Di sicuro, le condizioni societarie del Milan possono essere decisive nell’influenzare la decisione di Gigio Donnarumma sul restare o meno in rossonero. E il no definitivo dell’UEFA al Voluntary Agreement per la società meneghina sicuramente non rappresenta un segnale positivo. Molte persone pensano che ci sia proprio la mannaia dell’UEFA, pronta a colpire con delle sanzioni entro la prossima primavera il club a causa della mancanza di garanzie economiche, dietro i tentennamenti di “Gigio”. Fassone ha provato però, in un video utilizzato per spiegare ai tifosi nel conseguenze del no al voluntary agreement, a gettare acqua sul fuoco sul caso Donnarumma: “Non c’è nessuna volontà – dichiara Fassone – del club di cedere Donnarumma, è un patrimonio umano, tecnico ed economico del club. Io e tutti i dirigenti del Milan siamo qui per tutelarlo fino in fondo. Se poi lui un giorno verrà da noi a dirci che non ha più piacere a rimanere qui e che vuole fare altre esperienze, saremo aperti a valutare qualunque offerta, basta che nessuno pensi di usare strane tecniche o metolodogie per far sì che Donnarumma venga ceduto a valori inferiori al suo valore di mercato. Vedo Gigio più sereno di mercoledì sera, una serata difficile non solo per lui ma anche per il Milan in generale. Mi ha fatto molto piacere che sia voluto venire alla festa del settore giovanile e anche la sua dichiarazione distensiva di ieri sera in cui ha confermato che non c’è stata alcuna forzatura nei suoi confronti per sottoscrivere l’accordo col Milan, Spero che le cose si stemperino e tornino alla normalità.” (agg. di Fabio Belli)
https://twitter.com/acmilan/status/941731862577336321/video/1



LA FAMIGLIA LO VUOLE LONTANO DAL MILAN?

Alcuni rumors riportati da Metropolis e altre testate “vicine” alla galassia del Milan narrano di una “sotto-storia” del caso Donnarumma con la famiglia del portiere protagonista di un “desiderata” fatto già presente a Gigio. In sostanza, nella notte tra mercoledì e giovedì, la famiglia Donnarumma avrebbe avuto uno scontro molto forte verbalmente contro Enzo Raiola, cugino di Mino, accusato di aver mandato quella mail al Milan che ha poi di fatto riacceso la durissima contestazione di San Siro contro il portiere. «A quanto pare però i Donnarumma sarebbero andati oltre e avrebbero chiesto a Gigio di prendere in mano la situazione e di assumersi le proprie responsabilità e chiarire quali sono le sue intenzioni. La famiglia, a quanto pare, vorrebbe il divorzio con Raiola, ma vuole che sia il portiere a decidere», scrive Metropolis, anche se per il momento né i Raiola, né il Milan e nemmeno Donnarumma stessa hanno smentito o confermato i fatti. Mirabelli e Raiola in questo momento non sarebbero nelle grazie della famiglia e gli unici interlocutori tenuti sono Fassone e lo stesso Enzo Raiola, visto il forte legame con Gigio che starebbe cercando di ricucire dopo gli ultimi fatti. (agg. di Niccolò Magnani)



PELLEGATTI, “ORA CHIAREZZA, IL PROSSIMO PORTIERE SARÀ PLIZZARI”

Parla un noto, se non il più noto, cantore della storia del Milan: Carlo Pellegatti, giornalista Mediaset, ha scritto di suo pugno in un editoriale su Calciomercato.com le sue impressioni sulle note vicende di Gigio Donnarumma. Essendo uno dei massimi conoscitori di Milanello, dei suoi segreti e delle sue storie, resta molto interessante osservare cosa consiglia da un lato alla società, dall’altro alla famiglia di Gigio, prima ancora che al portiere stesso e al suo procuratore. «Ho sofferto, da tifoso milanista, nell’assistere, mercoledì, all’aspra contestazione dei tifosi nei confronti del giovane portiere rossonero. Non ricordo fischi e cori pesanti così diretti verso un giocatore del Milan da parte dello stesso popolo rossonero, così accanito perché così innamorato di Donnarumma. Non un giocatore, ma un simbolo», scrive il telecronista-tifoso del popolo rossonero. «Mi ha sempre colpito per la sua semplicità, per il suo sorriso, per la sua disponibilità nei confronti dei tifosi, per la sua educazione»: un Dr Jekyll che non fa il paio col Mr Hyde del contratto, spiega ancora Pellegatti. «Una cosa è la notizia che la clausola rescissoria non sia stata depositata dopo la decisione da parte di Mino Raiola di non sottoscriverla, un’altra cosa invece è la rivelazione circa la possibilità di un annullamento del contratto per “violenza morale”. I tifosi vogliono solo chiarezza. Vogliono sapere se il portiere difenderà la porta rossonera fino al 2039 o abbia deciso di trovare forse momentanee vittorie e trionfi in altri Club». Il vero fuoriclasse del Milan, secondo Pellegatti, è l’allenatore dei portieri Alfredo Magni e su di lui il Milan deve puntare: «Il prossimo portiere sarà l’altro talento Alessandro Plizzari. Io mi auguro ancora che i dirigenti del Milan non abbiano bisogno del denaro proveniente dalla cessione di Gigio, ma soprattutto che Gigio decida di sposare per sempre la maglia rossonera, parlando finalmente chiaro al suo procuratore. Importante che la favola abbia una fine, brutta o bella, ma abbia una fine!».



