Anche Marcello Lippi, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Sky Sport, ha rilasciato le sue impressioni e i suoi commenti sulle dimissioni di Carlo Tavecchio; il CT campione del mondo nel 2006 si è più che altro concentrato sulle parole che lex presidente FIGC e il presidente del Coni Giovanni Malagò hanno detto mettendo in mezzo il suo nome; dopo aver detto che Non credo serva la figura del DT e in ogni caso non sarò io, sono in Cina e potrei prolungare il mio contratto, Lippi ha voluto mettere qualche puntino sulle i. Malagò ha detto cose vere, tranne una cosa: Ventura non lho scelto io, ha esordito al telefono il viareggino. Il quale ha ricordato di non essere mai stato Direttore Tecnico della Nazionale perchè un giorno prima di ufficializzare Tavecchio ha firmato il nuovo statuto dei procuratori che mi impediva di lavorare. Lippi ha ricordato i giorni in cui parlò in via non ufficiale con tre allenatori: Vincenzo Montella, Gian Piero Gasperini e Giampiero Ventura, poi andai in Federazione e riportai le mie impressioni dicendo a Tavecchio che il CT lo avrebbe scelto lui. A quel punto fu il presidente federale, come ha riportato Lippi, a decidere per Ventura in nome di età e saggezza; lex CT della Nazionale e allenatore della Juventus ha poi detto che allepoca Malagò e Tavecchio, con cui si era visto a cena, gli avevano proposto un ruolo da DT ma solo per lUnder 21 e le altre giovanili, io avrei invece voluto occuparmi di tutte le nazionali. (agg. di Claudio Franceschini)



QUANDO VERRA’ NOMINATO IL NUOVO CT?

Dimessosi Carlo Tavecchio, arrivata la conferma del commissariamento della Federcalcio – lo ha detto Giovanni Malagò – adesso si aprono grandi questioni sul calcio italiano. In primis, almeno in ordine di tempo, la nomina dei presidenti delle Leghe di Serie A e Serie B, ancora con trono vacante; poi, ma è unassoluta priorità, la scelta del nuovo Commissario Tecnico della Nazionale. A tale proposito: chi sarà? Diciamo subito che la scelta non potrà tardare troppo, ma che certamente in questo momento non è forse troppo impellente: lItalia fuori dai Mondiali ripartirà dalle qualificazioni per gli Europei 2020 (con la rinnovata formula e lintroduzione della Uefa Nations League) e questo significa che non giocherà partite ufficiali prima che sia terminata la Coppa del Mondo. Il che lascia tanti mesi per introdurre il nuovo CT, aprendo anche alla possibilità del traghettatore; vero che il nuovo progetto dovrà poggiare su basi solide e che le improvvisazioni saranno da escludere a priori, vero è anche che la federazione italiana ha bisogno di programmazione su larga scala e lungo periodo e, di conseguenza, gli Europei 2020 possono non essere la grande priorità di chiunque sia lallenatore. Staremo a vedere, ma la nomina del nuovo CT potrebbe comunque arrivare dopo quella del nuovo presidente; questo anche perchè qualunque candidato, tra i nomi forti, sarà sotto contratto fino a giugno 2018. Niente vieta, naturalmente, di iniziare a prendere accordi in via non ufficiale (agg. di Claudio Franceschini)



MALAGO’ SUL COMMISSARIAMENTO DELLA FIGC

A margine delle dimissioni di Carlo Tavecchio dalla carica di presidente della FIGC, e della conferenza stampa con la quale il diretto interessato ha difeso il suo lavoro fuori dal campo (lunica cosa che ho sbagliato ha detto, tornando sul disastro del playoff contro la Svezia è stata non esonerare Ventura nellintervallo di San Siro), sono arrivate le dichiarazioni dei membri del Consiglio Federale. Come quelle di Renzo Ulivieri, presidente dellAssociazione Allenatori, che ha detto di non condividere la scelta delle dimissioni; o come quelle di Damiano Tommasi, che si è augurato che il prossimo presidente sia qualcuno in grado di parlare di calcio e, stimolato sulla possibilità di candidarsi in prima persona, ha risposto che nessuno me lo ha chiesto e io cerco di rappresentare gli atleti. Soprattutto, ha parlato il presidente del Coni Giovanni Malagò: il quale soltanto pochi giorni fa aveva scartato la possibilità di commissariare la Federcalcio ma già oggi ha detto che la volontà di farlo è prevista dallo statuto. Tanto che per mercoledì (ore 16:30) è stata convocata una Giunta straordinaria, anche se non ha avanzato nomi concreti (presto per farli e non dipende da me), non ha preso in considerazione una sua candidatura (ho unagenda molto complicata) e ha sottolineato come il calcio versi in una situazione difficile, con un presidente federale vacante e due organi come Serie A e Serie B ancora senza una guida (come ha detto lo stesso Tavecchio). Consiglierei loro di non farsi ulteriore male le parole di Malagò in merito, poi il presidente del Coni ha detto che non ci voleva uno scienziato per prevedere che si sarebbe arrivati alle dimissioni. (agg. di Claudio Franceschini)



