Non è di certo passato inosservato lo sfogo di Daniele De Rossi durante la partita di ieri sera fra Italia e Svezia, gara che, ricordiamo, è terminata con il punteggio di zero a zero, risultato che condanna ovviamente la nostra nazionale. Il centrocampista e capitano della Roma è stato chiamato dal commissario tecnico Ventura a scaldarsi, ma quando tirato in causa dallassistente ha sbottato. Il labiale è chiaro, e il giallorosso si rivolge al collaboratore del ct dicendo: «Perché mi devo scaldare io (con un gergo un po più colorito), quando dovrebbe entrare Insigne?. In poche parole il romanista non accettava il fatto che dovesse entrare in campo quando sarebbe stato più giusto mettere il giocatore del Napoli per provare a dare una svolta al match. Alla fine non sono entrati ne De Rossi ne tanto meno Insigne. Clicca qui per il video con lo sfogo di De Rossi



IL VIDEO CON LE SCUSE DI VENTURA

Il ct della nazionale italiana, Ventura, si è presentato in conferenza stampa per il classico incontro con i giornalisti dopo la sfida con la Svezia. Ecco alcune delle sue dichiarazioni: «Non mi sono dimesso, non ho neanche parlato col presidente. Sono arrivato in ritardo e chiedo scusa perché ho voluto salutare ad uno ad uno ogni calciatore. Quando uno non ottiene un risultato é evidente che il responsabile è lallenatore, ma dico una banalità. E un risultato che dal punto di vista sportivo è pesantissimo, ero convinto che questa sera avremmo vinto, ma il calcio è fatto di questo, sono nel calcio da tanti anni e so accettare. Sono orgoglioso di aver fatto parte del gruppo azzurro, sono orgoglioso di aver lavorato con grandi campioni e con altri che gli auguro di diventare. Sono dispiaciuto perché stasera ho capito per lennesima volta cosa significa allenare la nazionale, ringrazio il pubblico di San Siro che ci ha aiutato fino allultimo minuto.Clicca qui per il video con le parole di Ventura



IL VIDEO CON LE LACRIME DI BUFFON

E un Gigi Buffon in lacrime quello che si è presentato ai microfoni della Rai al termine del pareggio dellItalia contro la Svezia che ha sancito leliminazione degli azzurri dai mondiali: «Dispiace non per me, ma per il movimento, dispiace perché abbiamo fallito un qualcosa che anche a livello sociale poteva essere importante, questo è lunico rammarico che ho, e non certo quello di finire, perché alla fine il tempo passa ed è tiranno, ed è giusto che sia così dispiace che lultima partita ufficiale sia coincisa con una non-qualificazione ai mondiali. Non abbiamo sottovalutato la Svezia perché chi gioca queste partite sa cosa vuol dire affrontare queste squadre, sa quanto sia dispendioso fisicamente e mentalmente recuperare un gol, forse non siamo riusciti ad esprimere il meglio di quello che avremmo potuto fare. Clicca qui per il video con le parole di Buffon



VIDEO ITALIA-SVEZIA,GLI HIGHLIGHTS

Il 13 novembre 2017 passerà alla storia come una delle giornate più nere nella storia del calcio italiano: la nazionale azzurra manca infatti l’accesso alla fase finale di Russia 2018 e la prima volta dopo 60 anni non saremo tra i protagonisti di una coppa del mondo. Uno smacco incredibile per tutto il movimento che ora dovrà avere la forza di ricominciare da zero e ripartire con una generazione di giovani che avrà certamente voglia di riscattare la figuraccia che oggi l’Italia ha fatto agli occhi del mondo intero (basta vedere i titoli delle principali testate sportive straniere, in particolare quelle francesi). Il dato più fatto più importante è che tra le 32 nazionali che prenderanno parte alla kermesse iridata in programma la prossima estate mancherà la nostra, e questo oltre ai conti della FIGC non farà certamente bene al ranking FIFA dove avevamo già perso parecchie posizioni negli ultimi mesi, dopo aver perso pesantemente con la Spagna e pareggiato con compagini temibili come la Macedonia. Il progetto aperto da Gian Piero Ventura dopo l’ottimo europeo del 2016 è miseramente naufragato come il Titanic con i giocatori che sono rimasti all’interno della nave che affondava. Non è bastato il tifo, il calore e l’affetto dei 70 mila del Meazza che assieme ai giocatori hanno cantato a squarciagola l’inno di Mameli prima del fischio d’inizio, non sono bastati i tentativi disperati degli azzurri che hanno sfiorato a più riprese il gol con Immobile, Candreva, Parolo, Florenzi ed El Shaarawy: la sfortuna e le prodezze di Olsen ci hanno impedito di andare almeno ai supplementari e di potercela giocare grazie alla forza dei nervi. Agli azzurri è mancata la freddezza e la precisione sotto porta, come dimostrano i 6 tiri nello specchio e le 14 conclusioni che si sono spente sul fondo. Semplicemente imbarazzante il dato sul possesso palla: 75% per l’Italia, 25% per la Svezia che ovviamente non ci ha pensato due volte e lasciare l’iniziativa agli avversari chiudendo il più. L’Apocalisse è dunque compiuta e la conta dei danni, economici e non, è soltanto all’inizio.

