutto il mondo sportivo e non che in questi 40 anni di carriera hanno avuto a che fare con il funambolico e irrequieto Aldo Biscardi. «Era molto legato al Molise e Larino (Campobasso) dove era nato – racconta l’avvocato Giuseppe Biscardi, nipote di Aldo sempre all’Ansa – è stato un giornalista che ha segnato un’epoca. Ero molto affezionato a lui. Ero andato a trovarlo recentemente, non stava molto bene, sono contento di averlo rivisto». Un Biscardi particolare e intimo viene reso dal racconto del nipote che ha parlato al posto del figlio Maurizio, forse troppo scosso ancora dalla morte di un punto di riferimento affettivo e lavorativo per lui che ha partecipato negli ultimi anni del Processo (e che oggi possiede i diritti del marchio). «Quando poteva, andava a Larino, dove le gente lo fermava per strada per parlare di calcio. Qualche volta ha seguito le partite del Campobasso, ai tempi della serie B e spesso lo accompagnavo allo stadio. Sono molto addolorato, al di là del rapporto di parentela che ci legava».
TUTTE LE MASSIME-GAFFE DI ALDO BISCARDI
Aldo Biscardi è famoso per il Processo del Lunedì da lui inventato, condotto e prodotto per 35 anni consecutivi, ma è divenuto idolo di tanti nel mondo del calcio anche e soprattutto per le sue incredibili “massime”, spesso gaffe, che ne hanno fatto un vero e proprio personaggio di culto sul web e in tv. Un successo durato anni e che ha fatto innamorare anche i più scettici quel giornalista tutto cuore e urlate che sfidava i poteri forti con la sua memorabile ingenuità e propensione alla gaffe: come quando chiedeva “dove giocherà Baggio l’anno scorso?”, o quando intimava i suoi scalmanati ospiti in studio a parlare «non tutti insieme, al massimo due o tre alla volta». Unico davvero, un Biscardi per ogni stagione: «Hai messo la piaga nel dito!», ma anche con il suo più volte ripetuto «incrocio le dite». Era convinto che il genio francese n.10 di Francia e Juventus avesse modificato il suo “nome” (e aspetto), quando pronunciò l’iconica frase, «Carraro se ci sei batti questo colpo e metti la moviola! C’hanno chiamato da tutto il mondo per la moviola: dalla Germania, dall’Inghilterra, dalla Spagna, dalla Francia c’ha chiamato pure Platinette», per l’appunto Platini.
Insomma caro Aldone ci mancherai, tutto questo era per dirtelo: ora senza di te ma con la tua moviola in campo dovremo tutti «andare con il piede per terra», come amavi ripetere.