DE LAURENTIIS, “FORSE GLI ALTRI 10 NON SONO ALL’ALTEZZA”

E dopo Tardelli, anche Aurelio De Laurentiis entra nelle dinamiche del Milan e nella clamorosa querelle Donnarumma, atto secondo dopo gli screzi in estate. Già proprio come in uno spettacolo, come al cinema, da cui il presidente del Napoli dice di ispirarsi nelle sue considerazioni fatte stamattina i microfoni di Radio 24 sul caso-Gigio. «La società deve avere la forza, dipende da come fai i contratti. I miei nascono dal cinema e sono di 120 pagine, gli altri cercano di farli con il lapis su due pagine prestampate», sottolinea il n.1 di Castelvolturno. Riferendosi poi direttamente a Donnarumma, De Laurentiis puntualizza «Lui, forse, è rimasto pensando di avere una vita più facile durante il campionato. In realtà, poi, questo è un campionato molto duro, complicato, dove in alto ci stanno cinque squadre che se la contendono – prosegue ADL -. Forse a Donnarumma pesa di più dover parare davanti a una porta così, dove gli altri dieci lui magari non li considera così in maniera eccezionale, come chimica». Immancabile il “consiglio non richiesto” su come doversi comportare in questi casi, con l’aneddoto legato dai tempi di Ezequiel Lavezzi: «Lo avrei saputo prima. Quando il Pocho venne da me dicendo che voleva andare via io dissi: ‘Adesso tu stai calmo, stai tranquillo. Ti comporti da giocatore del Napoli, stai un altro anno con noi e se poi io riuscirò a piazzarti da qualche parte, che a te vada bene, al prezzo corretto e giusto per il quale io ti devo piazzare, andrai via. Altrimenti rimani a Napoli’. E lui obtorto collo acconsenti». (agg. di Niccolò Magnani)

IL CAPO ULTRAS, “VIA DA RAIOLA, NOI STIAMO CON MIRABELLI”

La vicenda del contratto di Gigio Donnarumma sta assumendo dimensioni sempre più grandi all’interno della galassia Milan, con ogni singola voce autorevole (o meno) che si arroga il diritto di dire e spiegare come stanno le cose e come soprattutto dovrebbe andare. Non poteva dunque mancare la parola dei tifosi, o meglio, del capo ultras della Curva Sud: negli ambienti di San Siro è noto come “il Barone” Giancarlo Capelli, storico tifoso rossonero e intervenuto in diretta alla trasmissione di Premium Sport “4-4-4”, dando di fatto un ultimatum al portiere-fenomeno. «Ieri c’era la famiglia allo stadio. Io so che è contraria a Raiola. Durante Milan-Verona c’è stato questo sfogo perché siamo arrivati al culmine. I tifosi chiedono che si stacchi da Raiola? Questa è la prima cosa, perché mi risulta che sia sempre il procuratore a parlare. E se la famiglia dice che queste cose non sono vere deve prendere delle decisioni, perché se no è una presa in giro. Lui ha dei problemi familiari al momento e questo ci dispiace, facciamo gli auguri alla famiglia. Però bisogna arrivare al dunque di questa vicenda». Secondo il capo ultras la contestazione contro Donnarumma, anche se pesante, è stata “giusta” perché la pazienza è davvero agli sgoccioli: «Donnarumma in questi mesi non si è mai esposto e si è appoggiato al suo procuratore. Ora in questi giorni sono uscite cose che non fanno bene a nessuno e chi le subisce è la squadra ma anche noi tifosi di conseguenza. Noi vogliamo chiarezza, siamo stufi di questa situazione. Dice di amare il Milan e che è attaccato al Milan, ha fatto dei gesti anche l’anno scorso a Torino ma ora noi vogliamo chiarezza, deve prendere delle decisioni nette». Il “Barone” si schiera con la società e in particolare con Mirabelli, questo un fatto da sottolineare: «Siamo d’accordo con quello che ha dichiarato la società. Ora è Donnarumma che deve prendere la sua decisione. Però ora basta chiacchiere, servono i fatti. La contestazione proseguirà anche nei prossimi match? Noi abbiamo messo lo striscione, poi la contestazione è venuta spontanea, anche la tribuna ha fischiato ogni volta che toccava il pallone». (agg. di Niccolò Magnani)

IL CONSIGLIO  DI TARDELLI: “VATTENE DAL MILAN!”