LA CONFERENZA STAMPA DI TAVECCHIO

A seguito delle dimissioni da presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio interviene in conferenza stampa per spiegare lo scenario che lo ha portato a lasciare la carica. Resterà in carica il Consiglio Federale per mero atto politico ho chiesto le loro dimissioni ma nessuno le ha rassegnate ha detto Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, aprendo il suo intervento) per 90 giorni, entro i quali si dovranno tenere le elezioni. Tavecchio è un fiume in piena: loccasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, anzi tanti sassolini. La speculazione ha raggiunto livelli impossibili dice lex presidente, che ricorda come fino a questa mattina la Lega Pro non fosse mai stata alleata con la maggioranza (e infatti Gravina è stato lultimo uomo a voltargli le spalle). Nel corso della conferenza stampa Tavecchio ricorda i tanti obiettivi raggiunti: Una lettera del 2014 stabilisce che avevo già parlato della necessità della moviola in campo, questo uno degli esempi ma lex presidente ha voluto ricordare i ruoli internazionali di Michele Uva e di Evelina Christillin, arrivati nel corso del suo mandato. Ancora, Tavecchio – alzando decisamente i toni, almeno per il tono di voce – ha sottolineato come i risultati di una rivoluzione in termini federali non si possano vedere in pochi anni (ne servirebbero almeno otto) e ha bollato come menzogne e falsità le voci secondo cui i candidati al ruolo di Commissario Tecnico della Nazionale accetterebbero solo senza la sua presenza. Ho parlato io con quattro o cinque grandi nomi: bisognerà aspettare perchè sono sotto contratto. (agg. di Claudio Franceschini)

LE PRIME PAROLE DI TAVECCHIO

Carlo Tavecchio non è più il presidente della Federcalcio italiana e, dopo essersi dimesso nel corso del Consiglio Federale, ha anche rilasciato le prime dichiarazioni a caldo. Ho preso atto del cambiamento di atteggiamento di alcuni di voi hanno riportato più testate, tra le tante presenti a Roma; Tavecchio poi ha dato la colpa del suo addio a ambizioni e sciacallaggi politici che, a suo dire, avrebbero impedito alle due maggiori Leghe (si tratta ovviamente della Lega A e della Lega B, entrambe commissariate) di partecipare a un dibattito che investe anche loro. E ancora, rispetto alla diversa posizione di parte dei presenti alla riunione dello scorso mercoledì, lex presidente ha detto che mi hanno richiesto un documento che non sono nemmeno disposti a discutere. Finisce qui dunque lera di Tavecchio come presidente federale: unavventura durata circa tre anni, dal post-Mondiale 2014 (e a seguito delle dimissioni di Giancarlo Abete) al flop dei playoff per le qualificazioni al Mondiale di Russia. A lui si deve certamente lottimo risultato degli Europei 2016, che però ha lasciato ancor più lamaro in bocca perchè il biennio di Antonio Conte non ha portato alla costruzione di un solido progetto tecnico quanto alla ricerca del risultato immediato. Sia come sia, adesso come detto bisognerà nominare il prossimo Commissario Tecnico della Nazionale. (agg. di Claudio Franceschini)

