Non c’è pace in casa Milan. Dopo i recenti risultati negativi in campionato e il conseguente esonero di Vincenzo Montella dalla carica di tecnico dei rossoneri, ecco che un’altra mazzata si prepara a scuotere l’ambiente. Non è ancora arrivata l’ufficialità, ma l’autorevole quotidiano La Gazzetta dello Sport ha dato come certo il fatto che l’Uefa rifiuterà da qui a poche ore il voluntary agreement proposto dalla nuova dirigenza cinese ai vertici del calcio mondiale. La notizia, se confermata nelle prossime ore, sarebbe davvero terribile per la squadra di Milano, che si ritroverebbe a dover completamente cambiare le proprie strategie in fatto di mercato e, molto probabilmente, a ridimensionare in maniera drastica tutti gli obiettivi che si era posta a inizio stagione. Una prospettiva tetra, a dir poco, che farà affondare in cattive acque una squadra che già adesso non gode affatto di buona salute, anzi. Ma andiamo nello specifico e vediamo in cosa consiste il piano di voluntary agreement che è stato appena rifiutato dall’Uefa e che potrebbe decisamente cambiare le carte in tavola per il Milan.
IL PIANO DI RIENTRO
Andiamo a spiegare, dunque, che cos’è il voluntary agreement proposto da Ling Yonghong ai vertici del calcio mondiale. In parole povere il Milan aveva presentato un progetto di rientro dei debiti contratti dalla società chiedendo contemporaneamente all’Uefa di poter bloccare le attuali sanzioni a cui è sottoposta la società rossonera. Ovviamente per far fronte a una richiesta del genere, la società cinese si è prodigata nel dare garanzie di ogni tipo, anche e soprattutto sulle proprietà della società stessa. Stando a quanto riportato dal quotidiano La Gazzetta dello Sport, però, l’Uefa avrebbe reputato inconsistente la pretesa e non affidabile il progetto di voluntary agreement presentato da Ling Yonghong, il che significa, allo stato attuale delle cose, un netto ridimensionamento che ben pochi avrebbero potuto prevedere fino a qualche tempo fa. Se il Milan raggiungerà la qualificazione per qualsiasi coppa europea (l’unica possibile, comunque, è l’Europa League) l’Uefa deciderà in primavera la quantità di sanzioni da computare ai rossoneri; in quel frangente si potranno comprendere le reali prospettive del Milan.
TUTTO DA RIFARE
E’ certo che i rossoneri del post Berlusconi non siano una squadra proprio fortunata, anzi. Quest’estate sembrava che la rinascita fosse imminente con i tantissimi acquisti di Fassone, passato alla storia con la mitica frase ‘adesso passiamo alle cose formali’. La campagna acquisti faraonica sembrava aver rimesso in carreggiata i rossoneri eppure le cose non solo non sono andate meglio ma, anzi, sono notevolmente peggiorate. Vincenzo Montella non è riuscito a tenere insieme un gruppo e, soprattutto, a dare un gioco concreto a una squadra che appare ogni giorno di più allo sbando. Anche il cambio di tecnico e l’avvento di Gennaro ‘Ringhio’ Gattuso non ha portato l’apporto sperato: proprio contro i rossoneri il Benevento, la squadra dei record negativi non solo in Italia ma in Europa, è riuscito a trovare l’unico punticino (e probabilmente l’ultimo) della sua comparsata in Serie A. In ultimo, ma non in ultimo di importanza, il flop Leonardo Bonucci, strapagato in estate e dimostratosi, all’atto pratico, non all’altezza della situazione. Insomma, in casa Milan, è tutto da rifare.