Se non ci è riuscito il Real Madrid a fermare il Barcellona, allora diventa dura riaprire la Liga per le altre pretendenti al titolo: al momento la situazione vede i blaugrana dominare in lungo e in largo con ben 9 punti di vantaggio nei confronti dell’Atletico e addirittura un margine di +14 sulle Merengues che hanno una partita in meno ma rimangono comunque a distanza siderale. La squadra di Simeone, unica imbattuta assieme al club catalano, ha perso l’ultima gara dell’anno contro l’Espanyol, staccandosi ulteriormente dalla capolista. Anche il Valencia, autentica rivelazione di questo girone d’andata, sembra aver perso lo smalto di qualche settimana fa e per la compagine di Marcelino sarà già un’impresa rimanere tra le prime quattro a fine campionato. A furia di vincere titoli in rapida successione gli uomini di Zidane sembrano ora sazi, anche se non sono mancate le contestazioni dei tifosi a ogni gol subito dai blancos, a conferma di come in realtà non ci si stufi mai di vincere. Stendiamo invece un velo pietoso per Siviglia e Villarreal, squadre sulla carta decisamente più deboli e che hanno già smarrito troppi punti per strada per poter puntare a qualcosa che vada oltre la qualificazione alle prossime coppe europee. La superiorità del Barcellona è confermata anche dalla differenza reti di +38, i blaugrana hanno il miglior attacco (Messi sempre più capocannoniere della Liga con 15 gol) e la miglior difesa con un Ter Stegen che anche oggi è stato insuperabile e al momento si conferma tra i portieri migliori al mondo assieme a De Gea, che l’anno prossimo potrebbe approdare a Madrid, sponda Real.



LE DICHIARAZIONI

Le parole di Ernesto Valverde, allenatore del Barcellona, ai microfoni di Fox Sports: “Siamo molto contenti del risultato finale, abbiamo vinto contro una grande squadra a casa sua, il Clasico è una partita importante ed è sempre bello vincerla. Non credo che oggi abbiamo ipotecato il titolo, siamo a metà stagione e può ancora succedere di tutto, dobbiamo continuare su questo ritmo puntando a vincere più partite possibile e a rimanere con i piedi per terra. stato un primo tempo equilibrato in cui ci siamo annullati a vicenda, nessuna delle due squadre riusciva a distendersi, le Merengues ci hanno pressato impedendoci di giocare la palla. Poi nella ripresa abbiamo preso l’iniziativa e trovato il modo di sbloccare la gara e incanalarla sui nostri binari”.



L’intervento di Jordi Alba, terzino del Barça: “Valverde ci ha trasmesso tranquillità, ci fa capire che ognuno di noi è importante per la squadra, è un allenatore che sa come valorizzare il materiale che si ritrova a disposizione e che aiuta a farci crescere ogni giorno, sta lavorando benissimo e anche oggi ha gestito la gara nel migliore dei modi, ottenendo il massimo. Manca ancora tutto il girone di ritorno, il Real Madrid rimane il nostro avversario più pericoloso e i 14 punti di differenza non devono farci sentire al sicuro, basta non vincere qualche gara per rimettere tutto in discussione”. Il tecnico del Real Madrid,



Zinedine Zidane, non ha alcuna intenzione di alzare bandiera bianca: “Ii Real Madrid non è ancora tagliato fuori dalla corsa per il titolo, il campionato è ancora lunghissimo. Oggi abbiamo perso in malo modo ma questo è il calcio: si perde e si vince. Nel primo tempo non abbiamo giocato male e potevamo segnare, nella ripresa abbiamo pagato a carissimo prezzo il nostro primo errore della gara, sullo 0-2 e dopo l’espulsione di Carvajal tutto è diventato ancora più complicato. Abbiamo perso una partita, siamo a -14 dal Barça ma la squadra è la stessa che qualche mese fa vinse Champions, Supercoppa europea e di Spagna, e qualche giorno fa il mondiale per club: non stiamo attraversando un momento facile ma non ci dobbiamo scoraggiare, abbiamo una settimana di riposo per ricaricarci, a inizio 2018 torneremo a essere la squadra che avete imparato a conoscere. Se tornassi indietro rigiocherei il Clasico con gli stessi undici”.