Niente sudditanza: la Juventus è più forte. Parola di Daniele De Rossi, che ai microfoni di Sky Sport ha parlato della sconfitta dell’Allianz Stadium. «Ha giocatori fortissimi, se vincono da 5-6 anni di seguito vuol dire che sono più forti. La Roma ha fatto la sua partita, motivo per il quale il centrocampista giallorosso ritiene che il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Inoltre, «avrebbe portato a vedere questo inizio di stagione in maniera differente. Di sicuro la squadra di Eusebio Di Francesco non ha saputo sfruttare le occasioni, come nell’azione di Patrik Schick a tu per tu con Wojciech Szczesny. La Roma comunque sta crescendo, anche dal punto di vista difensivo, per Daniele De Rossi, ma guai a parlargli di vittorie. «Vincere è una parola di cui non si deve abusare. Me l’ha insegnato un allenatore a cui devo tanto e che stimo molto: Antonio Conte. Lui si arrabbiava quando si parlava di vincere. Il percorso è lungo e la sconfitta con la Juventus non rappresenta per il centrocampista un problema grave, ma comunque resta indietro nella corsa scudetto. «Dobbiamo per forza ripartire da una Juventus favorita. Un passo dietro metto il Napoli e noi. Per la Var, invece, chiede tempo: «Non è ancora perfetta, ma negli anni ci darà grosse soddisfazioni e grande tranquillità in campo nellaccettare delle decisioni.
DANIELE DE ROSSI E LA DELUSIONE AZZURRA…
Nell’intervista a Sky Sport si è parlato anche di Nazionale e della clamorosa mancata qualificazione ai Mondiali. Daniele De Rossi è partito dal doppio confronto con la Svezia: «C’è stato un momento di grande tensione e nervosismo, sapevamo che la situazione era molto delicata. C’è stato qualcosa che non dovrebbe mai uscire dagli spogliatoi, non mi piace parlarne. Non credo sia giusto, penso sia grave che vengano fatte uscire queste cose, ha dichiarato il centrocampista della Roma in merito agli spifferi usciti. Sono state dette tante cose, come quella sul fatto che si fosse rifiutato di entrare. Oggi è arrivata la smentita di De Rossi: «Cosa mai successa. Quei battibecchi succedono sempre, dopo un secondo mi sono andato a scaldare ed ero pronto ad entrare. Il profilo giusto per rilanciare il calcio italiano potrebbe essere Damiano Tommasi, che a De Rossi piace perché ha dato un’immagine diversa sia da calciatore che da dirigente. Ma non intende gettare la croce su Carlo Tavecchio per i fallimenti azzurri. «Ha fatto uscite fuori luogo, ma negli anni ha fatto il dirigente. Non poteva fare miracoli. Ne ha fatti nella prima stagione per i risultati ottenuti nella gestione Conte. Bisogna essere coerenti. Ha fallito, come abbiamo fallito tutti quanti.