TAVECCHIO SI E’ DIMESSO

Carlo Tavecchio si è dimesso: più o meno intorno alle 12:30 presso lassemblea federale in via Allegri il presidente federale ha lasciato il suo incarico, aprendo ora a nuove elezioni che avverranno nel nuovo anno. La sfiducia che si era creata intorno alla figura di Tavecchio è stata decisiva: già prima di iniziare il Consiglio Federale erano arrivate voci che spingevano nella direzione di una posizione non più salda come era stata. Lo aveva detto anche Damiano Tommasi, presidente dellAssocalciatori (siamo già in ritardo, mi aspetto oggi una presa di responsabilità e coscienza), lo aveva auspicato Giovanni Malagò, alla fine la decisione è arrivata. Tavecchio non è più il presidente della Federcalcio: il sostituito potrebbe essere Cosimo Sibilia, che come abbiamo detto è il presidente di quella Lega Nazionale Dilettanti che era stata decisiva nellelezione dellormai ex capo del calcio italiano. Adesso però permangono i dubbi sulla nomina del nuovo Commissario Tecnico: Giampiero Ventura è stato licenziato la scorsa settimana, una nuova guida tecnica serve come il pane ma bisognerà capirla, con il trono vacante, chi sarà a scegliere la figura che prenderà in mano la squadra azzurra. (agg. di Claudio Franceschini)

TAVECCHIO NON SI PRESENTA DIMISSIONARIO

Carlo Tavecchio non si presenterà dimissionario allassemblea federale: lo riportano le ultime indiscrezioni di Sky Sport, secondo cui il presidente della FIGC cercherà comunque di mantenere la sua carica nonostante il flop della nazionale, eliminata nel playoff delle qualificazioni Mondiali contro la Svezia. Il problema per Tavecchio è che in questo momento, e lo abbiamo già detto, la fiducia di cui godeva non è più tale: a sancirne lallontanamento potrebbe essere proprio quella Lega Nazionale Dilettanti che a suo tempo era stata decisiva nelleleggerlo. Strano ma vero, i Dilettanti hanno il 34% dellelettorato, ovvero la fetta più grossa del totale: Cosimo Sibilia è anche il principale candidato a sostituire Tavecchio e, pochi minuti fa, ai microfoni dei giornalisti presenti in via Allegri ha confidato come la sua Lega sia compatta, senza però rivelare in che modo voterà (non lo farei nemmeno sotto tortura prima del Consiglio Federale). Dunque, ci avviciniamo a scoprire quello che succederà: se Tavecchio rimarrà presidente della FIGC o se invece, come appare sempre più probabile, verrà dimesso dal suo incarico. (agg. di Claudio Franceschini)

TAVECCHIO VERSO LE DIMISSIONI

Carlo Tavecchio verso le dimissioni: a poco dallinizio dellAssemblea Federale di oggi, le notizie che rimbalzano vanno in direzione delladdio del presidente. Tavecchio non avrebbe voluto rassegnare le dimissioni, lo sappiamo: già nellassemblea della scorsa settimana aveva fermamente mantenuto la sua posizione. Il problema è che in questo momento, come scrive La Repubblica, Tavecchio non gode più di molta fiducia: allAssociazione Calciatori capitana da Damiano Tommasi so è ora aggiunta la Lega Serie C e probabilmente alcuni dei consiglieri dei Dilettanti. In più alcuni dei presidenti di Serie A che in passato lo avevano appoggiato (si parla di Aurelio De Laurentiis, Urbano Cairo e Giorgio Squinzi) avrebbero cambiato la loro posizione e ora sarebbero favorevoli alle dimissioni. Contare i voti è probabilmente inutile perchè, come riporta il quotidiano, la maggioranza della quale gode Tavecchio non basterebbe a garantirgli la permanenza ai vertici della federazione. Il che significa che la FIGC resterà senza presidente, e che nel 2018 si andrà a nuove elezioni per stabilire il governo del calcio italiano. (agg. di Claudio Franceschini)

OGGI L’ASSEMBLEA DELLA FIGC

Arriverà oggi la nomina del nuovo Commissario Tecnico dellItalia? Rimasta senza allenatore, la nostra Nazionale potrebbe sceglierlo allinterno dellAssemblea Federale che, alle ore 12 di oggi, lunedì 20 novembre, si riunirà nuovamente. Allordine del giorno le comunicazioni del Presidente: il quale è ancora Carlo Tavecchio che, allindomani del disastroso playoff delle qualificazioni ai Mondiali, ha detto chiaramente di non volersi dimettere. Chi ha pagato per tutti al momento è Giampiero Ventura: il fallimento dellItalia, per la prima volta in 60 anni fuori dalla fase finale di una Coppa del Mondo, non poteva passare senza che cadesse almeno una testa (ovviamente in senso figurato). Il CT genovese esce di scena senza dimissioni ma con un licenziamento, che gli permetterà comunque di ricevere regolare stipendio (fino al prossimo giugno); adesso però è arrivato il momento di voltare pagina e di scegliere la nuova guida tecnica di una Nazionale che avrà come primo obiettivo quello di qualificarsi agli Europei del 2020, ma anche – e forse soprattutto – di ricostruire un progetto credibile fondato su solide basi, anche a costo di rinunciare a risultati immediati. 

