La notizia del giorno è senza dubbio l’esonero di Vincenzo Montella dalla panchina del Milan: la  permanenza del tecnico a Milanello era da tempo stata messa in dubbio ma forse non erano poi in tanti a immaginare che l’addio dell’Aeroplanino arrivasse dopo il pareggio per 0-0 contro il Torino di domenica scorsa. Di certo la notizia non arriva troppo a sorpresa: già da tempo la mancanza di risultati e soprattutto di prestazione convincenti a parte del Milan avevano messo in pericola la panchina dello stesso Montella. Al tecnico rossonero quindi non è bastata la  qualificazione alla prossima fase dell’Europa League per salvarsi e ora dovrà lasciare il posto a Gennaro Gattuso, allenatore già del Milan Primavera e bandiera storica del club. Per parlare dell’esonero di Vincenzo Montella, delle sue cause e conseguenza, abbiamo sentito Luca Serafini: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.



Cosa pensa dell’esonero di Montella? Diciamo che era una cosa che si poteva prevedere, visto che il Milan questa stagione ha fatto sempre fatica. Montella non è riuscito a dare un gioco, un’organizzazione tattica, a raccogliere risultati sufficienti per un club come è quello rossonero. Alla fine nonostante la facciata, quello che si diceva, il suo rapporto con Fassone e Mirabelli  era stato condizionato da questo ed è stato esonerato.



Pensa che abbia fatto il massimo con la rosa a disposizione? No sinceramente no, anche per quello che ho detto prima: le cifre, i numeri parlano chiaro. Il Milan è molto lontano dalle grandi, ha raccolto veramente pochi punti considerando anche la campagna acquisti che è stata fatta. La formazione rossonera non segna un gol a San Siro da settembre con la Spal, tanto più su rigore.

E in Europa? Anche in Europa League il Milan ha fatto fatica in tre partite su cinque, pareggiando due volte con l’Aek Atene e  vincendo con una prestazione difficoltosa  in casa con il Rijeka. La squadra croata aveva rimontato lo 0-2 iniziale fino al 2-2 e aveva messo in difficoltà il Milan. Poi aveva deciso un gol di Cutrone a favore della squadra di Montella al ’94



I giocatori quanto hanno contribuito a questa situazione? Diciamo che il rendimento di alcuni nelle loro nazionali è stato molto differente. Andrè Silva è capocannoniere in Europa League, con la nazionale portoghese ha fatto sempre bene. Rodriguez con la Svizzera ha giocato bene come Kalinic con la Croazia. Diciamo che l’unico calciatore che finora non si è espresso come ci si poteva aspettare è Calhanoglu.

Qualche errore nel mercato? Nel calciomercato si è fatta quella rivoluzione che ci si attendeva e la dirigenza del Milan ha lavorato con lo staff tecnico del Milan. Gli acquisti, le cessioni sono state prese assieme, ma magari la scelta di prendere Bonucci può essere stata controproducente a livello tattico. I giocatori come ho detto prima presi dal Milan hanno fatto bene in Europa. L’Inter ha mantenuto più o meno la stessa squadra rispetto alla scorsa stagione ma poi con l’arrivo di Spalletti sta disputando un grande campionato.

Il Milan ha cambiato tanti allenatori in pochi anni e si riparte sempre da capo: quale figura manca davvero alla società? Il Milan ha cambiato tre allenatori in venticinque anni, poi in cinque anni dal 2012 al 2017 si sono alternati diversi allenatori alla guida della formazione rossonera. In questa stagione però si è ripartito, è un discorso diverso, c’è una nuova proprietà con nuovi dirigenti e non si possono fare paragoni rispetto al passato.

Ora arriva Gattuso, allenatore solo di transizione? E’ un allenatore che ha fatto la gavetta: ha fatto buone cose, portando il Pisa dalla Lega Pro alla B e poi guidandolo in un momento molto difficile con la penalizzazione, la crisi societaria della squadra toscana. All’Ofi Creta stava facendo bene poi è arrivata la crisi societaria. E’ stato anche al Sion, al Palermo, ma non è facile lavorare in club dove continuano a cambiare gli allenatori. Ha anche un’esperienza alla Primavera. E’ un buon allenatore, poi bisognerà vedere se sarà veramente di transizione. Parleranno anche i risultati, quello che farà, se portasse il Milan in Champions, se gli darà un grande gioco Gattuso potrebbe anche non essere un tecnico di transizione.

Quindi cosa dovrà fare Gattuso? Dare un gioco, un’organizzazione alla squadra, mettere i calciatori al posto giusto. Questo prima di qualsiasi risultato, poi si vedrà. La scorsa stagione si era parlato di Conte che era stato contattato, ma poi era rimasto Montella, vedremo cosa succederà in futuro.

Chi potrebbe proprio arrivare al suo posto magari a fine stagione? Conte è sempre il primo nome, poi c’è Donadoni un altro nome che piace. Ancelotti non penso proprio che venga, ha rifiutato anche la Nazionale ma alla Roma non andrà  anche perchè Di Francesco sta facendo bene. Preferirà andare in Premier League.

Come vede il futuro del Milan quest’anno? Quali gli obbiettivi ancora possibili? L’obiettivo sarà continuare a puntare a questo progetto che non è finito, valorizzare questa stagione che è ancora lunga. Al di là della Champions, di questo obiettivo a cui non bisogna continuamente pensare  bisognerà fare in modo che il Milan migliori in tutti i suoi aspetti, in tutte le sue cose.

Visto il progetto nuovo non era forse meglio dare più tempo all’allenatore e a questo assetto tecnico? No perchè si era arrivati a un punto che non si raccoglieva niente, non si arrivava a niente. Cambiare sempre formazione, non avere le idee chiare su come fare giocare il Milan da parte di Montella.

E i giocatori che rapporto avevano con Montella? Come al solito chi gioca sta con l’allenatore, chi non gioca meno. In ogni caso era un rapporto normale.

Montella però si è comportato da vero signore, ha ringraziato tutti e ha salutato tutti senza alcun rancore o polemica. Montella è una brava persona su questo non c’è niente da dire e al di là dei suoi risultati ha dimostrato tutto questo!

 

(Franco Vittadini)