Un “consiglio” non richiesto ma comunque importante da un personaggio che qualcosa nel mondo dello sport lo ha combinato: in una lettera aperta a Gigio Donnarumma (e al Milan) pubblicata oggi sulla Stampa, parla Marco Tardelli, l’eroe del Mundial ’82 e dell’urlo più bello in una finale dopo un gol per i colori italiani. Non usa mezzi termini il Campione del Mondo: «Caro Gigio, mi sa che la storia del «me ne vado, anzi resto, no, non me ne vado ma stavolta me ne vado davvero», ha stancato. Se vuoi il mio parere, o anche se non lo vuoi, eccolo: vattene. Il vaso è a pezzi, nessuno è in grado di incollarlo, a nessun prezzo». Secondo Tardelli, Donnarumma è circondato da padrini troppo ambiziosi e sta «giocando una partita più grande della sua stessa classe»; non solo, secondo l’ex allenatore dell’Inter il caso del giovanissimo portiere rossonero porta alla luce una sorta di “manovra coordinata” in cui è difficile non vedere in Raiola e Mirabelli i principali accusati. «Deciditi perché al Milan, mi pare evidente, non ti ci vogliono più i tifosi e la società spera di venderti al miglior offerente. O a un compratore che si affacci con soldi veri e spalle coperte. Tu sei giovane, hai talento, ma non sei ancora un Buffon: per ora sei un aspirante Buffon e dunque hai bisogno di calma, temperanza, tenacia e coraggio». Infine, la stoccata finale in cui Tardelli si rivolge ancora una volta personalmente al buon Gigio: «Certo le responsabilità vanno cercate, individuate e suddivise e tu non ne hai più di altri. Ma tu corri un rischio in più: di rimanere con il cerino in mano. E non puoi permettertelo, pena la solitudine futura». (agg. di Niccolò Magnani)

RAIOLA VS MIRABELLI

Resta aperto il caso Donnarumma, nonostante il portiere del Milan abbia smentito ieri di avere detto o scritto di aver subito una violenza morale quando ha firmato il rinnovo di contratto. Nelle ultime ore è intervenuto l’agente Mino Raiola, che ha colto l’occasione per replicare al direttore sportivo rossonero Massimiliano Mirabelli. «Ha un problema personale contro di me e usa Gigio Donnarumma per attaccarmi. Ma io non ne farò un circo mediatico e, ancor di più, non voglio che questo venga fatto sulla pelle di Gigio», ha dichiarato il procuratore attraverso un comunicato ufficiale affidato alla Gazzetta dello Sport. L’agente ha usato parole dure nei confronti del dirigente del Milan, accusato di strumentalizzare il giovane portiere per fargli la guerra. E ha colto l’occasione per chiarire la vicenda relativa all’arrivo al Milan del fratello di Gigio, Antonio Donnarumma: «Noi non abbiamo mai imposto al Milan di prendere Antonio. È stata una scelta tecnica di Mirabelli che ora dovrebbe quanto meno difendere».

DONNARUMMA VIA DAL MILAN? PARLA L’AGENTE RAIOLA

Nel lungo e duro comunicato sul caso Donnarumma l’agente Mino Raiola ha ribadito la scelta del suo assistito di sposare il progetto del Milan nonostante le offerte ricevute in estate. «Gigio e la sua famiglia hanno fatto una scelta con il cuore. E io ho rispettato tale scelta», ha spiegato il procuratore, secondo cui ora il portiere va lasciato tranquillo, anche dal Milan. L’idea di Raiola è che a Mirabelli facciano comodo queste polemiche, «perché tolgono l’attenzione dal vera problema del Milan: il suo progetto tecnico». Dopo aver ribadito che non ha niente contro il Milan e che vorrebbe che anzi avesse successo, ha spiegato nel comunicato affidato alla Gazzetta dello Sport di essere disponibile ad un confronto con l’amministratore delegato Marco Fassone, che ha incontrato anche di recente. «Ho stabilito da tempo una linea aperta di colloquio cortese e professionale con il dott. Fassone. Se ci fossero dei problemi e se fosse necessario mi troverò con il dott Fassone e cercheremo delle soluzioni. Ma questo non solo per Gigio o Antonio, anche per qualsiasi altro mio giocatore».