Ancora un trionfo per una straordinaria Bebe Vio, per la seconda volta campionessa del mondo di fioretto nella scherma paralimpica. Laveva detto la campionessa veneta, la recente esperienza televisiva non lavrebbe distratta da quella che è la sua vera passione, la scherma ed il titolo mondiale da rincorrere e confermare. E così è stato, col gusto ancor maggiore di vincere in casa, in Italia. Quattro assalti nel girone eliminatorio, poi è scattata la marcia trionfale fino alla vittoria: successo nei quarti di finale senza possibilità di appello contro la georgiana Khesariani con il punteggio di 15-5, quindi la vittoria contro la russa Mushirova in semifinale addirittura con un impressionante 15-1. E il segno forse più tangibile della superiorità di Bebe Vio rispetto alle altre avversarie, ma cè ancora la finalissima per loro da disputare, contro unaltra atleta russa, la Boykova. E anche in questo caso lesito è stato impressionante: 15-3 e titolo confermato, per la gioia di tutti il gruppo azzurro ai Mondiali di scherma paralimpica.
IL SOSTEGNO DI LORENZO JOVANOTTI
Bebe Vio era stata citata come nome spendibile per il prossimo Festival di Sanremo, grazie alla popolarità acquisita anche con il suo programma di interviste La Vita è una Figata sulla Rai. Ma Bebe aveva rifuggito la possibilità, parlando del mondiale come unico obiettivo tanto da essere elogiata anche dal numero uno del Comitato Paralimpico, Luca Pancalli. E la promessa è stata mantenuta anche grazie al tifo speciale di Jovanotti, con lartista che per dare la carica a Bebe le aveva inviato anche in anteprima assoluta il suo nuovo singolo di prossima uscita, intitolato Oh, vita!. Ti aiuterà ma ascoltalo da sola, non puoi ancora farlo sentire a nessuno! ha affermato Jovanotti e Bebe lo ha ringraziato nella conferenza stampa successiva al trionfo mondiale: Jovanotti mi ha mandato la sua nuova canzone, sono contentissima. stato bello sentire il suo inedito e canticchiarlo nella mia testa durante la gara, anche se avevo paura che si potesse capire qualcosa. Mi è servito tanto, il testo ha un grandissimo significato: Lorenzo è un grande e lo ringrazio.