DIMISSIONI DI TAVECCHIO? OGGI L’ASSEMBLEA FEDERALE

Il giorno più lungo di Carlo Tavecchio è cominciato: il suo posto alla guida della Figc è a rischio. I collaboratori più stretti garantiscono che lui non entrerà nel consiglio federale di domani da dimissionario. Questo però, come riporta l’Ansa, non vuol dire che le dimissioni non possano arrivare a riunione in corso, quando si arriverà alla conta dei voti. Al momento solo Renzo Ulivieri, presidente dell’AssoAllenatori e vicepresidente federale, è l’unico sicuro alleato di Carlo Tavecchio. All’opposizione ci sono il sindacato dei calciatori (Aic), da sempre contrario alla sua elezione, e la Lega Pro di Gabriele Gravina. Se già queste due componenti dovessero dimettersi in blocco, l’attuale presidente della Figc non avrebbe più la maggioranza. Questi numeri potrebbero però tornare a suo favore con l’elezione del nuovo presidente della Lega B, per questo il movimento cadetto vorrebbe posticipare la discussione alla settimana prossima.

LE LACRIME DI TAVECCHIO

Intanto Tavecchio ha scaricato parte delle colpe su Ventura: in unintervista rilasciata a Le Iene il presidente della FIGC, visibilmente scosso, ha ammesso di non dormire da giorni per leliminazione dellItalia e ha indicato nel Commissario Tecnico la persona responsabile del fallimento azzurro. Ha sbagliato tutto ha detto, riferendosi ai cross alti in area di rigore svedese e alla mancanza dei piccoletti per aggirarli, senza mai fare il nome di Lorenzo Insigne ma chiaramente riferendosi a lui. Tavecchio ha chiaramente ammesso di avere avuto la colpa di nominare, anzi di volere fortemente, la figura di Ventura per condurre la Nazionale; sia come sia, non è affatto detto che dopo la riunione di oggi il presidente federale sarà ancora lui perchè varie associazioni hanno già fatto sentire la loro voce circa la necessità di cambiare. Staremo a vedere: sicuramente lItalia del calcio è arrivata ad un momento forse cruciale della sua storia, e come uscirà da questo flop potrebbe condizionare i prossimi anni del suo ciclo. 

CHI SARA’ IL NUOVO ALLENATORE DELL’ITALIA?

Il nome forte per il nuovo allenatore della Nazionale continua a essere Carlo Ancelotti: forse oggi è lunica soluzione credibile, anche se il tecnico emiliano andrà convinto con un progetto solido e, molto probabilmente, il suo arrivo sulla panchina dellItalia presupporrà come conditio sine qua non laddio di Tavecchio. Le alternative, almeno come nomi, ci sono: Renzo Ulivieri ha caldeggiato ad esempio Walter Mazzarri, ci sarebbe lopportunità di un Antonio Conte bis e il salentino di fatto non ha smentito, anche se pare molto più vicino al Milan e in più – ma questo è un pensiero di chi scrive queste righe – le minestre riscaldate (si veda il caso di Marcello Lippi) non sempre hanno effetti sperati. Ci sarebbe poi Massimiliano Allegri: lattuale allenatore della Juventus ha esplicitamente ammesso come la Nazionale sia un punto da raggiungere, ma non in questo momento. Insomma: qualora Ancelotti non dovesse accettare o con lui non si raggiungesse laccordo, prenderebbe piede lipotesi del traghettatore in attesa che uno dei sopracitati si liberi dai suoi impegni con il club (a proposito: alla lista può essere aggiunto il nome di Roberto Mancini, che sta allenando lo Zenit San Pietroburgo). Traghettatore che potrebbe essere Gigi Di Biagio, che è CT dellUnder 21 e non deve affrontare le qualificazioni agli Europei, visto che quelli del 2019 si disputeranno proprio in Italia.