LE DICHIARAZIONI

Momenti drammatici dopo il triplice fischio quando Gigi Buffon, completamente in lacrime, si è presentato davanti ai microfoni di Rai 1 annunciando l’addio alla maglia azzurra: “Dispiace non tanto per me ma per tutto il movimento, abbiamo fallito un obiettivo che poteva essere importante anche a livello sociale, questo è l’unico rammarico che ho, non certo quello del sesto mondiale sfumato perché il tempo passa per tutti, anche per me, peccato che l’ultima partita con la nazionale sia coincisa con la non qualificazione al mondiale. Chi ha giocato queste partite sa cosa voglia dire affrontare squadre del genere, recuperare uno svantaggio a livello mentale e psicologico, probabilmente non ci siamo espressi al meglio delle nostre potenzialità. Ci sono mancate le energie e la lucidità per fare gol. Lascio una nazionale di ragazzi in gamba che faranno parlare di loro nei prossimi anni”. Le parole di un affranto Federico Bernardeschi ai microfoni di Rai Sport: “Non andare al mondiale è qualcosa di drammatico, ma voglio fare un applauso ai senatori che non si meritavano questa umiliazione: oggi parecchi di loro lasciano la nazionale, stiamo parlando di campioni importanti che hanno fatto la storia del calcio e li voglio ringraziare con tutto il cuore per quello che hanno trasmesso. Ora toccherà a noi giovani dare l’esempio e risalire la china. Dobbiamo ripartire con la testa alta, dimostrando di essere fieri di essere italiani e riportare in alto questi colori”.

Quasi sotto shock Manolo Gabbiadini raggiunto dai microfoni di Sky Sport: “Non so cosa dire, è una cosa bruttissima da provare sulla pelle. Ventura non ci ha detto niente di che, cose che però non preferisco divulgare”. Le parole con le quali Andrea Barzagli si congeda dagli azzurri: “Calcisticamente è la delusione più grande della mia vita, la nazionale italiana è qualcosa che ti dà sensazioni uniche, racchiude miliardi di cose oltre a farti venire brividi, creando amicizia e unione tra tutti i tifosi. Un vero peccato che tutto finisca così. In questo momento non saprei dirti cosa ci sia mancato, sappiamo solo che siamo fuori dal mondiale e lasciare questo gruppo è difficile, così come trovare le parole a caldo. Penso che ognuno abbia le sue emozioni ma è veramente dura realizzare quanto sia accaduto. Almeno le lacrime dopo l’europeo erano uno sfogo, qui si parla di ultima partita e lasciare così è uno smacco gigantesco”.

Il terzo addio è quello di Daniele De Rossi: “Momento nero per il nostro calcio e per noi calciatori. C’è poco da dire, ci sarà tanto tempo invece per analizzare tutto, ora dobbiamo ripartire da una delusione cocente. L’unica cosa che posso dire, che sarà banale e poco tecnica, è che si deve ripartire dallo spirito che hanno messo i miei compagni oggi in mezzo al campo e che hanno contraddistinto questi 12 anni che ho trascorso in nazionale. Ovviamente oggi non è morto nessuno ma rimane comunque una giornata buia per il nostro Paese, in particolare per me che oggi mi sono tolto la maglia azzurra per l’ultima volta, ma non potrei essere più orgoglioso dei miei compagni, giovani o meno giovani”.

Le dichiarazioni di Giorgio Chiellini ai microfoni di Rai Sport: “Non sono uno che si attacca alla fortuna, bisogna fare i complimenti alla Svezia che è passata. Abbiamo dato tutto ma evidentemente non è bastato, se siamo fuori dai mondiali ce lo siamo meritato. Dobbiamo ripartire dall’ambiente che abbiamo trovato a Milano, eravamo veramente orgogliosi di quello che c’era intorno a noi, siamo ancora più dispiaciuti di non aver raggiunto l’obiettivo. Abbiamo comunque tanti ragazzi che nei prossimi anni possono fare molto bene, dopo una delusione del genere ci sarà tanto da lavorare. Dobbiamo farci un esame di coscienza, non succedeva da 60 anni di non andare al mondiale”.

 

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