Calciatori in campo con l’effigie di Ratko Mladic sulle maglie e in Serbia scoppia la polemica. L’Ansa riferisce che i giocatori del Kabel, una piccola squadra di calcio di Novi Sad che partecipa al campionato regionale della Voivodina, la provincia autonoma che sorge nella parte più settentrionale della Serbia, sono infatti scesi in campo ieri per la loro partita di campionato con una maglietta che mostrava appunto l’effigie di Ratko Mladic, l’ex generale serbo-bosniaco che è tornato nei giorni scorsi al centro dell’attenzione (anche a livello internazionale, ma naturalmente soprattutto nella ex Jugoslavia) perché condannato il 22 novembre in primo grado all’ergastolo per genocidio e crimini di guerra e contro l’umanità dal Tribunale penale internazionale dell’Aja per i crimini nella ex Jugoslavia (Tpi), una ferita ancora aperta e dolorosa per le tante etnie che fino ai primi anni Novanta erano unite in un solo Stato e poi si sono divise con una lunga serie di guerre, lutti e tragedie.
TIFOSI E GIOCATORI INNEGGIANO A MLADIC
I calciatori ammiratori di Mladic, per la cronaca, secondo quanto riferisce l’agenzia Beta, hanno battuto per 2 a 0 lo Slavija nell’incontro disputato nello stadio del Kabel. Non solo però squadre minori: la Beta aggiunge che sempre ieri i tifosi della Stella Rossa di Belgrado – la più celebre squadra serba, che in bacheca vanta pure la Coppa dei Campioni 1991 – hanno ripetutamente scandito allo stadio il nome di Ratko Mladic nell’incontro di prima divisione disputato nella capitale e vinto 2-1 contro il Cukaricki. D’altronde sport e politica sono da molti anni legati da queste parti: per citare un solo esempio, non si può dimenticare il fatto che gli incidenti scoppiati allo stadio in occasione di Dinamo Zagabria-Stella Rossa del 13 maggio 1990 furono uno degli episodi decisivi in quei mesi sempre più bollenti, che avrebbero portato poi nel 1991 allo scoppio della guerra che segnò la dissoluzione della Jugoslavia unita.